Consiglio: dibattito sulla commissione antimafia. Agenzia Dire Torre1

Consiglio: dibattito sulla commissione antimafia. Agenzia Dire Torre1

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 17-20 SETTEMBRE

 MARTEDI’ 18 SETTEMBRE

            La seduta del Consiglio grande e generale è
ripresa con il dibattito sulla relazione conclusiva della commissione
consigliare sul fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata con
funzioni d’inchiesta sulla vicenda Fincapital. Sono 40 gli interventi in
programma e andranno avanti anche durante la seduta notturna.

 Di seguito un riassunto del
dibattito del pomeriggio.

Gabriele Gatti, Pdcs: “Sono quel Gabriele Gatti ripetutamente citato nella relazione, anche
se mi sembra che si parli di un’altra persona. Quasi tutto non corrisponde alla
verità. Sono allibito, anche perché non sono stato ascoltato. Mi pongo anche
delle domande sul metodo e le dinamiche della commissione. La ricerca della
verità va raggiunta rispettando la libertà dei cittadini e va basata su prove.
Sono stati ascoltati solo dei testimoni segreti, violando il cardine dei
diritti costituzionali. Siamo di fronte a un imbarbarimento del diritto, sembra
di essere ripiombati nei tempi dei giacobini. Sono stato chiamato in causa in
modo vigliacco e strumentale.

Non
ho mai frequentato Vallefuoco, non ho fatto footing con lui, ma vogliamo
scherzare? Si parla di pressioni per risolvere problemi a Chiesanuova, ma non
so di cosa si parla. Chi sono gli omissis è evidente.

Chiedo
alla Reggenza di avere accesso al fascicolo integrale dei lavori della
commissione. Entro domani i miei avvocati presenteranno denuncia penale e
civile contro i testi. La giustizia farà ciò che non ha fatto la commissione. E
farò denuncia anche verso la commissione. Sono state dette delle cose gravi e
inammissibili. Valuteremo anche azioni legali in tribunali italiani e per
acquisire  tutti gli atti della Dia di
Napoli. Voglio sapere cosa ho fatto, la mia coscienza è tranquilla, ma vedo il
dolo, un disegno politico. Non c’è stato nulla, ma la lotta politica ha avuto
il sopravvento sulla verità. I tribunali faranno chiarezza su questo mostro di
falsità giuridiche. E chi ha orchestrato deve pagare direttamente ”.

Fiorenzo Stolfi, Psd: “Non ho mai conosciuto o
incontrato Vallefuoco. E nella relazione non c’è nessuna testimonianza
concreta. Nemmeno sul presunto incontro con Romano Zanotti, Vallefuoco e
l’avvocato Annetta. E non hai mai frequentato l’Ises. Si è costruito un
ipotetico collegamento con Vallefuoco, si parla di voci e di sentito dire.
Perché non sono stato ascoltato? Perché non sono stati richiesti i tabulati
telefonici? Non sono mai stato a casa o a cena con Bacciocchi, se non per un
rogito. Non ho mai avuto azioni in Fincapital e sono illazioni che abbia
partecipato all’aumento di capitale. Sui lotti di Valdragone ha indagato il
tribunale e ha archiviato tutto.

Non
c’è stato diritto alla difesa, si è fatto cannibalismo politico. E non ci sto,
non ho niente a che fare con questa situazione. Ma non finisce qui. Per
interessi politici si piegano le istituzioni. Così i parlamentari trattano i
loro colleghi, certo non facciamo una bella figura a livello internazionale”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Tutti abbiamo chiesto
chiarezza su fatti gravi. La commissione ha avuto delle difficoltà a lavorare,
ma lo  ha fatto nella segretezza. Ma
serve più lavoro e più tempo per andare fino in fondo. La relazione svela aspetti
molto pericolosi, ci sono giudizi pesanti su comportamenti e collegamenti. In
alcune parti ci sono conferme, ma gli interessati andavano sentiti, per
togliere dubbi. Per esempio quando vengo citato la testimonianza non è
attendibile, conosco bene chi l’ha fatta.

Il
quadro è ampio e chiaro ma non c’è solo il caso Fincapital. Così il Pdcs
conferma il suo impegno ad andare fino in fondo su tutte le situazioni sul
connubio politica-affari-malavita”.

Paolo Crescentini, Psrs: “Il lavoro della
commissione va nella direzione della trasparenza e il quadro che emerge è
inquietante e interessante. Sono però tirati in ballo consiglieri che di fatto
non c’entrano nulla. Tutti andavano ascoltati. Se il tribunale aprirà
un’indagine avranno la possibilità di difendersi.  Mi ha fatto venire i brividi il fatto che
alcuni dipendenti della Pa non svolgano il loro lavoro, è gravissimo. Sono in
linea con il collega Mazza, la magistratura deve fare il suo corso e appurare
le responsabilità. La politica deve fare chiarezza sul connubio con la
malavita. Oggi non ci si deve fermare, occorre fare luce su tutti i casi, a
partire da Criminal minds”.

Roberto Giorgetti, Ap: “Vorrei ringraziare sentitamente la commissione
nella quale sono rappresentate tutte le forze politiche. Un’unica relazione e
la sua articolazione è testimonianza della serietà del lavoro svolto. La
commissione non è il tribunale, non deve emettere sentenze. Il contraddittorio
poteva articolarsi in tanti modi, ma non c’è un soggetto giuridico che doveva
esprimere una sentenza. Questo va ricordato. E’ legittimo che chi è stato
coinvolto in prima persona
faccia presente le sue ragioni, ma non bisogna sconfinare nelle intimidazioni.
Nel 1993 Caponnetto disse che San Marino era vulnerabile alle infiltrazioni
della criminalità organizzata. All’epoca forse non c’era la sensibilità
necessaria per cogliere l’importanza del messaggio. Nessuno si è reso conto dei
tanti buchi neri del Paese? In un percorso durato anni si è arrivati a creare
questo. Alleanza popolare da sempre ha sottolineato che la dimensione etica
viene prima di tutto. Nella legislatura precedente per far passare la legge sul
giusto processo Ap ha dovuto subire una crisi di
governo. Fincapital non è l’unico soggetto, ma di certo è uno dei
rappresentativi di questo tipo di sistema. E’ la punta dell’iceberg. Alleanza
popolare dà la massima disponibilità, vuole sostanziare
l’autentico rinnovamento del nostro Paese”.
Alessandro Rossi, Su: “Per persone
sensibili,che amano questo Paese, che credono in un modello differente,
ascoltare questa relazione penso sia stato un colpo al cuore. Non si
prospettava non da ieri, non dall’altro ieri, ma da molti anni. Che la deriva
di valore etico non fosse al limite della recuperabilità si sapeva. Il lavoro
di otto cittadini sammarinesi, otto consiglieri che fanno parte della
commissione, con i loro limiti e le loro capacità, credo che segni uno
spartiacque netto tra ciò che è stato della repubblica e ciò che può diventare.
Credo che al di là di alcuni eccessi, di alcune imprecisioni, di alcuni
elementi non legati prettamente all’oggetto della commissione, lo sforzo che
hanno fatto mantenendo il silenzio, che è cosa molto difficile in questo paese,
operando sotto traccia, riportando elementi concreti, riscontri oggettivi,sia
stato  un lavoro encomiabile. Era
sotto gli occhi di tutti questa situazione. Al di là dei nomi queste cose le
sapevamo tutti. E’ inutile che ci stupiamo oggi. Spetta alla politica cambiare
passo e dare un altro futuro a questa Repubblica.
Non ho mai sentito né un ‘mea culpa’ né la volontà di dare vita a una
Repubblica diversa.
Commettiamo un errore gravissimo. Le responsabilità erano diffuse. Non ha fatto
male il nome delle personalità politiche coinvolte, ma il dato che per 500 euro
la nostra pubblica amministrazione si è lasciata corrompere.
L’elemento principale è la trasparenza, poi serve costruire un percorso di
autonomia e di regole che devono essere rispettate primariamente all’interno
della Repubblica. La nostra autonomia sta nel rispetto delle regole che
riusciamo a darci. Bisogna prendere la relazione come elemento forte di
indagine, con quella capacità di indagine che probabilmente manca anche al
nostro settore giudiziario.
Nadia Ottaviani, A&L: “Ritengo
di dover intervenire su questa relazione. Sono emersi dati importanti, ma
necessitano approfondimenti. in alcuni passaggi si cita anche il mio nome e
sento di doverli chiarire. Avrei preferito farlo durante un contraddittorio. Il
diritto alla difesa è fondamentale e le responsabilità vanno accertate. Vista
la professione che svolgo da sempre di agente immobiliare posso dire di avere
lavorato con diverse imprese edili, finanziarie e privati cittadini. Mi sono
risentita citare nei lotti di Valdragone. Ribadisco che questo è un falso. Ho
fatto una perizia di valutazione su quei lotti. Nel 2002 il signor Roberto
Zavoli era un onesto cittadino e ci ho avuto a che fare solo perché eravamo
entrambi dello stesso ramo. Non si possono confondere le acque, voglio essere
chiara. Il contratto di Villa Bruschi, io non c’entro niente. Non ho mai fatto
questa compravendita. Mi sono anche preoccupata di veder chi fosse questo
omissis, che si è tolto dei
sassolini della scarpa. L’omissis è stato condannato dal nostro Tribunale per
false dichiarazioni davanti all’autorità giudiziaria, misfatto continuato di
evasione fiscale, di false comunicazioni
sociali e di associazione a delinquere. Quando i testi sono di questa portata
bisogna dare il diritto di replica”.
Alessandro Mancini, Psrs: “Non è
vero. Io non ho mai conosciuto Vallefuoco. Non so che faccia abbia, non so se è
alto se è basso, e non mi interessa nemmeno saperlo. Voglio altresì ringraziare
la commissione per aver sentito altri testimoni e avergli fatto la stessa
domanda, cioè se io conoscevo il Vallefuoco, e loro hanno risposto di no. Ed è
vero. Non l’ho conosciuto e spero di non conoscerlo mai. Sono completamente
estraneo a qualsiasi tipo di fatto. Ma non mi basta. Sarebbe stato un
mio diritto essere stato ascoltato dalla commissione. Farò di tutto perché ciò
possa essere fatto valere in altre sedi”.

Vanessa Muratori, Su: “Abbiamo un territorio cementificato e la Fincapital godeva di
protezioni politiche, mentre i clan si mobilitavano perché non fossero
intaccate. E’ difficile dire che non ci sono, favori sono stati fatti. C’è
stato un attacco al territorio, giravano valigette piene di soldi.

Faccio un rilievo alla
commissione sugli omissis. Ma la camorra voleva questo sistema, di contrasto ai
controlli, di cementificazione del territorio e di alti costi immobiliari.
Diversi politici si sarebbero avvantaggiati, c’è una documentazione e io chiedo
un risarcimento. Spero che le indagini continuino, ma temo per la gestione del
prossimo piano regolatore, per il mega hotel e per la concessione di
residenze”.

Clelio Galassi, Pdcs: “E’ un lavoro parziale, chiedo gli atti integrali per chiarire la mia
posizione. Nel 1989 Bacciocchi mi ha denunciato per abuso di potere e sono
stato condannato. Con Sansovini ho presentato negli anni scorsi un odg per
evitare lo scempio della villa a Fiorina. Se fossi stato convocato avrei
parlato dei miei rapporti con lo studio Bacciocchi, come cliente e
commercialista. Ho seguito l’operazione Symbol solo per quanto riguarda
l’acquisto del terreno, non ho mai fatto pressioni su quella o su altre
operazioni nella commissione Urbanistica o in quella delle Politiche
territoriali. Sono stati dati dei nomi in pasta all’opinione pubblica e ci
dobbiamo difendere dalla gente. Questa non è la politica che mi hanno insegnato
chi dignitosamente è stato in quest’Aula. Se si vuole fare fuori la Dc o una
classe politica io non ci sto. Se ci dobbiamo difendere posso anche rivedere la
mia posizione di non candidarmi”.

Federico Pedini Amati, Psrs: “Ringrazio i membri della commissione, che hanno
fatto un lavoro corposo in tempi stretti. Sostengo le commissioni Antimafia, ma
perché i coinvolti non sono stati convocati? Da tre anni, spesso solo perché
qui siete quasi tutti morti, dico che il tribunale non fa il suo lavoro. Ma in
Aula ci sono politici vigliacchi. Io sono figlio dell’86, della commissione che
ha messo in galera mio padre. E altri sono morti. Non dimentichiamoci delle
famiglie, come è stato fatto con la mia. Molti qua dentro hanno gestito nel
tempo commissioni d’inchiesta. Di fronte alle elezioni sono stati spiattellati
dei nomi in una relazione dove c’è di tutto e di più. Senza la possibilità di
spiegare. Io sono stato nello studio di Bacciocchi, faccio l’agente immobiliare
e per questo vengo messo alla gogna? Abbiamo perso la bussola e il tribunale
non ha fatto nulla. Io e altri non andavamo inseriti, questa non è ricerca
della verità, gli scopi sembrano diversi. Non mi devo difendere di niente,
questo modo di gettare ombre sulle persone è un modo basso di fare politica.
Servono indagini serie. Non ho mai fatto nulla e continuerò a fare politica in
modo legale”.

Alberto Selva, Ap: “Al di là delle persone noi sammarinesi dobbiamo essere consapevoli
che tra i nostri concittadini ci possa essere un dialogo in cui si danno
reciprocamente della puttana! Io sono costernato. Questi nostri otto consiglieri
non possono essere paragonati ai magistrati, persone di raffinato pensiero e
conoscenze. La commissione consiliare deve valutare solo la responsabilità
politica. Non confondiamo i due piani. Quando ho sentito leggere la relazione,
devo togliermi tanto di cappello. Mi pare che nessuno possa sostenere che
questi signori, di otto forze politiche diverse, non abbiano fatto un lavoro
eccezionale. Dobbiamo valutare la portata della relazione e giudicare gli
elementi venuti fuori. Vi ringrazio tantissimo. Faccio fatica ancora a capire
vedendo quest’Aula come si sia potuta creare un’alchimia simile. Sotto a un
profilo squisitamente ermeneutico avete avuto un rigore notevole. Potete essere
giudicati anche in maniera negativa, questa è la
politica. Tutti subiamo critiche, ma fa parte del gioco. Alcuni sono
giustizialisti, altri garantisti. Penso che voi della commissione possiate
affrontare le reazioni con tutta la serenità nel cuore. E’
stata convincente Nadia Ottaviani, anche Alessandro Mancini, mi convince un po’
meno dire andavo nello studio perché faccio l’immobiliarista. La classe
politica negli anni passati la politica si
è macchiata di cose gravi,la strada è lunghissima, vi rendete conto che nei
Paesi vicini non esitano a farsi da parte e cercare di capire la propria
posizione. Spero vivamente che le prossime elezioni politiche ci diano la
carica per ripartire”.

Nicola Selva, Upr: “Non voglio fare un intervento minaccioso, né alzare il tono di
questo dibattito. Ho ascoltato la relazione e gli interventi che si sono
susseguiti oggi. Credo che la relazione sia importante, ha raccolto una serie
di elementi, ha fatto un lavoro enorme, ha raccolto dati che
possono essere affrontati dal punto di vista giuridico. Detto questo, io sono
sconcertato dalla fase che la nostra Repubblica sta attraversando. Il sistema
che si è sviluppato intorno a Fincapital e che ha coinvolto la politica è il
punto. Non voglio giudicare nessuno, il problema non sono solo le persone, ma
la politica stessa che si è fatta coinvolgere dagli eventi. Ritengo che questa
possa
essere la condizione per fare un nuovo lavoro, per cambiare e fare il bene del
Paese. Fare chiarezza sull’intreccio tra politica e affari è un dovere. C’è in
gioco la sopravvivenza del Paese e il futuro dei
nostri figli”.

Claudio Podeschi, segretario di Stato per la Sanità: “C’era grande attesa per gli esiti di questa
commissione di inchiesta. Tutte le commissioni di inchiesta hanno sempre
portato grande tensione.
Io non mi ricandiderò più. Vi tranquillizzo. Abbiamo sempre sentito grandi
pressioni nelle commissioni di inchiesta, immagino le abbiano avuti anche i
membri di questa, ma a memoria d’uomo non ricordo che non ci sia stato il
contraddittorio. Ci deve essere una verità, noi dobbiamo credere nel tribunale.
Bisognava sentire le altre parti, far portare i documenti, dare la possibilità
di difendersi. Un minimo di dignità nei confronti di chi è stato chiamato in
causa!

Diciamo pure che i testi sono
tutti credibili, ma perché dover subire quest’umiliazione di dover spiegare qui
perché è stato citato? In un minuto solo di difesa. Sono andato 2 volte in 25
anni di politica nello studio di Livio Bacciocchi. E alzi la mano chi c’è stato
meno di due volte! Io sono andato per fare un rogito per la famosa casa di
Serravalle, che non la voleva nessuno e l’ho dovuta prendere io. Voglio
spiegare una occasione, invece a sentire la relazione sembrava ci fossi andato
mille volte perché lo stesso episodio era ripetuto più volte. Io nemmeno lo
sapevo di aver mai incontrato Vallefuoco. Ero al ristorante, mi si è seduto
vicino un uomo con una ragazza, mi ha detto che voleva offrirsi come società
per recupero crediti, io gli ho dato il numero della segretaria. Punto. Poi non
l’ho più né visto né sentito. E per questo io domani rischio di essere in qualche
modo fotografato così dall’opinione pubblica, dopo 10 anni da capogruppo della
Democrazia
cristiana”.

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