Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana. Resoconto SMNA, Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana. Resoconto SMNA, Agenzia Dire

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 13-16  GIUGNO

LUNEDI’ 13 GIUGNO- POMERIGGIO

Nel pomeriggio si conclude il
dibattito del comma Comunicazioni per passare poi ad una serie di nomine:
Giovanna Nicolini e Victor Crescenzi sono nuovi membri- la prima effettiva, il
secondo supplente- del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme; non
ha invece effetto positivo la votazione del candidato alla presidenza
dell’Istituto Musicale Sammarinese, Alice Andreini. Filiberto Felici ed
Emanuela Morri sono invece nuovi membri del Cda e Danilo Dolcini è nuovo
sindaco revisore dell’Istituto Musicale Sammarinese. Nazareno Marani è infine
indicato dal Ps quale membro del Consiglio di previdenza dell’Iss.

Concluse le nomine, l’Aula passa ad
affrontare la ratifica dei Decreti: approvati quelli non scorporati, l’Aula
esamina il decreto delegato n.45, che interviene sulla legge sui
contratti di fornitura per la Pa, e il decreto delegato n.46 “Disposizioni
per l’utilizzo di servizi elettronici di recapito certificato qualificati”, entrambi
ratificati a maggioranza.

Sono presentati quindi due progetti
di legge in prima lettura firmati Unione per la Repubblica. Il primo è il Pdl “Integrazioni
e modifiche alla Legge 17 giugno 2008 n.92 ‘Disposizioni in materia di
prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo’ e
al Decreto Delegato 28 novembre 2008 n.146 ‘Disciplina dell’Agenzia di
Informazione Finanziaria’”. Mentre il secondo, sul cui dibattito si interrompe
la seduta è il Pdl “Trasparenza emolumenti per incarichi pubblici”.

I
lavori consiliari riprenderanno domani alle 13.

Di seguito un estratto
degli interventi della seduta del pomeriggio.

 

Comma 1. Comunicazioni

Francesca Michelotti, Su:
Stamattina abbiamo parlato, in
particolare su Banca Centrale, del licenziamento di Vivoli, con posizioni
contrastanti nella maggioranza. E’ un fenomeno inconciliabile con ogni ipotesi
di provvedimento teso a mitigare la crisi. E’ venuta fuori la rappresentazione
plastica di un teorema che sta percorrendo il Paese e le forze politiche. Fa
riferimento ai famosi poteri forti che si stanno contendendo, in questo
momento, il controllo di Banca Centrale e di Cassa di Risparmio. A un teorema
come quello corrisposto, se ne affianca uno opposto e contrario. Non possiamo
farci coinvolgere nelle diatribe dei poteri forti. Noi dobbiamo essere attenti
alla verità, non alle verità di qualcuno. Non dobbiamo aderire supinamente a
una verità. Cogliamo con favore la proposta di Capicchioni per chiarire in una
commissione per quali ragioni è avvenuto il licenziamento di Vivoli.
L’autonomia di un organismo di controllo come Banca Centrale richiede
sensibilità e attenzione. Valentini non doveva uscire sui giornali sventolando
la gravità di quanto stava succedendo. 
Trovo che la sanità sia fuori controllo. Non solo perché c’è un direttore
generale che ha sofferto di una incontinenza verbale, parlando sulla stampa di
cose che avrebbe dovuto tacere. La responsabilità è anche del segretario
Francesco Mussoni. Se se ne va la Caruso se ne deve andare anche Mussoni e chi
è responsabile di quanto contenuto nelle riflessioni della consulta per la
sicurezza sociale”.
Franco Santi, Civico 10: “Mi unisco a chi ha espresso una chiara
inquietudine nel commentare gli avvenimenti di questi giorni. Manca una guida,
una voce unica da parte dell’esecutivo. Non credo che quello dei poteri forti
sia l’elemento centrale. Lo è quello di un esecutivo che non è in grado di
governare il fenomeno per il bene del Paese. Mi ha fatto ridere l’intervento di
Mazza, che ha detto che è ora di ristrutturare Banca Centrale. Come dire: se si
vuole ragionare sul ruolo di Banca Centrale nel Paese occorreva aspettare il
bilancio di quest’anno. Il problema c’era anche 5 anni fa. Non è il bilancio a
determinare improvvisamente l’attenzione di tutti”.
Vladimiro Selva, Psd: “Si deve fare un ragionamento nella maggioranza, e
nel Paese, sulle autonomie e sugli ambiti in cui la politica deve agire. La
politica non deve sostituirsi a chi deve assumere decisioni in Banca Centrale.
Se le decisioni non sono corrette, queste persone vanno spostate. La cultura
nel Paese purtroppo vuole ancora che la politica decida su tutto. Se il governo
è in grado di dare risposte al Paese continui e lo faccia bene. Altrimenti si
trarranno le giuste conclusioni”.

Comma 9. Ratifica Decreti delegati

Decreto Delegato n.45 – Modifiche al Decreto Delegato 2 marzo 2015 n.26 –
Norme di attuazione della Legge 27 marzo 2002 n.49 “Legge sul contratto di
fornitura o somministrazione della Pubblica Amministrazione e degli Enti
Pubblici/ratificato a maggioranza

Mimma Zavoli, C10: “Ci allarma un’aggiornamento della legge fatto in breve
tempo e al ribasso. Non è positivo che invece di approfondire eventuali incagli
applicativi, si operi tagliando e togliendo via, riducendo la potenzialità
delle verifiche dei requisiti, nell’intento di sgravare di incarichi
amministrativi chi è preposto al controllo”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Anche noi abbiamo degli emendamenti da presentare.
La legge non c’è dubbio prevedesse un intervento successivo per aggiornare il
decreto n. 26, ma ci sono stati problemi applicativi segnalati dagli uffici. Ci
sono poi passaggi del decreto che mi inquietano come che sia il congresso di
Stato a stabilire gli appalti di fornitura senza cauzione”.

Gian Carlo Venturini,
segretario di Stato per gli Affari interni
: “Sono emerse problematiche, allora si è previsto che fino a 15 mila
euro i controlli  siano facoltativi
mentre sopra sono obbligatori, oltre i 100 mila sono obbligatoria anche nella
fase finale. Il decreto va nell’ottica di garantire il controllo, secondo le
procedure previste dalla legge degli appalti, ma si differenzia per importo,
chiunque si iscriva al registro dei fornitori dovrà seguire le norme previste”.

 

Decreto Delegato n.46
– Disposizioni per l’utilizzo
di servizi elettronici di recapito certificato qualificati/Ratificato a
maggioranza
Mimma Zavoli, Civico 10: “Con ritardo ci incamminiamo verso pratiche di ultima
generazione. L’Italia da tempo utilizza procedure simili o anche più moderne.
Questo Stato nel 2005 si è dotato di una norma sulla firma elettronica e il
documento informatico. La legge è ignorata a scapito del continuo utilizzo di
supporti cartacei. In questo decreto si vuole dare la materia a chi si occuperà
del primo pilastro, la cosiddetta Agenzia per lo sviluppo digitale. Abbiamo una
legge inapplicata. Non capiamo perché queste condizioni non possano essere
gestite in altro modo. La carta continua a viaggiare. Nel 2016 abbiamo
fattorini che portano documenti cartacei da una parte all’altra del territorio.
Il governo non ha saputo cogliere questa scommessa. La PA non riesce a uscire
da una certa impostazione. Non abbiamo presentato emendamenti. Speriamo che il
decreto possa dare ricadute positive”.
Andrea Belluzzi, Psd: “Per certi versi condivido l’intervento di Mimma
Zavoli, ci ho letto una sensibilità particolare nei confronti della nostra PA.
Questo passo forse andava compiuto 7 – 8 anni fa. Il segretario agli Interni
scuote la testa. Io lancio una sfida a lui, perché è un uomo di efficienza. Ora
si devono fare certificati che la PA ha già e non dovrebbe richiedere al
cittadino. In altri Paesi si dà una valutazione economica su quanto costano i
ritardi dati da questa burocrazia”.
Franco Santi, Civico 10: “Il decreto va nella direzione giusta. Supera
la nozione di Pec, che è vecchia, e si allinea con la tendenza europea di
utilizzo della semplice posta elettronica. Scelta la strada la dovremo
applicare. Nell’applicazione credo ci sia la nota dolente. Perché gran parte
della PA non è in grado di gestire la dematerializzazione dei documenti. Ciò è
drammatico. Dobbiamo dedicare le nostre risorse alla formazione del personale”.
Marco Podeschi, Upr: “Qui la spariamo grossa, allora io alzo il livello.
Lo smartphone ha una potenza di calcolo superiore agli elaboratori utilizzati
per l’Apollo 13. Non so quali elaboratori abbia utilizzato Giancarlo Venturini.
Leggo l’articolo 8, disposizione attuativa. L’efficacia delle norme è
subordinata all’adozione di direttive, dice. Serve quindi un parere per fare
entrare in vigore il decreto in termini innovativi. Di cosa stiamo parlando,
allora? Questo sistema non potrà dialogare con la Pec italiana. All’ISS per
prenotare una visita radiologica si gira ancora con i fogli. Ci sono progetti
pilota? C’è una road-map?”.
Giancarlo Venturini, segretario di Stato agli Interni: “La finalità è
creare questa interfaccia fra la PA e l’esterno. L’intervento recepisce le
direttive europee che disciplinano la materia. L’omologazione degli operatori
potrà avvenire entro il mese di giugno. Poi si andrà avanti sulla formazione
del personale. La volontà è dotare il Paese di questo importante strumento. Il
fine è rendere più operativa e funzionale la PA”.

Comma 11. Progetto di Legge – Integrazioni e modifiche alla
Legge 17 giugno 2008 n.92 “Disposizioni in materia di prevenzione e
contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo” e al Decreto
Delegato 28 novembre 2008 n.146 “Disciplina dell’Agenzia di Informazione
Finanziaria”. (Prima lettura)

Nicola Selva, Upr: “Obiettivo è attuare interventi affinché l’AIF abbia
la dovuta autonomia rispetto alle procedure di nomina dei propri vertici. Ora
si prevede che direttore e vice direttore siano definiti dal Congresso di Stato
dietro parere del Comitato per il credito e risparmio e sentita Banca Centrale.
L’AIF rappresenta un’anomalia essendo di pertinenza del Congresso. Sottoponiamo
il progetto di legge all’attenzione del Consiglio auspicando possa essere
presto esaminato”.

Francesca Michelotti, Su: “Sono concorde con il dispositivo proposto dal gruppo
Upr. E’ argomento di grande pregnanza specie in questo periodo”.

Marco Podeschi, Upr: “Il nostro testo di legge è aperto a tanti contributi.
In questa legislatura Upr ha fatto interpellanze e chiesto chiarimenti su
mancato cambio di vertice Aif, per quasi tre anni i vertici sono stati in
prorogatio per motivi sconosciuti”.

 

Comma 12. Progetto di legge “Trasparenza emolumenti per
incarichi pubblici” (Prima lettura)

Roger Zavoli, Upr: “Il Pdl intende legiferare in un settore in cui vi è
completa assenza di disposizioni normative. Vi sono stati in questi anni timidi
tentativi di rendere trasparenti gli emolumenti dei soggetti che ricoprono
incarichi pubblici, limitatamente alla legge elettorale che impone di consegnare
all’atto della candidatura copia della dichiarazione dei redditi. Ma una volta
avvenuta l’elezione in Consiglio grande o generale o negli organismi
istituzionali di nomina del Consiglio non vi è alcuna disposizione che imponga
la pubblicità sugli emolumenti percepiti. Upr intende introdurre prassi
ampiamente adottate da numerosi Paesi o Organizzazioni internazionali cui la
Repubblica di San Marino Aderisce. L’esigenza di trasparenza manifestata dai
cittadini non può essere affidata solo a singole iniziative consiliari che
possono chiedere in modo estemporaneo l’importo o la natura di emolumenti, ma
deve essere declinata in modo strutturale e continuativo, con precisi obblighi
e sanzioni per chi contravviene. Upr propone di utilizzare il sito web del Consiglio
grande e generale, organo centrale nel processo di nomine oggetto del perimetro
di azione previsto dal presente disegno di legge. Il progetto non introduce
novità stravolgenti per l’ordinamento della Repubblica in quanto l’oggetto
della norma è rendere pubblico un dato semplice, già disponibile in modo
aggregato agli enti che erogano gli emolumenti, rendendo tale informazione
fruibile e consultabile alla cittadinanze”.

Mimma Zavoli, C10: “Come Paese ci dobbiamo incamminare in modo più
deciso rispetto le norme che già abbiamo. Ben venga la proposta di Upr, spero
che possa essere motivo, data l’importanza dell’argomento, e strumento di
conoscibilità e approfondimento, per saggiare quanta volontà ci sia di
trasparenza nei confronti della cittadinanza. E’ un modo per tornare in
contatto con i nostri cittadini”.

Francesca Michelotti, Su: “Anche io do mio sostegno a questo Pdl .Voglio
chiedere se questo Pdl è aperto e se è possibile includere tra questi soggetti
non solo consiglieri, o meno. E’ molto opportuno che questa operazione
trasparenza possa essere compiuta su diretto obbligo e interessamento di chi
percepisce questi emolumenti. Organi di Stampa annualmente pubblicano stipendi
ed emolumenti e c’è questa speculazione sui compensi pubblici che secondo me
non dovrebbe essere lasciata all’iniziativa della stampa, ma a una procedura
cui attenersi. E’ opportuno dare caratteristica di istituzionalità a questa
esigenza di trasparenza per evitare strumentalizzazioni mediatiche e
imprecisioni”.

Marco Podeschi, Upr: “Questo Pdl riprende considerazioni che fece
dall’opposizione l’allora consigliere Giuseppe Maria Morganti. In questa
legislatura abbiamo fatto decine di interpellanze per avere emolumenti per
diversi organi pubblici e ciò ha richiesto enorme dispendio di energie.
Nell’ultima legge Finanziaria è stato approvato su nostra richiesta l’obbligo
di pubblicazione entro il 30 giugno di ogni anno sul sito del Consiglio di una
serie di emolumenti, ma credo questo articolo sia stato dimenticato. Noi
riteniamo si debba dare attuazione al principio di trasparenza, invocato da
tutti i gruppi consiliari. In Italia, paese opaco, da anni è possibile trovare
sul web gli stipendi delle authority, qua no. Abbiamo volontà di far approvare
che il Consiglio renda pubblici gli emolumenti di chi viene qui nominato sul
suo sito”.


San Marino, 13 Giugno 2016/02

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