Concerti all’alba, canti d’a(r)ia, di bottega di corte

Concerti all’alba, canti d’a(r)ia, di bottega di corte

Canti d’aia, di bottega e di corte, è l’originale titolo di un progetto musicale nato dall’idea del soprano Laura Catrani di tendere un ponte tra il repertorio della tradizione orale popolare e di paese della Nuova Brigata Pretolana, ai canti di guerra e d’amore, gli scherzi e le canzonette di Claudio Monteverdi. Il programma del concerto spazia così dai monteverdiani: Lamento della Ninfa, Si dolce è ’l tormento, Maledetto sia l’aspetto, Ohimè ch’io cado, Damigella tutta bella, La mia turca, Ciaccona del paradiso e dell’inferno (anonimo), alle canzoni ispirate alla quotidianità, bucoliche o maliziose che siano, della tradizione popolare: Buona sera miei signori, Terresina, Amore eterno, La massaia nell’aia, Vieni dolce amore, Colgo la rosa, Al suono di chitarra.

E così, domenica mattina, sulla terrazza del Nido del Falco, compariranno accanto alla ninfa, alla turca, alle damigelle e ai cavalieri del Seicento cantato da Claudio Monteverdi, gli uomini e le donne che hanno riportato in vita la ricca tradizione orale del dopoguerra paesano, delle aie e delle botteghe, intonando storie, ballate, stornelli e serenate cantate dal gruppo perugino La Nuova Brigata Pretolana.

“La mia idea è stata quella di provare a fare vestire i panni della musica popolare al nostro amatissimo Monteverdi” spiega la Catrani.

“La Nuova Brigata Pretola ha una tradizione che arriva direttamente dai padri e dai nonni del paese di Pretola, ai piedi di Perugia. Caratteristica e loro peculiarità è l’uso delle percussioni rudimentali e artigianali quali cucchiai, pentole, vassoi, mattoni… Ho dunque pensato ad una possibile versione di Monteverdi che coniugasse la mia voce limpida e impostata alle voci dei cantori e al loro sound popolare. L’intento puramente musicale non è stato di chiedere ai cantori di piegarsi allo stile che non appartiene alla loro tradizione per aderire il più possibile ai canoni barocchi, ma a modo loro, con le loro voci, i loro strumenti e le percussioni rudimentali dare nuova linfa e nuova veste alla musica di Monteverdi. È la gioia di vivere la musica assieme senza tradire le proprie identità e dello scoprire che nelle differenze c’è ancora un universo che stupisce.”

Assolutamente da non perdere, dunque, il secondo appuntamento di Concerti all’alba, come sempre organizzato da Camerata del Titano, sotto gli auspici della Segreteria di Stato alla Cultura, la collaborazione di “Giochi del Titano” e della Giunta di Castello di Città.

Al termine del concerto, caffè caldo e bomboloni per tutti.

Ingresso, 5 euro

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