Concorsi pubblici. Decreto

Concorsi pubblici. Decreto

COMPLETATA LA NORMATIVA SUI CONCORSI
NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CON IL DECRETO DELEGATO N.106.

NORME MODERNE A GARANZIA DELL’IMPARZIALITA’ E DELL’EFFICACIA
DELLE SELEZIONI

 

E’ in vigore il decreto di applicazione della legge  sui concorsi e le altre forme di selezione
(n. 106/2012), adottato  con l’obiettivo
di completare la normativa che consente di avviare la stagione dei concorsi e
delle selezioni delle figure necessarie alla professionalizzazione del settore
pubblico.

Il Segretario di Stato per 
gli Affari Interni,
Valeria Ciavatta, ha dichiarato che “il decreto, insieme alla legge madre n.
107 del 2009, prevede importantissime novità per l’efficacia delle selezioni  e garanzie per la certezza e l’imparzialità”.

Le OOSS avranno il ruolo di osservatori  e non più di membri delle Commissioni di
Concorso. E’ prevista la formazione dell’albo dei commissari e cioè di elenchi
relativi a professionalità e competenze nelle diverse materie e prove. Questo
albo consentirà di censire i requisiti per aree di professionalità nonché  le disponibilità presenti in territorio e
fuori, nella pa e nel settore privato. Per i commissari sono previste
incompatibilità e addirittura la possibilità d’essere ricusati.

Il concorso si svolgerà per moduli dedicati non solo alle materie
professionali, ma anche alle conoscenze informatiche e della lingua inglese,
nonché  alle competenze trasversali e
cioè  legate alla comunicazione, al  lavoro di gruppo e alla concreta operatività.

 Un’altra novità è
costituita dai punteggi. “Il servizio prestato nella pa avrà pochissima  rilevanza, contrariamente  alla normativa precedente, e sarà valutato
alla stessa stregua di quello svolto nel settore privato – riferisce il
Segretario Ciavatta – in linea con le altre norme della riforma”.

Infatti, dei 100 punti massimi previsti per il voto finale, 80
sono riservati alle prove d’esame e 20 ai titoli di studio e di servizio.  I punteggi dei titoli di studio e di servizio
hanno diversa  incidenza a seconda del
profilo di ruolo da selezionare: il servizio avrà più rilevanza rispetto ai
titoli di studio per i livelli bassi e viceversa  per quelli alti. E’ infatti evidente che per
un   
o 5° livello è meno importante il punteggio scolastico del titolo di
studio.

Il titolo IV del decreto è dedicato alle forme di selezione
diverse dai concorsi. Anche questa è un’importante novità visto che finora
nessuna normativa  aveva mai regolamentato
la materia. “Abbiamo deciso di non lasciare discrezionalità e di garantire
serietà e correttezza anche in questo ambito.” ha dichiarato il Segretario agli
Interni.

E pertanto sono disciplinate la selezione interna, quella
per titoli e quella per titoli ed esami. Solo a determinate condizioni la
nomina può essere diretta e cioè quando l’interessato ha chiara  fama nella professionalità ricercata o l’incarico
rientra nell’ambito di collaborazioni con strutture esterne importanti (come
avviene nell’ISS).   

Lo svolgimento dei 
concorsi e delle selezioni sarà sottoposto a verifica finale per  migliorarne le modalità operative e
soprattutto l’efficacia.  

Questo ulteriore tassello completa il quadro dei
provvedimenti della riforma della PA: nove leggi e due decreti che  rivoluzionano il settore pubblico. Basterà
volerlo e le decisioni potranno realizzarsi grazie ad un impianto normativo
moderno che ha modificato la struttura, il modello organizzativo, il rapporto
di lavoro e favorisce il risparmio. 

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