Consiglio Grande e Generale 21-28 maggio. Giovedi’ 28 aprile pomeriggio

Consiglio Grande e Generale 21-28 maggio. Giovedi’ 28 aprile pomeriggio

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 21 – 28 MAGGIO

Giovedì
28 Aprile/Pomeriggio

 

I lavori consiliari si sono
aperti, come di consueto, con il comma comunicazioni. E’stato il segretario di
Stato alle Finanze Giancarlo Capicchioni a comunicare che “i tre soggetti
dell’istituto di vigilanza di Banca Centrale auto-sospesosi il 23 aprile hanno
revocato la loro autosospensione”. Poi è stato approvato l’ordine del giorno
presentato da Nicola Renzi (Ap) per manifestare la solidarietà del Consiglio a
Palmira, la città siriana finita in mano all’Isis e con cui viene chiesto “di
listare a lutto le sedi culturali del Paese”. Approvato anche l’ordine del
giorno con cui il Consiglio Grande e Generale istituisce la Giornata della
Legalità nella data del 23 maggio. Ps e Su chiedono che i consiglieri usciti
dal gruppo, rispettivamente Federico Pedini Amati e Luca Lazzari, nel prossimo
Cgg vengano sostituti nella commissione a cui appartengono dalle nuove nomine
proposte dal Ps e da Su. Il segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni
ha letto la relazione sulla gestione e il rendiconto d’esercizio 2014 di
Fondiss. Successivamente si è aperto il dibattito sulle dimissioni dei
consiglieri del Psd Claudio Felici e Stefano Macina.

Di seguito un estratto degli
interventi:

Comma 1 “Comunicazioni”

Segretario
di Stato  alle Finanze Giancarlo
Capicchioni:
In data odierna si sono aggiunti elementi di novità su Banca
Centrale. Ieri durante il consiglio direttivo i tre soggetti dell’istituto di
vigilanza autosospesi il 23 aprile hanno revocato la loro autosospensione. Nicola
Renzi (Ap):
“Voglio richiamare l’attenzione sui gravissimi fatti che
accadono in Siria e nella città di Palmira. Purtroppo oltre alle dolorose
perdite di vite umane registriamo la perdita di patrimonio culturale e storico
appartenente a tutta l’umanità. Non rituale impegnarsi su queste tematiche ma
credo sia il caso di farlo in questo caso. Depositerò un ordine del giorno.”
L’ordine del giorno presentato da Nicola Renzi (Ap) chiede di: “Condannare in maniera
netta gli attentati terroristici e le devastazioni perpetrate ai danni del
patrimonio culturale dell’umanità. Prendere una posizione ferma e proattiva in
ogni organismo internazionale, tesa alla difesa del sito archeologico di
Palmira e delle altre vestigia del passato, patrimonio irrinunciabile
dell’umanità. Sensibilizzare i cittadini sammarinesi circa i gravi fatti che
minacciano non solo la popolazione delle zone mediorientali colpite dall’azione
di gruppi terroristici ma anche i beni culturali in essi contenuti. Adottare
forme simboliche di solidarietà listando a lutto le sedi culturali più
ragguardevoli (scuole, monumenti e musei)”. L’ordine del giorno è approvato
all’unanimità.

Lorella
Stefanelli (Pdcs Ns):
La delegazione consiliare che ha partecipato a assemblea plenaria
a Strasburgo ha ricordato le vittime del Mediterraneo con un minuto di
silenzio.

Segretario
di Stato alla Cultura Giuseppe Maria Morganti:
Proponiamo
il 23 maggio come giornata della legalità. Sempre sul tema il 5 giugno a San
Marino confronto tra il professor Canfora e Zagrebelsky. Michele Muratori
(Psd)
legge un ordine del giorno sottoscritto da tutti i consiglieri tranne
Lazzari (Indipendente): “Il Cgg istituisce nella Repubblica di San Marino la
“Giornata della Legalità” e fissa nel 23 maggio la data nel corso della quale
possano manifestarsi le iniziative che durante l’intero anno verranno prodotte
in particolare nel mondo della scuola, degli uffici promotori di cultura della
legalità e dai mezzi di informazione”. L’ordine del giorno è approvato.

Gian
Matteo Zeppa (Rete):
Abbiamo presentato un ordine del giorno con cui chiediamo al Cgg
di impegnare il Governo “a prevedere che alle documentazioni già previste da
allegare alla richiesta di residenza a San Marino ci sia anche quella sulla
posizione contributiva che i richiedenti hanno nei confronti dei paesi
d’origine e che questa documentazione sia messa a disposizione della
commissione Affari Esteri”. Sul Polo del Lusso ho letto comunicati assurdi. Ma
non c’è stata la politica presente in quel progetto. Quella politica che ha
portato all’inchiesta del conto Mazzini e alle dimissioni del direttivo
dell’ordine dei medici. Venga il segretario Lonfernini a spiegare le
motivazioni politiche al comitato del “No”. Paride Andreoli (Ps): Insieme
a Sinistra Unita abbiamo presentato un ordine del giorno che, prendendo in
considerazione le dimissioni dai rispettivi gruppi consiliari dei consiglieri
Luca Lazzari e Federico Pedini Amati confluiti nel gruppo degli Indipendenti,
chiede di inserire un apposito comma nella prossima seduta del Cgg con cui si
prenda atto delle nuove designazioni all’interno della commissione in questione
da parte del Ps e di Sinistra Unita. Il secondo ordine del giorno chiede
invece, considerando le dimissioni di Federico Pedini Amati dal gruppo
consiliare del Partito Socialista, di escluderlo dalla commissione sul fenomeno
delle infiltrazioni della criminalità organizzata  di inserire un apposito comma in cui si
prenda atto di queste dimissioni. Tony Margiotta (Su): In linea
all’ordine del giorno di Andreoli ne presentiamo un altro. Considerando che
Lazzari, dimessosi dal gruppo di Sinistra Unita, continua a far parte della
delegazione consiliare presso l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa
sottolineiamo come Sinistra Unita non abbia ora un proprio membro all’interno
di quell’organismo. Disponiamo di inserire apposito comma nella prossima seduta
per revocare la nomina di Lazzari e stabilire la nuova nomina.

Comunicazione del Segretario di Stato per la Sanità
relativamente al Rendiconto 2014 di FONDISS.
Segretario di Stato alla Sanità
Francesco Mussoni:
Al 31 dicembre 2014 gli iscritti al Fondo erano 21.486, 21.263 dei
quali attivi ossia con almeno un versamento al Fondo. Nel corso del 2014 si è
proceduto in primis a reinvestire la somma di 900 mila euro derivanti dal Fondo
di Perequazione. In data 8 settembre il Comitato Amministratore, dopo aver
indetto apposita gara d’offerta alla quale hanno partecipato tutti gli istituti
bancari sammarinesi, ha deliberato di investire 495 mila euro presso Banca di
San Marino in un certificato di deposito con scadenza 9 mesi al 2.30% e 405
mila euro presso Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino in un
certificato di deposito con scadenza 9 mesi al 2.51%. Le somme derivanti dalla
raccolta dei versamenti contributivi ammontano a 14 milioni e 18 mila euro. Il
Comitato amministratore ha potuto procedere con l’investimento in depositi
monetari a termine presso istituti bancari sammarinesi deliberando in data 17
febbraio 2014, dopo aver indetto apposita gara d’offerta alla quale hanno
partecipato tutti gli istituti bancari sammarinesi. Il Comitato amministratore
ha stabilito di investire con scadenza a nove mesi il 40% delle somme presso
Banca di San Marino al tasso del 2.927%, il 25% presso Asset Banca al tasso di
2.80%, 20% presso Banca Cis al tasso del 2.75% ed il 15% presso Banca
Sammarinese di investimento al tasso del 2.67%. Alla scadenza di questo
investimento, in data 25 novembre 2014, dopo aver indetto apposita gara
d’offerta, alla quale hanno partecipato tutti gli istituti bancari sammarinesi
e dopo aver constatato la correttezza e la completezza della documentazione
presentata e considerati i dati patrimoniali e di bilancio e la solidarietà
finanziaria e di esposizione del rischio nonché i rendimenti offerti, il
Comitato Amministratore ha deliberato di reinvestire in depositi a termine con
scadenza a nove mesi il 35% delle somme presso Banca di San Marino al tasso del
2.50%, il 35% presso Cassa di Risparmio al tasso del 2.51%, il 15% presso Asset
Banca al tasso del 2.30% ed il 15% presso Bsi al tasso del 2.27%. In data 30
marzo è stato emanato il decreto delegato 39 del 2015 che stabilisce i
requisiti per l’individuazione dei soggetti finanziari a cui eventualmente
affidare la gestione. Ciò consentirebbe di ampliare la diversificazione del
portafoglio finanziario tra le diverse tipologie di investimento coerenti con
la natura previdenziale di Fondiss e sempre rispettando i limiti di legge.
Tuttavia, nelle more delle procedure dibattimentali tuttora in corso in seno al
legislatore relativamente alla riformulazione degli articoli di legge
istitutiva di Fondiss che disciplina la gestione finanziaria, il Comitato
Amministratore si trova attualmente in una condizione di impasse normativa che
non consente di espletare tale funzione operativa in mancanza di norme certe e
procedure definite e condivise anche con Banca Centrale di San Marino. Il
Comitato Amministratore, il cui mandato è in scadenza il prossimo 18 giugno, auspica
che nel più breve tempo possibile vengano rimosse, anche a livello normativo,
le situazioni di criticità attualmente presenti al fine di dare maggiore
impulso all’attività. Il valore della quota al 31 dicembre 2014 è pari a 10,211
euro.

Dimissioni del consigliere Claudio Felici da membro del
Cgg e sua eventuale sostituzione. Dimissioni del consigliere Stefano Macina da
membro del Cgg e sua eventuale sostituzione. Eventuale sostituzione dei
consiglieri dimissionari

Vladimiro Selva (Psd): Macina
e Felici hanno presentato le loro dimissioni. E’ chiaro che le vicende che
hanno portato i due a essere indagati e poi rinviati a giudizio non hanno più
segreto e sono di pubblico dominio. Oggi per la prima volta nella storia del
Paese il tribunale si occupa di questo genere di problematiche. Al tribunale va
riconosciuto il merito di avere aperto uno scorcio sul modo che la politica ha
utilizzato nel passato per gestire da un lato il potere, dall’altro la sua
attività. Servono sentenze prima di dare giudizi. Questo Paese deve fare i
conti con quello che è avvenuto nella politica ma non solo, perché il mondo
economico, delle imprese, le banche, le finanziarie, le società rilasciate,
erano in parte causa e in parte effetto di quel modo di fare politica. Macina e
Felici lo hanno combattuto. Questi due uomini hanno dei meriti che io
riconosco, sono certo che Felici e Macina non hanno perseguito un interesse
personale di arricchimento. Secondo le accuse avrebbero utilizzato mezzi di cui
la politica non deve disporre. Su questo c’è presa d’atto e rammarico. Il Psd
per tempo ha messo in campo azioni come l’approvazione del codice etico nel
congresso del 2013. Le dimissioni avvengono con una decisione sofferta ma
maturata con convinzione. Auguro a loro che riescano a dimostrare la loro
estraneità. 

Maria Luisa Berti (Noi Sammarinesi)

Esprimo
rispetto e apprezzamento di fronte alle dimissioni, che non significano
ammettere la propria colpevolezza, ma mostrare responsabilità e rispetto verso
le istituzioni e gli incarichi che si ricoprono. Si sta generando un qualche
cosa che mi fa paura: una sorta di giustizialismo mediatico prima che i
processi vengano celebrati. I media devono riportare le notizie ma non
condannare se non ci sono sentenze. La magistratura deve accertare responsabilità
penali. Spero che la verità emerga il prima possibile.

Wiliam
Giardi (Upr)

Esprimo
solidarietà sul piano umano a Macina e Felici. L’Upr ribadisce la sua
posizione: le persone sono innocenti fino all’ultimo grado di giudizio. Si vive
invece un clima di giustizialismo e di sentenze decretate dai giornali e dai
commenti della gente.

Nicola Renzi (Ap): Ammetto
imbarazzo e dispiacere umano per quello che sta capitando a persone con cui ho
collaborato pur per un breve tratto e di cui hi potuto apprezzare le capacità
politiche. Questo ovviamente non deve sovrapporsi con il percorso giudiziario
che si aprirà con i dibattimenti. Comprensione umana delle difficoltà che i due
consiglieri stanno provando. Questo atto di dovuta responsabilità dimostra che
alcune cose stanno cambiando nel Paese. Ricordiamoci che tutto quello che sta
succedendo in questo Paese, comprese le vicende giudiziarie, non succede per
caso. E’ il frutto di un percorso di cambiamento intrapreso nel 2008 con ferma
volontà. Da un lato la via giudiziaria dovrà assolutamente andare avanti e il
Cgg ha fatto di tutto per non intralciare in alcun modo l’operato della
Magistratura, dall’altra ci deve essere la capacità di un’analisi politica
complessiva. Negare tutti i passaggi compiuti e gli atti di responsabilità
fatti non sarebbe realistico. L’auspicio è che si possano avverare presto le
cose che ho sostenuto. 

Ivan Foschi (Su):
Sarebbe puerile nascondersi dietro la dicitura del comma senza fare un’analisi
politica su quanto accaduto. Non è mia intenzione fare processi sommari e
andare a giudicare e a sentenziare sull’operato dei singoli: questo spetterà
alla Magistratura. Dispiace da un punto di vista personale però per quanto
riguarda gli episodi al di là delle responsabilità dei singoli c’è un’intera
stagione politica finita sotto la lente dei magistrati. Sono emersi episodi che
dovrebbero allarmarci altrimenti non capiamo l’indignazione dei cittadini. Un
sistema malato. Un marciume che oggi trova riscontro nelle carte giudiziarie. 

Andrea Zafferani (Civico 10): Dimissioni? Era ora. Noi abbiamo detto più volte che la
presenza in Aula dei consiglieri Macina e Felici ha tolto autorevolezza
all’Aula. Gli addebiti contestati sono molto gravi e, se confermati, possono
aver distorto l’esito delle elezioni. L’Aula consiliare deve essere composta in
ogni momento da persone limpide e credibili. Essere indagato non vuol dire
essere colpevole però c’è un problema di credibilità della politica e tutti
comprendevamo che l’indagine si basava su presupposti molto concreti e non era
campata per aria. I consiglieri Felici e Macina hanno scelto un altro approccio
ed anzi il loro partito gli ha recentemente invitati a tenere duro contro
quella che era rappresentata quasi come un calunnia a loro danni. Dal Psd mi
sarei aspettato in Aula una forte valorizzazione del codice etico. Credo
sarebbe stata una cosa da rivendicare. E invece ho letto dal Psd argomentazioni
ben diverse. Il Psd ha parlato di “capi di imputazione marginali”, ha detto che
Felici e Macina “hanno affrontato con onestà loro impegni” e che sono certi che
Felici e Macina “non abbiano utilizzati per fini elettorali i contributi
ricevuti”. Neppure di fronte a quello che è emerso i partiti riescono ad
ammettere gli errori commessi in questi anni. Partiti sono stati dominati non
da politici ma da procacciatori di affari. Solo ammettendo queste
responsabilità si può essere credibili quando si fanno le riforme

Elena Tonnini (Rete): Non
è detto che il peggio sia passato, pensarlo sarebbe un errore, non bisogna
abbassare la guardia. Le indagini continuano, e non emergono opere di singoli,
ma un intero sistema. Cosa ne è dei patrimoni che sono nelle pance delle
banche? Sembra che alcuni uffici pubblici e alcuni soggetti che dovevano essere
anticorpi si siano prestati ad affari criminali. La politica ha il dovere di
condannare queste cose. Ma come possiamo pretendere di parlarne di fronte a chi
in quest’Aula si ferma ai tecnicismi giuridici? Deve arrivare una condanna
politica da quest’Aula. E anche sociale. Dovrebbe essere promossa dalla
politica. Imprenditori capaci e professionisti competenti sono stati tagliati
fuori da un sistema in cui i politici prevedevano regole malate. Mi auguro che
il Consiglio non si limiti a cercare condivisioni su ordini del giorno
cambiando le virgole e i punti al testo. Potremmo difendere il ruolo
dell’informazione libera invece di farla dipendere dalle sovvenzioni ben
indirizzate. Potremmo rompere i legami fra la mafia e la politica assicurando
la trasparenza agli appalti, che sono ancora oggi, nonostante le leggi
promosse, ostaggio delle licitazioni private e delle privatizzazioni selvagge. 

Giuseppe Morganti (Segretario di Stato alla Cultura): Chi riveste incarichi politici è maggiormente esposto e
deve rispettare in maniera rigorosa le regole. Questa è la logica con cui il
Psd nel 2013 ha approvato un codice etico che prevede la dimissione
dall’incarico ricoperto con il rinvio a giudizio. Invitiamo gli altri partiti
ad approvare codici interni con questa precisione. Ma non è stato il codice
etico a portare alla decisione di Macina e Felici. Ci stiamo battendo, e qui il
segretario Capicchioni si sta battendo, per lo scambio automatico di
informazioni. Abbiamo lavorato per potenziare la magistratura. Ci siamo battuti
per la legge elettorale che ha cambiato le cose e inserito fra i reati il
finanziamento dei partiti quando non è trasparente. A San Marino le evoluzioni
non sono mai state rivoluzioni. Si deve lavorare sotto la cenere, aprendo i
varchi, disponibili al confronto. Ora il Paese è conforme alle norme
internazionali. La white list dà credibilità al sistema finanziario, ce la
siamo conquistata con i denti. Merito va riconosciuto anche a Macina e Felici
per la loro determinazione. Il Paese che abbiamo oggi chi l’ha costruito?   

Gian Nicola Berti (Noi Sammarinesi): La nostra società dagli anni 90 ha iniziato a cambiare
con flussi di ricchezza a volte inspiegabili. In molto spingevano per
l’emulazione, si andavano a chiedere favori alle segreterie, privilegi,
qualcuno a volte era costretto a supplicare il rispetto dei propri diritti.
Spero che ce lo siamo lasciati dietro. Ci sono strascichi giudiziari
importanti, che faranno riflettere e dibattere. Si attenda con serenità i
provvedimenti di condanna e di assoluzione. Senza fare liste di condannati e
inserendo se stessi nella lista degli innocenti, anche fuori da quest’Aula.
Podeschi dal carcere tira in ballo Noi Sammarinesi riferendosi all’ala
aggregante che nel 2006 poteva togliere consensi. Lì c’erano Maria Luisa Berti,
Marco Gatti e Marco Arzilli. Cerchiamo tutti di fare un salto in avanti. Non
serve una legge che dice che quando un consigliere è rinviato a giudizio si
deve dimettere. E’ la cosa più elementare del mondo. E’ fondamentale. Anche se
assolti con formula piena, temo che difficilmente Macina e Felici avranno il
consenso per ricoprire ruoli politici in futuro. Fatti, misfatti e sospetti in
questo Paesi diventano condanne preventive. Ergersi a custodi della verità
assoluta e della giustizia è un esercizio scorretto e ingiusto. C’è chi ha
subito e chi ha approfittato, queste categorie vanno distinte, fra chi ha
subito tanti sapevano ma non hanno avuto il coraggio di denunciare. Chi non
denuncia è compartecipe.

Guerrino Zanotti (Psd):
Pretendo dal consigliere Zeppa le “scuse” nei confronti di tutti quei
consiglieri che ha infamato definendoli collusi e mafiosi. Si rivolgeva
soprattuto a quelli del Psd. Le stupidaggini vanno evitate. Non c’è bisogno che
ci arrivi l’invito di qualcuno per prendere una posizione politica chiara in
merito le recenti vicende giudiziarie. Abbiamo preso distanza con le parole e
con i fatti. Siamo andati in un’altra direzione. Non possiamo neppure pensare
di ripetere ogni volta le stesse cose. Speravate che noi condannassimo già i
colleghi Macina e Felici? Questo non lo possiamo fare perché non abbiamo
elementi. Io sono convinto che riusciranno a dimostrare la propria estraneità
ai fatti ma in ogni caso è la Magistratura che deve fare chiarezza. Non il Cgg
e non la stampa. 

Massimo Cenci (Pdcs Ns): E’evidente che il Tribunale anche grazie alla politica
sta facendo il suo lavoro e lo sta facendo bene. E continuerà a farlo. Noi
dovremo dargli la massima disponibilità per continuare a lavorare con la
massima serenità. Io credo che ci sarà ancora tanto da parlare dentro
quest’Aula ma anche fuori da quest’Aula perché forse il fenomeno è più
complesso di quello che immaginiamo. Lasciamo tempo alla Magistratura di fare
luce su questa vicenda. 

Tony Margiotta (Su): Prendo
atto delle dimissioni. Scelta dovuta e doverosa. Mi vengono spontanee alcune
riflessioni. I due leader politici hanno utilizzato questo denaro proveniente
da privati per la campagna elettorale e questo mi fa pensare che le votazioni
sono state manipolate per interessi personali di questi leader o addirittura
per coloro stessi che li hanno finanziati. Elezioni manipolate. Non voglio
ripetermi e non voglio continuare a insinuare criticità nei confronti di queste
persone. I due partiti di riferimento coinvolti però devono prendere posizioni
chiare, ferme e decise. Devono rinnegare l’operato di certi personaggi. Se ci
sono mele marce all’interno di ogni partito è giusto che questo partito, per il
bene della politica sammarinese, faccia il suo dovere.

Mimma Zavoli (Civico 10): I cittadini stavano bene e non sono stati bravi nel
cogliere i segnali e la macchina guasta ha continuato con i suoi effetti. Ci
sono parti della popolazione, cioè noi consiglieri, che hanno l’obbligo di
imparare dagli errori. Servono norme che vincolano noi a comportamenti e linee
precise per la correttezza personale e istituzionale. L’onestà non si insegna,
occorre coltivarla ogni giorno, distinguendo ciò che è bene da ciò che non lo
è. Abbiamo l’obbligo istituzionale di porre limiti su noi stessi. Ritenere come
letto nel comunicato del Psd che visto che Macina e Felici erano in prima linea
in una stagione di adeguamenti legislativi importanti la loro posizione
giudiziaria possa passare in secondo piano non è giusto. Mi chiedo: cosa
abbiamo imparato? Poco. Credo di aver capito che ci sono difficoltà nel
lasciare andare le cose come devono andare. Che un atto di autocritica è
impossibile da esprimere, come chiedere scusa alla gente. Ma è un atto che io
mi aspetto. Un cattivo politico non si può difendere. Io invece avverto difese
fino alle fine. Ciò non fa onore a coloro che bisognerebbe rappresentare. 

Grazia Zafferani (Rete): Le dimissioni non sono prevedibili. Di più. Il mio
movimento le aveva già chieste. Non riesco a capire con quale coraggio il
governo riesca ad andare avanti nonostante sia completamente inondato da atti
giudiziari che richiamano ex segretari di Stato, passati presenti e futuri. Lo
dico perché pare che prossimamente ci saranno altre news. Si parla di abuso di
ruolo istituzionale per un programma criminale. Si parla di condizionamento
delle istituzioni. Si condizionava il funzionamento degli organi costituzionali
della Pubblica amministrazione, che forse opera con gli stessi dirigenti di
allora. E’ qui che il governo deve fare il suo lavoro, pretendendo che il
dirigente risponda delle sue condotte. Se politicamente parlando alcuni
dipendenti della Pa hanno operato in modo lesivo dello Stato devono
risponderne. 

Francesco Mussoni (Segretario di Stato alla Sanità): Maggioranza e governo vivono un momento politico di
sfiducia. C’è la presunzione di colpevolezza per chi fa politica. Faccio una
riflessione sul giustizialismo: la magistratura ha i poteri per accertare i
fatti. Dobbiamo avere fiducia. Sarà la giustizia a dare sentenze quando lo
riterrò opportuno. E farà collegamenti e valutazioni. Rischiamo in questo clima
di togliere fiducia a noi stessi, alla politica e alle istituzioni. Ma ci sono
problemi di rappresentanza politica in quest’Aula. E’ vero che dall’inizio
della legislatura ci sono state molte sostituzioni in Consiglio grande e
generale. C’è un tema di governabilità: quando c’è sfiducia nelle istituzioni
c’è anche nell’azione del governo. Dobbiamo chiedere alla magistratura di
andare avanti, evitare di fare processi politici in Aula, e avere coerenza
personale molto forte. Dovremo fare leggi specifiche per chiarire quando si
possono presumere certe responsabilità, non si può lasciare alla prassi. Ma ci
deve essere presunzione di innocenza. Ognuno di noi in Aula e deve fare una
cosa, non scontata: che dichiari che non ha in corso atti o procedimenti penali
o amministrativi. Io lo farò. Non chiedo di farlo a nessun altro. Quando ci
sarà questa chiarezza cominciamo a gestire maggioranza e governo con più
precisione. 

Manuel Ciavatta (Pdcs): Io credo si possa educare all’onestà e alla legalità. Non
sarò certo io a difendere Macina e Felici, che se hanno sbagliato dovranno
pagare. Ma il giudizio non dobbiamo darlo noi. Hanno fatto bene a dimettersi,
per difendersi in maniera più serena. Non vorrei che questo venga utilizzato
per screditare un’opera che anche loro hanno fatto di cambiamento di questo
Paese. Le norme sulla trasparenza le abbiamo fatte con loro. Non spetta a noi
fare una netta distinzione fra buoni e cattivi. Non era tutto marcio una volta
e non è tutto marcio oggi. Il mio partito pubblicherà le dichiarazioni dei
redditi sul sito web. Io non sono per le rivoluzioni. Ma un cambiamento c’è,
noi lo stiamo facendo. 

Francesca Michelotti (Su): La corruzione ha profondamente alterato la vita democratica
di questo paese. Non c’era parità delle armi alle elezioni tra le liste che
partecipavano. Cinici politici speculavano sulla disinformazione
dell’elettorato estero o ancora sui bisogni dei sammarinesi. Macina e Felici se
ne vanno con un rinvio a giudizio dopo due anni di agonia. Io avevo consigliato
loro di andare via prima perché sono una donna di buon cuore. Si sarebbero
difesi meglio fuori di qui. Il Psd fa un comunicato stampa in cui parlano di
“sofferenza”, di “dignità”, di “amicizia”, di “aver anteposto l’interesse del
partito a quella personale” e parlano di “due compagni che hanno affrontato con
onestà i loro impegni trovandosi in difficoltà proprio perché oggi il sistema
grazie ai provvedimenti del Psd oggi è cambiato”. Gravissimo. Avrebbero fatto
meglio a non dirlo. Noi non siamo qui a fare gli amici degli amici. Noi
dobbiamo fare l’interesse collettivo. Altrimenti ci comportiamo come le
famiglie mafiose.  

San Marino 21/05/2015

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy