Consiglio G. e G. Seduta 1 marzo, pomeriggio

Consiglio G. e G. Seduta 1 marzo, pomeriggio

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE
SEDUTA DI GIOVEDI’ 1° MARZO
Con l’apertura dei lavori, l’Aula ha esaminato due ordini del giorno, uno della maggioranza, uno del Psrs, sulla gestione dell’asilo nido di Falciano. Il testo illustrato dal capogruppo dei Socialriformisti, Paolo Crescentini, che nella precedente sessione aveva ottenuto una votazione in pareggio e quindi è stato rimesso al giudizio del Consiglio grande e generale, è stato respinto con 17 voti a favore e 29 contrari. L’ordine del giorno del Patto per San Marino, presentato dal consigliere Usdm, Angela Venturini, è stato invece approvato con 31 voti a favore, 21 contrari e un astenuto. Si è poi proseguito con l’esame e l’approvazione dell’istanza d’Arengo n.25 in favore di un nuovo Piano regolatore. Infine, si è aperto il dibattito sul riferimento del governo sullo stato e sulle prospettive di sviluppo di San Marino Tv  e sull’istanza d’Arengo per la liberalizzazione delle concessioni radiotelevisive.

Di seguito, una sintesi degli interventi.

Ordini del giorno sull’asilo nido di Falciano.

Estratti del testo del Psrs: “Alla luce della decisione adottata dal Congresso di Stato di affidare a una struttura privata la gestione dell’asilo nido di Falciano (…), in considerazione della rilevanza che il sistema dell’istruzione riveste per il presente e il futuro del nostro Paese, il Consiglio grande e generale delibera di sospendere ogni iniziativa intrapresa dal Congresso di Stato in merito alla concessione della gestione dell’asilo nido di Falciano a società di diritto privato; di inserire nell’ordine del giorno dei lavori della prossima sessione consiliare un apposito comma che preveda un rapporto dettagliato da parte del congresso di Stato e un dibattito sulle prospettive del sistema scolastico sammarinese”. Respinto, con 29 voti contrari e 17 favorevoli. Estratto del testo sottoscritto dai consiglieri del Patto: “Premesso che il percorso di privatizzazione di alcuni servizi socio-assistenziali e socio-educativi è iniziato ormai da alcuni anni in forma sperimentale con ottimi risultati e alti indici di gradimento da parte dell’utenza (…), sottolineato che la domanda di asili nido è venuta crescendo nel tempo, tanto da registrare file di attesa, che fino al 2011 superavano le 340 domande annuali (…), considerato che la convenzione siglata nello scorso 2011 tra lo Stato e le strutture private ha consentito di ampliare l’offerta a ulteriori 66 posti (…), tenuto conto che lo Stato ha a disposizione a Falciano un immobile, per il quale è stata ultimata la fase di ristrutturazione, dove una parte è destinata a palestra pubblica, un’altra può essere destinata ad asilo nido; il Consiglio grande e generale dà mandato al congresso di Stato di valutare, insieme con l’Authoriry sanitaria, modelli di gestione privata per la realizzazione di un asilo nido che, ampliando l’offerta, porti la percentuale della risposta al 35% rispetto agli standard fissati dalla Conferenza di Lisbona; e che ponga al gestore privato, selezionato previo apposito bando di concorso, precisi vincoli quali la corresponsione di un congruo canone di affitto, (…) e alle tariffe che devono essere sostenibili e assecondare il principio di equità con le strutture pubbliche”. Approvato con 31 voti a favore, 21 contrari, un astenuto.

Dibattito sull’odg della maggioranza:

Denise Bronzetti, Psd: “Noi non cambiamo idea, non c’è la possibilità di rivedere questa scelta, che avrà strascichi nel Paese, in base alle sensibilità dei cittadini e di chi usufruirà il servizio. Perché poi definite il servizio asilo nido un servizio sociale, è sbagliato, non sapete neanche scrivere. Il mio gruppo non voterà a favore di questo ordine del giorno”.

Paolo Crescentini, Psrs: “L’asilo nido di Falciano è la nuova buccia di banana su cui governo e maggioranza sono pronti a scivolare. Mi sorprende per quei consiglieri di maggioranza che possono accogliere un ordine del giorno come questo e respingere quello del mio gruppo consiliare che rappresentava la volontà di affrontare in Consiglio una discussione legata alla privatizzazione di un settore sociale. Qui si descrive la regalia fatta a un privato nascondendola attraverso un congruo canone di concessione. Non vogliamo essere complici della maggioranza, questo ordine del giorno lo respingiamo”.

Roberto Giorgetti, Ap: “Obiettivo primario è dare risposte in territorio di strutture di asilo nido per permettere alle persone di organizzare meglio la propria vita lavorativa. La maggioranza ha detto che lo strumento di privatizzazione di alcuni servizi sono nell’agenda del governo e abbiamo spiegato perché. Non ci stiamo a scelte ideologiche, ciò che è privato è il demonio, ciò che pubblico il paradiso. Qui non stiamo dando risposte di sistema, ma di un asilo nido. Con questo ordine del giorno molto opportunamente si fissano alcuni paletti di fondo. La struttura di Falciano non si regala a nessuno, si valuta se ci sono le condizioni per darla ai privati”.

 

Istanza n. 25 perché sia predisposto un nuovo Prg che tenga conto delle reali necessità abitative delle famiglie sammarinesi. Approvata con 33 voti a favore e 21 contrari, un astenuto.Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per il Territorio: “L’istanza non può non essere condivisa. A riguardo, i programmi delle due coalizioni, presentati durante le passate elezioni, contenevano l’impegno per la realizzazione di un Piano regolatore. Bisogna tuttavia essere realisti, la definizione di un Prg richiede un arco di tempo più o meno lungo. Prima di giungere a nuove cartografie è necessario compiere degli atti propedeutici. E in questi anni sono stati diversi: il censimento del 2008, studi di viabilità, aggiornamento del catasto per avere dati reali sul patrimonio immobiliare, normativa sulle aree naturalistiche tutelate, revisione del Testo unico delle norme urbanistiche ed edilizie che nelle prossime settimane sarà in discussione nella Commissione consiliare permanente n.4. Lì  si dovranno definire, se c’è la disponibilità di tutte le forze politiche, le nuove regole della pianificazione su cui si baserà il prossimo Prg. Nella consapevolezza delle nuove esigenze, e che i tempi sono risicati per redigere un nuovo Prg, auspico comunque debba essere preso un impegno in questa direzione, se non in questa fase, all’inizio della prossima legislatura. Lascio ai singoli consiglieri di valutare l’istanza sulle problematiche evidenziate”.
Vanessa Muratori, Su: “E’ difficile considerare pianificazione urbanistica il nostro Piano regolatore, visto che ha risposto agli interessi di alcuni  imprenditori senza guardare a quelli dei cittadini. Il piano attuale risale al 1992, ha imbruttito il paesaggio e ha arricchito qualcuno. Il governo ha, al suo interno, una sovradimensionata lobby dei costruttori. Gli appartamenti sfitti sono ottomila: serve tassarli fortemente, e non costringere a mutui trentennali per appartamenti piccoli e malfatti. Occorre dare prezzi adeguati al vero valore delle case”.
Gian Nicola Berti, Ns: “Il Piano regolatore ha permesso una speculazione urbanistica
selvaggia, ha arricchito pochi e non ha soddisfatto i cittadini. La viabilità è stata martirizzata, si sono creati enormi problemi. Si deve partire proprio dagli errori per pensare a un nuovo sistema di pianificazione. La responsabilità è anche attuale, qui non dobbiamo polemizzare su chi è buono e su chi è cattivo, ma dobbiamo ascoltare le esigenze dei cittadini. Fuori dai centri storici si deve smettere di costruire a ridosso della viabilità principale. Qualunque cosa riusciremo a fare sarà meglio di adesso”.
Alessandro Rossi, Su: “Esprimo grande apprezzamento per quanto detto da Lonfernini. Ritengo che serva sottolineare un cambio di mentalità che è difficile possa essere posto in essere con queste modalità. Sembra che scendiamo tutti dalla luna e non ci rendiamo conto di quello che è stato fatto al nostro territorio. Noi abbiamo incontrato i cittadini e abbiamo proposto la perequazione. Serve ragionare su due elementi: uno è il clientelismo mafioso tra cittadino e speculatore, tra politico e speculatore. Il secondo elemento è il finanziamento. Si premi chi ha reali esigenze, anche se ha minori capacità d’investimento. La speculazione è avvenuta perché c’erano grandissimi capitali su San Marino e non ci si è preoccupati della sostenibilità”.
Giovanni Lonfernini, Upr: “L’ineffabile segretario di Stato Venturini anche questa volta ha tenuto un atteggiamento volutamente pilatesco su un tema politico, rimettendo al Consiglio di attuare un voto di coscienza, contraddicendo quanto previsto dal programma elettorale della stessa maggioranza. E si contraddice anche quando attribuisce al Prg del ’92 squilibri, sui cui effetti dobbiamo confrontarci. Ed è su questi squilibri che gli istanti chiedono di intervenire. Uno strumento di pianificazione nuovo è importante, perciò andremo a votare questa istanza, ma è anche necessaria una nuova mentalità. Un po’ di coraggio Segretario, lei rappresenta un governo, se nel programma c’è l’approvazione di questa istanza, non si nasconda dietro a un voto di coscienza”.  
Nadia Ottaviani, A&l: “A&l ha già da tempo sottolineato l’urgenza di procedere nella revisione completa di un Piano regolatore nuovo. Un Prg vecchio e superato come quello del ’92 non ha la possibilità di tenere conto di tutto quello che in questi anni è cambiato. Quando è stato presentato il Prg del ’92 c’erano esigenze completamente diverse, tutto era in espansione, prendiamo per esempio le aree industriali, una per ogni Castello. Negli anni ’90 aveva una logica. Oggi credo che queste aree, che comunque rovinano quelle abitative, non hanno più senso e si può iniziare a riqualificarle. Le storture si possono correggere solo con un nuovo Piano regolatore. Che ci sia poi un indice uguale per tutti i Castelli, che senso ha? Queste cose non si possono cambiare solo con un’istanza. Deve essere approvata come punto di partenza. E’ importante che il Prg metta mano a un percorso per quei sammarinesi che possono scegliere se vivere in condominio o in abitazione. La qualità della vita sta anche nello scegliere come e dove vivere. Saremo favorevoli a votare questa istanza”.
Ivan Foschi, Su: “Nessuno nasconde che questa istanza non presenti un problema. Ma dire che occorre un nuovo Piano regolatore può sembrare un’ovvietà. Il problema è come redigerne uno nuovo e quale deve essere il punto di equilibrio, la sua filosofia. Uno dei limiti del Prg del ’92 è l’aver consentito le mostruosità che ci sono sul territorio, lo stesso Venturini ha riconosciuto che ci sono degli scempi. Ci sono 8 – 9 mila appartamenti sfitti che non sono appetibili perché i sammarinesi non vogliono vivere in alveari, ma questa offerta non ha calmierato il mercato immobiliare. La richiesta di sbloccare i propri territori agricoli non è comunque una soluzione, né un diritto. Non può essere quella la strada delle aspettative, è l’origine della mala politica, del voto di scambio. Cerchiamo di guardare al bene comune prima del bene personale, all’interno di una qualificazione. Il nuovo Prg potrà prevedere nuove aree edificabili, ma non in un contesto disarmonico”.
Alessandro Mancini, Psrs: “Quest’istanza è importante e la condivido in pieno. Mi auguro che il buon senso e il senso di responsabilità dei consiglieri prevalga, per un voto palese, nel rispetto della democrazia che rappresentiamo. I cittadini sammarinesi che hanno firmato questa istanza sono ricorsi all’Arengo per chiedere che si faccia una cosa prevista dal programma di governo. Chi governa lo deve fare nel rispetto del programma sottoscritto. Di mettere mano al piano regolatore c’era scritto anche nel programma di maggioranza, ma il dibattito non è neanche partito”.
Marino Riccari, Psd: “A distanza di 20 anni è necessaria una nuova pianificazione del territorio per ridisegnare in maniera moderna i servizi e il residenziale e per dare una risposta a chi ha presentato l’istanza mettendoci la faccia. Non sono certo degli speculatori, ma hanno necessità reale di avere una propria abitazione che con il Prg del ’92 non gli è stata concessa. E’ opportuno che la politica non si sottragga nel dare delle risposte. Al consigliere Berti vorrei ricordare che fa parte della maggioranza e che nel suo programma era prevista una nuova pianificazione del territorio, ma siamo quasi alla fine e poco è stato fatto. L’unica cosa fatta è il censimento, fatto dal precedente governo. E da esso emergono dati contrastanti, oltre 6-7 mila appartamenti superiori alla reale necessità abitativa. Dall’altra parte l’esigenza di molti cittadini che non possono costruirsi una propria abitazione, ma sono costretti ad acquistare un appartamento nei condomini dei soliti costruttori. Esprimo il voto favorevole del Psd”.
Teodoro Lonfernini, Pdcs: “Al collega Riccardi ricordo che il precedente Prg risale a 20 anni fa, forse anche altri governi potevano intervenire. Anche se potevamo farlo noi in modo più determinato ad affrontare due aspetti sollevati dalle istanze. Il primo rispetto a una possibilità del Prg del ’92, nonostante sia stato stra-abusato da una speculazione edilizia selvaggia, presenta infatti ancora oggi il pericolo di essere sfruttato da attività speculative per il 40%. Se questo non è una delle primarie esigenze da inserirsi nella volontà di intervento, non ne vedo altre. Altro motivo per intervenire è quello evidenziato dall’istanza: le esigenze abitative della cittadinanza in 20 anni sono cambiate, anche a causa dell’attività del tutto inadeguata del nostro tessuto urbanistico. L’istanza d’Arengo può essere accolta, e anche il segretario di Stato ha esplicitato le ragioni per farlo, perché deve diventare una priorità di questa maggioranza, e di quella futura,  lavorare a un Prg che vada incontro alle esigenze abitative famigliari”.
Gian Carlo Venturini, replica: “Giocare con la testa dei cittadini con la demagogia non serve a nessuno. Credo che il dato reale sia che noi da tempo stiamo lavorando a elementi propedeutici al Prg. Dal censimento del 2008 è emerso solo che ogni Castello aveva un 20-25% di ulteriore edificabilità. Il Prg è una necessità di tutti. Ci sono esigenze presentate dagli istanti e dal comitato promotore, la politica non può sottrarsi, ma non si può non evidenziare quanto è stato fatto. Alle demagogie si risponde con i fatti, a partire da questa votazione. Il Prg è una necessità, prima di farlo ci sono dei passaggi necessari. Questo segretario ha portato in discussione il testo unico, quella sarà l’occasione di passare ai fatti. Invito a far sì che il nuovo Prg sia un impegno di tutte le forze politiche”.

Comma 11_Dibattito su SMTv:

Augusto Casali, segretario di Stato con delega all’Informazione: “L’accordo siglato tra Rai e San Marino Rtv nel ’91 prevedeva un corrispettivo in lire di 6 miliardi da parte italiana. Non erano molto per un’impresa televisiva che rinunciava allora al satellite, ma negli anni ’90 pesavano più degli attuali 3 milioni di euro. Così la Smtv ha vissuto un forte ridimensionamento rispetto al progetto iniziale. Poi, con l’accordo del 2008 non si è fornita più la certezza di poter disporre dei 3 milioni di euro, per gli anni successivi da parte italiana si è sempre ricorso all’ultimo minuto con un emendamento al Milleproroghe. Per di più, poi si sono registrati ritardi nei pagamenti e ancora più complicato risulta fare progetti di prospettiva. Il governo si è trovato a un bivio, o l’implosione o il rilancio, come è stato fatto, attraverso il lancio sul satellite con un intervento unilaterale. Perché è ritenuto uno strumento troppo importante, tutti hanno visto la trasmissione fatta in occasione della visita del Papa divulgata in esclusiva da Smtv alle altre emittenti internazionali. Tutti si sono resi conto del messaggio positivo partito da quella circostanza, quando San Marino spesso e volentieri era sotto attacco mediatico. Nel 2011 è stato sottoscritto un altro accordo con il passaggio al digitale terrestre che ci darà la possibilità ulteriore di installare ripetitori, puntare alla qualità dei programmi e alla promozione. Il governo ritiene necessario sviluppare e mantenere questo mezzo. Resta però necessario sapere se il partner italiano è ancora interessato al progetto e, se sì, deve essere una presenza convinta e adeguata. Ora che il clima con l’Italia sembra essersi rasserenato e mi sembra ci siano evidenti segnali, diviene indispensabile un incontro bilaterale. Deve giungere ancora il contributo del 2011 e quello del 2012, già deliberati, ma è necessario affrontare il discorso da subito per sapere in prospettiva come muoverci. Noi pensiamo che la Smtv, così predisposta sia con tv satellitare sia rete digitale terrestre, possa essere una realtà appetibile rispetto alla quale negli ultimi periodi è stato dimostrato un interesse da parte di altri interlocutori oltre alla Rai”.

Fiorenzo Stolfi, Psd: “Il governo si è presentato completamente impreparato. Così non abbiamo dati, di ascolto, sul numero dei dipendenti, sui consulenti esterni, sui costi, sullo stato dei conti, sull’andamento del bilancio e della raccolta pubblicitaria, sugli obiettivi aziendali, sugli investimenti tecnologici e sulla formazione. Insomma, non ci è stato detto nulla. Le decisioni su Smtv sono prese con superficialità, infatti siamo andati sul satellite senza avere obiettivi editoriali e industriali. Così non ci saranno risultati confortanti”.
Paolo Crescentini, Psrs: “Ci si è cullati sul contributo della Rai e non ci si è curati del futuro. Siamo andati sul satellite, quando forse andava potenziato maggiormente il digitale terrestre. La televisione è più in funzione di qualcuno che di qualcosa e dell’immagine di San Marino. C’è l’impellenza di rinnovare l’accordo in scadenza, ma non si è mai puntato a una rivalutazione del contributo italiano. Non possiamo andare a trattare con l’Italia senza prima sapere che mission vogliamo dare a Smtv. Sicuramente rappresenta una struttura importante da salvaguardare, è necessario quanto prima attivarsi. Non sarebbe male prevedere nell’eventuale accordo con l’Italia che si possano creare sinergie con la Rai per potenziare la formazione dei sammarinesi”.
Ivan Foschi, Su: “Le scelte non possono essere più rimandate, ma non ho sentito un progetto del governo e non so neanche se la Rai continuerà a impegnarsi. E da questo punto di vista credo non sia così immediato trovare un altro partner. Comunque il governo non sa nulla delle intenzioni italiane, ma le avventure non si improvvisano, per cui occorre chiarire quale strada si intende perseguire su Smtv. Occorre fare una riflessione sulla modalità di erogazione del servizio pubblico, sulla quale ci sono carenze evidenti, tra sbilanciamento sulla realtà esterna e squilibrio evidente a favore del governo, con la voce dell’opposizione che manca. Così andiamo nella direzione della tv della Bielorussia”.
Nicola Selva, Upr: “Smtv è una discreta tv locale se paragonata alle realtà limitrofe. Mancano nel riferimento del governo molti dati e un piano industriale. Si tratta di una piccola realtà autonoma, in una posizione buona. Un’opportunità strategica, dunque, specie con il satellite. Ma c’è un problema di crescita e sviluppo per una risorsa fondamentale del Paese. Qual è allora il piano di sviluppo?”.
Giuseppe Maria Morganti, Psd: “L’interesse della Rai è scarso e noi siamo stati incapaci di fare un progetto tutto nostro. Il localismo su base internazionale può essere però la chiave vincente. Non tutti si sentono rappresentati dalla televisione pubblica e i programmi andrebbero dibattuti con i cittadini. Comunque non vedo nessun dramma, ma una possibilità di miglioramento”.
Angela Venturini, Udm: “Il dibattito nasce sulla scorta del giallo di fine anno, perché per un
motivo o per un altro il corrispettivo della Rai ha rischiato di non arrivare. I 3 milioni di euro sono arrivati al photofinish, e sono gli ultimi. Ora abbiamo 10 mesi per decidere cosa fare, dopo sprechi di ogni genere e nessun investimento veramente mirato. L’aspetto economico è una discriminante, ma qui i soldi sono stati spesi tanto e male. Non sappiamo quale posizione contrattuale ricoprano i dirigenti, e neanche se siano sul territorio. La soluzione potrebbe essere un direttore di nomina italiana? Non credo a questo.
Adesso c’è chi sostiene che i 3 milioni siano arrivati perché qualcuno ha puntato i piedi e richiesto alla Rai i 2 canali che le erano stati dati. Noi siamo in mezzo al guado. A proposito di digitale va anche detto che non funziona, la configurazione orografica è un grosso ostacolo. Inoltre nessun giornalista è specializzato. Altro lato oscuro: gli stipendi e gli incarichi di lavoro. Le produzioni sono abbastanza limitate. Cosa ricaviamo da tutto questo? Un elefante che partorisce ogni giorno un topolino. SmRtv è vecchia e si vede, e poi non ha mercato. Io credo che sia molto difficile parlare di prospettive di sviluppo”.
Glauco Sansovini, consigliere indipendente: “Dopo tanti anni di connubio con la Rai la nostra Smtv è rimasta al palo. Lo dico perché l’ascolto è rimasto circondariale. Abbiamo la possibilità di avere altre frequenze, che sono il vero patrimonio di questo settore. Pertanto i tecnici o chi di dovere devono interessarsi a tutto campo per darci questa possibilità. Queste frequenze potrebbero domani essere oggetto di valutazione per farle gestire anche da altri network?  Rtv è un polmone anche per impiegare personale Rai. Ma ce la farebbe ad andare avanti senza? Non credo. Dovremmo riacquistare le nostre frequenze e tornare indipendenti. Si potrebbero creare nuovi posti di lavoro, tanti, anche per i sammarinesi”.
Giovanni Lonfernni, Upr: “A 17 anni dalla sua nascita la tv pubblica è stata coerente con le aspettative o ha percorso un cammino impervio? La missione è compiuta o no? Sono questi gli interrogativi che dobbiamo porci, ma non ci sono elementi di novità per fare una valutazione. La scarsità di dati riduce il dibattito a una fotocopia di quelli passati. In 17 anni sono cambiati vari interlocutori, interni ed esterni, si sono alternati quattro presidenti e sei direttori generali. Il dibattito è monco. Al di là della trasmissione Palazzo Pubblico, prevista per legge, occorre anche fare una riflessione sul fatto che gli approfondimenti politici sono ripresi solo nelle ultime settimane”.
Francesca Michelotti, Su: “Il tono del dibattito è sconfortante. Come precisato dal consigliere Venturini, all’assegno italiano di quest’anno non ne seguiranno altri. Lo spread tra utenti potenziali e reali è disastroso, al 10% delle sue possibilità. Il satellitare è solo un enorme costo improduttivo. La maggioranza si lamenta della qualità dell’informazione.
Il governo ha un’unica prospettiva, parlare con la riluttante Rai per prolungare l’agonia. Questa è una debacle della politica, incapace di gestire la materia. Smtv è una realtà amata e insopprimibile per cui era necessario un dibattito serio per prendere delle decisioni. Serve una strategia aziendale per rendere efficiente la tv pubblica, magari anche rivedere alcune scelte costose e improduttive, come quella del satellitare, e poi pensiamo a curare l’informazione”.

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