Comunicato di un gruppo di insegnanti precari

Comunicato di un gruppo di insegnanti precari

Siamo un gruppo di insegnanti precari, stanchi e preoccupati.
Sappiamo che in questi giorni in Consiglio verrà discussa la questione relativa al conferimento del punteggio, nelle graduatorie per l’insegnamento, dei corsi di specializzazione on line, corsi universitari o interuniversitari, riconosciuti in Italia dal MIUR, che possono essere seguiti appunto on line oppure, se si preferisce, anche con modalità cartacea e che prevedono, a seconda della tipologia o dell’indirizzo, lezioni scritte, quiz, esami orali, esami scritti e l’elaborazione di una tesi finale.
In passato (fino all’anno scolastico in corso, 2013-14, compreso) questi corsi hanno sempre attribuito 6 punti nelle graduatorie per l’insegnamento. Pochi ne erano però a conoscenza e di conseguenza pochi vi erano iscritti.
Siamo consapevoli che 6 punti (come per un dottorato di ricerca triennale, il doppio di una seconda laurea, che ne “vale” solo 3) siano sproporzionati, vista la mole di lavoro richiesta, effettivamente inferiore rispetto, per esempio, a un dottorato.
Ma non ci dimentichiamo del fatto che, fino a quest’anno, tanti insegnanti hanno lavorato (dunque anche maturato punteggio) proprio grazie ai 6 punti di questi corsi; e soprattutto non ci dimentichiamo che alcuni docenti hanno addirittura ottenuto un incarico a tempo indeterminato, sempre grazie al “balzo” in graduatoria realizzato appunto con i 6 punti di questi corsi.
Indietro purtroppo non si torna. E a maggior ragione riteniamo un’ingiustizia eliminare drasticamente e totalmente, proprio ora che ci siamo ormai iscritti (pagando e studiando) in tanti, il punteggio conferito da questa tipologia di corso di specializzazione.
Invitiamo il Governo a valutare due possibilità: 1) far rientrare almeno l’ultimo gruppo di docenti, che si sono iscritti nel momento in cui il corso era ancora valido (scelta simile è stata fatta anni fa per il Dottorato, che fino a un certo anno conferiva l’abilitazione all’insegnamento e da una certa data in poi non più); 2) oppure, scelta forse ancor più ragionevole, consapevoli che l’impegno previsto dai corsi on line è inferiore a quello richiesto da lauree o dottorati, chiediamo si valuti un punteggio adeguato e proporzionato, che di certo non può essere “zero”.
Il corso da circa vent’anni è seguito in Italia, dove rimane valido e dove continua a conferire 6 punti nelle graduatorie. Eliminarne ora la validità a San Marino, passando da sei a zero punti, nel momento in cui – ribadiamo – tanti docenti hanno ormai pagato e studiato e sono a metà del corso, ci sembra una profonda ingiustizia, l’ennesima, dopo i recenti tagli ai precari nelle scuole.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy