Consiglio d’Europa: “San Marino non metta a repentaglio indipendenza magistratura”

Consiglio d’Europa: “San Marino non metta a repentaglio indipendenza magistratura”

Altolà dal commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa: “San Marino non metta a repentaglio indipendenza magistratura”

È una lettera durissima quella del commissario per i diritti umani Dunja Mijatović, pubblicata ieri sul sito del Consiglio d’Europa e rimasta tutto il giorno come prima notizia nel portale ufficiale del commissario. Non era mai accaduto. Tanto sono dure le parole del commissario, quanto inconsistenti e fuorvianti quelle della lettera di risposta del segretario agli Esteri, Luca Baccari, che prova a dare ad intendere una realtà diversa da quella che, al Consiglio d’Europa, hanno compreso subito benissimo. Già la lettera del segretario generale del Coe, Marija Pejčinović Burić, aveva dato conto di aver riscontrato non solo la segnalazione inviata dai due terzi dei giudici del Tribunale, ma anche la documentazione inviata dal governo, che già a suo tempo Marco Gatti aveva consegnato a Strasburgo senza conseguenze. Cosicché, nonostante le ultime integrazioni, l’inconsistenza della posizione di governo e maggioranza è rimasta tale e, anzi, il commissario evidenzia molto bene quali sono le violazioni delle Convenzioni internazionali sottolineate dalle segnalazioni dei giudici. (…)

Lettera del commissario per i diritti umani Dunja Mijatović: “(…) Vorrei sottolineare che l’indipendenza della magistratura è la pietra angolare dello Stato di diritto che è la precondizione assoluta per il godimento dei diritti umani. Come stabilito dagli standard del Consiglio d’Europa, i consigli giudiziari sono essenziali per salvaguardare questa indipendenza. Devono essere fermamente previsti dalla legge, in modo da precludere misure che incidano retroattivamente sulla loro composizione, e la maggioranza dei loro membri dovrebbe essere eletta dai loro pari. (…) Chiedo alle autorità di San Marino di astenersi dall’adottare ulteriori misure che possano alimentare tali accuse in attesa dell’adozione e della pubblicazione di tale rapporto e prima che eventuali raccomandazioni in esso contenute siano adeguatamente attuate (…)”.

Risposta del segretario agli Esteri, Luca Beccari: “(…) Da diversi anni la Magistratura della Repubblica di San Marino è caratterizzata da un’attività intensa e complessa; questa attività, oltre a mettere sotto pressione l’intera magistratura, ha portato alla luce alcune vulnerabilità e problematiche che interessano il sistema giudiziario di San Marino, conducendo inevitabilmente a visioni differenti sulla corretta applicazione di alcune delle sue regole. In tale circostanza sono sorte in seno al Tribunale una serie di conflitti interni, che hanno inevitabilmente coinvolto anche la politica a causa dell’attuale quadro normativo in materia di composizione degli organi previsto dall’ordinamento giudiziario. Oltre alle varie versioni che esistono ancora oggi, il legislatore ha ritenuto necessario attuare un intervento normativo al fine di fugare ogni dubbio, dal punto di vista interpretativo, sull’applicazione della normativa vigente. (…) Il governo auspica l’avvio di una profonda e proficua collaborazione tra le autorità sammarinesi e le competenti istituzioni del Consiglio d’Europa, al fine di realizzare una riforma giudiziaria complessiva nel rispetto dei principali standard internazionali in materia. (…) Mi auguro che la riforma che andremo a realizzare possa risolvere i problemi finora emersi e conciliare finalmente anche le divergenze di opinione esistenti all’interno della magistratura e della politica sammarinese. Solo nel contesto della riforma complessiva saranno attuati i necessari interventi normativi e, pertanto, non è intenzione del governo, in questa fase, promuovere ulteriori iniziative legislative individuali nel campo della giustizia al di fuori di questo contesto (…)”.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino

Leggi l’articolo integrale pubblicato dopo le 23

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