Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana (29 ottobre), prima parte. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana (29 ottobre), prima parte. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 26-30 OTTOBRE

GIOVEDI’ 29 OTTOBRE  – Prima Parte

Nella seduta odierna prosegue l’esame dei 31 articoli del Progetto di legge “Modifiche alla Legge 23 dicembre 2014 n.219 e Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2015”.

L’esame dell’Assestamento di Bilancio 2015 riprende dall’articolo 24 “Rafforzamento del patrimonio di vigilanza della Cassa di Risparmio”, su cui si apre un dibattito molto partecipato e su cui sono stati presentati sei emendamenti dai gruppi di minoranza- Ca, Upr e Rete- tutti alla fine respinti. Dagli interventi dei consiglieri emerge la volontà bipartisan di sostenere Cassa di Risparmio, ma l’opposizione contesta la mancanza di informazioni, i dubbi su potenziali conflitti di interesse e si accusano governo e maggioranza di non voler dare seguito alle indicazioni su management e governance dell’istituto, date dal Fondo monetario internazionale. “Non posso prendere una decisione così, in un contesto così disinformato e pieno di inquietudine- dichiara Francesca Michelotti, Su- la cosa migliore sarebbe stato stralciare questo articolo e riparlarne in futuro”. Per Elena Tonnini, Rete, quello che manca sono prospettive e garanzie. “Per quanto riguarda le prospettive- domanda- vorrei sapere perché il Piano pluriennale rimane una cosa di fatto sospesa?”. Per Federico Pedini Amati, Indipendente, “non si può gestire la patrimonializzazione di Cassa in emergenza”.  Paride Andreoli, Ps, ammette di sentirsi “con una grande responsabilità e una forte preoccupazione”, e domanda se i 40 mln di euro destinati all’istituto saranno l’ultimo intervento delle istituzioni nei suoi confronti.  Franco Santi, C10, solleva i dubbi del suo movimento: “Non vorremmo che l’operazione risponda non a una logica di bene comune, ma a interessi particolari”. Upr, assicura, Marco Podeschi, ritiene che l’operazione debba essere fatta, ma “chiediamo semplicemente di rispettare una normativa bancaria e che una volta adottato il Ppr ci sia poi questo intervento di 40 milioni di euro”. Dalla maggioranza, Gerardo Giovagnoli, Psd, sottolinea i vantaggi dell’iniziativa dello Stato: “La Cassa ha maggiore patrimonializzazione, noi ne traiamo un beneficio di liquidità”. Meno convinto è l’intervento di Mario Venturini, Ap:“Voteremo questo articolo per senso di responsabilità- ammette- in maggioranza, al termine del percorso intrapreso su Cassa non siamo arrivati a una logica conclusione, qualcosa siamo riusciti a sistemare, ma non tutto”. Dopo la verifica sulla gestione dell’istituto richiesta da Ap, Venturini propone alle forze in Aula di sedersi a un tavolo “per affrontare le problematiche relative alla governance, sulle quali- chiosa- esistono sostanziali differenze”. Raccoglie l’invito dell’alleato Marco Gatti del Pdcs: “Mi sento di condividere quello che ha detto il consigliere Venturini sulle tempistiche e sulle modalità- replica-occorre procedere velocemente all’approvazione del Ppr, mandare avanti la patrimonializzazione attraverso l’emissione dell’ibrido e fare le verifiche” sulla governance. Di certo, Gatti sottolinea “l’assoluto bisogno” dell’intervento pubblico odierno: “Siamo sotto l’8% di ratio di insolvenza- puntualizza- se la patrimonializzazione non la fa lo Stato, la deve fare qualcun altro”.

Respinti gli emendamenti di minoranza, l’Aula accoglie l’articolo 24 e procede con l’esame dell’articolato.

All’articolo 24, “Rafforzamento del patrimonio di vigilanza della Cassa di Risparmio”, sono stati presentati sei emendamenti dall’opposizione, uno di Rete, tre di Cittadinanza Attiva e due di Upr. Tutti respinti.

Nicola Selva, Upr: “Presentiamo due emendamenti. Con l’emendamento al comma 1 aggiungiamo “L’intervento avverrà all’atto dell’approvazione dell’autorità di vigilanza del Piano Pluriennale di Recepimento (PPR) come stabilito dal Regolamento BCSM “Regolamento della raccolta del risparmio e dell’attività bancaria”. Contestualmente chiediamo con un altro emendamento di abrogare il comma 2 dell’attuale testo”.

Luca Santolini, C10: “I nostri 3 emendamenti vanno a calcare le tematiche su cui stiamo discutendo da un po’ di tempo. E riguardano quello che per noi dovrebbe essere un aumento della quota in capo al pubblico in maniera proporzionale all’investimento fatto ed una revisione della governance di Cassa di Risparmio. L’emendamento aggiuntivo del comma 3 prevede un incremento della quota dell’Eccellentissima Camera in capo a Cassa di Risparmio. L’emendamento aggiuntivo del comma 4 prevede invece una revisione della governance, attraverso il rinnovamento del management della Banca. L’emendamento in subordine, rispetto al precedente, concede tempo fino al 31 dicembre 2015 per rinnovare il management della Banca”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Il nostro è un emendamento aggiuntivo che mira a tutelare lo Stato. Prevediamo che “il mandato di cui al comma 1 è subordinato alla garanzia che i responsabili e soci delle società azioniste di Cassa di Risparmio non si trovino nelle condizioni di Soggetto Inidoneo o abbiano ricevuto il rinvio a giudizio per le stesse fattispecie che determinano la condizione di Soggetto Inidoneo”. Io mi auguro che questi siano gli ultimi soldi che lo Stato debba mettere dentro Cassa di Risparmio”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “In Aula siamo tutti d’accordo sul fatto che Cassa necessiti di un ri-patrimonializzazione. Le indicazioni del Fondo Monetario prevedono che occorre raggiungere l’11% di solvibilità: adesso siamo poco sopra il 7%. Regole che servono a garantire la sicurezza di una banca di operare. L’operazione messa a punto ha anche questo duplice effetto che è stato spiegato in questa operazione ibrida. La Cassa ha maggiore patrimonializzazione, noi ne traiamo un beneficio di liquidità”.

Marco Podeschi, Upr: “Nessuno di noi pensa che Cassa di Risparmio debba trovarsi in cattive acque. Noi riteniamo che questa operazione debba essere fatta. Con il primo emendamento chiediamo che l’intervento avvenga contestualmente con il Ppr, piano pluriennale di recepimento. Documento che è previsto nella normativa bancaria. Chiediamo semplicemente di rispettare una normativa bancaria e che una volta adottato il Ppr ci sia poi questo intervento di 40 milioni di euro. Del comma 2 chiediamo l’abrogazione perché è ragionevole pensare che l’istituto di credito avrà necessità di ulteriori interventi di natura patrimoniale. Dispiace che su un tema del genere non ho alcuna evidenza cartacea sulle prospettive dell’intervento”.

Luca Beccari, Pdcs: “L’emendamento di Civico 10 è un classico esempio di artifizio contabile. Come si fa a ottenere il corrispondente di azioni pari all’investimento che facciamo? Avete trovato un modo per generare azioni senza pagare un prezzo? L’investimento dello Stato di 185 milioni è diviso in tre parti: 85 a capitale, 40 nell’ibrido e 60 che sono passati per la Fondazione. Se facessi un investimento tutto a capitale, il nostro rischio sarebbe paragonato a quello di un socio. Noi investiamo in Cassa credendoci ma consapevoli che i nostri sono soldi pubblici e non possiamo gestirli così alla leggera. Meglio lasciare 100 milioni circa come titoli di debito: meno rischioso che investirli tutto a capitale”.

Mario Venturini, Ap: “Voteremo questo articolo per senso di responsabilità. Se non altro per evitare anche eventuali accuse o pretesti, qualora su Cassa di Risparmio dovessero manifestarsi nell’immediato futuro problematiche di qualunque tipo. In maggioranza, al termine del percorso intrapreso su Cassa non siamo arrivati a una logica conclusione. Qualcosa siamo riusciti a sistemare, ma non tutto. Votiamo, per il bene di Cassa, questo articolo. Nel frattempo abbiamo deciso di completare la verifica sulla gestione attraverso una serie di chiarimenti inviati a Cassa di Risparmio. Dopodiché occorre una posizione ufficiale di qualche organismo tecnico, uno è Banca Centrale, che ci spieghi il tipo di intervento. Non solo. Servirà anche studiare il Ppr. E dopodiché ci sederemo a un tavolo per affrontare le problematiche relative alla governance, sulle quali esistono sostanziali differenze”.

Francesca Michelotti, Su: “E’ l’articolo topico di questo progetto di legge. Considero Cassa di Risparmio un bene collettivo. Io mi chiedo: è possibile che noi possiamo prendere una decisione così a scatola chiusa? Non posso prendere una decisione così in un contesto così disinformato e pieno di inquietudine. Il sostegno che noi diamo a Cassa di Risparmio è un sostegno legittimato da un’attività leale e corretta, oppure questa attività non è stata condotta con la necessaria correttezza? Io mi sento socia della Cassa di Risparmio. La cosa migliore sarebbe stato stralciare questo articolo e riparlarne in futuro”.

Paride Andreoli, Ps: “Mi trovo con una grande responsabilità e una forte preoccupazione. Questo è l’ultimo intervento che le istituzioni fanno nei confronti di Cassa di Risparmio? O ci dobbiamo aspettare anche per i prossimi anni interventi uguali per rafforzare il patrimonio di Cassa? Quaranta milioni di euro sono una cifra che potremmo mettere a disposizione di tutta una serie di attività economiche, sociali e culturali. Invece li indirizziamo su un intervento che intende mettere al riparo anche il sistema bancario e finanziario sammarinese”.

Elena Tonnini, Rete: “Cassa di Risparmio è una banca di tipo sistemico di San Marino. Dobbiamo avere un approccio di ricerca del bene di Carisp. Quello che manca sono le prospettive e le garanzie. Per quanto riguarda le prospettive vorrei sapere perché il Ppr rimane una cosa di fatto sospesa?”.

Marco Gatti, Pdcs: “Riguardo all’emendamento di Rete dico che la problematica del soggetto inidoneo è una problematica complessa e importante. Io ritengo che questa sia una formulazione pericolosa. Capisco lo spirito di voler ricercare una garanzia ma non è la strada migliore da percorrere. L’emendamento di Upr sul piano concettuale ci sta, però c’è un dato di fatto. Carisp ha bisogno di una patrimonializzazione così come ha bisogno di un Ppr. Il Ppr è un Piano che serve per dire come e in quanto tempo io mi riallineo alla ratio di insolvenza che oggi sappiamo deve essere all’11%. Della patrimonializzazione c’è assoluto bisogno perché oggi siamo sotto l’8% di ratio di insolvenza. Se non lo fa lo Stato, lo deve fare qualcun altro. Mi sento di condividere quello che ha detto il consigliere Venturini sulle tempistiche e sulle modalità. Occorre procedere velocemente all’approvazione del Ppr, mandare avanti la patrimonializzazione attraverso l’emissione dell’ibrido e fare le verifiche sul raggiungimento degli obiettivi e se la governance sta lavorando nella giusta direzione per raggiungere quegli obiettivi e mettere in sicurezza la Cassa di Risparmio”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Lo Stato ha una partecipazione significativa in un’azienda di diritto privato. Ma non è l’unica. Ci sono anche le Poste, Banca Centrale etc. Io credo che occorra prendere in considerazione le regole generali e non analizzare caso specifico alla volta. Non stiamo discutendo su cosa fare, ma su quali siano le modalità migliori per portare avanti questa scelta. Un’azienda come questa, se riceve il nostro sostegno, dovrà indirizzare poi la sua attività anche a sostegno dell’economia e della comunità”.

Tony Margiotta, Su: “In un assestamento di bilancio, un articolo come questo è una forzatura di governo e maggioranza per consentire la ricapitalizzazione di Cassa. La metodologia scelta non la riteniamo corretta per la comunità sammarinese. Oltre alla necessità che lo Stato entri come socio di maggioranza, è importante che il sistema intervenga attraverso politiche bancarie a sostegno delle imprese e delle famiglie”.

Rossano Fabbri, Ps: “E’ doveroso che i dati di sistema su Cassa vengano ad oggi resi accessibili il più possibile per scongiurare situazioni di opacità. Chiedo poi, verremo a conoscenza delle condizioni dell’accordo pignoratizio?”.

Andrea Zafferani, C10: “Oggi ci siamo sentiti dire che facciamo artifici contabili da chi è riuscito a far pagare i debiti delle banche non ai soci, ma allo Stato. Quando la Cassa tornerà a fare utili, questi andranno alla Fondazione. Noi chiediamo di far sì che già da questo intervento lo Stato acquisisca la maggioranza di Cassa e quindi degli eventuali utili. Sulla governance, l’emendamento di Rete è interessante sul soggetto inidoneo. Noi abbiamo posto una serie di domande al management, un intervento necessario viene fatto in carenza di dati, non è possibile ragionare su questo intervento”.

Massimo Andrea, Ugolini, Pdcs:  “Ritengo in casi delicati come questo, possa essere utile avviare dei tavoli di confronto”.

Federico Pedini Amati, Indipendente: “Non si può improvvisare su questo intervento. Interveniamo per il secondo anno di fila su Cassa, non avendo Ppr o informazioni da vertici di Cassa e vigilanza. Ritengo che l’incontro con i vertici istituto, un mese fa, fosse già in ritardo. E’ il governo che è in emergenza continua e non si può gestire la patrimonializzazione di Cassa in emergenza”.

Franco Santi, C10: “Alle opposizioni oggi è chiesto di sostenere questa scelta ‘per responsabilità’ ma senza che abbia risposte a quanto chiesto. Non vorremmo che l’operazione risponda non a una logica di bene comune ma a interessi particolari. Bene ha fatto Ap a metterlo sul tavolo e mi auguro vada fino in fondo. Mi sembra che il governo stia assolutamente subendo ogni volta la situazione e non governando”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Perché per voce di Venturini sappiamo che l’intervento in assestamento non era condiviso in maggioranza. Ci ritroviamo a non avere risposte su Cassa, maggioranza e opposizione hanno dovuto fare un lettera come soci per avere informazione, il Ppr non è stato ancora portato. E allora perché c’è questa rimostranza, in particolare da parte del Pdcs? Certo che Cassa va salvata. Ma gli interventi da parte del Pdcs per criticare gli emendamenti che vanno verso un rafforzamento del controllo evidenziano le entrature del Pdcs in Cassa. Vi pare normale che oggi andiamo a finanziare Cassa senza risposte a richieste normali?”.

Vladimiro Selva, Psd: “ Nessuno mette in discussione il sostegno a Cassa di risparmio. Non c’è nulla di male ad alzare i toni, ma non vorrei che da fuori fosse interpretato mettendo in dubbio lo scopo dell’intervento. Lo Stato è già entrato nel capitale sociale, oggi si fanno sottoscrizioni con una rendita certa”.

Ivan Foschi, Su: “Su sostiene l’emendamento di Upr, riteniamo sia giusto mettere i puntini sulle ‘i’ e dare consequenzialità storica e chiedere a Cassa di fare la sua parte con il Ppr. C’è bisogno di scriverlo in emendamento, ben venga sia sancito per legge. Gli emendamenti di Ca vanno ad innestarsi sul rapporto di fiducia tra Stato e Cassa di risparmio. Non c’è rapporto corretto con gli organismi istituzionali, non ci sono state date informazioni necessarie e anche il fatto che il Consiglio non sia stato informato sul licenziamento del vicedirettore è conferma di questo mancato rapporto di fiducia. E’ evidente che il management non è stato all’altezza delle scelte. Ribadiamo l’importanza degli emendamenti per rafforzare il ruolo del pubblico che si accolla la ripatrimonializzazione”.

Marino Riccardi, Psd: “Auguro lunga vita al segretario alle Finanze, ultimamente quelli che lo hanno preceduto hanno sempre proposto le ricapitalizzazioni di Cassa, anche se in forme diverse da Valentini, a Felici e oggi Capicchioni. Avevamo già chiesto al primo segretario di Stato se si trattava di un intervento risolutivo per rendere autonoma la Cassa, e non lo è stato. Oggi ci risiamo e lo richiedo, è definitivo questo intervento che andiamo a deliberare? Non possiamo pensare a ulteriori interventi da parte dello Stato. Altro aspetto, bisogna riconsiderare la governance di Cassa. Lo Stato ha un esborso non indifferente e necessita che abbia la maggioranza del Cda. Altra cosa, che vi sia una riduzione di alcuni stipendi dei dipendenti, dove lo Stato interviene con i soldi di tutti non è pensabile che abbiano stipendi più alti dei contratti di altre banche. Ci deve essere impegno del governo e del nuovo quadro dirigenziale su questo”.

Maria Luisa Berti, Ns: “A Rete dico che non ho nulla da nascondere, sono socio della Fondazione, non mi sento in condizione di conflitto di interesse e incompatibilità qualora vada a votare questo articolo di legge. Noi siamo vincolati dal rispetto di un regolamento consiliare che prevede dovere di astensione quando i consiglieri hanno interesse personale diretto. Non ritengo questo sia il caso in esame, i soci della Fondazione non recepiscono utili e invito ad andare a leggere lo Statuto della Fondazione e le sue funzioni. Ditemi dove è interesse personale e diretto, la vostra è assoluta mala fede. Non ci sono conflitti di interesse e non mandiamo fuori dall’Aula falsi messaggi. E’ una questione di correttezza e di onestà intellettuale”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Sembra che abbiamo bisogno di dati per sapere se c’è bisogno della patrimonializzazione. Questo discorso è stato ampiamente sviluppato. Il Fmi ha fatto per due anni un focus speciale sulla Cassa, analizzando tutti i dati forniti dall’istituto e dagli organi di vigilanza, ha fatto le proprie valutazioni, e a più riprese ha confermato la necessità di questo rafforzamento patrimoniale. Non solo, ha suggerito le modalità. Questo intervento riporta la Cassa negli indici che consentono un’operatività in un’ottica di garanzia, nella sostenibilità dello Stato. Invito a non confondere questa vicenda con il piano che porti a una gestione che consenta a Cassa di avere il massimo. Perdere altro tempo può essere deleterio”.

Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Sono convinto di dover votare questo articolo. Intervengo per dichiarare voto favorevole e colgo l’occasione per sfatare chi ha additato i consiglieri della Fondazione. Io sono uno di quelli. Invito coloro che lanciano queste offese, di leggersi attentamente regole e regolamenti, non ci sono conflitti di interesse, non c’è un complotto attorno alla Cassa. Informatevi di più e non siate offensivi nei confronti dei colleghi”.  

Denise Bronzetti, Indipendente di maggioranza: “Invito l’Aula a far sì che questione Cassa non diventi terreno di scontro politico. E’ un intervento chiesto dall’Fmi. Sgombrato il campo da quello che non dovrebbe essere, ovvero la bagarre politica, vorrei soffermarsi sulle tappe compiute, ovvero gli interventi che lo Stato ha fatto in favore di Cassa, non sufficienti a mettere a riparo la sua patrimonializzazione. Qualcosa è sfuggito. E anche questo intervento potrebbe non essere risolutivo. E’ doveroso da parte della politica, e ancora prima dei vertici di Cassa e di Bcsm, che ci diano tutti i dati possibili perché la scelta di oggi in Consiglio sia la migliore e possa mettere a riparo Cassa, con un occhio- visto che anche la commissione d’inchiesta su Cassa aveva un dato contributo interessante- alla governance, per capire che cosa non aveva funzionato allora e cosa è necessario fare. Spero di possa individuare una soluzione per Cassa con un occhio alla governance che dovrà essere rivista”.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato replica: “I dati sono certificati, dire che non sono veritieri significa dire il falso. Il problema della patrimonializzazione nasce da lontano, quando Cassa ha avuto dei problemi anche di carattere giudiziario per la sua partecipata Delta in Italia. Il Fondo moneratiorio in quei momenti diceva che per ripatrimonializzare Cassa servivano molti più soldi di quelli finora apportati. Il Fondo pensava una cifra ancora superiore. La scelta qual è stata? Sono state fatte operazioni graduali di intervento, quella della Fondazione, degli 85 mln di euro, poi quello di oggi dei 40 mln di euro che porta il patrimonio di Cassa vicino a un indice di solvibilità previsto dalla norma di vigilanza. Con altre operazioni, che si faranno a fine anno, Cassa supererà l’11%. Sulla necessità di intervento siamo tutti d’accordo”.

Upr: Emendamento aggiuntivo al comma 2 di Upr  “L’intervento avverrà all’atto dell’approvazione da parte dell’Autorità di vigilanza del Ppr, piano pluriennale di recepimento..”. respinto.

Emendamento soppressivo comma 2,  Respinto

Ca: emendamento aggiuntivo comma 3, “l’operazione di cui ai commi precedenti dà luogo a un incremento corrispondente della quota dell’Ecc.ma Camera nel capitale sociale della Cassa di Risparmio”. Respinto

Rete, aggiuntivo comma 3, “Il mandato di cui al comma 1 è subordinato alla garanzia che i responsabili e soci delle società azioniste di Cassa di risparmio non si trovino nelle condizioni di Soggetto inidoneo o abbiano ricevuto il rinvio a giudizio per le stesse fattispecie che determinao la condizione di soggetto inidoneo”.  Respinto

Ca, aggiuntivo comma 4, “L’operazione potrà essere posta in essere solo a seguito di una revisione della governance della Cassa di Risparmio, attraverso il rinnovamento di tutto il management della banca. Respinto. Emendamento in subordine “All’operazione verrà accompagnata entro il 31 dicembre 2015, una revisione della governance della Cassa di Risparmio, attraverso tutto il management della banca”. Respinto.

San Marino 29/10/2015/ 01

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