COMUNICATO
STAMPA
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 17-24 MARZO
VENERDI’ 20
MARZO- pomeriggio
I lavori sono ripresi dal progetto di legge
“Disposizioni in materia di edilizia sovvenzionata”, presentato in seconda
lettura dal segretario di Stato per il Lavoro, Iro Belluzzi. Al termine del
dibattito il progetto di legge è stato approvato: 32 i voti favorevoli, 15
quelli contrari.
Di seguito una sintesi degli interventi del
pomeriggio.
Comma 15. Progetto di legge “Disposizioni in
materia di edilizia sovvenzionata”, seconda lettura
Luca Beccari,
Pdcs:
“Le perplessità sono comprensibili, ma occorre fare un’analisi sulle basi
diverse che ci portano a compiere un intervento su questo strumento statale, in
condizioni completamente diverse dal passato. Negli anni ’90 il tasso di
interesse era molto più alto e rappresentava davvero una barriera all’accesso
per chi voleva comprare casa accendendo un mutuo. Oggi siamo in una situazione
diversa. Sicuramente un mutuo da solo non basta più: il valore massimo del
mutuo rappresenta circa la metà del costo dell’immobile e la componente di
interesse è nettamente più bassa. La durata trentennale dei mutui, che
sicuramente determina una rata più bassa, ha comportato per le banche una
criticità, sollevata da tempo, soprattutto per la determinazione dei tassi di
interesse. Le garanzie prestate dallo Stato hanno rappresentato un indubbio
vantaggio, ma hanno anche comportato una serie di dinamiche per cui molte persone
si sono avventurate all’acquisto della prima casa. C’è stato anche un fenomeno
sociale, tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000, in cui tante persone
si sono lanciate ad acquistare una casa sull’onda di un dire comune, “compra
casa, paghi meno di un affitto e magari prendi un mutuo integrativo”. E’ stata
una soluzione per molti legittima, ma che non teneva conto delle reali capacità
di far fronte a un mutuo trentennale. Questo intervento cerca di mettere ordine
a una normativa che non è sbagliata dall’origine, ma ha bisogno di essere
calata nel contesto attuale. C’è differenza tra dare sempre alla cittadinanza
quello che si aspetta e cercare di fare scelte tenendo conto di quello che c’è
in gioco. Si cerca un percorso di sostegno più calibrato sulle esigenze di una
determinata fascia di popolazione. Il vecchio sistema garantiva mutui a tutti
indistintamente. Il nuovo provvedimento garantisce sostenibilità di uno
strumento necessario, attraverso scelte sicuramente di impatto, ma anche
attraverso l’ accordo siglato con le associazioni dei consumatori e che vede
più parti al tavolo per verificarne gli effetti. Siamo nella condizione di
poter analizzare questa legge e di ponderare gli effetti derivanti.
E’ difficile pensare che lo
Stato possa continuare ad avere un’esposizione così ampia per un arco temporale
trentennale, con così tanti mutui. Ci possono essere visioni diverse, ma il
senso del provvedimento va in questa direzione. Il diritto ad avere un tetto
sulla testa è diverso dall’essere proprietario di una casa, è evidente che
accanto a questo provvedimento dovrà essere valutato il sistema dell’edilizia
sociale nel suo complesso”.
Repliche:
Iro Belluzzi,
segretario di Stato per il Lavoro: “Chi ha ascoltato avrà capito il
tenore e la portata di certi interventi che hanno riportato alla comprensione
di quello che il governo ha proposto. Ci sono una serie di questioni che ci
hanno spinto a far sì che si lavorasse verso un’ottimizzazione delle risorse.
La maggioranza opera perché la cittadinanza possa avere tutte le tutele, anche
se quando parliamo di diritto alla casa, questo non coincide sempre con il
diritto alla proprietà. Respingo l’accusa secondo cui il governo si
disinteressi delle fasce più deboli. Non capisco come questo strumento possa essere
considerato un elemento per garantire la proprietà a chi non ha la capacità
reddituale necessaria. Respingo chi ha voluto minimizzare l’impegno assunto
dalla segreteria con la Csu. Sulle banche: riferisco che prima di recarmi qui
in Consiglio abbiamo avuto un incontro come delegazione di governo con tre
importanti istituti bancari per affrontare una crisi aziendale. Le banche sono
sempre presenti quando ci sono le condizioni. Credo debba essere portato un sano
rispetto verso tutti gli attori della collettività. Sull’indicazione del tasso
di interesse: ritengo che nessuna azienda che fa reddito con mutui si metta nelle
condizioni per cui i mutui non siano più erogati. Vedo in realtà la possibilità
di creare una sana concorrenza degli operatori. Se questo punto fosse tradito,
interverremo”.
Si
è poi passati all’esame dell’articolato. Respinti tutti gli emendamenti
presentati da Rete e Cittadinanza Attiva.
Dichiarazioni
di voto
Roberto
Ciavatta (Rete): Esprimo forti perplessità. Tanti miglioramenti, anche
grazie alla collaborazione dell’opposizione, ci sono stati rispetto alla prima
stesura. Con questo provvedimento si costringe però il cittadino a trattare con
la banca poi in caso potrebbe intervenire lo Stato. Il nostro voto sarà contrario. Ci auguriamo
che verifica dei prossimi 12 mesi, che dovrà essere fatta col sindacato, veda
anche la partecipazione dei gruppi che siedono in questo Consiglio. Verifica
seria che non abbia paura, nel caso in cui la legge non dovesse funzionare, di
rimettere in discussione l’intero provvedimento.
Luigi
Mazza (Pdcs Ns): Il dibattito ha indicato i tanti elementi che hanno portato
all’intervento legislativo. Di certo siamo davanti a un’impostazione nuova. Ci
saranno elementi che andranno verificati. Qualora emergano criticità verranno
prontamente affrontate. Io credo che quella sensibilità e quella attenzione
alle situazioni di criticità relative alla condizione economica non mancheranno
da parte dello Stato. Non è il cambio di impostazione della legge che fa
distogliere questa attenzione e questa sensibilità. Intervento legislativo che
incide direttamente sulle famiglie: deve consentire soprattutto alle giovani
coppie di trovare nello Stato un alleato per acquistare la prima casa.
Andrea
Zafferani (Civico 10): Sono rammaricato. Ci sono interventi positivi e anche attesi
nella legge. Il primo è l’inserimento di una quota di reddito minimo al di
sopra della quale non si può godere del contributo dello Stato: giusto perché
prima i contributi venivano dati un po’ a pioggia. Altri aspetti attesi sono
quelli della portabilità e della riforma della commissione sull’edilizia
sovvenzionata. Peccato però che in mezzo a queste cose si è fatta una legge che
mette in discussione totalmente lo strumento del mutuo agevolato che in questi
anni aveva permesso ai sammarinesi di essere un paese con un numero di case di
proprietà in rapporto al numero di abitanti, altissimo. E’ un peccato che per
sistemare 3/4 cose che andavano sistemate si è messo in discussione un
meccanismo che invece andava agevolato. Si mette a rischio per le fasce deboli
la possibilità di avere delle case di proprietà. E forse era proprio quello che
si voleva ottenere: qualcuno ha detto che chi ha reddito basso è meglio che
vada in affitto piuttosto che acquisti casa. Forse si vuole favorire il mercato
degli affitti.
Vladimiro
Selva (Psd):
Confuto le tesi apocalittiche del consigliere Zafferani. Noi crediamo che ci
fosse l’esigenza di fare una riforma di questo strumento. Strumento di cui
comunque confermiamo la validità per dare ai cittadini del nostro Stato una
forma di contribuzione concreta per agevolare l’acquisto prima casa. A
differenza del passato si differenziano interventi. Passo in avanti. Come tutte
le innovazioni porta con sé dei cambiamenti. Sappiamo che il venire meno della
garanzia dello Stato rispetto al prestito può essere un elemento che può
generare difficoltà per talune casistiche e dunque siamo pronti ad intervenire
per correggere la norma. Ma di sicuro siamo tutti impegnati per fare in modo
che se ci fossero problemi questi vengano risolti. I tempi sono cambiati. Lo
Stato non può più farsi carico di elargire contributi a chi non ne ha bisogno
Il
progetto di legge è approvato: 32 voti a favore e 15 voti contrari
La
seduta viene sospesa. Riprenderà lunedì 23 marzo alle ore 13
San Marino, 20 Marzo 2015/02