Consiglio Grande e Generale. 19 giugno 2015. Seduta del mattino. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale. 19 giugno 2015. Seduta del mattino. Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 18-29 GIUGNO

VENERDI’
19 GIUGNO

La
seduta del Consiglio Grande e Generale di questa mattina riprende dal
comma 17: esame dell’articolato del progetto di legge “Legge
sulle Fondazioni”. Si riparte dall’articolo 14 “Forma dell’atto
costitutivo”.

Di
seguito l’esame dell’articolato:

All’articolo
15 “Contenuto dell’atto costitutivo della Fondazione”.
Cittadinanza
Attiva presenta un emendamento. Francesca Michelotti (Su): “Il
testo originario della legge parlava della gratuità degli incarichi
elettivi invece questo punto è stato tolto. Con il nostro
emendamento salvaguardiamo la gratuità delle cariche elettive”.
Matteo Zeppa (Rete): “Testo di prima lettura completamente
stravolto nel momento in cui viene in commissione. Assoluto buon
senso dell’emendamento proposto da Cttadinanza Attiva”.
Segretario di Stati Affari Interni Giancarlo Venturini: “Gli
emendamenti proposti sono stati illustrati ai consiglieri il giorno
prima della commissione. Esiste anche in una Fondazione un consiglio
d’amministrazione che deve essere libero se riconoscere o meno un
compenso per l’attività svolta. La gratuità può rimanere ma
imporla potrebbe impedirci di trovare professionisti validi”.
L’emendamento
presentato da Cittadinanza Attiva è respinto

All’articolo
40 “Bilancio”
Rete
presenta un emendamento. Roberto Ciavatta (Rete): “Presentiamo un
emendamento parzialmente abrogativo perché non capiamo, esistendo
già una legge sulla predisposizione dei bilanci, si debba andare ad
appesantire ulteriormente la legge con un articolo ad hoc”. Matteo
Zeppa (Rete): ”E’ arduo capire a San Marino cosa ancora è in
vigore, cosa è stato modificato e cosa non esiste più. Questo vale
per tutte le leggi e non solo per questa. Il rischio è che si faccia
molta confusione”. Segretario Venturini: “Questa legge ha messo
paletti sulle Fondazioni. Forse poteva essere fatta meglio, come
tutte le cose, ma andava comunque fatta. Con questa legge non voglio
far chiudere le fondazioni ma farle tornare a svolgere l’attività
per cui sono nate. Per quanto riguarda il contenuto dell’emendamento
forse sfugge ai proponenti che chi deve redigere un bilancio è un
professionista e dunque in virtù del ruolo che è chiamato a
svolgere conosce le regole e le norme a cui deve attenersi. Obiettivo
da perseguire deve essere quello di arrivare ai testi unici”.
L’emendamento di Rete è respinto (Favorevoli 23 Contrari 28).

articolo
41 “Obblighi delle Fondazioni”.

Rete presenta un emendamento modificativo. Roberto Ciavatta (Rete):
“Siccome ci sono già i modelli per i finanziamenti e gli impieghi
riassuntivi, tanto che è obbligatorio depositarli per tutte le
associazioni del Paese, non si capisce perché creare questo
duplicato. L’emendamento rimanda semplicemente all’allegato C e D
della legge 23 luglio 2010 numero 129, cioè i modelli per i
finanziamenti e gli impieghi riassuntivi da depositare in tribunale e
tenere in sede. E’ un emendamento che richiede una semplificazione.
Dopo due anni siamo ancora a discutere del bando sulla
semplificazione normativa. Il Segretario di Stato agli Interni ha una
mente di tipo burocratico. Questo atteggiamento andrebbe superato.
Lei Segretario sta continuando a duplicare gli atti normativi
esistenti, non vada sulla stampa a dire che gli obiettivi del governo
sono legati alla semplificazione, perché lei sta complicando le
pratiche amministrative”. Franco Santi (Civico 10) “Il
governo presenta emendamenti dell’ultimo istante che hanno
introdotto elementi di variazione sostanziale rispetto alla versione
in prima lettura. Questo è un articolo che introduce molti paletti
alle fondazioni ma aggiunge la facoltà di poter partecipare con
delle azioni in società a scopo di lucro. Questa innovazione è in
contrasto con la definizione della fondazione presente nell’articolo
4. Ci sembra una introduzione forzata, non si sa per chi o per cosa.
Chiedo all’Aula di riflettere su questo elemento”. Rossano
Fabbri (Partito Socialista): “Questo è un testo che inserisce
obblighi non presenti a San Marino in nessun altro istituto.
Addirittura abbiamo scomodato i dipendenti per dire quanto li devono
pagare, dimenticando che esiste un contratto di lavoro. Questo non è
il modo di affrontare i problemi del passato, ma un modo per far sì
che un istituto sano come le fondazioni vada in desuetudine andando
anche a inficiare diritti costituzionali come
l’associazionismo”. Matteo Zeppa Rete (Rete): “Si rende
complicato qualcosa che dovrebbe essere lineare. Tra pochi anni il
Segretario agli Interni dovrà mettere le pezze a questa legge, che
ha complicanze burocratiche assurde. Usate gli allegati che avete
fatto voi”. Francesca Michelotti (Sinistra Unita): “Questo
sarà un disincentivo verso un istituto che persegue un interesse
collettivo. In Commissione ci siamo accorti che fra i punti e) ed f)
ci sono state delle modifiche. Si diceva che non poteva esserci fine
di lucro. In Commissione questo presidio della legge scompare. Non
c’è stata nemmeno la possibilità per l’opposizione di
presentare emendamenti. Segnalo al Segretario di Stato che presentare
emendamenti alle 18 e 30 del giorno prima della discussione non mi
permette di avere tempo per analizzarli. Non c’è il tempo utile.
Per me come per ogni essere umano serve il tempo di dormire. Queste
sono maniere infingarde, voteremo contro il provvedimento”. Giancarlo
Venturini, Segretario di Stato agli Interni: “Sull’emendamento di
Rete dico che si è preferito procedere come fatto perché è vero
che gli allegati ci sono, ma per le fondazioni ci potrebbero essere
necessità di avere altri dati che il Comitato di Controllo potrebbe
integrare. Ecco perché si è preferito di demandare al
Comitato. Fino a oggi abbiamo assistito all’utilizzo improprio
della fondazioni. L’intendimento della legge non è penalizzare le
fondazioni, vuole valorizzare le fondazioni con finalità nobili.
Sono 15 o 20 anni che si parla di questa legge. Altro elemento è il
discorso delle partecipazioni. E’ demandato al Comitato di
Controllo valutare se ciò è legato allo scopo della fondazione”.
L’emendamento di Rete è respinto (23 Favorevoli 27 Contrari).

Durante le votazioni
relative
all’articolo
42 “Convocazioni del Comitato di Controllo”
Rete
protesta per l’assenza di alcuni consiglieri dall’Aula. Roberto
Ciavatta (Rete) “In aula nella votazione precedente c’erano più
membri della minoranza che della maggioranza. C’è chi vota per chi
non è presente” Matteo Zeppa (Rete): “
Siccome
qui ognuno vota per comunico che da adesso in poi filmerò, sotto la
mia responsabilità, le votazioni, visto che in molti sono in giro e
si fanno sostituire”.

Articolo
44 “Requisiti per la nomina dei membri del Comitato di Controllo”.
Rete
presenta una serie di emendamenti. Roberto Ciavatta (Rete): “Chi è
destinatario di un rinvio a giudizio è bene che non faccia parte di
commissione a nomina politica. Chiediamo inoltre
che
al
presidente
del
comitato di contro
llo
non s
pettino
comp
ensi
agg
iuntivi
in q
uanto
i
l
loro
servizio, da prestarsi in orario
di
lavoro, è
implicitamente
ricompreso nel contratto di di
pendenza
con l’uffic
io
di appartenenza”. Fabbri (Ps)
:
“Sostengo gli emendamenti di Rete”. Francesca Michelotti (Su):
“Favorevoli all’emendamento di Rete che chiede di integrare il
comma 2 dell’articolo 41. Il Cgg lo voti perché all’interno
delle istituzioni di controllo vi deve essere il massimo
dell’autorevolezza possibile”. Mimm Zavoli (Civico 10)
“Appoggiamo l’emendamento di Rete e invitiamo tutta l’Aula a
dare un effettivo segnale di volontà di cambiare le cose”. Valeria
Ciavatta (Ap): “Sui compensi io credo che la sensibilità
manifestata dovrebbe essere tenuta in considerazione. Andare dietro
alla definizione di questi compensi dovrebbe rientrare nelle funzioni
del dirigente. Sul rinvio a giudizio si potrebbe prevedere solo per
determinati tipi di reati penso, ad esempio, a reati di tipo
finanziario o contro la P.A.” Elena Tonnini (Rete): “Piena
disponibilità ad andare a circostanziare meglio gli emendamenti
presentati per definire meglio i tipi di reati per cui il rinvio a
giudizio determina il divieto di prendere parte al comitato di
controllo”. Segretario Venturini: “Emendamento di Rete tocca
argomento significativo e delicato che va sicuramente approfondito. A
breve presenteremo un progetto di legge su materia inerente e potremo
andare a regolamentare questo aspetto. Condivido il principio ma in
questo contesto normativo potrebbero aprirsi delle contraddizioni.
Sul compenso, come indicato nell’emendamento, se i dipendenti
pubblici svolgono questa mansione nell’ambito lavorativo non hanno
diritto ad alcun compenso”. Viene messo in votazione l’emendamento
di Rete così come modificato di concerto con la maggioranza. “
Non
posso
no
ricoprire la
carica
di c
omponente
il Comitato di Controllo e decadono immediatamente se nominati coloro
che si trovino nella cond
izione
d
i
“Soggetto
Inidoneo”
o
che
abbiano ricevuto u
n
rinvio
a giudizio

per
le stesse fattispecie che determinano lo status di soggetto
inidoneo
”.
L’emendamento
è accolto
.
Respinti
gli altri emendamenti di Rete.

Articolo
63 “Stipula di convenzioni con Fondazioni”.

Rete presenta un emendamento abrogativo. Ciavatta (Rete) “Siamo
arrivati al paradosso di questo provvedimento. Si dà possibilità al
Congresso di Stato la possibilità di stabilire, Fondazione per
Fondazione, chi paga le tasse e chi no. Volendo pensare male
possiamo dire che in base al nome del fondatore potremo scommettere
su chi accederà e chi no alle facilitazioni. Non sono contrario al
fatto che qualcuno possa essere sostenuto in termini finanziari. Ma
non capisco perché debba deciderlo il governo in carica. Il
segretario di Stato agli Interni lo ritiene normale? In Italia le
fondazioni e le associazioni sono dotate con meccanismi chiari di
stanziamenti. Non capisco il motivo per cui in questo Paese il
governo e le segreterie di Stato devono stabilire tutto”. Francesca
Michelotti (Sinistra Unita): “Questo è l’unico articolo della
legge nel quale si pensa di fare un riconoscimento pubblico rispetto
all’azione meritoria delle fondazioni. Penso alla fondazione come
ente virtuoso. Mi sento di affrontare quest’articolo con estrema
delicatezza, ma anche desiderio di promuovere le fondazioni
autenticamente no-profit. Il punto è che la stesura dell’articolo
era di carattere discrezionale. Nell’unico tentativo di promuovere
le fondazioni virtuose non si è riusciti a prevedere un impegno
adeguato che dimostrasse che non tutto deve cadere nelle mani della
politica, del governo”. Valeria Ciavatta (Alleanza Popolare): “Qui
si rinvia a decreto una materia che riguarda il rapporto
convenzionale dello Stato con le fondazioni. L’approccio dello
Stato in generale dovrebbe essere diverso. Esso concorre con la
contribuzione agli eventi che le fondazioni sviluppano e realizzano,
perché sostengono una attività. Difficile dire invece che piuttosto
che dare i contributi si tolgono le imposte. La data dei diritti
sancisce che nessun tributo può essere riscosso o esentato senza che
sia previsto in una legge. Non si può distinguere fra associazioni e
fondazioni sotto il profilo fiscale. E le tasse devono pagarle tutti.
Lo Stato può contribuire a sostenere delle attività di pregio, ma
sostenendole sul versante delle erogazioni. Mimma Zavoli (Civico 10):
“Concordo con Valeria Ciavatta. C’è la volontà di mettere al
centro delle decisioni il governo di turno, ciò ci deve fare saltare
sulla sedia. Ci deve essere distanza, lo Stato deve stare fuori da
certe situazioni. Questi sono atteggiamenti poco edificanti. Spero
che questo articolo non venga approvato”. Matteo Zeppa (Rete):
“Questa è la ciliegina sulla torta della legge sulle fondazioni.
Poniamo il caso che alcuni costruttori edili aprano una fondazione.
Potrebbero rientrare nella casistica per cui siccome il mercato
immobiliare è fermo, potrebbero avere incentivi per andare lì dove
lo status della fondazione degli immobiliari ha lo scopo di arrivare.
Si arriva a un paradosso. Questi articoli sono quasi indegni di stare
qui dentro. Bocciate questo articolo”. Giancarlo Venturini
(Segretario di Stato agli Affari Interni): ”Lo scopo dell’articolo
non è permettere di non pagare le tasse. Le convenzioni possono
essere stipulate in ambiti sociali e umanitari. Non vedo niente di
strano. E’ tutto alla luce del sole, con un decreto che passa poi
in Consiglio Grande e Generale”
. L’emendamento
è respinto

La seduta viene
interrotta. I lavori riprenderanno giovedì 25 giugno dall’esame
dell’articolo 65.

San Marino 19/06/2015

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