Consiglio 19 giugno, pomeriggio. Agenzia Dire

Consiglio 19 giugno, pomeriggio. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 17-21 GIUGNO

 

Mercoledì 19 GIUGNO,  POMERIGGIO

               

                 Nella seduta
pomeridiana è proseguito l’esame della
Legge in materia di sostegno
allo sviluppo economico a partire dall’articolo 10. Nel corso dei lavori, è
stato accolto un’emendamento presentato da Ps-Upr all’articolo 13,
mentre a lungo ci si è soffermati sull’articolo 16, quello che definisce
l’accesso al regime semplificato per la concessione di residenze a imprenditori
e manager.

Dal dibattito emerge
che il governo intende definire i parametri dei requisiti attraverso un decreto
delegato successivo, fattore non apprezzato dalle forze di opposizione. Tra le
novità introdotte emerge la gestione dell’iter di concessione non più a livello
politico ma interamente amministrativo. Mario Lazzaro Venturini, di Ap, rivela
poi nel suo intervento che, a seguito dell’ultimo Censimento, 1.200 residenze
stanno per essere ritirate, a dimostrazione dell’attenzione di esecutivo e
maggioranza su un tema sensibile. 

               

                All’articolo 11, “Misura
e modalità di fruizione dell’incentivo”, sono stati presentati emendamenti da
Cittadinanza attiva, poi ritirati perchè integrati nel testo emendato dal
governo, e da Rete, questi ultimi tutti respinti. L’articolo è stato approvato
a maggioranza.

Upr -Ps e Civico 10
hanno quindi presentato ciascuno l’emendamento aggiuntivo articolo 11 bis.

Quello di Upr-Ps, “Politiche
per l’occupazione”, delinea alcuni interventi da inserire nella futura riforma
del Mercato lavoro, tra cui la riorganizzazione dell’ufficio del Lavoro, il
potenziamento del servizio di orientamento per i giovani, incentivi per
l’occupazione dei residenti al loro ingresso nel mercato del lavoro.
Diversamente, l’emendamento di C10 prevede diversi abbattimenti dell’aliquota a
carico del datore di lavoro per ridurre il costo del lavoro, in presenza di
assunzione. Entrambi sono respinti.

                Si passa al capo III, “incentivi
per le imprese di nuova costituzione”, all’articolo 12,  “Applicazione delle disposizioni di cui al
Capo I e II alle attività economiche di nuova costituzione”. il movimento Rete
ritira l’emendamento, per l’accoglimento, nel testo emendato del governo, del
principio che l’avvio di una nuova impresa coincida con il rilascio della
licenza.  L’articolo è approvato a maggioranza.

                Sono 11 gli emendamenti presentati all’articolo 13, “ulteriori incentivi”,
incluso quello del governo. L’articolo riguarda le esenzioni cui sono soggette
le nuove attività esercitate in forma individuale o libero professionali i cui
titolari versano in stato di disoccupazione e non hanno esercitato attività
economica nei due anni precedenti alla domanda. Rete ha ritirato tutti i suoi
emendamenti ed anche il Ps-Upr ha rinunciato al suo emendamento abrogativo.
Respinti i tre emendamenti di Civico 10 che, a sua volta, ne aveva anche
ritirati due. Accolto invece l’emendamento parzialmente modificativo del Ps-Upr
che al secondo rigo del primo comma dell’articolo 13 modifica la dicitura ”nei
due anni precedenti” con nei “dodici mesi precedenti”. Per accedere ai benefici
fiscali dunque i titolari di nuove attività non devono aver esercitato attività
economica nei ”dodici mesi precedenti” alla presentazione della domanda.
Approvato a larga maggioranza infine l’articolo emendato del Governo.

                L’articolo
14
, Disposizione
finali e comuni del Titolo 1ӏ stato approvato a maggioranza.

                L’articolo
15
, “Incentivazione allo
stabilimento in territorio” è stato approvato a maggioranza.

                L’articolo 16, “Benefici”prevede un regime semplificato per
l’ottenimento della residenza ne
l territorio della Repubblica per 1)imprenditori 2) un
determinato numero di figure dirigenziali e/o ad alto grado di competenza
tecnica e professionale 3)un determinato numero di ricercatori necessari
all’avvio di specifici progetti di azienda in materia di ricerca e sviluppo 4)
ai familiari conviventi risultanti dallo stato di famiglia. Sette gli
emendamenti presentati. 

Rete chiede quindi
l’abrogazione dell’articolo o comunque di definire un numero massimo di due-
tra titolari, dirigenti e ricercatori- beneficiari della residenza necessari
all’avvio di specifici progetti dell’azienda. Cittadinanza attiva propone, per
primo, un pagamento annuale di una tassa di accesso ai servizi sanitari per chi
accede al regime semplificato di rilascio di residenza, quindi il requisito di
cinque anni di residenza per l’intestazione di beni immobili autorizzata dal
Consiglio dei XII, infine che ai familiari dei beneficiari della residenza
conviventi abbiano unicamente il permesso di soggiorno.

 

L’esame dell’articolato
proseguirà nella seduta notturna con la votazione degli emendamenti
dell’articolo 16.

 

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