Consiglio Grande e Generale 16-24 settembre, 17 settembre, secondo comunicato

Consiglio Grande e Generale 16-24 settembre, 17 settembre, secondo comunicato

 

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E
GENERALE 16-24 SETTEMBRE

MARTEDI’ 17 SETTEMBRE

 

            Nella seconda
parte del pomeriggio l’Aula incomincia l’esame delle 23 istanze d’Arengo
all’ordine dei lavori. Ne viene affrontata una sola, quella che chiede di sopprimere
i contributi sul trasporto pubblico per chi sceglie scuole fuori territorio che
sono presenti anche in Repubblica. L’istanza viene respinta con 17 voti
favorevoli, 33 contrari e un non voto, ma la maggioranza presenta un odg che ne
accoglie una parte e che viene approvato a maggioranza.  

Così recita
l’odg letto dal consigliere del Pdcs Manuel Ciavatta: “[…] tenuto conto che
l’ingente costo per lo Stato dipende da elementi strutturali di difficile
rimozione […] il Consiglio grande e generale invita il governo continuare il
lavoro relativo alla revisione dei contratti con gli autotrasportatori che per
il prossimo anno comporterà un risparmio pari circa al 7% […]. Per l’anno
scolastico 2013-2014 la problematica dovrà essere affrontata tramite la emissione
di un nuovo bando che consenta di pagare i mezzi di trasporto solo per le
tratte e il tempo effettivamente impiegato, comprendendo questa
riorganizzazione nel più generale piano dei trasporti definendo una migliore e
più razionale organizzazione delle linee, con l’obiettivo di ottenere
importanti economie di scala e quindi rispondendo a quanto richiesto in materia
di spending review dal Consiglio grande e generale stesso””

 

dopodiché la
seduta viene interrotta e riprenderà domani alle 13.

Di seguito un riassunto
dei lavori

 

Istanza d’Arengo n.1 del 7 aprile 2013 perché siano
soppressi i contributi per le spese di trasporto per gli studenti frequentanti
– in istituti scolastici esteri – indirizzi di studio presenti in Repubblica.
Respinta

Giuseppe Maria Morganti,
segretario di Stato per la Cultura
: “E’ un aspetto
molto delicato la libertà nella scelta didattica. Comunque i casi sono pochi e
i nostri istituti sono molto tosti. Il nostro istituto tecnico ha solo il
biennio e oggi ha delle difficoltà. Per cui qualcuno preferisce fare subito il
passaggio. L’istanza, lodevole per la preoccupazione per i conti pubblici, non
interviene in maniera determinante sui trasporti, si parla di 20-25 casi e
20-25 mila euro, e limiterebbe le possibilità di scelta.

Politiche di autarchia non servono, ma risparmi sì. E si può arrivare
oltre il milione di euro sui trasporti. Il servizio di trasporto scolastico
costa 4 milioni di euro, quello esterno 750mila. Il problema è che i mezzi sono
utilizzati solo per una singola scuola. Occorre rivedere questa spesa, il
risparmio di 130 mila euro fin qui ottenuto non è sufficiente. Occorre
riformulare le gare d’appalto e il piano di trasporto interno. C’è poi la
questione del cabotaggio.

Ho presentato in congresso di Stato una revisione delle tariffe sul
diritto allo studio, lo stanziamento quest’anno sforerà di 225 mila euro. Si
può elevare la franchigia per gli abbonamenti da 70 a 80 euro. I rimborsi per
il 2013 non sono ancora stati liquidati in attesa dell’assestamento di bilancio”.

Mariella
Mularoni, Pdcs
:
“La spesa per il trasporto fuori territorio è eccessiva. E’ necessario un
ripensamento del trasporto pubblico affinché diventi un’alternativa ai mezzi
privati tenendo comunque conto delle problematiche degli studenti. L’istanza si
sofferma sul trasporto ma l’investimento più significativo è sull’educazione
futura delle generazioni. Una sana competizione con l’esterno è da stimolo per
San Marino: porta ad arricchimento culturale reciproco e aumenta la competitività.
L’esercizio del diritto all’istruzione e formazione unito alla libertà di
scelta sono alla base del bene comune collettivo. Invito dunque i consiglieri a
non accogliere istanza”.

Marco
Podeschi, Upr
:
“Da ex allievo della scuola secondaria superiore non vorrei esprimere giudizi
sulla qualità del nostro istituto che comunque ha un forte tradizione.
Introdurre una discriminante non è in sincronia con la legge attuale che è alla
base del diritto allo studio. Non deve esserci differenza di censo quando si
parla di educazione e formazione. Un sistema come quello sammarinese ha un costo
oneroso per la collettività, ma garantisce il diritto allo studio. Il trasporto
è un tema complesso e togliere il contributo magari potrebbe spingere le
famiglie a scegliere una scuola del territorio sammarinese piuttosto che una
scuola italiana. Ma, ribadisco, il nostro Paese si basa sul principio che non
c’è differenza di censo nel godimento del diritto allo studio. Non voglio fare
demagogia ma va garantita libertà di scelta su dove una famiglia può decidere
di mandare a scuola i propri figli”.

Roberto
Ciavatta Rete
:
“Rileggendo il testo dell’istanza devo dire che alcune valutazioni sono
condivisibili poi però ragionando e andando tra le righe, sfoltendo la nebbia
che si crea attraverso informazioni superficiali, si scopre la vera identità
del testo. Che dal mio punto di vista non è condivisibile. Vogliamo che i
nostri figli stiano sotto una campana di vetro fino a 20 anni? Quando
inizieranno a confrontarsi col resto del mondo? Noi siamo contrari a questa
istanza e sosteniamo inoltre la necessità di prevedere riduzione delle spese
sul trasporto pubblico così come anche sui libri di testo”.

Francesca
Michelotti, Su
:
“Se uno sceglie di andare a studiare a Rimini e Forlì perché ritiene che fuori
dal nostro Paese ci siano maggiori competenze, inizio ad avere dubbi. Significa
avere sfiducia nel nostro paese e significa volersi “sprovincializzare” e
dunque mi sembra un capriccio soprattutto se lo Stato non può permettersi di
contribuire al trasporto fuori territorio. Chi ha scritto questa istanza ha
avuto molta attenzione nei confronti della libertà di scelta e io la condivido.
Se uno va fuori territorio a studiare per esigenze di curriculum sono
favorevole ma se va per un capriccio, per quanto sia un suo diritto farlo, non
trovo giusto che lo Stato contribuisca al trasporto”.

Franco
Santi, C10
:
“Mi dispiace per la risposta del segretario di Stato, ha preso in
considerazione solo il tema della libertà di educazione. Non la storia
dell’evoluzione della scuola secondaria superiore a San Marino. E’ stato
costruito un sistema con peculiarità nostre per investire risorse nella
formazione. Per il risparmio si devono colpire gli sprechi che ci sono.
L’istanza è condivisibile”.

Roberto
Venturini, Pdcs
:
“L’imperativo è ridurre la spesa pubblica e sul trasporto scolastico occorre
intervenire. Condivido lo spirito dell’istanza e capisco anche la libertà di
scelta che viene invocata da chi si oppone ad essa. Ma non vorrei che fosse una
guerra tra poveri. Non ci sono dubbi sulla validità della nostra scuola
secondaria superiore. I costi del trasporto scolastico sono troppo elevati: un
abbonamento annuale per Rimini costa 180 euro dopo il confine, mentre dal
nostro territorio si arriva oltre 900 euro. Dovremmo organizzarlo con i nostri
bus fino al confine”.

Nicola
Renzi, Ap
:
“L’istanza è delicata. Abbiamo due pilastri molto importanti: quello sanitario
e quello dell’istruzione. In alcuni ambiti, come nella formazione linguistica,
si è molto lavorato e si tratta di esperienze altamente qualificanti. Non credo
che il nostro sistema sia autarchico e non credo sia l’obiettivo degli istanti.
Concedere il rimborso come affermazione di un limite del nostro sistema è da
respingere. La revisione della spesa deve riguardare tutti, anche i trasporti.
Il tema va affrontato. Le famiglie vanno tutelate. Verrà presentato un odg in
merito che recepisce parte dell’istanza. Invece andrebbe tenuta in
considerazione”.

Tony
Margiotta, Su
:
“La scuola a San Marino è un’eccellenza, ma non può creare specializzazione su
tutti i curricula. Inoltre le nostre peculiarità sono di altissima qualità. Chi
vuole andare a studiare fuori è giusto che lo faccia, ma a loro spese.
Altrimenti sminuiamo le nostre eccellenze. Su voterà a favore”.

Paolo
Crescentini, Ps
:
“L’istanza è interessante ma non posso considerare che gli argomenti più
scottanti negli ultimi anni vengono proposti al Consiglio Grande e Generale
tramite istanze d’Arengo.  A nessuno
viene impedito di studiare ma è vero che quello che offre la Repubblica di San
Marino è valido: se lo studente vuole frequentare istituti fuori territorio lo
farà ma a sue spese. Questo è quello che contempla anche l’istanza d’Arengo che
a mio avviso è condivisibile. Chi vuole frequentare istituto scolastico fuori
confine, consapevole che una scuola equipollente è presente nel nostro
territorio, deve pagare le spese per il trasporto. Se oggi si deve fare
spending review è bene guardare a questi aspetti della spesa pubblica. Istanza
dunque va accolta”.

Guerrino
Zanotti, Psd
:
“Apprezzo lo sforzo dei cittadini che si fanno promotori di istanze che tendono
a far risparmiare lo Stato. Ma non sono d’accordo con lo spirito dell’istanza
d’Arengo. Nessuno mette in discussione la bontà dell’offerta formativa
sammarinese ma evidentemente c’è chi vuole che i propri figli studino fuori
territorio e non mi sento di negare possibilità a tutte quelle famiglie che
hanno questo desiderio e che magari non possono permettersi di sostenere le
spese di trasporto. Sono per respingere l’istanza”.

Manuel
Ciavatta, Pdcs
:
“La cura formativa dei giovani è qualcosa inerente alla famiglia e al paese e
perciò permettetemi di ringraziare il consigliere Podeschi. In alcune
circostanze ho sentito dire che “se noi custodiamo la nostra scuola gli diamo
maggior forza” però non credo che lo si possa fare limitando l’opportunità di
andare all’esterno bensì si dovrebbe qualificare l’offerta formativa. Sono per
respingere l’istanza ma siamo per proporre ordine del giorno per una revisione
dell’assetto dei trasporti nell’ottica della spending review. In sostanza
proponiamo in materia di revisione della spesa di “continuare il lavoro per la
revisione dei contratti con autotrasportatori: ci auguriamo inoltre che per il
2014/2015 il tema del trasporto pubblico scolastico possa essere affrontato con
l’emissione di un nuovo bando che permetta di pagare i mezzi solo per le tratte
e il tempo effettivamente impiegato”.

Giuseppe
Maria Morganti, segretario di Stato per l’Istruzione, replica
: “La scuola è
aperta a tutti, diceva Calamandrei. La Repubblica di San Marino offre una
propria scuola ottima ma non può oggettivamente offrire una pluralità di scuole
ottime: cosa che invece accade in paesi più grandi, esempio l’Italia. Dobbiamo
favorire la possibilità del confronto e quando si dice che la nostra scuola
esclude gli studenti non capisco. La nostra scuola include gli studenti: ci
sono più di 600 ragazzi nelle nostre scuole superiori. Il confronto è favorito
dalle nostre leggi sul trasporto pubblico. Non respingiamo questa istanza perché
non riteniamo la nostra scuola adeguata, anzi è un’ottima scuola. Ma vogliamo
dare la possibilità di studiare fuori Paese anche agli altri 600 giovani
studenti del nostro Paese”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

San Marino, 17 Settembre 2013/2

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