(SM) RICICLAGGIO. PATTO: PREOCCUPATI, MA COSCIENZA E’ A POSTO
(NS): ATTACCHI MINORANZA? FORSE NASCONDE QUALCOSA E LA STAMPA…
Il Patto si appella alla responsabilita’ di tutte le forze politiche e dei media, affinche’ sul caso Bacciocchi e le possibili collusioni tra mafia, mondo finanziario e politica, “non si faccia di tutta l’erba un fascio”. Ma soprattutto invita forze dell’ordine e tribunale a “fare chiarezza”. In un incontro con la stampa convocato nel tardo pomeriggio di oggi, i rappresentanti delle forze di maggioranza intervengono per rispondere alle accuse di “silenzio complice” inviate fin da ieri dai partiti di minoranza, Su, Psrs e Upr. Ma il Patto ha la coscienza a posto e rivendica di aver preso di petto il tema delle infiltrazioni della criminalita’ organizzata sul Titano.
Marco Gatti, segretario Pdcs, sottolinea che, per la prima volta a San Marino, maggioranza e Governo hanno chiesto alle forze di Polizia e al Tribunale una relazione sui fenomeni malavitosi sul Titano. “Sulla base di quella relazione- spiega- e’ iniziato un percorso che ha portato al rafforzamento del sistema di Polizia, della vigilanza e del Tribunale”. E “alla luce di questi fatti gravi- puntualizza il leader del primo partito di maggioranza- sentiamo di aver fatto la cosa giusta”.
Gatti ammette i timori legati a quanto emerso dalle intercettazioni raccolte dalla procura di Napoli: “Ci preoccupa sentire parlare di un possibile coinvolgimento di un gruppo politico- ammette- ma non si puo’ fare di tutte l’erba un fascio”. Per questo motivo, “intendiamo impegnarci per dare mezzi e supporto a tutte le attivita’ di vigilanza, alle forze dell’ordine e giustizia affinche’ continuino nell’azione di lotta alla criminalita’ organizzata e, in questo frangente particolare, chiediamo loro di fare chiarezza”. Si accoda alla richiesta Stefano Palmieri, coordinatore di Ap: “La politica non deve cercare inutili speculazioni- manda a dire- ma cio’ non significa che, se ci sono politici che hanno sbagliato, non devono pagare”.
Piuttosto, “prima di emettere sentenze serve chiarezza”.
Anche Nadia Ottaviani, Arengo e liberta’, sottolinea che “le ombre, siano riferite a minoranza od opposizione, minano la credibilita’ dell’intero sistema”. Gian Nicola Berti, Ns, elenca i meriti della maggioranza: “Abbiamo il merito di aver sollevato il coperchio di un pentolone dove c’erano intrighi e connubi di cui vergognarsi”. Mentre quindi la magistratura lavora, “la politica sammarinese deve tenere i nervi saldi- manda a dire Berti- non e’ suo compito trovare prove e fare i giudici”. Non solo: il consigliere di Ns bacchetta la minoranza. “Forse- dice- qualcuno ha qualcosa da nascondere, visto che la miglior difesa e’ l’attacco”. Berti prosegue richiamando le forze politiche a una maggiore responsabilita’: “Livio Bacciocchi era una persona molto influente per l’economia sammarinese e qualche giornalista e’ stato persino suo dipendente”, chiosa, puntando il dito contro una testata locale di cui era proprietario. “Per senso dello Stato- conclude- facciamo massima attenzione a criminalizzare persone per bene”. E’ la volta di Angela Venturini, Udm, che punta il dito contro “il gossip diffuso in modo strumentale dai media”. Prende quindi la parole Mario Venturini, Ap: “La politica puo’ fare due cose- spiega- la prima e’ insistere a percorrere con piu’ convinzione la strada che porta alla trasparenza e agli adeguamenti agli standard internazionali nella lotta al riciclaggio”. Mentre la seconda e’ quella di “invitare il nostro tribunale a valutare se esistono i presupposti per aprire un fascicolo”. Venturini poi fa un’esame di coscienza della politica sammarinese: “Ci sono responsabilita’ diffuse dovute alla superficialita’”. Ovvero, il consigliere di Ap ricorda “quando la politica ha deciso che San Marino diventasse una piazza finanziaria, senza che fossero istituiti i necessari organismi di controllo”. E poi, una volta istituti questi organismi, “la politica non ha insistito perche’ i controlli fossero adeguati”. Prende la parola ancora Berti per puntare dritto contro la vecchia dirigenza di Bcsm: “Forse quando il governo ha deciso di allontanarli, c’erano i motivi per farlo”. Infine, sulla possibilita’ che sia istituita una commissione d’inchiesta per fare luce sulla possibile collusione mafia-politica, i consiglieri tentennano: “Non escludiamo niente- concludono- ma e’ prematuro parlarne, la vicenda e’ appena iniziata”.