Consiglio Grande e Generale di San Marino, resoconto seduta pomeridiana del 27 aprile 2023

Consiglio Grande e Generale di San Marino, resoconto seduta pomeridiana del 27 aprile 2023

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 20-28 APRILE

-GIOVEDI’  27 Aprile- Seduta del pomeriggio

+++Con 29 voti favorevoli, 12 astenuti è approvata la Riforma dell’Ordinamento Penitenziario”, unanime l’approvazione del Pdl “Legge sulla prevenzione incendi”+++

 

Dopo aver licenziato e approvato, nella seduta di ieri notte, la  Legge quadro sulla Istruzione Superiore della Repubblica di San Marino, i lavori consiliari odierni ripartono dal dibattito sul Progetto di legge “Riforma dell’Ordinamento Penitenziario”, presentato in seconda lettura dal Segretario di Stato per la Giustizia Massimo Andrea Ugolini.  Nel corso del dibattito si conferma la condivisione sul provvedimento ritenuto “un passo avanti”da parte di  tutti i gruppi, in particolare rispetto alla finalità e previsione del reinserimento sociale del detenuto.
Dall’opposizione, Rf e Libera motivano comunque l’astensione- data in Commissione- per il permanere di alcune criticità.
In particolare, si fa riferimento al mancato recepimento della Raccomandazione della Cpt-  Comitato per la prevenzione della Tortura e dei Trattamenti inumani o Degradanti- rispetto alla gestione della struttura carceraria che resta in prima battuta in capo alla Gendarmeria e non a un corpo civile, come sollecitato dall’organismo internazionale. Il Sds Ugolini fa notare in replica come la scelta di dare continuità alla gestione alla Gendarmeria “in via prioritaria” della struttura carceraria è comunque presentata insieme ad altre opzioni, tra cui il ricorso a dirigenti degli uffici amministrativi del Tribunale.

 Nel corso dell’esame dei 61 articoli del provvedimento sono riproposti da Libera alcuni emendamenti già presentati nel corso dei lavori in Commissione consiliare, tutti respinti. All’articolo 1, “Ambito di applicazione”, sono 3 gli emendamenti di Libera, illustrati da Guerrino Zanotti: il primo riguarda una specifica linguistica e mira alla declinazione di genere del termine ‘detenuti’, con l’aggiunta della desinenza ‘e’.  Il secondo è la previsione, non inserita nel testo originario, di una struttura distinta dal carcere e adeguata alla detenzione di persone che soffrono di malattie mentali. Idem viene previsto nel terzo emendamento, riferendosi ai minori. Il Sds Ugolini conferma l’orientamento per respingere gli emendamenti. In particolare rispetto agli ultimi due, spiega che esiste già un protocollo che include la gestione dei pazienti-reclusi in locali idonee presso la struttura sanitaria, e poi perché per i minori invece, a seguito dei lavori di adeguamento dell’attuale struttura, saranno previsti spazi dedicati alla loro ospitalità. Gli emendamenti di Libera sono respinti.
All’articolo 5, “Ammissione”, Giuseppe Maria Morganti, Libera, illustra l’emendamento: “Cogliamo l’opportunità di questa legge per alzare l’attenzione sulla necessità di adottare strumenti alternativi alla carcerazione preventiva, quando la sicurezza di altri non è messa in discussione- motiva- per cui sollecitiamo ad adeguare il nostro agli altri ordinamenti di paesi democratici, affinché il carcere preventivo non debba essere usato come strumento di coercizione, per far sì che indagato sia convinto a collaborare con la giustizia”.  Il Sds Ugolini dà parere contrario all’emendamento, riconducendolo più alla competenza del Codice di procedura penale che non a quella dell’ordinamento carcerario. L’emendamento viene respinto. Agli articoli 49 “Direzione del carcere” e n.50 “Personale del carcere” sono presentati gli emendamenti riferiti alla conferma della direzione e gestione della struttura carceraria alla Gendarmeria. Entrambi gli emendamenti chiedono di passare a una direzione-gestione di un corpo di ordinamento civile “anche per rispondere alle sollecitazione della Cpt”. Il Sds Ugolini conferma la volontà di continuare con l’impostazione attuale, incaricando in via prioritaria la Gendarmeria, ma ricorda come nell’articolo siano comunque previste più opzioni, ricorrendo anche a personale dell’amministrazione. Gli emendamenti sono respinti. Si procede quindi alle dichiarazioni di voto che confermano il favore dei gruppi di maggioranza e l’astensione di Rf e Libera: la riforma è così approvata con
 29 voti favorevoli e 12 astenuti.

L’Aula passa all’esame in seconda lettura del  Progetto di legge “Legge sulla prevenzione incendi”, presentato dal Segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti. Si tratta di un provvedimento tecnico che risponde “all’improrogabile esigenza di aggiornare l’attuale, ormai anacronistico, assetto rispetto la materia in oggetto”, spiega il relatore unico Francesco Biordi, Pdcs, chiarendo che la sola normativa attuale sulla prevenzione incendi risale al decreto n .122 del 1985. Il provvedimento riguarda anche la sicurezza dei luoghi di lavoro. A conclusione dell’esame dei 12 articoli del provvedimento, Biordi compie una dichiarazione di voto unica di tutti i gruppi consiliari per anticipare il voto favorevole unanime. E di fatto sui 31 presenti, il Pdl ottiene 31 voti a favore. Con la sua approvazione, si conclude la seduta consiliare. I lavori riprenderanno in seduta notturna.

Di seguito un estratto dei lavori odierni.

Comma 24. Progetto di legge “Riforma dell’Ordinamento Penitenziario” (presentato dalla Segreteria di Stato per la Giustizia) (II lettura) / approvato con 29 voti a favore e 12 astenuti

Matteo Rossi, Npr, relatore di maggioranza

Il Pdl “Riforma dell’Ordinamento penitenziario” inizia a prendere forma il 17 maggio 2021, a seguito dell’adozione da parte del congresso di Stato della Delibera n.31, nella quale veniva istituito un gruppo tecnico di lavoro con lo scopo di aggiornare la normativa in materia carceraria. (…). L’ordinamento penitenziario è l’insieme delle norme che regolamentano l’organizzazione della struttura del carcere e il trattamento delle persone detenute. Proprio su questa tematica è intervenuto il Pdl in esame; dapprima depositato presso la Segreteria istituzionale in data 15 settembre 2022, poi analizzato in prima lettura nella seduta del Consiglio grange e generale del 2 dicembre 2022 e infine in Commissione I, nelle sedute del 20 e 21 marzo 2023. Il Pdl arriva a distanza di 26 anni rispetto alle disposizioni vigenti sull’ordinamento penitenziari – di cui viene disposta l’abrogazione. La precedente normativa, la n.44, risale infatti al 1997. Le disposizioni originarie sono poi state parzialmente modificate, sulla base di alcune raccomandazioni ricevute dal Cpt, Comitato per la prevenzione della Tortura e dei Trattamenti inumani o Degradanti (…).

Il progetto intende perseguire le osservazioni e raccomandazioni che il Cpt del Consiglio d’Europa ha formulato nei confronti della Repubblica di San Marino in occasione della propria visita avvenuta nel gennaio 2013, e contenute nel conseguente Rapporto.  Un ulteriore parametro di riferimento utilizzato per la stesura delle nuove disposizioni sono state le Regole penitenziarie europee emendate nel 2020. Il Pdl vanta diversi contenuti  innovativi rispetto le disposizioni vigenti, in Commissione I sono stati apportati taluni emendamenti rispetto al testo originario. (…) In tema di struttura penitenziaria, è stata più volte ribadita la volontà di mantenere quella attualmente in funzione, provvedendo ad operare all’interno della stessa degli interventi di strutturazione, aventi come finalità quella di garantire i diritti essenziali nei confronti dei detenuti. In questo senso appaiono fondamentali il posizionamento delle finestre, la disponibilità di acqua potabile nella cella e di usufruire di spazi in sicurezza per il detenuto e per gli operatori che lavorano all’interno della struttura penitenziaria. La ristrutturazione del carcere prevede la creazione di nuove celle e la predisposizione di zone per garantire una separazione tra uomini, donne e minori, nonché tra soggetti detenuti in fase cautelare o con condanna definitiva (…).

Particolare attenzione è stata dedicata agli articoli relativi alla direzione del carcere e al personale. In merito al personale penitenziario è stato stabilito che tale funzione continui ad essere svolta dai membri del corpo della Gendarmeria. In conformità con la Raccomandazione della Cpt, il personale del Corpo della Gendarmeria che svolge la funzione di personale penitenziario non può contemporaneamente svolgere la funzione di polizia giudiziaria. (…) La Direzione del carcere è affidata in prima istanza a un membro del Corpo della Gendarmeria; nel caso in cui ciò non sia possibile, con provvedimento motivato del Comandante, si prevede la possibilità che tale funzione sia affidata al Dirigente degli uffici amministrativi del Tribunale. Ciò permette al direttore del Carcere, qualora sia vuoto o comunque durante il periodo di inattività, di svolgere altri compiti inerenti al suo mandato. Il personale del carcere è composto principalmente dal corpo della Gendarmeria, il quale può essere assistito anche dai Militi appartenenti ai Corpi militari Volontari. 

(…) Inoltre, l’ultimo comma dell’articolo 50 “Personale del carcere” prevede che gli istituti di vigilanza possano concorrere allo svolgimento del servizio di custodia e sorveglianza all’interno del carcere e quindi fornire un supporto. In conclusione , questo Pdl, insieme agli interventi di ristrutturazione del carcere promossi dal governo, risponde alla richiesta degli organismi internazionali di salvaguardare i diritti dei detenuti e di considerare il periodo di detenzione come un’opportunità per il reinserimento sociale.

Maria Katia Savoretti, Rf relatore di minoranza
Il presente Pdl è stato depositato dalla Segreteria di Stato per la giustizia in data 15 settembre dello scorso anno, è stato poi presentato in prima lettura il 2 dicembre ed è stato esaminato dalla Commissione consiliare competente il 20-21 marzo scorso . Il Pdl interviene sulla disciplina dell’ordinamento penitenziario, abrogando la legge 29 aprile 1997 n. 44 e la legge 26 aprile 2017 n.45, legge quest’ultima da ricordare per l’importante passo in avanti compiuto con l’introduzione per il detenuto del lavoro esterno. Il dibattito in Commissione si è svolto in un clima di ampia collaborazione e dialogo ed è stato partecipato e attivo. Dai banchi dell’opposizione sono state fatte diverse osservazioni, in particolare sulla scelta assunta dalla Segreteria di Stato, non condivisa, di volere continuare ad attribuire la gestione dell’intera struttura carceraria al Corpo della Gendarmeria, piuttosto che optare definitivamente verso istituti o corpi alternativi formati e professionali, adibiti a tale funzione, distaccati da un corpo di polizia, ottemperando così finalmente alle raccomandazioni della Cpt. (…) Le forze di opposizione hanno valutato attentamente l’intero progetto di legge, nella sua nuova formulazione e nonostante nel suo complesso lo abbiamo definito un testo importate, perché riflette l’evoluzione della concezione della detenzione e della carcerazione, ponendo l’attenzione sul trattamento del singolo detenuto nel rispetto dei diritti e della dignità umana, sottolineando imprescindibile l’obiettivo del reinserimento sociale del soggetto nella comunità, lo hanno ritenuto non pienamente condivisibile per alcune scelte adottate da maggioranza e governo.  Si è evidenziata altresì non adeguata, sempre tenendo in considerazione le raccomandazione della Cpt, la nomina in prima battuta del direttore del carcere scelto nel corpo della Gendarmeria. Tale scelta, ancora una volta, non rappresenta un passo in avanti verso una gestione della struttura . (…)

Al termine dell’esame di tutto l’articolato, il Pdl è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza e con l’astensione delle forze di opposizione, che hanno sottolineato le motivazioni, espresse sopra, che hanno portato a tale decisione.  

Guerrino Zanotti, Libera
L’unico intervento fatto sull’attuale ordinamento risale al ‘97, sul quale era necessario intervenire per un ammodernamento. Per cui anche dai banchi di Libera è arrivato apprezzamento per  un intervento che ha come questione centrale l’adeguamento alle esigenze rimarcate dalle raccomandazioni della Cpt e che va a regolamentare le attività di reinserimento sociale rivolto agli ospiti del carcere. Su questo si è sviluppato il dibattito in Commissione, primo fra tutto, sull’individuazione dei progetti reinserimento sociale individualizzati. Abbiamo avuto modo di apprezzare questo intervento in linea generale che comunque nella sostanza ha dato anche spunti positivi. Altro elemento necessario è quello sulla formazione di tutti gli attori di questo percorso, si va da chi ha in gestione la struttura carceraria, ai professionisti socio-sanitari che dovranno creare le condizioni di reinserimento.
Si giustifica la posizione di Libera nell’astensione alla votazione di questo pdl in alcune criticità evidenziate e su cui si è sviluppato il confronto. In particolare rispetto la continuità che si è voluta dare in chi deve gestire la struttura. Le proposte di emendamento del nostro gruppo erano rivolte a individuare personale al di fuori di un corpo militare come la Gendarmeria. Condividiamo infatti quanto raccomandato dal Cpt rispetto al fatto che la gestione non deve essere data a corpi militari, ma a corpi di ordinamento civile. E lo stesso discorso si è fatto per il direttore. Ripresenteremo emendamenti che sono stati bocciati in Commissione, ma possono essere ripresentati in seconda lettura. La posizione di Libera resta di un giudizio complessivamente positivo su una norma con elementi comunque di criticità che speravamo potessero essere risolti, ma non è così.
Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete
Questo Pdl si inserisce nel solco del percorso compiuto in questi anni, chi viene sottoposto ad arresto o a condanne ha diritto a una rieducazione, a un percorso riabilitativo e a una nuova immissione in società. Per cui il Pdl, che arriva a distanza di 26 anni dalla legge originaria attuale, è molto positivo. Ci sono state critiche dalle opposizioni, ma va riconosciuto che è un grande passo in avanti, primo perché rimette in ordine ua normativa sparsa e poi perché rimette in ordine i diritti dei carcerati. Inserisce infatti una serie di tutele e percorsi riabilitativi a cui i detenuti possono essere sottoposti. Obiettivo dello Stato non deve essere solo di punire, ma di reintrodurre nella società. Il Pdl è assolutamente auspicabile, nell’articolato ci soffermeremo su tematiche sollevate anche in commissione. In linea di massima diamo parere favorevole.

Nicola Renzi, Rf

Questo Pdl non ha visto la nostra contrarietà, noi ci siamo astenuti. Va detto che è un importante passo avanti e lo riconosciamo. Fa il paio con l’intervento fatto nella passata legislatura per concedere lavoro esterno e per iniziare a pensare anche a modalità di lavoro interno al carcere, inteso come preparazione al reinserimento in società di una persona condannata. E’ questo il primo punto fermo inamovibile.
Si dice che può essere uno spreco una nuova struttura carceraria. Io penso invece che fosse un passaggio necessario. Il progetto che era stato pensato forse è troppo importante per essere realizzato, ma sarebbe stato un fiore all’occhiello in Repubblica. Se non si vuole realizzare quello, è comunque il caso di pensare a una struttura carceraria diversa dall’attuale, che è inadatta, anche solo per il fatto che non è di proprietà dello Stato.
Altro passo in avanti che si sarebbe potuto fare era quello sul personale. Sappiamo quali erano le raccomandazioni degli organismi internazionali, senza togliere quanto fatto da Gendarmeria e Milizia.  Ma diverso è trattare persone con problemi di salute mentale, e qui anche la struttura attuale dimostra suoi limiti. Le raccomandazioni internazionali hanno un senso. Gli organismi si raccomandano non siano corpi militari a svolgere servizio in carcere. L’astensione non è bocciatura, è un riconoscimento del passo avanti. Avremmo preferito maggior attenzione per andare nella direzione che ho indicato.

Gaetano Troina, Dml

Si tratta  di un testo che risultava necessario perché l’ordinamento previgente risaliva al 1997, con  una modesta revisione successiva. L’innalzamento degli standard internazionali e l’evoluzione dei diritti umani negli ultimi anni- la stessa vicina Italia non ha gestioni carceri ottimali- il miglioramento delle condizioni dei detenuto sono temi che interessano tutti i paesi e devono interessare anche San Marino. Il testo interviene nel migliorare le condizioni in chi vive nel carcere, anche nel mantenimento delle relazioni con familiari e conoscenti, e soprattutto nella fase rieducativa legata alla permanenza in carcere. L’evoluzione del diritto penale si è orientato, più che sulla punizione, nel riportare il soggetto a vivere in maniera virtuosa nella società civile. Lo Stato può solo guadagnare nel rimettere in circolazione persone che hanno capito di aver commesso un errore, rispetto al mantenerli più anni in carcere, dove può anche essere compromessa la salute mentale. Il testo di legge può essere migliorato nel tempo, ma anticipiamo fin da ora una posizione favorevole al testo.

Matteo Ciacci, Libera
E’ un passaggio normativo importante, anche nel nostro paese ci si deve interrogare sulla funzione rieducativa della pena e non solo sulla repressione dei reati. Vi sono passi in avanti da segnalare e, visto che come Libera ci siamo astenuti, è un segnale di apertura rispetto questi temi, proprio perché crediamo che avanzamenti a livello normativo e di strutture e di competenze del personale devono avvenire anche a San Marino. Come Paese di piccole dimensioni può infatti divenire promotore della concezione che chi incappa in reati rilevanti, e ove ci sia necessità di restrizioni della libertà personali, ci possa comunque essere un approccio rieducativo. E anche nei contesti internazionali si va in questa direzione.

Francesca Civerchia, Pdcs

Intervengo a sostegno di questo pdl. Una riforma di questa portata era un intervento molto atteso dagli addetti al lavoro, al fine di far ordine all’attività del carcere in ottemperanza alla linea indicata dal Cpt. La legge valorizza le attività lavorative che hanno la finalità di inserire la persona nel tessuto sociale, si parla finalmente della presa in carico della persona che sì, ha commesso un reato, ma deve esserci per lei opportunità di cambiamento. E’ un lavoro incisivo per evitare un alto tasso di recidiva. La persona è colta nelle sue difficoltà per capire le motivazioni dei suoi errori, si fa un passo importante verso la dignità. Sempre più ci sono ragazzi che commettono reati sull’uso di stupefacenti, anche minorenni. Anche attraverso la rimodulazione del servizio penitenziario e dei servizi sociali annessi si dà opportunità di valorizzazione e recupero di questi ragazzi che possano avere commesso errori. E’ importate fare attività per recuperare ciascuno dei nostri ragazzi. Esprimo apprezzamento per il lavoro svolto e per i passi fatti verso una società sensibile che accoglie difficoltà e sofferenze e che trasforma errori in opportunità di cambiamento. Il nostro carcere a San Marino è poco utilizzato, l’ultima carcerazione definitiva è avvenuta tre anni fa, si parla di casistiche e numeri molto bassi, è più che altro un carcere provvisorio. Un ragionamento di tipo sociologico è bene farlo per apportare correttivi per i nostri cittadini che possono sbagliare, ma devono avere la possibilità di cambiare.

Gian Carlo Venturini, Pdcs
Per esprimere apprezzamento al Segretario e al gruppo di lavoro che ha portato avanti una proposta di revisione di una normativa che era datata al ‘97. Credo sia un dovere trattare questa materia. Dopo le raccomandazioni del 2013 da parte del Cpt del Consiglio d’Europa, la Segreteria Giustizia- che a quell’epoca stavo ricoprendo insieme alla delega Affari interni- aveva istituito un gruppo di lavoro e buona parte di questo è oggi recepito nel pdl arrivato in prima lettura. Bene ha fatto il Sds Ugolini a istituire un gruppo per un approfondimento ulteriore, per portare al recepimento delle varie raccomandazioni della Cpt. Trovare strumenti più idonei alla riabilitazione di chi ha pene detentive e prevedere un domani di essere reinseriti in società civile: molti aspetti inseriti nel Pdl vanno in questa direzione, anche se poi alcune non avranno pieno compimento, fino al completamento dei lavori di ristrutturazione del carcere.  La nostra struttura ha infatti dei limiti. Auspico che il Sds per il Territorio- che si sta occupando di questa ristrutturazione- possa portarla a compimento.

Giuseppe Maria Morganti, Libera
E’ nota la posizione ‘estrema’’ che io adotto in questa specifica materia. Ma ci sono fior-fior di intellettuali e giuristi che pure sostengono la necessità di un’abolizione del carcere. Un impulso importantissimo in questa direzione è arrivato il 1° ottobre 2022, quanto ministro italiano Cartabia ha fatto un’Orazione in questa Aula, facendo riferimento a questi temi e all’accordo appena siglato con la Repubblica italiana, in materia di misure alternative alla detenzione. Chi deve pagare il proprio debito nei confronti della società è giusto possa farlo all’interno del Paese in cui risiede, ma è altrettanto vero che i Paesi debbano attrezzarsi perché il superamento regime carcerario possa essere intrapreso. Il reinserimento sociale della persona condannata deve consentire di recuperare e mantenere i propri legami affettivi, familiari, culturali e lavorativi, riducendo il rischio di recidiva. Senz’altro il pdl è un passo avanti, è giusto superare norme che sono fatiscenti. Ma probabilmente si poteva avere più coraggio. Libera ha portato il famoso emendamento perché la gestione del carcere non fosse più intesa con taglio miliare ma civile- sociale. Purtroppo il passaggio non è stato possibile farlo, ma c’è ancora possibilità di ripresentarlo e siamo in tempop di recuperare. Abbiamo presentato anche un altro emendamento, ancora più importante, che prevede l’articolo 5 affinché prima di adottare la carcerazione è necessario che l’autorità carceraria possa prevedere la possibilità di una misura alternativa alla detenzione. Perché il carcere è utilizato più spesso in fase istruttoria ma il carcere preventivo è un momento delicatissimo vita sociale del paese. Ci sono paesi che prevedono sia giustificata solo da un doppio giudizio. Stiamo sì facendo un passo avanti, ma è un passo piccolo, potevamo avere più coraggio.

Massimo Andrea Ugolini, Sds Giustizia
, replica
Tutti gli interventi hanno cercato di far emergere come si sia cercato di integrare e adottare le raccomandazioni della Cpt. Uno degli elementi che valorizzano il pdl è l’umanizzazione della pena e il reinserimento sociale, quindi la volontà di andare a reinserire chi ha commesso sbagli e fare in modo di dare possibilità di reinserimento sociale sono elementi molto importanti. Il consigliere Morganti ha ricordato bene l’Orazione del ministro Cartabia di un anno fa sulle misure alternative alla detenzione e sulla giustizia rieducativa su cui è partito un nuovo gruppo di lavoro per ridurre altri aspetti che possono migliorare il nostro contesto.

+++Dichiarazioni di voto+++

Francesca Civerchia, Pdcs
A nome di tutti i gruppi di maggioranza, dichiaro il voto favorevole, ritenendo di aver aggiunto un importante tassello alle riforme sulla giustizia. Anche oggi abbiamo esercitato il nostro ruolo in modo nobile e significativo, questo passaggio è fondamentale per superare la stigma sociale a favore dell’inclusione.

Maria Katia Savoretti, Rf
A nome dell’intera opposizione, ribadiamo che è un pdl importante e fondamentale, è un ulteriore passo in avanti iniziato nella precedente legislatura, certo si poteva fare di più, alcune raccomandazioni sono state recepite, ma non tutte, come il distacco della gestione da un corpo di polizia. Abbiamo presentato diversi emendamenti, respinti sia in Commissione che in seconda lettura. Nonostante riteniamo il progetto importante, e non siamo contrari, però così come è stata espressa la nostra posizione in commissione, anche in questa fase, la nostra sarà una posizione di astensione.

Comma 25. Progetto di legge “Legge sulla prevenzione incendi” (presentato dalla Segreteria di Stato per il Territorio) (II lettura) /approvato all’unanimità

Francesco Biordi, Pdcs, relatore unico
Il Pdl è stato esaminato e approvato all’unanimità nella seduta del 24 marzo scorso della Commissione consiliare permanente Igiene e Sanità, Territorio. La proposta di legge relativa alla prevenzione incendi discende dall’improrogabile esigenza di aggiornare l’attuale, ormai anacronistico, assetto rispetto la materia in oggetto. Infatti la sola normativa relativa alla prevenzione incendi risale al 1985, con il decreto n.122 del 1985 “Norme di sicurezza antincendio per l’edilizia ed impianti”. Il suddetto decreto infatti prevede tra l’altro unità operative nell’ambito della Pa ormai non più presenti, nonché metodiche di progettazione in tal senso ormai superate, non più in linea con il progresso tecnologico. Inoltre, si ritiene opportuno, al fine di semplificare i procedimenti amministrativi, tutelando la sicurezza dei cittadini, affrancare il parere preventivo antincendio dall’iter autorizzativo edilizio. (…)Con i presente pdl tutti i progetti che necessitano di un’autorizzazione edilizia o analogo titolo- ad esclusione dei buildings adibiti a civile abitazione- dovranno necessariamente essere dotati di uno specifico parere antincendio (…). In considerazione delle oggettive criticità, si rende quindi imprescindibile la revisione della normativa attuale, l’approvazione del Pdl, data l’importanza della materia trattata, consentirà alla Repubblica di San Marino di compiere un ulteriore ancorché non definivo passo in avanti nella materia di prevenzione incendi, anche in un contesto più ampio relativo alla tutela della salute e sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro. (..)Emerge con chiarezza che un nuovo approccio al tema trattato risulta essere improcrastinabile nella nostra amata Repubblica di San Marino, anche al fine di tendere all’uniformità con il quadro normativo internazionale e di uscire dalla solo logica prescrittiva (…).

Stefano Canti, Sds per il Territorio
Il consigliere Biordi ha dato lettura di una relazione che contiene l’oggetto specifico del pdl e un riassunto dei lavori della Commissione IV. Questo pdl va ad integrare il quadro normativo esistente sulla prevenzione incendi. Il nostro ordinamento dal 1985 aveva iniziato a introdurre le prime norme antincendio in territorio e poi da quella data non è stato fatto nulla, mentre è sempre più necessario introdurre uno strumento normativo, sopratutto in un’ottica di sicurezza in ambito del lavoro. Non c’è solo la garanzia del rispetto del luogo di lavoro, ma è una legge che norma a 360 gradi la materia dell’antincendio. Con questo pdl dotiamo in definitiva San Marino di una norma che, al pari di quella italiana, doterà il territorio di un provvedimento normativo. Questo è anche stato concordato con il servizio Protezione incendi di Rimini e con quello nazionale italiano quando sono venuti a San Marino per una visita. E’ una legge che prevede anche l’ausilio in casi estremi di aiuti da parte italiana. Anche io ringrazio tutto il corpo della Protezione civile per il ruolo che svolge quotidianamente e per quanto fatto in un periodo particolarmente complesso della Pandemia, in cui non hanno mai fatto mancare supporto alla popolazione e in cui sono stati formati centinaia di volontari per cercare di gestire le emergenze.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy