Consiglio Grande e Generale, 25 novembre, seduta pomeridiana, seconda parte. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale, 25 novembre, seduta pomeridiana, seconda parte. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 19-26 NOVEMBRE

MARTEDI’ 25 NOVEMBRE – seconda parte

Nella seconda fase dei lavori consiliari odierni, il Consiglio Grande e Generale presenta ed esamina il Progetto di legge di iniziativa popolare “Disposizioni in materia di contrasto del fenomeno delle dimissioni in bianco e di tutela della Genitorialità” che viene poi approvato con 42 voti a favore, 3 contrari e 2 astenuti.

Si passa quindi al comma successivo, il dibattito sulla  Relazione del Magistrato Dirigente sullo stato della Giustizia relativa all’anno 2013 cui si sono iscritti in 28 per intervenire. Il primo a prendere parola è il segretario di Stato con delega alla Giustizia, Gian Carlo Venturini. Il dibattito viene interrotto con la chiusura della seduta e riprenderà nella giornata di domani, l’ultima della sessione consiliare di Novembre. 

Di seguito un estratto della seconda parte dei lavori odierni.

Comma 18_“Progetto di legge di iniziativa popolare “Disposizioni in materia di contrasto del fenomeno delle dimissioni in bianco e di tutela della Genitorialità”. Approvato con 42 voti a favore, 3 contrari e 2 astenuti.

Andrea Belluzzi, Psd: “Questo testo, nella sua diretta semplicità, attiva una procedura che sposta il luogo in cui si perfeziona l’atto interruttivo del rapporto di lavoro da parte del prestatore d’opera. La conclusione del rapporto lavorativo per licenziamento, cioè una risoluzione unilaterale, si perfeziona non più innanzi al datore di lavoro ma presso l’Ufficio del Lavoro. In questa maniera si può avere una verifica dell’effettiva volontà del lavoratore ad interrompere il contratto lavorativo. La Legge è stata tenuta aperta a tutti i fenomeni di licenziamento di questo tipo onde tutelare la genitorialità ed ogni fenomeno di abuiso di potere all’interno del rapporto contrattuale di prestazione d’opera. Un altro aspetto positivo di questa iniziativa legislativa popolare è che ha saputo unire maggioranza ed opposizione. Non sono infatti stati presentati emendamenti a questo testo di legge in sede di commissione redigente, il cui articolato si presenta in quest’Aula nella sua stesura originaria”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Mi piace ricordare che quello che è stato presentato da coloro che hanno elaborato e predisposto è frutto di un confronto con tutte le parti sociali a tutela dei lavoratori più deboli per contrastare un fenomeno triste e vergognoso come quello delle dimissioni in bianco. Testo semplice ma molto efficace. Sottolineo l’ampia condivisione per un progetto di legge che in commissione è stato licenziato all’unanimità. Classe politica dinanzi a certe problematiche sociali non vede contrapposizioni”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Sostegno al progetto di legge di iniziativa popolare che porterà all’eliminazione del fenomeno delle dimissioni in bianco. Un fenomeno che tocca il diritto inviolabile della donna alla maternità. L’obiettivo del PdL è quello di contrastare eventuali comportamenti scorretti del datore e di tutelare i lavoratori. Il testo è molto semplice: in caso di dimissioni volontarie del lavoratore sarà il lavoratore stesso a recarsi presso l’Ufficio del lavoro a comunicare la decisione. Pieno sostegno”.

Francesca Michelotti, Su: “Il problema delle dimissioni in bianco può essere esteso anche agli uomini. Non riguarda solo le donne. Questa è una delle leggi che punta a cambiare la vita delle donne. Secondo l’Istat oltre la metà dell’interruzione delle attività lavorative per una gravidanza non sono frutto di una libera scelta delle donne. Ci troviamo spesso dinanzi a veri e propri ricatti alle donne. Questa legge è un piccolo tassello di quello che si potrebbe fare per riuscire a restituire la stessa parità di opportunità tra i due sessi e la consapevolezza che il peso e gli oneri della maternità devono essere uno straordinario momento di valore per l’intera comunità”.

Mimma Zavoli, C10: “Questo piccolo dispositivo ha richiesto un anno di tempo. Ora stiamo discutendo di un buon dispositivo che parla di diritti e lascia in secondo piano diatribe e dibattiti. Un dispositivo che è stato in grado di mettere sulla stessa lunghezza d’onda l’intera Aula. Legge introduce un meccanismo di tutela molto importante”.

Denise Bronzetti, Indipendente: “Questa legge contrasta le dimissioni in bianco. Perché legge sia efficace bisogna però che sia prevista una sanzione o eventualmente, dato che questo è un passo in avanti, un inasprimento della sanzioni esistenti rispetto a questo fenomeno. E invece si parla di “contrasto alle dimissioni in bianco in particolare quando si tratta di lavoratori con figli fino al terzo anno d’età o figli disabili”. Non sono però previste sanzioni. Mi chiedo anche che, dal momento che le dimissioni devono essere presentate dinanzi a un funzionario dell’Ufficio lavoro, quale sarà il suo ruolo? Non potrà essere un inquisitore. Altro non potrà fare che prendere atto delle disposizioni del lavoratore. Riconosco senza ombra di dubbio un passo in avanti, lo sforzo fatto e l’unanimità con cui il Cgg accoglie questo tipo di strumento”.

Grazia Zafferani, Rete: “Avrei preferito anche io che in questa legge si prevedesse una sanzione per coloro che ancora commettono questa pratica vessatoria e discriminante. Chiedo se è possibile aggiungere un riferimento alla Legge del 20 giugno 2008. Così facendo potremmo tutelare maggiormente il lavoratore o la lavoratrice”.

William Giardi, Upr: “Condivido ratio della norma ma già dal titolo “tutela della genitorialità” credo si sbagliata. Non c’è alcuna tutela della genitorialità. Sicuramente questa legge va in contrasto con quello stile di semplificazione dei rapporti lavorativi. C’è solo un’ulteriore burocratizzazione che porta a chiamare in causa persino il funzionario dell’ufficio del Lavoro”.

Paride Andreoli, Ps: “Stiamo parlando di un provvedimento di pochi articoli. Anche se non faccio parte della commissione preposta come presidente del Ps credo debba ribadire l’importanza del provvedimento. Ho avuto la fortuna di svolgere la funzione di Segretario di Stato per il Lavoro e sicuramente ci sono fenomeni che devono essere presi in considerazione come il provvedimento che stiamo dibattendo. Nel ribadire il parere favorevole al provvedimento confermo la vicinanza al mondo del lavoro e dei lavoratori, di coloro che soffrono e che vivono un grosso disagio”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Voglio sottolineare la condivisione che trovo in tutto ciò che hanno detto i colleghi prima di me. Voto favorevole a nome del gruppo del Psd sul progetto di Legge”.

Comma 19_ Relazione del Magistrato Dirigente sullo stato della Giustizia relativa all’anno 2013

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato con delega alla Giustizia: “Lo sviluppo di un Paese passa necessariamente attraverso la trasparenza e la legalità e deve poter contare su provvedimenti legislativi in linea con gli standard globali in materia di lotta per la legalità e di repressione della criminalità. E’ doveroso e necessario, quindi, attivarsi affinché distorsioni e/o danni siano prontamente individuati ed affrontati con determinazione e imparzialità affinché non abbiano più cittadinanza in questa Repubblica.

Per questo motivo esprimo, in primis, un sincero ringraziamento ai Magistrati e a tutto il personale del Tribunale per il loro apporto al buon funzionamento della Giustizia, per la fattiva collaborazione prestata e per la disponibilità offerta nel risolvere le problematiche del sistema giudiziario. Ho letto con attenzione la relazione sullo stato della giustizia redatto dal Magistrato Dirigente – documento preordinato a consentire la valutazione dell’attività svolta nell’anno di riferimento, in questo caso il 2013, e a suggerire proposte per il miglior funzionamento dell’amministrazione della giustizia, ponendo la Commissione Consigliare Affari di Giustizia ed il Consiglio Grande e Generale in condizione di apprestare gli interventi ritenuti opportuni. Il Magistrato Dirigente, con precisione, non ha mancato di soffermarsi su elementi di interesse e di stimolo per una proficua riflessione su quanto già è stato fatto e quanto ancora occorre fare, fornendo il proprio contributo di intelligenza, di impegno ed esperienza per migliorare la risposta di giustizia nei confronti del Paese, senza la quale non può darsi effettiva attuazione ai diritti costituzionalmente garantiti.

L’attività del Tribunale della Repubblica di San Marino, ha subito negli ultimi tempi un notevole incremento e una diversificazione di competenze, con una conseguente nuova geografia giudiziaria. Nel 2013, mentre da un lato hanno cessato dall’incarico l’Avv. Manlio Marsili e la Dott.ssa Rita Vannucci, dall’altro ha ottenuto la conferma a tempo indeterminato il Commissario della Legge Simon Luca Morsiani, ed hanno, altresì, assunto le funzioni di Uditore Commissariale, l’Avv. Francesco Santoni e l’Avv. Elisa Beccari. Il Magistrato Dirigente ha proceduto ad una nuova assegnazione dei carichi di lavoro con modalità che favoriscono – in forza delle recenti modifiche introdotte – la condivisione dei problemi ed il coordinamento fra i Magistrati, specie in riferimento ai procedimenti più complessi, non mancando di sottolineare la necessità di un rafforzamento.

La giurisdizione d’appello penale non presenta problemi e i dati confermano che non sussiste alcuna emergenza. Anche per la giurisdizione d’appello amministrativa non sussistono arretrati. Non così per la giurisdizione d’appello civile che al contrario si caratterizza per la permanenza di gravi sacche di arretrato con un trend verso l’aumento progressivo. Detta situazione – sulla base di quanto emerge dalla relazione stessa – è ormai irreversibile e non può essere superata se non mediante provvedimenti straordinari, urgenti ed indilazionabili. È da dirsi che la Segreteria di Stato per gli Affari Interni e la Giustizia ha già elaborato uno specifico ed articolato progetto di legge – portato anche all’attenzione del Gruppo di lavoro per  la riforma della procedura civile – nominato con delibera del Congresso di Stato – con il precipuo intento di porre rimedio alle criticità appena enunciate, prevedendo l’introduzione di filtri di ammissibilità per arginare appelli meramente e manifestamente dilatori, la provvisoria esecuzione della sentenza di primo grado quanto meno nelle controversie nelle quali si richiede la condanna al pagamento di una somma di denaro. In adesione alle richieste evidenziate nelle precedenti Relazioni sullo Stato della Giustizia, nello stesso progetto di legge sono, inoltre, previste disposizioni in materia di procedure concorsuali nonché di riduzione dei termini della prescrizione civile. Lo stesso progetto prevede la ricezione nell’ordinamento sammarinese dei principi Unidroit: se le parti lo convengano espressamente, i contratti e i rapporti contrattuali intercorrenti fra imprenditori sammarinesi ed imprenditori stranieri, o tra imprenditori stranieri, sono disciplinati anche dai Principi dei contratti commerciali internazionali elaborati dall’Istituto Internazionale per l’unificazione del diritto privato, vigenti al momento dell’instaurazione della lite, facendo salva l’osservanza delle norme inderogabili e delle norme in materia di competenza giurisdizionale e territoriale del Giudice sammarinese.

In ordine alla giurisdizione di primo grado sussiste la permanenza di gravi criticità in riferimento a quelle che erano le ex cause di conciliazione e ai ricorsi amministrativi, mentre nell’istruttoria penale – a differenza della decisione penale che attualmente procede regolarmente – si sono constate disfunzioni. A seguito dell’entrata in vigore della legge qualificata n. 2/2012, tutto il settore civile (comprensivo della ex conciliazione), commerciale, della famiglia e minorile ed amministrativo grava su cinque Commissari della Legge atteso che le vacanze  dei Giudici Fattori e Costanzo sono state ricoperte da un solo giudice. Nonostante ciò i magistrati hanno adempiuto agli innumerevoli impegni con grande senso del dovere e responsabilità, confermando la loro presenza nel Paese e la loro collaborazione con l’esterno.

Si sottolinea, comunque, che appena qualche settimana fa sono stati confermati all’unanimità, dopo il triennio di prova, i Commissari della Legge Antonella Volpinari e Fabio Giovagnoli, entrambi sammarinesi e si lavora all’effettivo potenziamento dell’organico per un tribunale più forte nei numeri. Il Consiglio Giudiziario Plenario, dopo le deliberazioni di competenza del Consiglio Grande e Generale, ha preso atto dei bandi di selezione per tre uditori commissariali ed un procuratore del fisco. Entro i prossimi giorni ci sarà la relativa pubblicazione, mentre la presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 12 gennaio 2015. È stata già nominata la commissione giudicatrice, composta dai professori Lamberto Ferroni, Gabriele Marra e presieduta dal Professor Augusto Barbera. Poiché l’obiettivo di completare l’ordinamento è tra i punti fermi della Segreteria di Stato per la Giustizia, è stata deliberata anche l’emissione di un avviso pubblico di vacanza per due posti a giudici per i rimedi straordinari (uno per il civile ed uno per il penale). Mentre in Italia infiamma la polemica sulla responsabilità civile delle toghe, la legge sammarinese già prevede la figura di giudice per la responsabilità civile dei magistrati. E’ stato dunque emesso anche l’avviso pubblico di vacanza per sei posti (un effettivo ed un supplente per ogni grado di giudizio) per giudici per la responsabilità civile dei magistrati. In questo caso, le domande degli interessati – che dovranno essere esperti di chiarissima fama nelle materie civili e penali – dovranno pervenire entro il 2 marzo 2015 e la loro valutazione sarà di competenza del Consiglio Giudiziario Plenario.

Di ampio rilievo è la legge 29 luglio 2013 n. 100 “Modifiche al codice penale ed al codice di procedura penale e disposizioni sulla procedura civile in materia giudiziaria”, mediante la quale il Governo ha messo in campo iniziative per prevenire e contrastare la criminalità organizzata e per allinearsi alle raccomandazioni degli organismi internazionali: Moneyval, GAFI e OCSE. Tale normativa, in particolare, riforma la disciplina della confisca, del sequestro, dei reati in materia di armi, introduce la fattispecie dell’ “autoriciclaggio” in conformità alle convenzioni del Consiglio d’Europa ed alle nuove raccomandazioni del GAFI, nonché efficaci forme di coordinamento investigativo. La riformata disciplina della confisca con l’obbligatorietà della stessa in caso di giudizio di condanna, il superamento dello schermo delle intestazioni fittizie per eludere la misura, la confisca per equivalente, la confisca dei beni di cui l’imputato non sia in grado di giustificare la lecita provenienza nell’ambito di gravi reati presupposto del riciclaggio nonché la revisione degli istituti del sequestro preventivo, conservativo e  probatorio sono strumenti in grado di incidere in profondità sulle radici economiche del crimine e su quell’ampia rete di rapporti finanziari su cui si basano i poteri criminali.

Veramente significativi i dati relativi ai sequestri ed alle confische, che secondo gli standard internazionali devono essere divulgati per accrescere la consapevolezza degli sforzi verso la repressione della criminalità finanziaria. Si cita quanto contenuto nella Relazione: dalle statistiche approntate dagli uffici di cancelleria e dai singoli giudici, emerge che nel 2013 sono stati effettuati sequestri di somme pari ad € 20.712.778,08 di cui € 19.685.074,13 per il reato di riciclaggio, mentre sono state disposte confische per € 3.958.793,93 di cui € 1.343.673,41 per equivalente, ed il restante di somme già sottoposte a sequestro. Sono divenute esecutive a seguito del passaggio in giudicato della sentenza, confische per € 2.744.054,16 disposte dai Magistrati, di cui € 2.249.238,66 per equivalente (già incamerati dallo Stato € 494.816 lo scorso anno; per il restante è in corso l’acquisizione a San Marino e all’estero – con conseguente liquidazione dei beni immobili – da parte della magistratura).

Da evidenziare è, inoltre, l’articolo 16 della legge n. 100/2013 che prevede efficaci strumenti di coordinamento fra i magistrati nell’ambito delle indagini relative a procedimenti per gravi misfatti, le quali potranno essere affidate a due o più giudici inquirenti, ferma restando l’assegnazione del fascicolo già disposta, con l’esercizio, anche congiunto fra i magistrati, delle attribuzioni conferite dalla legge al giudice inquirente e con un’unica direzione e coordinamento ai fini delle indagini e dell’impiego della polizia giudiziaria, del personale ausiliario e delle risorse tecniche.

Ulteriore normativa di rilievo è la legge 29 luglio 2013 n. 99  che ha introdotto la responsabilità penale della persona giuridica. Anche tale provvedimento normativo ha dato attuazione a specifiche raccomandazioni contenute nel Rapporto Moneyval del 2011, a seguito del giudizio di insufficienza della già abrogata legge n. 6/2010.

Di non secondaria importanza è l’attività svolta dalla Segreteria di Stato, nel percorso di recepimento con norme nazionali delle Convenzioni in materia di lotta al terrorismo e al finanziamento del terrorismo si richiamano sia il Decreto Legge 15 luglio 2013 n. 83 “Misure urgenti di allineamento alla strategia globale di lotta al terrorismo” sia il Decreto Legge 25 luglio 2013 n. 98 “Disposizioni urgenti recanti modifiche alla normativa di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”.

Non meno importante è stato, nel 2013, l’impegno profuso in ordine al settore del diritto di famiglia e della tutela dei minori: mi riferisco alla legge  29 maggio 2013 n. 57 e al relativo decreto delegato  28 novembre 2013 n. 157, che con ampia condivisione della maggioranza consigliare hanno introdotto nell’ordinamento sammarinese la figura del mediatore familiare.

In questa stessa Aula consigliare sono state approvate altre leggi di notevole spessore che hanno ottenuto fin dall’esame nella Commissione Consiliare pertinente la più ampia condivisione, essendo frutto del lavoro sinergico tra il Tribunale, l’Ordine degli Avvocati e Notai, l’Avvocatura dello Stato e l’Ufficio del Registro e Conservatoria, nonché della collaborazione e dello spirito costruttivo di tutte le forze politiche. Il riferimento è ovviamente alle Leggi: “Norme in materia di estradizione”, “Riforma dell’istituto del decreto penale”, “Ordinamento del Notariato”.

Non si possono dimenticare le leggi in materia di repressione del crimine del genocidio, di maltrattamenti in famiglia, di imputabilità dei minori che hanno ricevuto un positivo riscontro nell’ambito del secondo Esame Periodico Universale (Universal Periodic Review), che San Marino ha sostenuto a Ginevra il 29 ottobre scorso.

Sul versante normativo, certamente, ancora molto si può e deve fare. Diversi progetti di legge sono, infatti, attualmente in fase di stesura e/o di avvio all’iter per l’adozione.

In tema di tutela penale contro gli illeciti informatici (cybercrimes), al fine di perseguire le nuove forme di criminalità che sono realizzate attraverso sistemi elettronici o informatici, la Segreteria di Stato per gli Affari Interni e la Giustizia ha già a disposizione un progetto di legge, elaborato dal Lucio Monaco. Si rappresenta, altresì, che alla Segreteria di Stato per gli Affari Interni e Giustizia è già stato consegnato un progetto di legge ricognitivo della normativa di rango primario in materia di Associazioni, Fondazioni ed altri enti no profit, confidando nell’opportunità di conseguire con il suddetto progetto, oltre che il consolidamento in un unico testo legislativo delle varie norme di diverso rango disciplinanti la materia, anche l’allineamento della legislazione nazionale alla raccomandazione Moneyval relativa alla Raccomandazione Speciale VIII (Gafi) del Rapporto Moneyval adottato nel settembre 2011. Entrambi i progetti di legge appena richiamati saranno avviati a breve al relativo iter di approvazione.

Un particolare impegno è stato dedicato anche nel settore penitenziario, al fine di allineare il nostro Paese all’interno di parametri rispettosi degli standard richiesti dall’Unione Europea. Anche in questo caso un progetto di legge è in fase di completamento da parte della Segreteria di Stato per gli Affari Interni e Giustizia e sarà quanto prima avviato il relativo iter consigliare di approvazione.

Continuano l’impegno del Gruppo di lavoro – che ha già formulato alcune riflessioni – costituito al fine di elaborare un progetto di legge di un nuovo codice di procedura penale tenendo conto dei progetti già elaborati (progetto Nobili e progetto Giostra).  A completamento di quanto esposto è il caso di precisare che la Segreteria di Stato per gli Affari Interni e la Giustizia ha già presentato in prima lettura un progetto di legge che disciplina la figura dell’amministratore di sostegno.

Appare opportuno ricordare che, dal punto di vista tecnico, il Piano Informatico della Pubblica Amministrazione (Documento Programmatico Pluriennale) per il triennio 2013-2015, approvato dalla Commissione Tecnica per l’Innovazione Tecnologica in data 11 luglio 2013, prevede per il Tribunale interventi consistenti: rifacimento della procedura ARGI (archivi giudiziari), la digitalizzazione dei processi penali, la creazione dei registri informatizzati sulle rogatorie attive e passive e l’introduzione del sistema PReM (Postal Registered electronic Mail) per la notificazione degli atti; come pure è necessario procedere ad una rapida riorganizzazione degli spazi legati alla struttura stessa del Tribunale, come pure prevedere nell’ambito della definizione della pubblica amministrazione un numero adeguato di personale del Tribunale a supporto dell’attività dei Magistrati.

In questo contesto la Segreteria di Stato si è impegnata – e continuerà ad impegnarsi, assicurando il proprio supporto attraverso un lavoro sinergico con tutti gli attori interessati in materia – a produrre quei provvedimenti legislativi necessari ai fini del completamento e aggiornamento di diversi istituti e materie e a fornire adeguati strumenti per rendere più agevole l’attività della Magistratura stessa, cui rivolgo – ancora una volta – la mia personale gratitudine per il notevole impegno dimostrato in una fase certamente delicata e l’auspicio di poter proseguire nel proprio lavoro con la massima serenità, tempestività ed autonomia di giudizio nel rispetto del principi fondamentali costituzionalmente riconosciuti”.   

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Sottolineo la trasformazione che ha avuto oggi il tribunale sammarinese per i cittadini, è stata fatta una rivoluzione culturale incredibile. Fino qualche hanno fa era visto come organo dipendente da un altro potere, oggi è sovrano, autonomo e deve mantenere un ruolo di assoluta indipendenza da qualsiasi altro organo dello Stato. La relazione manda messaggi alla politica, si dice che il Tribunale può essere strumento di rilancio economico. Per un investitore straniero la certezza del diritto può essere garanzia e fattore di attrattiva. Nella riscossione dei crediti commerciali l’opera di un tribunale efficiente può per esempio determinare l’attività di un’azienda. Ho accolto con favore il recepimento dei principi internazionali in materia commerciale che danno la possibilità di applicare le transazioni tra società di diversi Paesi. Oggi attuare questi principi è un grosso passo in avanti. In materia penale c’è anche qui molto da fare, il codice ha più di cento anni, il tavolo tecnico dovrà portare a breve proposta di modifica sulle procedure penali per renderle più efficace”.

Simone Celli, Ps: “La relazione rileva un clima di armonia nel Tribunale unico, è un aspetto importante. Ciò permette di lavorare con efficacia, anche in questo periodo complesso, visto quanto emerso negli ultimi mesi. Mi preme sottolineare il clima costruttivo che c’è nella Commissione consiliare per gli Affari di Giustizia. Su temi cardine come lo stato del sistema giudiziario e il suo sviluppo le forze politiche si compattano e ragionano all’unisono per trovare soluzioni condivise. C’è buon rapporto fra il tribunale e la commissione, un ottimo livello di collaborazione, ciò facilita gli interventi che stanno portando al potenziamento del tribunale. Sono stati attivati interventi sull’organico con l’individuazione di un nuovo procuratore del fisco e tre uditori. Significa che la politica vuole dare all’autorità giudiziaria gli strumenti per portare avanti la propria attività. La relazione del magistrato dirigente contiene spunti interessanti. Vorrei porre l’accento sul contenzioso fiscale. Vengono messe in evidenza delle criticità oggettive sul piano operativo. Ciò impone un ripensamento del contenzioso tributario nelle parti in cui sono evidenti delle incongruenze che possono comprometterne l’efficacia. Poi c’è il reperimento delle risorse umane. Mancano per il contenzioso tributario professionalità specifiche. Vengono messi in evidenza ritardi sulla giurisdizione civile. Ciò si allaccia alla competitività del nostro sistema economico. Investitori e imprenditori chiedono una ragionevole durata dei processi. Interessante la proposta dei filtri di ammissibilità e di prevedere provvisoria esecuzione di sentenza di primo grado in alcuni casi. Altro tema la riforma del codice di procedura penale. E’ arrivato il momento di dare completezza a una riforma complessiva di esso, non bastano gli interventi stralcio”.

Andrea Belluzzi, Psd: “La giustizia deve essere efficiente, la relazione del magistrato dirigente è divisa in due parti, una prima dove con grande precisione ci rappresenta i numeri in modo dettagliato sul funzionamento del tribunale, dalla loro lettura si possono evidenziare i primi aspetti su cui lavorare. Nella seconda parte si spiegano i numeri e si evidenziano gli aspetti su cui c’è ancora da lavorare. I tempi del giudizio civile più rapidi possono determinare maggiore attrattività di un Paese rispetto un altro, dalla relazione prendiamo atto che su questo si deve lavorare. Il magistrato dirigente fa proposte e dice che spetta la politica fare scelte e assumersene le responsabilità, non seguire pedissequamente un contributo. C’è necessità di un nuovo codice di procedura penale, serve più che una modifica, si può fare qualcosa di più in attesa di un nuovo codice, si devono prevedere riti alternativi in attesa del codice di procedura penale. Su questo si deve trovare massima condivisione prima di arrivare in quest’Aula e la politica lasci da parte divisioni. Nel momento in cui si partorisce un corpo di legge così articolato la discussione consiliare potrebbe snaturale un curpus che ha bisogno di linearità e omogeneità. Altro tema su cui la politica deve assumersi responsabilità è quello delle rogatorie, non solo quelle passive che arrivano a San Marino che sono eseguite con diligenza. Se misuriamo i tempi in cui San Marino esegue e quelli in cui chiede collaborazione giudiziaria non c’è corrispondenza ”. 

Marco Podeschi, Upr: “Mi spiace leggere che le richieste del magistrato sono le stesse sollecitate da anni. Si pone l’accento sulla giustizia civile che oggi è fattore rilevante di attrattività per le imprese di grandi dimensioni. Il governo deve fare riflessioni su interventi in questi settori, è un argomento su cui intervenire. Sempre per attrattività di investimenti, ricordo la necessità di fare una norma sui crimini informatici. E’ stato un argomento che la stessa commissione Antimafia aveva indicato nella sua relazione annuale, serve un impianto normativo aggiornato e un intervento nella struttura di polizia preposte a queste attività. Altro elemento portante della relazione è sicuramente la riforma del codice di procedura penale, anche questo è un intervento da attuare. Anche su donazione di organi bisogna intervenire: la Repubblica di San Marino deve ammodernare il suo ordinamento. Quindi il contenzioso tributario previsto dalla riforma tributario: trasferirlo sul tribunale può portare a criticità operative e si va a complicare situazione”.

Stefano Canti, Pdcs: “Esprimo anche compiacimento per il lavoro svolto dal Segretario di Stato per la Giustizia – e i suoi collaboratori – che in questi ultimi due anni ha portato all’esame del Consiglio Grande e Generale numerosi progetti di legge – alcuni anche piuttosto complessi ed articolati – che sono diventati poi leggi dello Stato e che hanno permesso al nostro Paese di allinearsi a vari standard e raccomandazioni formulate a livello europeo ed internazionale.Molti di questi progetti di legge sono frutto di un lavoro sinergico con il Tribunale ed hanno permesso di porre rimedio a numerose lacune evidenziate nelle Relazioni sullo stato della Giustizia elaborate dal Magistrato Dirigente in questi ultimi anni offrendo elementi per una valutazione su quanto è stato fatto e quanto ancora deve essere fatto in tema di Giustizia. Come ho già avuto modo di dire in occasione di un precedente dibattito all’interno di quest’aula, penso che se la magistratura, produce quello che sta producendo è frutto di un cambiamento radicale voluto da questo Governo e da questa Maggioranza e, ne sono un’ampia dimostrazione, gli strumenti messi a disposizione della Magistratura, con l’adozione di recenti provvedimenti legislativi che hanno rafforzato gli strumenti di ricerca delle prove e di indagine quali le intercettazioni telefoniche ed ambientali e rafforzato l’efficacia degli istituti tradizionali sulla confisca e sul sequestro nell’ambito di indagini penali. Anche io come i colleghi consiglieri che mi hanno preceduto, vorrei esprimere pieno sostegno alla magistratura, al suo operato e alla loro azione nella ricerca delle responsabilità.  Va inoltre detto che l’attività del Tribunale ha subìto un significativo aumento e una differenziazione di competenze: due magistrati hanno cessato dall’incarico, altri hanno ottenuto la conferma a tempo indeterminato. Vorrei portare all’attenzione due elementi emersi nella relazione del magistrato dirigente: i ritardi delle cause civili e i buoni risultati che stanno portando i sequestri e le confische dei beni. Per quanto concerne la prima problematica, certamente la risoluzione è vicina con l’emissione dei nuovi bandi di selezione.  Il nostro Tribunale diventerà presto più forte nei numeri con i nuovi bandi di selezione per tre uditori commissariali ed un procuratore del fisco e con l’emissione dell’avviso pubblico di vacanza per due posti a giudici per i rimedi straordinari (uno per il civile ed uno per il penale) e per sei posti (un effettivo ed un supplente per ogni grado di giudizio) per giudici per la responsabilità civile dei magistrati”.

Federico Pedini Amati, Ps: “Sia il Governo attuale che quello precedente hanno compiuto un’evoluzione in positivo dando al Tribunale quegli strumenti di cui necessitava. Va sottolineata l’introduzione della legge del 2013 (numero 100) che ha fatto compiere al Tribunale quel salto di qualità per contrastare in maniera più efficace la criminalità organizzata. Importante anche l’introduzione della legge sulle intercettazioni ambientali. Io ero uno di quelli che pretendeva dal nostro Tribunale non un maggiore lavoro, in termini di carico che era già sostanzioso, ma un maggiore risultato nell’ambito di taluni reati. Bene direi che oggi mi compiaccio con tutti coloro che hanno contribuito a far si che si potessero circonstanziare maggiormente alcune tipologie di reati. Nel 2013 confiscati beni per 20 milioni di euro. Nel 2014 le confische saranno ancora maggiori a mio parere. Ma il dato che percepisco in maniera più favorevole è quello che ci dice che finalmente il Tribunale può essere definito un Tribunale indipendente rispetto alla politica. Io stesso ho sollevato questioni legate a possibili ingerenze della politica. Mi auguro che in futuro tutto questo possa continuare a non accadere come sta avvenendo in quest’ultimo periodo storico”.

Andrea Zafferani, C10: “Mi soffermerò su alcune criticità. A cominciare dalla formazione delle Forze di Polizia Giudiziaria: prima emergenza del nostro sistema perché senza una Forza di Polizia Giudiziaria ben preparata ogni lotta al crimine diventa utopia. Abbiamo mezzi vecchi e pochi uomini. Ci sono poche risorse economiche per i mezzi tecnologici, per la formazione e c’è poco coordinamento delle Forze di Polizia. In questo quadro è evidente che i Giudici devono delegare compiti. Riguardo poi al tema delle normative, sottolineo che dovremmo fare molto di più relativamente ad aspetti legati alle riforme della nostra normativa creando un collegamento più stretto tra le nostre strutture e quelle italiane. Sia dal punto di vista operativo, che da quello formativo, fino allo scambio di informazioni. Va creata la figura del collaboratore di giustizia e il programma protezione testimoni. Va creato un corpo di norme e strumenti a protezione dell’operato delle Forze di Polizia. Ci sono importanti novità in vista sulle intercettazioni. Un altro tema che voglio sollevare è quello relativo alla celerità dei processi che può essere risolta anche con l’ingresso di nuovi uditori e una riorganizzazione interna”.

Stefano Macina, Psd: “La relazione mette in evidenza anche alcune questioni che riguardano scelte che la politica deve fare. Il segretario ha ricordato gli interventi fatti nell’ultimo anno e mezzo, i bandi di concorso, credo che il primo aspetto da evidenziare è che il sistema di confronto e relazione fra politica e magistrati è uno degli aspetti da salvaguardare e valorizzare. La relazione mette in evidenza delle criticità, sarà da vedere quali saranno quindi i passi successivi: la situazione dell’appello del civile, che è critica, la riforma del reato concorsuale, l’annosa questione del codice di procedura penale, se ne parla da 30 anni, una delle questioni più urgenti e su cui il Consiglio deve dare priorità. Ci sono altri aspetti che vorrei sottolineare che riguardano le collaborazioni con le autorità italiane. Quindi le rogatorie, accessi a percorsi formativi dei magistrati e delle forze di polizia, ci sono accordi che vanno ripresi in maniera positiva. Poi il contenzioso in materia tributaria: la relazione dice che il tribunale oggi non è attrezzato e che occorre intervenire in tempo. E’ un appello fatto alla politica e bisogna che la politica trovi le soluzioni più adeguate sul piano del personale o della formazione specifica, attuando interventi da subito. C’è anche un altro aspetto da affrontare da parte della politica, è una riflessione che si è aperta in commissione Affari giustizia, riguarda il tema della giurisprudenza penale nei reati diffamazione, calunnia e offesa per chi ricopre incarichi istituzionali. Il magistrato dirigente dice che è un problema di interpretazione della norma, ma è un aspetto che va attentamente verificato e su cui il confronto deve continuare”.

Mimma Zavoli, C10: “Il nostro Stato sul fronte della giustizia ha fatto grandi passi in avanti, è un dato sottolineato nella relazione e per dare senso di positività a chi ha ritenuto che la trasparenza fosse la strada da percorrere. Purtroppo c’è un eredità che incombe pesante, di collusi e corrotti, sostenuti da distorsioni del voto di scambio le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Il tribunale va implementato nelle tecnologie come richiesto dal magistrato dirigente senza perdere tempo”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Negli ultimi anni sul fronte normativo della giustizia si è lavorato molto sull’adeguamento agli standard internazionali, per dare al tribunale ulteriori strumenti anche su riciclaggio e confische che rendono ancora più efficace la sua opera. Da questo punto di vista come membro della Commissione Giustizia sottolineo che è un lavoro fatto anche insieme, da maggioranza e opposizione. La politica ha interesse che il tribunale funzioni. Ci sono elementi di perplessità: il possibile contenzioso fiscale indicato dalla riforma tributaria e su cui il tribunale dice di essere impreparato. Bisogna attuare interventi utili per colmare questo gap in breve tempo. Quindi il fattore giustizia efficiente come elemento di attrattività. Confische: negli anni anno portato diversi milioni di euro allo Stato, considerando poi i sequestri delle recenti indagini e cosa possano portare, è una risorsa utile. Sulla questione di un aumento di cause riguardanti le questioni di onore di persone esposte pubblicamente, il tribunale dice che la cause sono aumentate. In realtà la condanna in primo appello, spesso in secondo appello si sceglie la non condannabilità, e di fatto non ci sono più motivazioni di condanna per pubblico ludibrio. E’ un problema, anche di fronte al fatto che il nostro è un Paese piccolo e che una proprietà di linguaggio e la verità non possano non esserci. Sulle commissioni d’inchiesta, credo sia importante che per garantire l’operatività e la massima riservatezza, non ci sia un’invasione di campo che possa creare problemi. La politica deve arrivare ad un suo giudizio sull’operato politico di alcuni suoi esponenti, però deve anche garantire che la prima indagine più profonda la faccia la magistratura”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy