Conferenza Programmatica Pdcs, intervento del Segretario Marco Gatti

Conferenza Programmatica Pdcs, intervento del Segretario Marco Gatti

INTERVENTO DEL SEGRETARIO POLITICO MARCO GATTI
ALLA
CONFERENZA PROGRAMMATICA
 DEL PARTITO DEMOCRATICO CRISTIANO SAMMARIESE
Gentili Ospiti, Amiche ed Amici,
Vi ringrazio della partecipazione alla nostra Conferenza Programmatica
La Conferenza è stata organizzata per l’elaborazione programmatica e la successiva risoluzione, nei Gruppi di lavoro interni, nelle Sezioni territoriali, nel Consiglio Centrale, nella Direzione e non ultimo nel Congresso Generale.
Una Conferenza programmatica non è strumento usuale per il Partito Democratico Cristiano Sammarinese.
Quindi perché il Partito ha deciso di uscire da quella che è una sua forma organizzativa decidendo di impegnarsi tenendo una Conferenza Programmatica?
Provo a dare una risposta.
Il Paese e con esso la Politica sono in un momento di transizione sicuramente straordinario.
Straordinario per due fattori.
Il primo fattore è la crisi.
Una crisi globale, inizialmente finanziaria ma che poi è diventata crisi degli Stati,
ricordiamo quanto avvenuto dal 2008 in poi ed il percorso dal fallimento della Lehman Brothers
La crisi che ha determinato in tutti gli Stati una crisi economica con conseguente mutazione delle regolamentazioni internazionali e la perdita di molti posti di lavoro.
Questo ha imposto, anche alla nostra Repubblica, una analisi critica sul modello economico previgente.
Da questa analisi è emersa la necessità improcrastinabile di un nuovo modello economico per il Paese, modello che la Politica, ed in particolare il PDCS con convinzione e determinazione, hanno elaborato ed introdotto con provvedimenti, regole e comportamenti.
Tutto questo in ottemperanza del nostro mandato Congressuale che aveva quale tema il FARE.
FARE anche quelle scelte, non popolari,
FARE scelte che non portano consenso elettorale,
ma scelte non più rimandabili
per il presente ed il futuro del nostro Partito,
per il bene del nostro Paese,
per il futuro dei nostri figli.
Un Partito, il nostro, che ha avuto, ha ancora oggi, ed avrà in futuro
la responsabilità di elaborare e proporre soluzioni utili alle tante necessità del Paese.
Oggi abbiamo bisogno di nuovi posti di lavoro,
posti di lavoro che possono essere garantiti solo con la nascita di nuove imprese ed il consolidamento delle esistenti;
ma non qualsiasi posto di lavoro,
dobbiamo dare risposte ai nostri giovani che per la maggior parte sono altamente scolarizzati e qualificati;
non posti di lavoro a qualsiasi costo,
vogliamo una economia sostenibile per un territorio limitato come il nostro e etica perché rispettosa della persona umana.
Serve garantire un bilancio dello Stato in equilibrio
quindi un bilancio dello Stato in grado, oggi, anche di indebitarsi per destinare risorse alla realizzazione di quegli investimenti infrastrutturali che riteniamo utili per sostenere lo sviluppo del sistema economico.
Un Partito, il nostro, che deve porre quale primo obbiettivo, in un momento di crisi, la salvaguardia dello Stato Sociale.
Quando in mezzo alle difficoltà di bilancio degli ultimi anni
Difficoltà determinate da una pesante crisi che ha dimezzato le entrate fiscali
Quando in mezzo a queste difficoltà ci si chiedeva quale era la prima risposta da dare –
La risposta della Democrazia Cristiana è stata: dobbiamo garantire la salvaguardia dello Stato Sociale.
Perché la scuola, la sanità, le pensione e gli anziani, le parti più deboli della società sono le parti che per prime devono essere salvaguardate nei periodi di crisi.
Altra domanda a cui dare risposta in questi anni era e continuerà ad essere  
Come si rilancia uno Stato in crisi?
La risposta della Democrazia Cristiana è stata
Per primo si fanno le riforme necessarie per presentarsi al contesto internazionale a testa alta e recuperare quella credibilità che tante vicende, alcune fondate, altre completamente gonfiate e strumentalizzate, ci avevano fatto perdere.
Oggi, dopo tanto lavoro, importanti riforme, importanti adeguamenti normativi, un attento lavoro di accreditamento diplomatico, abbiamo ottenuto il riconoscimento che ci spetta, che ci siamo guadagnati,
il riconoscimento da parte di tutti i Paesi e di tutti gli Organismi internazionali sulle riforme fatte e sul nuovo modello economico adottato dalla Repubblica.
Adesso lo Stato è in grado di esercitare il proprio ruolo internazionale a pieno titolo,
e, con riferimento ai Paesi europei, il Governo può confrontarsi e definire con la Unione Europea un Accordo di Associazione che sia per noi accettabile e sostenibile
Accordo indispensabile per reggere l’economia sostenibile che vogliamo.
Il secondo fattore, di questo momento straordinario, è afferente ai fatti giudiziari.
Dopo le elezioni del 2012, anche per effetto degli interventi normativi e di rafforzamento dell’organico del Tribunale, tutti atti di cui siamo stati protagonisti anche per la Delega assegnata al nostro Partito,  sono iniziate complesse indagini su fatti che hanno investito anche parte della classe politica e purtroppo anche alcuni aderenti od ex aderenti del nostro Partito.
La cronaca giudiziaria che si alimenta giornalmente dei fatti oggetto di indagine, generano, nell’opinione pubblica, una forte sfiducia verso l’intera classe politica e conseguentemente verso la Politica stessa.
Non possiamo non analizzare con attenzione quanto sta avvenendo.
Se la Politica non sarà in grado di recuperare la credibilità verso la cittadinanza i veri vincitori saranno i potentati economici e le massonerie.
Non possiamo poi ignorare che a metà della corrente legislatura i Partiti di Maggioranza hanno affrontato una verifica.
Verifica che ha analizzato l’operatività di Governo e Maggioranza quale stimolo per una azione più concreta.
Abbiamo constatato in varie occasioni come i Partiti di Maggioranza ed il Governo, di fronte alle emergenze, di fronte ai problemi che appaiono insormontabili,
di fronte a tutto questo sono stati capaci di fare squadra, di reagire con proposte ed azioni.
Ma abbiamo anche constatato che non appena si intravvede la “luce in fondo al tunnel”, purtroppo le ragioni di parte, le ragioni di Partito o le ragioni dei singoli, tornano ad avere il sopravvento sulle ragioni del Paese.
In questo constato, mio malgrado, che neppure la Verifica ha prodotto risultati duraturi nel tempo.
Siamo riusciti a fare passi in avanti determinati sui tre punti della verifica che erano:
1.    Il rapporto con l’Unione Europea – il negoziato si è avviato nei tempi previsti e si sta sviluppando secondo programma – siamo consapevoli che non è una tematica di breve periodo
2.    Sviluppo e occupazione – quanto messo in campo sta iniziando a produrre i primi risultati – dal bollettino di statistica è confermato che le imprese hanno ripreso a crescere così come l’occupazione –
Importanti e primari marchi internazionali hanno dimostrato un interesse concreto ad investire sul nostro territorio (peccato che dovremo attendere l’esito di un referendum per sapere se questo investimento ed importanti posti di lavoro potranno realizzarsi in Repubblica)
3.    Politiche di Bilancio e riorganizzazione della PA – abbiamo raggiunto il pareggio di bilancio un anno prima del preventivato – il pareggio di bilancio è ormai stabile da tre esercizi e sono stati stanziati gli oneri finanziari per le prime infrastrutture pubbliche- il processo di riorganizzazione della PA è in fase finale e negli ultimi tre anni c’è stato un risparmio di oltre 6 milioni di euro con una riduzione effettiva di oltre 400 unità e siamo a 3700 dipendenti circa dove oltre mille sono solo all’ISS. Questo è stato realizzato utilizzando un criterio di limitati turn over di persone che sono andate in pensione in posizione di esubero e che ci consente oggi di riqualificare la PA emettendo bandi di concorso e selezione per giovani laureati di cui la PA ha bisogno.  (PA più efficiente con minor numero di persone)
Quelli raggiunti non sono risultati trascurabili ma sul fronte della semplificazione e sburocratizzazione in particolare ci aspettiamo di più rispetto a quanto fatto.
Ma la Verifica ha obbiettivamente avuto la sua ragione più profonda e più vera nell’analizzare il momento politico in cui importanti vicende giudiziarie hanno toccato anche esponenti dei Partiti di Maggioranza e di Governo.
Non possiamo e non vogliamo sottovalutare,
non vogliamo non considerare con attenzione
quello che le indagini giudiziarie in corso, seppur ancora da confermare, stanno evidenziando
negli atti si parla di stagioni politiche caratterizzate dal prevalere dell’interesse personale su quello collettivo
si parla di stagioni dove il Paese è stato fermato,
è stato fermato nelle scelte,
è stato fermato nelle riforme
è stato fermato nelle riforme perché non funzionali al consenso politico
non funzionali al consenso politico necessario per determinare la gestione del “potere”.
Quindi, tornando alla domanda iniziale,
Quale risposta la Democrazia Cristiana può mettere in campo considerando i suddetti fattori?
Le ipotesi esaminate dal Consiglio Centrale sono state due due:
indire il Congresso Generale anticipatamente alla scadenza
od in alternativa indire una Conferenza Programmatica.
La scelta del Consiglio Centrale è stata ispirata dal perseguimento di due necessità che sentiamo forte
La prima il Realismo
La seconda la Disponibilità alla trasparenza
Realismo che significa essere aderenti alla realtà che viviamo,
aderenti ai problemi quotidiani,
significa essere concreti perché capaci di risposte concrete,
significa non essere condizionati dall’ideologia ma concentrarsi sulle emergenze del Paese.
Disponibilità alla trasparenza, non possiamo, come classe politica o come governanti, essere percepiti come coloro che decidono e fanno nel chiuso di un botteghino.
Dobbiamo e vogliamo essere capaci di confrontarci sulle scelte
Dobbiamo e vogliamo essere chiari e trasparenti nello spiegare e dimostrare di come e perché quelle scelte sono state adottate.
Vogliamo dimostrare quell’aderenza alla realtà e la totale disponibilità alla trasparenza nei nostri comportamenti quotidiani.
Certo siamo consapevoli che nessuno può pretendere di avere la soluzione in tasca
ma ci domandiamo,
e tutti dobbiamo domandarci
chi sarà domani, dopo Bene Comune, a prendersi la responsabilità?
Questo qualcuno – cosa proporrà al Paese?
Questo qualcuno – Sarà in grado di mantenere i propositi?
Noi vogliamo assumerci questa responsabilità e lo vogliamo fare con aderenza alla realtà e con trasparenza.
Per questa ragione il Consiglio Centrale ha valutato che una Conferenza Programmatica
che non tratti di alleanze,
che non tratti di organizzazione e Statuto di Partito,
che non si disperda nella ricerca dell’equilibrio nella distribuzione delle responsabilità di Partito
Per questa ragione il Consiglio Centrale ha valutato come la Conferenza Programmatica fosse la soluzione migliore.
Pertanto nella Conferenza non tratteremo di politica delle alleanze,
non tratteremo di strategie politiche,
tratteremo solo ed esclusivamente di quello che la Democrazia Cristiana propone al Paese.
Queste proposte emergeranno nelle Relazioni elaborate dai gruppi di lavoro, ben 12 gruppi.
Queste Relazioni saranno la base sulla quale il Partito avvierà un confronto con le forze politiche,
un confronto con le associazioni economiche
un confronto con le associazioni sindacali,
e un confronto con la cittadinanza.
Tutto questo costituirà la base su cui il Partito lavorerà per supportare l’azione di Governo
lavorerà in prospettiva del prossimo Congresso Generale
lavorerà in prospettiva della prossima scadenza elettorale.
Il nostro volere è quello di essere aperti
aperti alla partecipazione attiva di chiunque avesse desiderio di essere protagonista,
essere protagonista di un nuovo sviluppo etico e sostenibile della nostra San Marino.
Il nostro è un grande Partito, con tanti aderenti, ma sempre aperto a nuove persone per ampliare le proprie visioni e rinnovarsi nel tempo.
Un Partito, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese, che è da sempre un laboratorio di idee.
Essere un laboratorio di idee è quello che ci contraddistingue
È quello che ci contraddistingue soprattutto in questo complesso momento.
Un momento in cui sono in atto tanti tentativi di aggregazione tra le forze politiche.
Un tentativo che giudichiamo positivo ma che, purtroppo, constatiamo quanto sia più semplice giungere a nuove divisioni rispetto allo stare assieme.
Di fronte a questo dato di fatto il nostro valore sta pertanto nel continuare ad elaborare proposte e soluzioni,
proposte e soluzioni quali fondamenta su cui costruire le alleanze future del Partito Democratico Cristiano.
Prima di terminare mi piace farvi partecipi di
Quali contenuti mi aspetto di ritrovare nelle Relazioni che domani i gruppi di lavoro Vi presenteranno?
Mi aspetto la risposta alla domanda – Come guidare San Marino fuori dalla crisi.
Questa è l’unica vera grande domanda alla quale siamo chiamati a rispondere in questo Conferenza.
In particolare mi aspetto di ritrovarmi in soluzioni che:
–    traccino traiettorie per uno sviluppo economico meno condizionato dall’assistenzialismo dello Stato;
–    soluzioni che favoriscano il sostegno al mondo del lavoro rispetto all’utilizzo dell’ammortizzatore sociale;
–    soluzioni che continuino a garantire uno stato sociale solidaristico e gratuito, principio fondamentale in questo periodo in cui ricorrono i 60 anni dalla costituzione dell’Istituto Sicurezza Sociale;
–    soluzioni che continuino a garantire un equilibrio al Bilancio dello Stato garantendo altresì le risorse necessarie per portare a termine gli investimenti in infrastrutture utili e necessarie allo sviluppo.
Questo è il minimo sindacale.
Sono certo che per realizzare e garantire tutto questo serve determinazione ed una coscienza collettiva veramente votata al cambiamento.
Il nostro Paese infatti ha visto trasformato radicalmente il proprio modello economico in pochissimi anni.
Sino ad ora abbiamo ricevuto tutti gli elementi negativi di questa trasformazione, ma tante opportunità si sono aperte.
Per cogliere tutte le nuove opportunità dobbiamo essere capaci di critica critica costruttiva prima di tutto verso noi stessi,
dobbiamo essere capaci di metterci completamente in gioco
metterci completamente in gioco con un approccio aperto verso questo nuovo modello economico.
Non potremo cogliere nessuna opportunità se nel nostro intimo coltiviamo la speranza che le cose possano tornare al benessere, senza troppa fatica, di 10 anni fa.
Questa è la sfida di ogni sammarinese.
La DC ha il dovere di diffondere questa nuova consapevolezza.
Lo dobbiamo a noi ed ai nostri figli.
Ora concludo ma prima vi comunico che troverete dei moduli per formulare eventuali le Vostre domande che il moderatore potrà rivolgere per Voi alle tavole rotonde di domani pomeriggio.
Vi invito pertanto a partecipare numerosi alla giornata di domani che inizierà alle ore 9.00 con la presentazione da parte dei 12 gruppi di lavoro di quanto elaborato.
Grazie della Vostra partecipazione, grazie per la Vostra attenzione.
Grazie a tutti coloro che sono intervenuti negli incontri e che hanno elaborato le Relazioni che saranno la nostra base di lavoro.

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