COMUNICATO
STAMPA
CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 20-24 LUGLIO
MERCOLEDI’ 22 LUGLIO – NOTTE
In seduta
notturna il Consiglio Grande e Generale approva con 30 voti a favore, 5
contrari e 14 astenuti il Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 10
agosto 2012 n. 122 in materia di armi ed esplosivi”. I lavori sono ripresi
dall’articolo 35 per poi terminare velocemente l’esame degli ultimi tre
articoli, non ci sono state dichiarazioni di voto. Il Consiglio passa così al
comma successivo dedicato al Progetto di legge in seconda
lettura”Disposizioni relative al personale medico dell’Istituto per la
Sicurezza Sociale”, aprendo il dibattito in cui sono previsti 27
interventi. I lavori si interrompono con l’intervento del consigliere Tony
Margiotta e riprenderanno domani mattina.
Comma 21. Progetto di Legge “Disposizioni
relative al personale medico dell’Iss
Manuel
Ciavatta, Pdcs, relatore di maggioranza: “L’analisi di questo Pdl di soli due
articoli ha trovato il favore della Commissione che ha rapidamente approvato il
provvedimento, grazie anche alla consapevolezza maturata in tutte le forze
politiche dell’esigenza di offrire al
personale medico possibilità contrattuali più favorevoli per attrarre
professionisti di alto valore nell’Iss. La Commissione ha accolto unanimamente
l’emendamento di Rete che ribadisce natura pubblica Iss e riafferma l’autonomia
gestionale dell’istituto nel reperimento del personale nelle possibilità
offerte dalla legge. Anche il secondo emendamento di Rete è stato accolto,
volto a pubblicizzare le convenzioni Iss. L’articolo 2 è centrale per il
provvedimento, definendo la possibilità di stipulare contratti dalla durata di 3-5 anni, al fine di conseguire
maggior continuità dell’operato dei medici, anch’esso è stato votato a maggioranza . Ringraziando il segretario,
invito il Consiglio a votare il provvedimento”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Sarebbe
politicamente poco intelligente non considerare il fatto che tra la prima lettura
e la Commissione è pervenuto a tutte le forze politiche e consiliari un documento
sottoscritto da 80 medici che è importante considerare anche in questo dibattito.
Il documento dei medici, a cui mi sono espresso vicino, contiene temi legati alla
gestione del personale, al fabbisogno del personale Iss, al pensionamento e alla
visione di una sanità pubblica che funzioni, ma con regole differenti dalla Pa,
è un documento che mi trova totalmente d’accordo e costituisce una spinta
importante alla valutazione politica che quest’Aula deve fare oggi. Ma spero
anche in futuro e mi auspico anche un Ordine del giorno, perché spero ci sia un
salto nell’atteggiamento politico rispetto l’Iss, un salto necessario a
garantire stabilità dei servizi. Dobbiamo avere capacità di distinguere la visione
nella nostra sanità, di accordi di rete con strutture pubbliche e private, da
quelli che sono beni organizzativi e gestionali estremamente chiari che
incidono sulla qualità e tranquillità dei professionisti. Mi preme distinguere
i due temi che sono al tempo stesso interconnessi. Avremo modo di incontrare di
nuovo i medici. Ora questo Pdl è una
prima risposta importante per quanto sia un progetto breve. Uno dei temi che ha
portato difficoltà è infatti la durata limitata dei contratti dei medici, un
anno, sei mesi. Abbiamo un tema del precariato importante nel’Iss e poi medici
in organico, occorre mettere ordine. La prima risposta che vogliamo dare a i
professionisti va a regolamentare quindi la durata dei contratti. Auspico un
Odg che dia un mandato forte a Consiglio e Governo, in modo da dare un segnale
di fiducia ai medici del nostro istituto”.
Guerrino Zanotti, Psd: “Siamo contenti di votare questo provvedimento
che aiuta l’Iss. Non possiamo però dimenticare l’attualità del documento dei
medici e il dibattito più ampio che riguarda politiche di natura sanitaria. E’
vero, da una parte ci sono problematiche poste dai medici, il precariato non
può funzionare in nessun ambito e anche in campo medico non si può ricorrere al
lavoro precario troppo a lungo perché comporta dei disservizi. Il dibattito ha
riguardato ultimamente anche la riforma della Medicina di base e i problemi
della fase iniziale e di rodaggio. Ci sono poi problemi di reperimento delle professionalità,
perciò ben vengano i provvedimenti come quello di stasera”.
Paolo Crescentini Ps: “Allungare i contratti è garanzia per i
professionisti dell’ospedale e allo stesso tempo dà garanzie maggiori agli
utenti. L’invito al segretario è quello di contenere la spesa. Un contratto
quinquennale può abbattere gli oneri contributivi. Il nostro sarà un voto
responsabile e favorevole a un provvedimenti che è un primo passo importante,
ma riteniamo che debbano esserci anche altri passi in avanti”.
Marco Podeschi, Upr:
“Sull’articolo 2 segnalo una questione tecnica, al comma 2, la dicitura
non è chiara. Si dice ‘apposito sito Iss’, immagino si intenda sito web e
andrebbe specificato. Upr ha detto più volte che l’applicazione delle
iniziative di spending review a tutti i contratti del pubblico impiego, incluso
Iss, avrebbe portato problematiche. L’Iss non può dettare le regole del mercato
dei professionisti rispetto al circondario e alla Repubblica italiana. Ci
ritroviamo a riparare più volte, come in questa legge, alle questioni poste in
essere dal governo. Al di là dell’intervento normativo cui daremo voto
favorevoli è quindi necessario porsi il problema di dove finisce attività
politica e dove inizia quella dell’amministrazione. Ci deve essere separazione.
Nell’unico ospedale convivono unità amministrative e politico-istituzionali.
Ora bisognerebbe capire quali sono le criticità ed eliminarle, la durata dei
contratti ora pensate li risolva o serve altro?”.
Maria Luisa Berti, Ns: “E’ ovvio che qualcosa non sta funzionando nella
sanità, lo percepiscono gli utenti e anche i professionisti. Che sia una sanità
d’eccellenza per determinati ambiti di medicina, in modo che sia da richiamo, è
la missione definita anni fa per Iss. Quello che scrivono i medici oggi però
desta preoccupazione tra i politici e il nostro approccio deve essere quello di
essere disponibili ad attuare già ora indirizzi politici, in questa fase, con
questa legge, per dare già risposte alle problematiche sollevate in termini di
fabbisogno, retribuzione, esercizio della libera professione. Condivido quindi
l’opportunità di predisporre un Odg che fissi un piano operativo per dare
risposte ai medici e di conseguenza a chi utilizza i servizi dell’Iss”.
Franco Santi, C10: “Il provvedimento ci trova d’accordo perché dà
risposta a un problema reale. Non è la risposta migliore, ma è una toppa ad un
errore fatto precedentemente dal governo. Sono dilaniato perché devo appoggiare
il provvedimento e allo stesso tempo devo fare una critica feroce a segretario
di Stato e comitato esecutivo dell’Iss. Sono anni che c’è una situazione di disagio espressa dal corpo
medico precario. E dov’erano comitato esecutivo e segretario quando il
Consiglio ha votato l’articolo con cui si impediva di fare contratti di più
lunga durata di un anno? Finalmente il segretario è uscito sulla stampa e si è
detto d’accordo con la posizione dei medici e assicurato il suo impegno per
dare soluzioni. M queste devono essere fatte nei dovuti modi, considerando
tutto l’impianto normativo dell’Iss. Non basta comprare professionalità esterne
per avere eccellenza. Obiettivo deve essere anche quello di far emergere le
nostre professionalità che vanno programmate e fatte crescere. Come in Commissione, ci asterremo sul
provvedimento”.
Elena Tonnini, Rete: “Questo breve Pdl non risponderà a tutte le
problematiche che si stanno sviluppando nel mondo sanitario. Non riesce a dare
un minimo di risposta al problema del precariato, a quello di Pediatria, è un intervento
spot che non offre a una sanità in ginocchio alcuna prospettiva. Si attua in
definitiva una deroga alla legge di bilancio di appena dicembre scorso, le
esigenze attuali forse a dicembre non c’erano? Non credo. Ormai il segretario
accoglie di volta in volta le varie pressioni che gli giungono sulla scrivania,
creando precedenti e muovendo appetiti. Il segretario viene strattonato
cercando di accontentare tutti, a scapito della sanità. Non basta prolungare
contratti, serve una visione di prospettiva per un ente pubblico quale l’Iss è”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Appena arrivata la lettera dei medici, il governo
ha fatto una dichiarazione per ammettere di essere solidale. Si sarebbero potuti
ricordare ai medici che in questo Paese ci sono 1800 disoccupati. Ci siamo
sentiti dire nell’ultimo anno mezzo che tutti i problemi dell’Iss siano
derivati dall’esito del referendum sulla
libera professione, questa può essere solo una delle soluzioni. L’Iss non
regge, ce lo dicono anche i medici: se entro settembre non vedranno rivalutati
i loro stipendi, si dicono costretti a portare avanti delle iniziative. Eppure
non mi pare sia la loro la prima emergenza sociale del Paese.
Il segretario chieda le tabelle retributive in Italia per i medici e garantiamo
a tutti loro 100 euro in più. Trovo aberrante che dipendenti pubblici chiedano una
deroga al contratto categoria del pubblico impiego e che il loro contratto esca
dal pubblico ed entri in privatistico.
Non si può dire che l’Iss non regge più da una parte, e dall’altra dare
autonomia gestionale. Forse non possiamo permetterci tutti e forse abbiamo
vissuto al di sopra delle nostre possibilità anche qui”. Luca Beccari, Pdcs: “Il dibattito si sta incentrando sulla lettera dei
medici più che sul provvedimento. La lettera non mi sembra qualificata come una
mera rivendicazione retributiva. Non si coglie solo questo, parla di
inquadramenti, contratti, differenze normative. C’è un riferimento alla libera
professione e ci sono valutazioni sull’opportunità di individuare alternative all’inquadramento
attuale. Qui non si tratta ora di dare ragione ai medici. Uno dei limiti
organizzativi della Pa è il fatto che ci sia un unico contratto. E’ evidente
che nella Pa ci siano persone che fanno mestieri diversi: abbiamo medici,
giudici, poliziotti, amministrativi. E’ il limite della struttura contrattuale
della Pa che non significa che bisogna passare al privatistico e giungere a una
giungla contrattuale. Non mi stupirei si arrivasse ad un contratto-quadro
generale e ad una serie di sotto-contratti di settore che specificano le
professioni cui si darebbe dignità e si eviterebbe il gioco al rialzo. Non
penso in questa sede possiamo lanciarci nel giudizio se le retribuzione dei medici
è adeguata o dovrebbe diminuire, ma stasera possiamo prendere atto di una serie
di elementi rivolti a tutta l’Aula e che tutti noi possiamo elaborare come
proposte. La soluzione di un Odg può essere un’idea di sintesi. Nulla viete di
provare a trovare soluzioni, per me la rigidità attuale di un contratto che
contempla solo tempo indeterminato e l’inquadramento in una scelta definitiva,
senza libera professione, va ripensato. Per me questa lettera-segnalazione
fatta all’Aula va presa come punto di partenza senza spingere a conclusioni
affrettate. E’ chiaro che questa legge non ha le caratteristiche per risolvere
tutti problemi, ma da qui in avanti si deve affrontare un confronto sereno per
giungere soluzioni che garantiscano ai cittadini un servizio sanitario
d’eccellenza”.
Denise Bronzetti, Indipendente di maggioranza: “Non è la prima volta che
si assiste a polemiche sulla gestione del personale Iss che non segue i dettami della
Pa, se deriva dalla necessità che è una realtà a sé, riscriviamo le regole, ma
se significa totale autonomia al di fuori regole del settore pubblico allargato
non va bene e non deve accadere”.
Alessandro Cardelli, Pdcs: “Non credo questo provvedimento sia una
toppa. E’ risposta a un problema sorto negli ultimi anni. Il referendum sulla libera
professione è stato uno spartiacque e ha segnato negativamente l’esperienza
dell’ospedale”. Roberto Ciavatta ha detto cose non reali e populiste, dice che
oggi pensare di dover dare un piccolo aumento ai medici sia contro ai 1800 disoccupati. Ma stiamo scherzando? Il
disoccupato vuole essere curato al meglio e la vostra battaglia va contro a
tutti noi. Questo provvedimento cerca di mettere mano a problema insorto, non
possiamo pensare di avere i medici migliori e pagarli poco. Se vogliamo persone
capaci devono essere pagate e devono avere garanzie. Ridete pure, ma i danni li
avete fatti voi con le vostre battaglie. Questo Pdl è in linea con le risposte
che stiamo cercando di dare.
Andrea Zafferani, C10: “La sanità
sta andando al macero e voi date la colpa al referendum, superate
l’ossessione e iniziate a fare le cose.
Non fateci arrabbiare su una legge che nelle sue finalità è condivisa. La legge
pone infatti rimedio alle vostre leggerezze compiute in finanziaria. Vogliamo
ammettere un errore? Rispetto le richieste dei medici, più che esprimere
vicinanza, il Segretario dovrebbe agire e intervenire. Mi piacerebbe ci fosse
un impegno sulla riforma del contratto per il pubblico impiego per i dipendenti
Iss. Libera professione, dipende come vogliamo la nostra sanità. Se si ragiona
di contratto di pubblico impiego bisogna anche ragionare sul modello dato alla
Pa e sui profili di ruolo in cui va inserita anche la professionalità medica.
Sono temi su cui aprire ragionamenti in Aula”.
Manuel Ciavatta, Pdcs: “Dopo l’esito del referendum ci troviamo di
fronte a un problema sistemico e si è dovuti intervenire. C’è un problema di
gestione dell’Iss e do atto a Zafferani che governo e comitato esecutivo abbiano
la responsabilità di operare, d’altra parte non si può negare il problema della
libera professione che a maggioranza non ha subito, ma lo aveva previsto e ora
si sta verificando. E’ problema che non si risolve dicendo che ci sono 1800
disoccupati, né affermando che c’è una categoria medici che è una forma di
casta. Quelli di Rete l’anno scorso volevano togliere le indennit ai medici e
oggi dicono di dargli 100 euro in più. E’ un problema di sistema e dobbiamo
cercare insieme di risolverlo”.
Tony Margiotta, Su: “Come Su valutiamo positivamente il provvedimento.
Sugli ultimi avvenimenti dell’Iss: era necessario muoversi prima per poter trovare
i giusti accordi e un confronto con questa categoria fondamentale per noi perché ha il compito di curare la
cittadinanza e poter trovare condivisione su retribuzione e tempistica
contrattuale. Non è accettabile che attraverso un precedente adesso ognuno può
avere la possibilità di poter chiedere un aumento”.
San Marino, 22 LUGLIO 2015/03