Consiglio Grande e Generale, 16 dicembre, seconda parte. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale, 16 dicembre, seconda parte. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 12-22 DICEMBRE   

MARTEDI’ 16 DICEMBRE- Seconda parte

I lavori consiliari proseguono al comma 5, dedicato alla seconda lettura del bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015, con  l’esame dei 54 articoli del provvedimento. Nel  corso dei lavori, solo alcune proposte di Intesa per il Paese (Upr e Ps) sono state recepite nel testo, mentre quelle presentate da altre forze di minoranza sono respinte.

All’articolo 3 “Bilancio di previsione dell’A.A.S.S.”, viene infatti accolto l’emendamento di Intesa per il Paese per abrogare il comma 2, sul trasferimento all’Aass per il servizio fognature. All’articolo 5, “Bilancio di previsione I.S.S.”, viene concordato un emendamento tra governo e Intesa perché per il 2015 e il 2016 il 15% degli introiti all’Iss derivanti dalla libera professione intramuraria sia destinato a finanziare borse di studio per laureandi e neolaureati in professioni sanitarie. L’emendamento è approvato con 40 voti a favore, 14 contrari e un astenuto.

Civico 10 propone l’emendamento “Art.14 bis – Azioni di responsabilità civile”, per dare mandato all’Avvocatura dello Stato di promuovere azioni di responsabilità civile verso tutti gli amministratori di società che siano cessate negli ultimi 15 anni, in pendenza di debiti di natura tributaria superiori ai 10 mila euro. Lo spiega il capogruppo Andrea Zafferani: “Bisogna che lo Stato faccia tutto il possibile per recuperare anche un centesimo di imposte non versate, le giustificazioni- per quanto vere- fanno legittimamente arrabbiare i cittadini e serve un segnale politico e di concreta volontà di recuperare risorse”. Gian Nicola Berti, Ns, esprime condivisione per il principio dell’emendamento, ma lo ritiene non accoglibile in quanto “sconta un po’ di ingenuità” perché “non possiamo rinverdire- spiega- un’azione di responsabilità già prescritta dopo due anni”. L’emendamento viene respinto.

Si apre un dibattito anche all’articolo 15,“Finanziamento dei Partiti e Movimenti Politici” cui sono presentati due emendamenti da C10 e uno Rete, ma data l’ora, non sono messi ai voti poiché la seduta è stata interrotta. Nel dibattito Luca Santolini (Civico 10) spiega le proposte del suo gruppo: “Senza finanziamento ai partiti la politica sarebbe in mano ai poteri economici. Non siamo dunque contrari al finanziamento ai partiti però il contributo va razionalizzato. Abbiamo un emendamento abrogativo ed un altro in subordine, qualora non venisse accettato, che prevede ‘In caso di fine anticipata della legislatura non viene erogato il raddoppio del contributo ai partiti’”. Il secondo emendamento di C10 invece riformula il finanziamento ai partiti. “Quello che serve ai partiti-  prosegue Santolini- sono tutta una serie di servizi: la sede dove fare attività politica, il pagamento utenze, i funzionari che devono lavorare all’interno della sede, l’esenzione totale delle spese di spedizione e un contributo spese per la produzione di materiale comunicativo”. Grazia Zafferani (Rete) spiega il proprio emendamento: “Ci vuole un atto più coraggioso. Noi proponiamo una riduzione del 25%”. Per Elena Tonnini (Rete) la politica “deve essere la prima a dover dare l’esempio in un periodo storico come quella attuale, le nostre proposte non sono demagogia”. E ancora, Roberto Ciavatta, Rete: “Chiediamo di rinunciare a 176 mila euro in più. Sono briciole ma è un segnale importante. Chiediamo sacrifici ai cittadini e facciamo vedere che sappiamo farli anche noi”. Gian Matteo Zeppa, Rete:“Il finanziamento pubblico ai partiti rimane. Si fa un solo taglio. Non chiediamo al governo di togliere il finanziamento ma di fare un passo in più. I bilanci che hanno molti partiti sono in negativo. Ci sono partiti con deficit di 50 mila euro magari perché hanno due sedi. L’attività politica con il nostro emendamento prosegue: ci si deve solo riorganizzare”. Infine Andrea Zafferani (Civico 10): “Non chiediamo contributi, a parte una piccola somma per la comunicazione, ma chiediamo allo Stato solo di garantire la sede e una serie di servizi. Basta questo per garantire l’attività dei partiti”.

L’esame del Bilancio previsionale 2015 riprenderà quindi domani alle 13 sull’articolo 15.

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