Consiglio Grande e Generale (18-23 febbraio), pomeriggio. SMNA Dire

Consiglio Grande e Generale (18-23 febbraio), pomeriggio. SMNA Dire

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE
18-23 FEBBRAIO

LUNEDI’
22 FEBBRAIO- POMERIGGIO

Il
Consiglio Grande e Generale si apre nel pomeriggio, dedicando un
minuto di silenzio ad Umberto Eco, “illustre amico” della
Repubblica di San Marino, scomparso il 19 febbraio scorso.

I
lavori quindi riprendono con l’esame del comma n.6 delle

Istanze d’Arengo:

delle ultime quattro rimaste all’ordine del giorno ne vengono accolte
due,
n.
9
.
“per il riconoscimento del valore economico e sociale del lavoro
domestico”, ottiene 30 voti favorevoli e 6 contrari;
la
n.12
“Perché venga messo in sicurezza l’attraversamento pedonale di
Via Napoleone Bonaparte con Via Ca’ Caccio a San Marino Città”
viene approvata all’unanimità. Infine, mentre l
‘istanza
n.
6

Per
la creazione di un franchising di prodotti tipici sammarinesi che
segua alla chiusura del padiglione Expo Milano 2015” è respinta,
viene però accolto un Odg presentato dalla maggioranza per
impegnare i
l
Congresso “a proseguire il lavoro intrapreso- con Expo 2015-
individuando strumenti di potenziamento, marketing e
commercializzazione”.

Si
apre così il

comma 10,

Votazione degli ordini del giorno, con la presentazione, da parte del
capogruppo del Psd, Gerardo Giovagnoli, di un
Odg
sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e i consiglieri
indipendenti che rende omaggio alla figura di Umberto Eco
.
Il
Consiglio Grande e Generale, in occasione della scomparsa- recita il
testo- intende ricordarne la figura e da altresì mandato al
Congresso di Stato di attuare le iniziative più opportune per
commemorare l’opera e il legame con la Repubblica di San Marino e
la sua Università”. L’Odg viene
approvato
all’unanimità.

L’Aula
passa quindi ad affrontare gli Odg presentati nelle sessioni
precedenti dal movimento civico Rete: i cinque Odg che compongono il
pacchetto “anti-corruzione” sono respinti, mentre l’ultimo Odg,
visto l’impegno preso dal segretario di Stato per il Lavoro, Iro
Belluzzi- di tenere un dibattito consiliare sul mercato del lavoro in
Aprile- viene respinto.

Conclusi
tutti i punti previsti all’ordine del giorno, si chiude così la
sessione consiliare di Febbraio con una giornata di anticipo.

Di seguito un estratto
degli interventi del pomeriggio.

Comma
6.
ISTANZE D’ARENGO

Istanza n. 9. Per il riconoscimento
del valore economico e sociale del lavoro domestico/ Accolta con 30
voti favorevoli e 6 contrari
Francesco
Mussoni, segretario di Stato per la Sanità:
“E’
un’istanza che ha come obiettivo il riconoscimento valore economico e
sociale del lavoro domestico. Come congresso facciamo fatica ad
inquadrarla come intervento specifico, la formulazione del testo è
importante e presuppone un approccio sistemico e generale della
materia. Come congresso di Stato non abbiamo scelto un orientamento
preciso, ma c’è l’impegno a dare attenzione a questo tema il più
possibile. L’istanza sottintende il valore della famiglia in un
contesto che svalorizza l’apporto dei componenti: come tradurre
onestamente questa con un intervento legislativo e assumere così un
impegno preciso lo troviamo un po’ complesso. Lasciamo perciò
all’Aula la riflessione e vediamo come tirare le somme”.

Elena
Tonnini, Rete: “
E’
un tema assolutamente attuale e importante. Il mondo del lavoro sta
cambiamento e questo cambiamento va riconosciuto. Il lavoro domestico
è un lavoro di cura e accudimento di bambini e anziani ed è a pieno
titolo un lavoro fondamentale che il sistema attuale non considera
lavoro retribuito. E’ di fatto lavoro non pagato ma con un ruolo
fondamentale nella società. Ma il ragionamento va allargato poiché
siamo di fronte alla crisi del lavoro stesso, sempre più precario,
alla disoccupazione che non è più un fenomeno marginale ma
strutturale. 

Occorre rivedere la base del concetto del lavoro e
trovare nuovi meccanismi di misurazione, meccanismi di rottura
rispetto a un concetto che va ad esaurirsi. Colgo quindi in favore
l’apertura del segretario di Stato, per iniziare finalmente a
considerare uno strumento importante come il reddito di cittadinanza
che darebbe la possibilità di retribuire questo lavoro domestico
oggi non retribuito ma affronterebbe anche tutta una serie di
questioni irrisolte. E’ una proposta che come movimento facciamo
all’Aula, per dare approvazione all’istanza, rivedendo le basi del
nostro sistema lavorativo”.

Maria
Luisa Betti, Ns:

“Ringrazio chi ha sollevato delle riflessioni su questa tematica e
sollecitandoci a valutare interventi a tutela di chi svolge nel
proprio quotidiano un’attività nell’ambito familiare. E’ giusto che
venga riconosciuto ciò a cui non sempre si dà il giusto
riconoscimento, chi è impegnato in ambito domestico forse lavora
anche di più di chi all’interno della famiglia porta reddito. Non
condivido invece la proposta di inquadrare questa attività nel
reddito di cittadinanza. La nostra è una posizione di condivisione
dell’istanza ma sono da valutare interventi da attuare per la sua
genericità”.

Andrea
Zafferani, C10
:
“L’istanza ha carattere abbastanza generico da potere prestarsi a
forme di soluzione che possono essere molto diverse tra loro. Il
segretario ha sospeso il giudizio, anche noi diamo orientamento
favorevole all’istanza per le finalità che si pone. Crediamo però
sia necessario stendere una normativa più organica, senza procedere
sulla base di istanze non ben coordinate. Sul lavoro domestico c’è
un’effettiva realtà di persone che si dedicano all’assistenza di
anziani e bambini che non viene riconosciuta, spesso queste persone
sono costrette a licenziarsi dal proprio lavoro. In sintesi, in
termini di principio siamo d’accordo, ma l’istanza per essere attuata
necessita di normative organiche complete su cui diamo massima
disponibilità al confronto”. 

Tony
Margiotta, Su:
“E’
necessario riconsiderare l’importanza del lavoro domestico,
soprattutto per l’impresa familiare. Voteremo l’istanza perché, pur
essendo generica, crediamo che un ragionamento di questo tipo possa
essere fatto anche al nostro interno per regolamentare quei lavori e
ruoli che al momento non sono regolamentati e si deve ricorrere a
contratti che fanno parte di altre categorie. Invito, oltre alla
possibilità di riconsiderare il lavoro domestico, anche di iniziare
il discorso anche con le organizzazione che rappresentano i
lavoratori per andare a regolamentare tutte quelle situazioni al
momento non chiare. Ribadisco la nostra posizione in maniera
favorevole all’istanza”.

Manuel
Ciavatta, Pdcs
:
“C’è una genericità nell’istanza che non permette di focalizzare
le tematiche o gli elementi su cui poter intervenire a livello
legislativo. Lo spirito dell’istanza sicuramente mira ad un maggiore
sostegno alla realtà familiare, riconoscendo l’apporto che chi nella
famiglia contribuisce al suo bene. E’ chiaro che non si possa essere
contrari, perché tocca uno di quegli aspetti su cui il nostro
partito è profondamente sensibile. Si può pensare ad esempio ad un
intervento per la maternità, ma ci sono più ipotesi su cui si può
ragionare di intervenire. Anche io come Berti non sono d’accordo
sulla questione di reddito di cittadinanza perché non rientro in
questa richiesta e non mi pare la soluzione migliore. Anche da parte
nostra l’istanza di per sé nello spirito è accoglibile, ma credo
dovremo dare mandato al governo per fare una valutazione su quali
aspetti siano da implementare per dare sostanza, anche con interventi
di legge, a questa istanza. Nessuna contrarietà a ricevere
l’istanza”.

Francesco
Mussoni, segretario di Stato per la Sanità:

“La genericità dell’istanza ci deve porre di fronte ad essa con
serietà, consiglierei l’aula di esprimersi favorevolmente con
l’impegno di non pensare ad un intervento specifico, ma di creare in
commissione Sanità una serie di percorsi di approfondimento su una
serie di tematiche e interventi che nell’ordinamento ci sono e
possono essere modificate. L’importanza del tema mi pare faccia sì
che l’Aula sia favorevole, ma serve anche un’impostazione seria per
impegnarsi in approfondimenti”.

Istanza n.
13
perché sia
riorganizzato il Servizio Farmaceutico/ Respinta
Francesco
Mussoni, segeretario di Stato: “
Il
governo ritiene che le farmacie debbano essere pubbliche nel Paese e
sgombro così il campo da dubbi. Riteniamo così di dover respingere
l’istanza. I motivi sono tanti: la nostra è una sanità di Stato e
abbiamo la possibilità di rivolgerci direttamente a ditte
farmaceutiche per l’acquisto dei farmaci. Le farmacie producono
inoltre reddito elevato e andremo a ridurre l’utile dello Stato
mettendo in concorrenza realtà pubbliche e private. C’è poi il tema
della farmaco-vigilanza, ci sono tutta una serie di aspetti che in
questi mesi non hanno portato ad un orientamento diverso sul fatto
che le farmacie siano pubbliche. E’ vero che questo porta dei limiti,
abbiamo dei farmacisti disoccupati, ma ci troviamo a ragionare di
costi e spending review. Noi riteniamo che il valore sia quello di
mantenere la struttura pubblica, cerchiamo di creare magari un
sistema di distribuzione di farmaci più ampia, riteniamo che al
momento l’istanza sia da respingere”.

Tony
Margiotta, Su:

“Sposo in pieno il principio che le farmacie devono rimanere in
mano pubblica per noi istanza avrà voto negativo. Istaza evidenzia
un dato però, riferisce sia che in Europa e in Italia c’è una
farmacia ogni 3.340 abitanti, nel nostro territorio una ogni 5.400.
E’ un dato da tenere in considerazione per dare un servizio in più
anche perché nel’ultimo periodo son ostte segnalate file anche
importanti nelle farmacie. Ribadisco però che istanza per noi avrò
voto negativo”.

Elena
Tonnini, Rete:

“Anche il nostro movimento condivide che le farmacie debbano
restare pubbliche. E’ evidente che anche sul settore dei farmaci
esteri- abbiamo visto dai bilanci- risulta un aumento esponenziale di
introiti derivanti da farmaci difficili da reperire in Italia e può
essere un valore aggiunto che San Marino ha. Diversamente, se si
andasse verso la privatizzazione diminuirebbero gli utili per lo
Stato. No all’istanza in attesa di sapere che cosa comporta il
progetto riorganizzazione accennato dal segretario”.
Marco
Podeschi, Upr
:
“Il nostro gruppo voterà contrario all’istanza. Segnaliamo però
al segretario, visto che l’Iss fa farmacia internazionale, se fa dare
un’occhio alla Direzione Iss al sito relativo, dove non si fa bella
figura, ci sono informazioni un po’ stravaganti. Le segnalo questo in
modo costruttivo”.

Milena
Gasperoni, Psd:

“Per apprezzare quello che il segretario Mussoni ha appena detto in
riferimento alla possibilità o meno di privatizzare le farmacia. Le
farmacie sono cespite importanti per il bilancio dell’Iss, sappiamo
benissimo che c’è la possibilità di usare i farmaci direttamente e
utilizzare risparmi che un privato non può fare. Sono d’accordo con
la posizione del governo”.
Alessandro
Cardelli, Pdcs:

“Il dibattito è stato unanime su questo tema, anche noi voteremo
no all’istanza. La maggioranza è stata accusata di voler
privatizzare sanità, ma l’orientamento sull’istanza va in linea con
la volontà reale di mantenere un servizio pubblico che genera utili
e dà occupazione a risorse qualificate sammarinesi. Dobbiamo però
domandarci come arrivare a potenziare questo settore che genera
risorse che non provengono solo dal mercato interno, abbiamo infatti
richiesta da parte di italiani. Alcune aree del territorio non hanno
a disposizione la vendita farmaceutica, penso a Chiesanuova e
Fiorentino, lì bisogna trovare soluzione. Altra proposta è poter
aprire distributore automatici di farmaci generici nei Castelli
periferici. Siamo contrari a questa istanza”.

Francesco
Mussoni, segretario di Stato
:
“Vorrei sottolineare come l’Aula con chiarezza abbia confermato il
carattere pubblico del settore farmaceutico. Mi pare sia conferito un
mandato forte per potenziare il più possibile la rete di
distribuzione pubblica per un settore che dà sempre più introiti.
Ogni idea può essere utile. Richiederò la formulazione di un
progetto coerente.
Roberto
Ciavatta Rete:

“In questo caso riconosciamo al segretario la non volontà di
privatizzare, ma riteniamo che in altri settori sanitari questa
volontà ci sia. Non credo ci sia necessità di aumentare l’apertura
di nuove farmacie, ognuno di noi quotidianamente si sposta, non è un
problema fare 5 km per andare a prendere farmaco”.

Istanza 12
Perché venga messo in sicurezza l’attraversamento pedonale di Via
Napoleone Bonaparte con Via Ca’ Caccio a San Marino Città/
A
pprovata all’unanimitàAntonella
Mularoni, Segreteria di Stato al Territorio: “
La Giunta di
Castello ha espresso parere favorevole. Si augura interventi idonei a
interventi per la sicurezza. Abbiamo interpellato anche il gruppo
sicurezza e gli uffici competenti. L’ufficio progettazione ha dato
la sua disponibilità. Il parere del governo è di accogliere
l’istanza”.
Michele Muratori, Psd: “Esprimo il voto
favorevole del mio gruppo. Quando si parla di sicurezza gli
interventi non sono mai abbastanza. E’ doveroso porre attenzione
per una soluzione efficace. Il discorso è ben più ampio quando si
parla di sicurezza stradale. Non dobbiamo dimenticarci che queste
strade trafficate vicino alle scuole sono pericolose”.

Augusto
Michelotti, Sinistra Unita: “
Siamo favorevoli. Servono studi
per mettere in sicurezza la strada. Ci sono bambini, che sono
imprevedibile, è bene intervenire. Non sono favorevole ai dossi per
ridurre la velocità. Per me sono pericolosi. Si può perdere il
controllo e ammazzare qualcuno. Il dosso è una soluzione tampone mai
positiva. Chiedo vengano studiati degli strumenti di scavalcamento
della strada”.
Matteo Zeppa, Rete: “Il nostro movimento
è favorevole. Si tratta di ratificare quanto detto dal segretario ed
esplicitato dalla giunta. Quella è una delle vie più frequentate da
chi abita in Città”.
Stefano Canti, Pdcs: “Esprimo il
parere favorevole del mio gruppo. Questa strada per il castello di
Città è particolarmente frequentata, oltre alle scuole ci sono
altri servizi e attività. Riteniamo doveroso mettere debitamente in
sicurezza l’attraversamento pedonale”.
Antonella Mularoni,
Segreteria di Stato al Territorio
: “Mi felicito del
raggiungimento”.

Istanza n. 6

Per la creazione
di un franchising di prodotti tipici sammarinesi che segua alla
chiusura del padiglione Expo Milano 2015/ Respinta

con 7 favorevoli, 29 contrari, 1 astenuto, Approvato invece l’Odg
presentato dalla maggioranza
Marco
Arzilli, Segretario di Stato all’Industria
: “I firmatari
hanno collaborato con il commissario dell’Expo. Questo progetto è
molto ambizioso e interessante, quanto variegato. San Marino su certe
cose ha già fatto e ottenuto dei lavori. Sul food ha lavorato dal
2011 per fare in modo che le aziende comincino a certificarsi. Serve
per vendere all’estero. Fra poco c’è la fiera di Cibus, nella
quale con le nostre aziende parteciperemo. Un percorso è stato
fatto. Le istanze devono valorizzare l’interesse pubblico. 

Questo è
più un progetto che porto all’attenzione delle segreterie di
Stato. Gli istanti hanno posto un tema: cosa sarà dopo Expo? Cosa si
farà per promuovere San Marino? Su questo le segreterie competenti
si stanno muovendo. C’è necessità di unico marco di
identificazione per il made in San Marino. Ci sono già diverse
proposte. L’istanza non è accoglibile. Fa piacere vedere che i
giovani danno idee su come promuovere San Marino. Sono convinto che
una maggiore integrazione di un progetto di comunicazione possa
essere interessante, occorre valutare i costi e gli impegni del Paese
in maniera approfondita”.

Teodoro Lonfernini, Segretario di
Stato al Turismo: “
L’esposizione universale è una delle
pagine positive che il Paese ha saputo condurre nel 2015. E’ stato
un momento di recuperata credibilità sul panorama internazionale. Il
mondo oggi è particolarmente attento all’enogastronomia. Il
rischio era alto, ma il nostro Paese, con il team costituito, è
stato rappresentato molto bene. Lo dico con un po’ di orgoglio. Gli
istanti chiedono di realizzare quella che è stata forse la mancanza
del progetto Expo. Il famoso temporary store. Un ponte fisico, reale,
tra il sito di Expo e il nostro Paese. Non ci siamo riusciti. Il
budget investito ha fatto la differenza. Credo si debba cogliere in
maniera assoluta il principio. Gli istanti hanno introdotto un
concetto di temporary store complesso. Non è possibile pensare di
adottare un’istanza che prevede una esecuzione in termini di tempo
di soli sei mesi. Non pongo un veto all’istanza. Ma rilancio un
ordine del giorno per rilanciare questa attività positiva”.

Tony
Margiotta, Sinistra Unita: “
Si va a mettere sotto i riflettori
dell’Aula un evento che ha portato molta visibilità al nostro
Paese e ai suoi prodotti. Concluso l’Expo i riflettori si erano
spenti. Gli istanti fanno proposte importanti, per un marketing
strategico ben individuato, l’apertura di spazi temporanei o angoli
in alcune strutture mondiali strategiche. L’istanza è da accettare
come principio. Il nostro gruppo non può votare favorevolmente, c’è
una specifica sul ruolo degli istanti, non ci si può porre come
operativi. Deve riguardare il bene comune. L’immagine del Paese in
passato è stata infangata. Visto il successo dell’Expo in termini
di visibilità per il Paese, credo che sia importante trovare,
attraverso dei bandi, il metodo per incentivare queste proposte. Vedo
l’ordine del giorno del governo. La direzione dell’odg va verso
quanto ho appena esposto. Dobbiamo sfruttare l’onda che Expo ha
fatto partire”.

Massimo Cenci, Noi Sammarinesi: “Si
parla nell’incipit di un progetto poco dispendioso, ma poi si
propone di aprire negozi nelle principali capitali europee, con
personale formato da giovani sammarinesi. La promozione va fatta a
prescindere dall’Expo. Approfittiamo della situazione per
continuare in questo percorso. Non posso non leggere che i promotori
si propongono come gestori della fase logistica e organizzativa.
Questo non incontra il mio gusto. Giusto ragionare sul miglioramento
del nostro marketing. Ma va fatto in modo complessivo, con piani più
densi di questo. Sono favorevole al percorso di potenziamento dei
marchi e dei prodotti, ma non in questa direzione”.
Grazia
Zafferani, Rete
: “Riteniamo che senza un piano economico
affiancato al progetto sia come firmare un assegno in bianco per lo
Stato. Santarcangelo ha intrapreso la strada giusta, noi dovremmo
prenderne esempio. L’ordine del giorno del governo è scontato. Ciò
che viene previsto è compito della Camera di Commercio, è il suo
lavoro. Occorre rafforzare i nostri prodotti tipici, e le nostre
tradizioni”.

Mimma Zavoli, Civico 10: “A me l’istanza
è piaciuta moltissimo. Qui vediamo un quadro che il governo non ci
ha mostrato. Non sappiamo i dati, nemmeno quelle che dovevano essere
le ricadute positive sul nostro tessuto sociale. Non conosciamo la
spesa globale. Ciò non aiuta a costruire il quadro compiuto che
dovrebbe nascere dopo una partecipazione che tanto ci ha impegnato in
termini di persone e risorse finanziarie. Nel 2013 si parlava di una
ricaduta positiva a livello di turisti. Era una grande opportunità.
Tutti ci abbiamo scommesso. Ma il dato non lo conosciamo. Voterò
favorevolmente. Questi impulsi non devo essere lasciati cadere nel
vuoto”.
Stefano Canti, Pdcs: “Alcuni aspetti sono
condivisibili, altri no. L’istanza dà la possibilità di
promuovere la nostra storia, i nostri prodotti, nel mondo. La parte
non condivisibile riguarda gli istanti, che si sono inseriti in prima
persona per promuovere l’iniziativa. Leggo l’ordine del giorno
predisposto dalla maggioranza. Chiedo di respingere l’istanza e
approvare l’odg. ‘Il Consiglio, vista l’istanza, considerato
che l’evento Expo ha permesso di promuovere i prodotti di San
Marino, valorizzando il patrimonio di San Marino, il governo è
impegnato con le imprese della filiera agroalimentare a promuovere il
settore, il Congresso è impegnato a proseguire il lavoro intrapreso
individuando strumenti di potenziamento, marketing e
commercializzazione’”

Teodoro Lonfernini, Segretario di Stato al Turismo: “Agli
istanti mandiamo un messaggio: no all’istanza nei tempi e nelle
modalità che impone, sì a un tavolo di trattativa aperto con loro e
chi si vuole impegnare. Dico a Mimma Zavoli: stiamo completando la
relazione finale, entro aprile di quest’anno, che verrà consegnata
a tutte le parti del Paese. Dice che non conosciamo le ricadute
dell’Expo. Quindi le anticipo. Il numero di relazioni costruite con
autorità sono innumerevoli. Accordi sottoscritti: Lombardia,
Slovenia, Italia, altri a carattere regionale. Visitatori: più del
doppio di quelli preventivati nella legge di bilancio 2012. Più di
525.000 visitatori entrati nel padiglione. Incassi: tre volte quanto
preventivato dal dicembre 2012. Più 12,9% di visitatori rispetto
all’anno precedente, anche grazie all’Expo, in dicembre a San
Marino”.
Mimma Zavoli, Civico 10: “Lonfernini ha dato
una serie di numeri. Non ci sarebbe dispiaciuto sentirli nel
riferimento all’istanza. Lo ha fatto perché si è sentito
sollecitato. Sarebbe stato sensato che l’avesse fatto in risposta
all’istanza. A noi fa piacere siete organizzati e state lavorando.
Siete lì per lavorare per il Paese, così come lo siamo tutti
noi”.
Massimo Cenci, Noi Sammarinesi: “Annuncio il voto
favorevole di Noi Sammarinesi all’ordine del giorno”.

Votazione istanza: 7 favorevoli, 29 contrari, 1 astenuto

Odg presentato da
maggioranza approvato a maggioranza.

Comma 10.
Votazione Ordini del giorno

Gerardo
Giovagnoli, Psd:

“E’ stato presentato da tutti i gruppi consiliari e da alcuni
indipendenti un Odg teso a commemorare, con iniziative da concordare
nel congresso di Stato, la figura del professore Umberto Eco, le
ragioni sono evidenti a tutti, nell’interazione avuta con la
Repubblica e come riconoscimento che la stessa Repubblica ha avuto
per il lavoro prodotto a San Marino. Nell’occasione della scomparsa
credo sia un impegno che può accomunare tutto il Consiglio quello di
ricordare e celebrare una figura che viene legata in queste ore anche
a San Marino dalle testate di tutto il mondo. 

Il
professor Umberto Eco, intellettuale e studioso di spessore
internazionale, ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura
mondiale e in quella sammarinese. L’impegno per la nascita e
l’affermazione dell’Università degli Studi della Repubblica di
San Marino, il ruolo cruciale nello sviluppo degli studi semiotici e
cognitivi in territorio, il contributo capitale alla valorizzazione
del patrimonio librario e documentale, sono un’eredità perpetua
che l’opera del professor Eco ha donato alla Repubblica. Un’opera
di grande significato, un segno forte, che ha permesso al nostro
Stato e alla sua Università un riconoscimento internazionale
prestigioso e d’eccellenza, sia per la qualità e l’innovatività
dello studio sia, evidentemente, per la caratura pressoché unica
della produzione intellettuale e letteraria del professor Eco. Il
Consiglio Grande e Generale, in occasione della scomparsa, intende
ricordarne la figura e da altresì mandato al Congresso di Stato di
attuare le iniziative più opportune per commemorare l’opera e il
legame con la Repubblica di San Marino e la sua Università”.

a)
Ordine del giorno presentato dal Gruppo Consiliare
di Movimento Civico R.E.T.E. che impegna il Congresso di Stato alla
predisposizione di un progetto di legge che preveda la decorrenza dei
termini di prescrizione dei reati dalla data della relativa notizia
di reato / Respinto con 30 voti contrari e 12 a favore.
Roberto
Ciavatta, Rete:

“Ci sono tanti Stati in Europa che applicano prescrizioni in tempi
diversi o non la applicano. A San Marino abbiamo reati veramente
odiosi per l’impatto sociale prescritti in tempi veramente ridotti.
Se negli annni ’90 ho preso una tangente, e le magistratura lo scopre
oggi, quel reato va prescritto e non posso essere perseguito perché
risultano prescritti i termini per portare avanti il processo. 

In
Gran Bretagna non esiste l’istituto della prescrizione, ma ci sono
dei limiti temporali per l’istruzione dei processi. Nel momento in
cui il reato perseguito è particolarmente odioso o vi sono prove
evidenti, il processo inoltre non si interrompe per i termini di
prescrizione. Idem in America, il reato può essere sempre
perseguito, in Germania per i reati commessi dai parlamentari la
prescrizione non esiste e viene conteggiata dal momento in cui, come
chiediamo noi, inizia il processo, solo specificamente per i
parlamentari. Nel pacchetto noi non chiediamo di introdurre a San
Marino qualcosa che non si è mai sperimentato ma di introdurre
unanormativa sulla prescrizione che i Paesi più avanzati hanno già
applicato. Altrimenti quest’Aula sta dicendo ‘cari cittadini
commettete reati, tanto poi nessuno ve la farà pagare’. Io non
vorrei più vedere nel mio Paese che persone evidentemente colpevoli
o che hanno già avuto condanne in primo grado, come nel caso Smi,
vadano in prescrizione e risultino innocenti, è inaccettabile”.

Gian
Matteo zeppa, Rete:
“Dispiace
arrivare a questo punto con un’Aula vuota e senza segretari. Il
problema è riuscire a fare qualcosa per il Paese. Siamo arrivati ad
un punto in cui bisogna guardarsi negli occhi e riuscire a fare
qualcosa e non perché lo propone Rete. La questione della
prescrizione è qualcosa di orrendo, reati che hanno depredato
l’intera comunità sammarinese e il buon nome della Repubblica non
hanno assolutamente pene. Continueremo così a parlarci sopra e
scandalizzarci”.
Augusto
Michelotti, Su
:
“Per sostenere in pieno l’Odg, la prescrizione la reputo un sistema
salva-furbetti che in un sistema di diritto non dovrebbe esistere o
cmq dovrebbe essere applicata dal momento che si scopre il reato
oppure per certi reati, come l’omicidio, non deve esserci”.
Andrea
Zafferani, C10:

“La questione della prescrizione è qualcosa di particolarmente
odioso per tutti i cittadini onesti che vedono dei potenziali reati
non accertati. I difensori della prescrizione tirano in ballo
questioni giuridiche e rischi per eventuali abusi. Il presentatore
Roberto Ciavatta ha fatto esempi che ho ascoltato con interesse di
quello che fanno altri Paesi, se smentite non ci sono, oltre
all’odiosità della cosa, anche una esperienza giuridica
giustificherebbe portare la prescrizione a decorrere al momento in
cui il reato viene scoperto o quando inizia il processo, magari
iniziando con i reati contro lo Stato”.
Maria
Luisa Berti, Ns:

“Questo Odg prevede l’applicazione di una disciplina nuova della
prescrizione anche su reati compiuti prima di oggi. Questo ha
pregiudizio sugli interessi del reo, bisogna mettere in luce così un
conflitto tra diritto recepito nel nostro diritto e quanto richiesto
dall’istanza. Sotto il profilo tecnico l’intento dell’istanza trova
contrasto evidente con un principio collaudato nel nostro diritto e
mi fa ritenere non possa essere applicato. Se un domani si vuole
introdurre un progetto di legge con questa novità sulla prescrizione
su certi reati, non c’è nessun problema. Ma la prescrizione di un
reato ad un fatto antecedente ad oggi la ritengo inapplicabile. A
nome della maggioranza esprimo contrarietà non nel principio, ma in
termini di applicabilità sul profilo giuridico”.

b) Ordine
del giorno presentato dal Gruppo Consiliare di Movimento Civico
R.E.T.E. per l’introduzione di una norma prima delle prossime
elezioni politiche, con legge qualificata, che vietare ai partiti e
ai movimenti politici di utilizzare nel proprio logo o simbolo icone
e simboli identificativi dello Stato e dell’appartenenza allo
stesso (Depositato in data 18 gennaio 2016)/ Respinto con 31 voti
contrari, 8 a favore e 2 astenuti

Roberto
Ciavatta, Rete:
“Abbiamo
avuto 25 anni che hanno portato alla situazione attuale, i pochi
simboli della nostra tradizione sono stati scippati da persone cha
hanno usato il loro peso politico per saccheggiare lo Stato e
compiere reati a danno della nostra Patria. Sono responsabilità dei
singoli non dei partiti, ma i partiti sono composti di persone e sono
al loro interno scalabili da persone che riescono ad imporsi. Ci si
augura che succeda sempre nella direzione del bene del partito e del
Paese purtroppo in passato non è stato così. Questo è u paese che
ha bisogno di simboli. Dobbiamo fissare così, come per le bandiere e
lo stemma, che ci sono simboli che sono proprietà e patrimonio di
tutti i sammarinesi e non possono essere messi nell’agone politico
che contrappone”.

c)Ordine
del giorno presentato dal Gruppo Consiliare di Movimento Civico
R.E.T.E. per impegnare il Congresso di Stato a dichiarare la data del
17 ottobre “Festa della rinascita”
/Respinto
con 30 voti contrari, 8 a favore e uno astenuto
Roberto
Ciavatta, Rete:

“Questo Odg non è un’iniziativa provocatoria ma simbolica. E’ una
giornata che segna un passaggio quale quello dell’immagine della
gente che tira le monetine a Craxi e ha determinato la fine della
prima Repubblica. Ci sono eventi che segnano passaggi storici. La
politica non immediatamente si accorge della storicità dell’evento,
ma è la storia stessa che si impone. Il 17 ottobre con l’arresto di
Gabriele Gatti si segna la fine di una fase e l’avvio di una nuova e
la politica ancora non se ne è resa conto”.

d) Ordine del Giorno presentato dal Gruppo
Consiliare di Movimento Civico R.E.T.E. per impegnare il Congresso di
Stato a presentare entro il 30 aprile 2016 un progetto di legge per
disciplinare eventuali conflitti di interesse dei membri del
Consiglio Grande e Generale/Respinto:10 favorevoli 30 contrari 2
astenuti

Roberto Ciavatta, Rete: “Forse c’è una richiesta per
fare un dibattito, non vado oltre”.
Luigi Mazza, Pdcs: “Il
tema del conflitto di interesse non è solo urgente ma anche sul
quale abbiamo parlato di recente. Il parere del magistrato dirigente
è stato mandato a tutti i consiglieri. L’ordine impegna a definire
un progetto di legge. La nostra proposta è effettuare entro aprile
un dibattito. Alla luce di esso, si definirà eventualmente un
progetto di legge”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Non mi
piace il ricattino ‘il patto lo facciamo a patto che togliate
l’ordine del giorno’. Lasciamo in discussione l’ordine del
giorno”.
Luigi Mazza, Pdcs: “Il solito modo di Ciavatta
di interpretare le cose. La proposta era distinta rispetto all’Odg.
Un minimo d’intelligenza intellettuale, grazie”.

e) Ordine del Giorno presentato dal Gruppo
Consiliare di Movimento Civico R.E.T.E. per impegnare il Congresso di
Stato a presentare entro il 30 aprile 2016 un progetto di legge per
l’istituzione di una commissione straordinaria preposta
all’accertamento dell’eventuale acquisizione indebita – nel
periodo tra il 1980 e il 2015 – di ruoli nella Pubblica
Amministrazione Allargata nonché in ogni ente o società partecipati
dallo Stato.
Roberto Ciavatta, Rete: “Faccio alcune
considerazioni ricalcando il contenuto del testo scritto. Chiediamo
una commissione straordinaria per valutare, nella PA e negli enti
partecipati dallo Stato come Banca Centrale, RTV e ISS, i profili di
coloro che sono stati negli ultimi 25 anni assunti e prestano opera,
e sulle modalità con cui hanno ottenuto questi ruoli. La
magistratura, nelle ordinanze di arresto, parla di faccendieri e
politici che hanno dato vita a un gruppo criminale. Si parla di
concessione di licenze e autorizzazioni. 

Era indispensabile avere
nella PA dei soggetti sui quali confidare per condurre le attività
illecite. Persone che chiudevano due occhi di fronte all’illecito
che il politico voleva fare. E’ successo fino al 2015, dagli anni
Novanta. E’ dovere dello Stato indagare su chi è stato inserito
dal politico per coprire le sue necessità di compiere illeciti. Noi
stiamo facendo un condono tombale di quanto successo. I processi
andranno incontro a una serie consistente di prescrizioni. Abbiamo
avuto centinaia di migliaia di euro lasciati alla storia. Abbiamo
speso centinaia di migliaia di euro per dirigenti messi lì per
delinquere. Attenzione: se come governo non avete volontà di
intervenire, state dicendo alla cittadinanza che chi ha compiuto
reati è stato più furbo degli altri, e ha ragione storica. Questo
nella PA è ancora il modo di ragionare: “Ha fatto bene lui, che ha
il politico sopra”. L’insegnamento è ‘compiete reati’”.

Massimo
Cenci, Noi Sammarinesi
: “Si analizza un periodo storico, dal
1980 ai giorni nostri. Si è fatto della PA più di un feudo. Spesso
il voto è stato barattato con un posto di lavoro, a scapito di
soggetti che certe scelte non le hanno fatte e oggi hanno lavori non
soddisfacenti. Nella PA, a fronte di tante persone che si impegnano e
qualificano la struttura, ci sono tanti doppioni, tante persone poco
motivate o che si ritengono intoccabili. Un’analisi su questo
argomento, come Noi Sammarinesi, riteniamo vada fatta. Quanto ci è
costato questo abuso? Credo che in questo senso l’Odg può essere
da noi condiviso, salvo il fatto che poi, con i dati, qualche
decisione, anche politica, va presa. Questa deve essere la
finalità”. 

Votazione: respinto a maggioranza 

f) Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consiliare di
Movimento Civico R.E.T.E. per impegnare il Congresso di Stato a un
dibattito consiliare nella prima seduta utile per l’esame e la
valutazione delle prospettive del mercato del lavoro/ Ritirato

Matteo Zeppa, Rete: “L’odg nasce da una mancanza
atavica nel predisporre un dibattito sull’aspetto più critico
della crisi economica, ossia la mancanza di lavoro. Faccio i
complimenti a Cardelli che ieri nell’adunanza della Dc ha fatto un
riferimento sulla mancanza di coraggio dell’esecutivo sullo
sviluppo del mondo del lavoro. I disoccupati totali al 31 dicembre
2012, quando il governo si è istituito, erano 1.332, 1.493 nel
dicembre 2013, 1.596 nel 2014, 1.611 nel 2015, con un aumento di 279
persone secche. Disoccupazione femminile dal 10,53 al 13,07%.
Implemento del 2,54%. I disoccupati in senso stretto sono 1.336, più
314 rispetto al 2012. Gli occupati, dipendenti e indipendenti, erano
nel 2012 20.498. Al 31 dicembre 2015 sono 19.905. Quindi un taglio di
593 occupati. Il numero delle imprese: nel dicembre 2012 erano 5.307,
ora sono 5.141, con un lieve incremento nell’ultimo anno. Sono
stati fatti interventi spot, senza cognizione di causa per fare
qualcosa che si distingue dalle bandiere politiche e dalle ideologie.
Un dibattito è un atto dovuto alla cittadinanza”.

Iro
Belluzzi, Segretario di Stato al Lavoro
: “Le considerazioni di
Zeppa sono superflue. Quando ci sono progetti che possono portare
occupazione, come il polo della moda, per alcuni l’approccio è di
bocciare le iniziative. A fine 2016 la condizione di questo passo
sarà peggiore a quanto descritto da Zeppa. Non intenderei accogliere
l’odg. Ma c’è l’impegno, da parte mia, se ritirano l’odg, di
fare un dibattito nell’Aula consiliare nel mese di aprile”.
Matteo
Zeppa, Rete
: “Ho citato dei numeri. Lei smentisce dei numeri.
Non ho citato il polo del lusso. Siamo di buon senso. Se si prende
l’impegno, noi ritiriamo l’Odg. 

San Marino, 22
Febbraio 2016/02

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