“Conoscere il mio fiume”, la nuova iniziativa del San Marino Montefeltro Green Festival

“Conoscere il mio fiume”, la nuova iniziativa del San Marino Montefeltro Green Festival

“Amare il fiume per poterlo difendere”, iniziativa didattica ed espositiva del “Green Festival Montefeltro” con le scuole primarie di Santarcangelo e San Vito.

Ieri mattina sono iniziate le uscite sul territorio con i bambini della scuola primaria Pascucci di Santarcangelo, guidati dalle esperte guardie ambientali dell’associazione Valmatrek.

L’iniziativa rientra all’interno del progetto “Conoscere il mio fiume”, ideato e coordinato dal “Green Festival Montefeltro”, la cui edizione 2023, che si terrà a San Vito di Rimini il 22, 23 e 24 settembre, pone la sua attenzione sullo stato dei fiumi e sull’importanza di una corretta gestione dell’acqua alla luce dei cambiamenti climatici in corso.

Il progetto ha già avuto un suo viatico ricco di suggestioni con la lettura di racconti e poesie dedicate al fiume, fra cui il celebre “E’ viàz” di Tonino Guerra, e terminerà con la realizzazione da parte dei bambini di disegni ed elaborati sotto la guida dell’atelierista Marinella Giacobbi. Le opere saranno esposte in una mostra itinerante, che a settembre da Santarcangelo si sposterà a San Vito.

“Giovani e giovanissimi sono sempre stati al centro delle attività del festival. Un festival che ha creato mostre e laboratori didattici al fine di infondere in loro un’impronta formativa di ecosostenibilità e di rispetto dell’ambiente”, dice Gabriele Geminiani, ideatore di un progetto che volge al suo quinto anno di vita. Un festival militante, come lo definisce lui, con azioni ed iniziative come gli “Ortiperlpace”, gli “Archivi sostenibili”, “Facciamo goal alla plastica”, i “Cenacoli della Sostenibilità” che coprono l’intero arco dell’anno, senza soluzione di continuità.

E così in una bella giornata di sole e immersi nel verde primaverile, i bambini si sono ritrovati al cospetto del fiume Marecchia e al tempo stesso all’interno di un ecosistema affascinante e complesso di cui il fiume fa parte.

In un silenzio oramai dimenticato, sotto la guida esperta degli accompagnatori, dal palcoscenico della natura sono sfilati per loro tartarughe, insetti, diverse varietà di uccelli fra cui due aquile. E così piante, arbusti, funghi, a cui si è dato un nome e un significato all’interno dell’ecosistema.

“Ormai l’acqua della mia vita è il Marecchia / che porta a spasso il cielo / e le ossa del mondo che rotolano fino al mare”, ha scritto Tonino Guerra. Perché il fiume è sempre stato un elemento identitario e di comunità molto forte, e lo è ancora, anche se sembra che ce lo siamo dimenticati. Per questo è importante che si torni ad andare a piedi per fiumi e boschi, come un atto d’amore per la natura e per noi stessi. Poiché “non ci si può battere per ciò che non si conosce e si ama”, ricorda Geminiani.

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