Nel pomeriggio prosegue l’acceso dibattito sul Comma 2, che prevede la nomina di due membri supplenti del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme.
Così il report di Askanews, che aggiunge: “Da Fabio Righi (D-ML) arriva un avvertimento. “Questo è un caso lampante di come il puro diritto, se non supportato dal buon senso, diventa inefficace. Dobbiamo evitare di cadere negli errori del passato ed evitare che i poteri dello Stato vadano in totale disequilibrio”.
Dopo i numerosi interventi delle opposizioni della mattinata, spazio quindi alle repliche degli esponenti di maggioranza.
Afferma Manuel Ciavatta (PDCS): “Le persone scelte vanno a completamento dell’organismo del Collegio Garante e sono scelte di assoluto livello. Abbiamo completato tutti gli organismi del tribunale permettendo al Collegio Garante di lavorare. Quelle dei possibili collegamenti sono questioni di politica bassa, non di politica alta. Anche in questo caso dovremmo essere più corretti e meno ipocriti”.
Tocca quindi a Giuseppa Maria Morganti (Libera): “Sono d’accordo che sia il Consiglio a nominare i membri del Collegio. C’è questa circolarità che va definita. Così come il Consiglio è sottoposto al giudizio elettorale. Questa è la democrazia sammarinese”. Sulla questione dei supplenti: “non è facile dire che si deve nominare un supplente di fronte a figure di questo rilievo. E’ vero però che la nostra legge prevede che l’organo sia completo”.
“Il dibattito non meritava questa deriva – premette Gian Nicola Berti (AR) -. Il professor Giostra, presidente del Collegio, è stato indicato dalle opposizioni. Noi lo abbiamo votato non perché veniva dalle opposizioni, ma perché aveva un curriculum che meritava la nostra fiducia”. “L’indipendenza effettiva di certe figure – ricorda – non passa dal come vengono votati, ma dalla qualità delle persone”.
Le candidature sono quelle di Stefano Manacorda Antonio Maruccia, che vengono messe a voti separatamente.
La candidatura di Stefano Manacorda è accolta con 40 voti a favore, 1 scheda bianca e 12 nulle.
La candidatura di Antonio Maruccia è accolta con 39 voti a favore, 1 scheda bianca e 13 nulle.
Concluso il Comma 2, i lavori proseguono con la ripresa del Comma 1 che termina dopo gli interventi di Sara Conti (RF) e Aida Maria Adele Selva (PDCS).
Di seguito una sintesi degli interventi
Comma 1 – Comunicazioni (Risposte Interpellanze/Interrogazioni)
Sara Conti (RF): Un commento al fatto che comunque ho visto che la mia riflessione sulla mancata ratifica del Decreto 79, ha irritato qualcuno in maggioranza e al Governo. Intendevo quindi spiegare un po’ meglio. Torno sul tema dell’interramento dei cavi dell’alta tensione a Cailungo. Con il cambio della legislatura, e con l’inizio della scorsa, per problemi politici questa operazione si è interrotta. Insieme al comitato civico di Cailungo sono andata diverse volte dall’ex Segretario Lonfernini per chiedere come superare l’empasse nel Governo e come riprendere un’opera pubblica che riteniamo molto importante. Tante volte ci siamo sentiti un po’ presi in giro. Sembrava sempre mancare qualcosa. Permettetemi un pizzico di arrabbiatura, se un documento così importante e atteso non è stato ratificato per una disattenzione. Se questa è la serietà dei prossimi anni, ci dobbiamo preoccupare. Nel merito del decreto in oggetto, l’arrabbiatura deriva dal fatto che tengo alla tematica. Qui parliamo di salute pubblica.
Aida Maria Adele Selva (PDCS): Quello della denatalità è un problema culturale di non valore della famiglia. Altro tema dell’acqua: fondamentale perché senz’acqua non c’è vita. Cruciale per il settore agricolo e non solo. Anticipo celermente che si potrebbe cominciare a recuperare gli invasi in territorio. Altre due cose. Una è un ringraziamento alle loro Eccellenze per aver precisato, riguardo le nomine delle Commissioni Consiliari: non è che le Commissioni non lavorano, l’ordinaria amministrazione la portano avanti. Non è polemica. I sammarinesi devono avere contezza di come stanno le cose. Sulla questione ZTE: prima ancora mi domando anche io chi pagherà i danni per 6 milioni di euro. Mi domando, come sammarinese: il tribunale dice che c’è stata colposa imprudenza, e allora, forse mi domando perché non c’è stata la diligenza del buon padre di famiglia? Forse certi danni si sarebbero potuti evitare. Senza polemica perché quello che è stato non si aggiusta.
Comma 2 – Nomina di due membri supplenti del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme
Fabio Righi (D-ML): Questo dibattito è andato ad assumere una connotazione che permette di fare ragionamenti più ampi. Sfuma la possibilità di avere degli organismi di garanzia nella fase di nomina. Questo è un caso lampante di come il puro diritto, se non supportato dal buon senso, diventa inefficace. Dobbiamo evitare di cadere negli errori del passato ed evitare che i poteri dello Stato vadano in totale disequilibrio. Ribadisco quello che ho detto prima. Il puro diritto non dà nessuna garanzia. Forse non avevamo i profili adeguati per ricoprire un ruolo così delicato. Oggi abbiamo diversi sammarinesi che già oggi potrebbero ricoprire tale ruolo. Senza arrivare alle prossime scadenze, cominciare a ragionare di veri e propri investimenti su sammarinesi che possono ricoprire questi ruoli di garanzia. I profili sono di tutto rispetto. Per quanto riguarda Maruccia, riproponiamo a quest’Aula oggi di valutare di posticipare la nomina del candidato: la figura è ancora sotto l’egida del Consiglio Superiore della Magistratura.
Enrico Carattoni (RF): Alcuni diritti avvengono grazie a degli slanci in avanti di questi organi. Non è che un giudice è intercambiabile ad un altro. C’è il tema di incarnare le sensibilità di un popolo e di un Paese come il nostro. Capire in che direzione va un Paese e il contesto internazionale in cui viviamo. Il Collegio Garante è vincolato anche davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Nessuno slancio in avanti, nessuna sentenza è una fidejussione per il futuro. Ogni diritto può sempre essere compresso. E’ attuale ripensare a quello che è lo schema istituzionale del Paese, ripensare ai ruoli. Se ci sono maggioranze come queste, bisogna ripensare all’assetto ed evitare quelle derive che abbiamo detto di voler evitare. Non è un tema delle singole candidature. Mi auguro solo che sempre di più per tutte le nomine ci ricordiamo i due capisaldi: che i candidati siano impermeabili ai condizionamenti esterni e indifferenti rispetto agli esiti dei vari procedimenti.
Manuel Ciavatta (PDCS): Nessun consigliere che è qui aveva intenzione di accelerare il dibattito per andare in vacanza. Questa è stata una modalità bassa da parte dell’opposizione. Era stato chiesto di continuare il Consiglio mercoledì. Io credo che questa maggioranza è profondamente di garanzia per la cittadinanza, perché rappresenta il Paese da una parte e dall’altra. Tutte le questioni fatte sui nomi. Si chiedono criteri che non sono mai stati usati in passato. Le persone scelte vanno a completamento dell’organismo del Collegio Garante e sono scelte di assoluto livello. Abbiamo completato tutti gli organismi del tribunale permettendo al Collegio Garante di lavorare. Quelle dei possibili collegamenti sono questioni di politica bassa, non di politica alta. Anche in questo caso dovremmo essere più corretti e meno ipocriti. Abbiamo nomi di altissimo livello, vanno ringraziati. La questione dei 39: potrei considerare che potrebbe essere lesiva della minoranza, se non avesse nominato i membri di minoranza. Ma in passato si sono sempre nominati i membri della minoranza. Se c’è una cosa corretta è che la maggioranza ha sempre garantito la presenza dei membri della minoranza.
Giuseppe Maria Morganti (Libera): Ci troviamo di fronte all’esigenza di capire se la norma approvata ha carattere di costituzionalità. Questo è il quesito su cui si deve esprimere la figura del Garante. Non vedo questa ingerenza così forte che è stata segnalata. Avendo attribuito tutte queste questioni al Collegio, ciò influisce poi anche sul tipo di decisioni nel decidere i membri di questo tipo di organismo. Oggi le figure hanno più un carattere legato alle procedure penali piuttosto che al diritto costituzionale. Sono d’accordo che sia il Consiglio a nominare i membri del Collegio. C’è questa circolarità che va definita. Così come il Consiglio è sottoposto al giudizio elettorale. Questa è la democrazia sammarinese. Intervengo sul tema dei supplenti. Non è facile dire che si deve nominare un supplente di fronte a figure di questo rilievo. E’ vero però che la nostra legge prevede che l’organo sia completo. Che si debba decidere in tre. Che RF ci dice che ci sono state forzature ci può anche stare. Ma che lo dica Motus Liberi. Il processo è stato effettuato. Ed è stato anche un processo di grande condivisione. Mi esprimo sui due curricula. Sono legati al mondo della magistratura. Per uno si dice: ancora non ha avuto l’autorizzazione. Se diciamo che un magistrato può diventare membro del nostro Collegio Garante, è naturale che chieda l’autorizzazione al CSM. Non potrebbe mai farlo prima.
Gian Nicola Berti (Alleanza Riformista): Il dibattito non meritava questa deriva. L’argomento è nobile. Noi abbiamo membri del Collegio Garante che vengono nominati dal Parlamento, non dalla maggioranza. Tutte le forze politiche hanno la possibilità di presentarsi all’ufficio di presidenza e fare delle proposte. Il professor Giostra, presidente del Collegio, è stato indicato dalle opposizioni. Noi lo abbiamo votato non perché veniva dalle opposizioni, ma perché aveva un curriculum che meritava la nostra fiducia. Non c’è una spaccatura tra maggioranza e opposizione. Abbiamo avuto come presidente Augusto Barbera, un grande giurista che però ha avuto nella sua carriera anche dei ruoli politici e questo lo ritengo un merito. Il Collegio Garante è un organo utilissimo. Nessuno ha interesse ad emanare norme incostituzionali. Credo che la libertà della rappresentatività delle persone passi attraverso i numeri. Quando questi numeri non piacciono, non è che ci si può lamentare. C’è la disponibilità ad accogliere eventuali candidature da parte dell’opposizione. Tutti hanno riconosciuto che si tratta di giuristi di spessore. Dobbiamo smettere di polemizzare e mettere targhe a giudici e Reggenti. Il nostro dovere è quello di portare i cittadini ad avere ancora più fiducia nelle nostre istituzioni. L’indipendenza effettiva di certe figure non passa dal come vengono votati, ma dalla qualità delle persone.