COMUNICATO STAMPA
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 24-27 AGOSTO
– VENERDI’ 27 AGOSTO – seduta della mattina
L’ultima giornata di lavori consiliari si apre con l’avvio dell’esame dell’articolato del Pdl “Progetto di legge “Misure e strumenti per la cartolarizzazione dei crediti”, al comma 14 (24 articoli), presentato dal Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti. Lo scontro maggiore tra consiglieri di maggioranza e opposizione si è avuto sull’articolo 12 che definisce la figura dell’Arranger di sistema. Per i consiglieri di Rf e di Libera il fatto che la nomina in primis spetti all’Originator (le banche) non è garanzia di indipendenza, inoltre non condividono che sulla stessa nomina non abbia voce in capitolo la Commissione Finanze, cui non è chiesto parere vincolante. Al contrario, per la maggioranza il testo, rispetto alla prima lettura, è stato migliorato con l’introduzione di un soggetto terzo indipendente e con la valutazione della nomina della Commissione finanze. Il Segretario di Stato Gatti, sulle garanzie dello Stato rispetto al valore degli Npl attribuiti dall’arranger assicura: “Lo Stato non garantirà mai il 100% del valore indicato”.
La seduta termina con l’approvazione dell’articolo 13: l’esame proseguirà nella seduta del pomeriggio.
Di seguito il dibattito all’articolo 12 (Arranger di Sistema) /approvato con 34 voti a favore, 7 contrari
Articolo 12: Nell’ambito delle Operazioni di Cartolarizzazione di cui al presente Capo III, la nomina dell’Arranger da parte dell’Originator è in ogni caso obbligatoria.
- c) verrà nominato dal Congresso di Stato all’interno di una rosa di nomi formata congiuntamente dagli Originator partecipanti all’Operazione di Cartolarizzazione, fermo restando che, in caso di mancata concorde indicazione degli Originator, l’Arranger sarà nominato dal Congresso di Stato, sentita la Commissione Consiliare Permanente Finanze, Bilancio e Programmazione; Artigianato, Industria, Commercio; Turismo, Servizi, Trasporti e Telecomunicazioni, Lavoro e Cooperazione. In tale ultimo caso, l’Arranger dovrà risultare soggetto indipendente rispetto agli Originator, ritenendosi tale requisito soddisfatto qualora l’Arranger o i suoi esponenti aziendali non abbiano avuto rapporti di natura economica e/o professionale negli ultimi cinque anni con gli Originator, rispettive società controllanti e/o controllate.
Matteo Ciacci, Libera
Avete impostato tutto il pdl sulla valutazione dell’Arranger, il valutatore. Per valutare il valore economico reale, la banca ha messo sul piatto un determinato credito e l’Arranger dice che valore ha e sulla base di esso ci mette la garanzia lo Stato. Questa valutazione per noi doveva essere sempre indipendente e doveva esserci un coinvolgimento reale della Commissione consigliare Finanze, perché la scelta del valutatore ha un’importanza strategica, da non sottovalutare, invece il valutatore lo scelgono gli originator e viene così meno l’indipendenza. E in alternativa, se gli originator- chi deve essere valutato- non si sceglie il valutatore, è il Congresso di Stato che se lo sceglie. Vi è una fortissima discrezionalità. Per noi vale l’indipendenza sempre – sia che lo scelgano le banche o il governo- e che almeno venisse introdotto un parere della Commissione finanze. Crediamo sia inaccettabile: la scelta del valutatore non può rimanere in campo a chi deve essere valutato. Se l’Arranger valutasse il credito a valore immesso dalle banche con la garanzia di Stato e se quell’azione di recupero non avviene, la garanzia la mette esclusivamente lo Stato. La banca ne esce poco o niente danneggiata a fronte di un credito che non torna. E’ un articolo inaccettabile, abbiamo chiesto di cambiarlo a spron battuto.
Vladimiro Selva, Libera
Come forza politica abbiamo evidenziato quella che rischia di essere una distorsione. L’arranger stima il valore effettivo recuperabile di un credito. Se per esempio la banca lo ascrive a 100, se il valutatore lo valuta 80, se si recupera una cifra inferiore a 80, la banca mette 20, lo Stato tutto il resto.
Le banche hanno tutto l’interesse che la valutazione sia più alta possibile perché su di essa ci sta la garanzia. Perché dare in capo ad Abs la nomina del tecnico? Visto che negli anni le banche i crediti li hanno creati, riteniamo che pur sostenendo il sistema e mettendo le garanzie, si giusto che chi ha sbagliato paghi e che questa valutazione vada fatta da organismo assolutamente indipendente che non può essere nominato dalle banche.
Nicola Renzi, Rf
Ci dispiace veramente molto che su questo argomento non sia stato possibile parlare e che non ci sarà un briciolo di dibattito. La responsabilità di chi voterà questo articolo sarà enorme nei confronti dei cittadini. Qui parliamo di un sistema che non funzionerà, nascerà per funzionare e favorire una parte coinvolta, il ceto bancario, non gli interessi dello Stato e lo si capisce benissimo dall’articolo. La Commissione finanze viene completamente esautorata, nell’articolo c’è scritto un ‘sentita’, oggi il congresso di sceglie l’arranger e tira dritto senza doversi confrontare, ma venendo a fare un riferimento di due-tre parole in commissione. Drammatico: se gli originator si mettono d’accordo, il criterio di indipendenza non vale.
Stefano Giulianelli, Pdcs
Rispetto alla prima lettura in realtà questo articolo è stato migliorato. Il riferimento alla Commissione finanze sulla nomina dell’arranger non c’era in prima lettura, il fatto che lo introduciamo nel processo di nomina penso sia un elemento di tutela di tutta l’operazione di cartolarizzazione. Per quanto riguarda l’esperto indipendente, tutti i commissari che hanno approfondito l’esame del Pdl hanno intravisto nel comma 3 alla lettera a) un elemento rafforzativo. Il fatto di disgiungere le funzioni tra arranger ed esperto indipendente è un meccanismo che evita distorsioni. L’arranger, quando viene nominato un soggetto indipendente, non fa più la valutazione dei crediti. Il testo rispetto alla prima lettura a parere mio e dei commissari di maggioranza è stato migliorato con l’introduzione di un soggetto terzo indipendente e con la valutazione della nomina della Commissione finanze. E va a limitare anche le critiche emerse in sede di commissione e sia quest’oggi in Aula.
Emanuele Santi, Rete
Parlare di indipendenza per chi andrà a a fare la valutazione è importante, ma è tutto relativo. Nella scorsa legislatura Mazzeo è stato chiamato in Bcsm. come indipendente, poi abbiamo visto che non lo era per niente. Noi abbiamo oltre 1,5 miliardi di euro di Npl, già svalutati a 550 milioni di euro. Il valutatore ci dirà subito se sono stati più o meno valutati: se dirà che se ne recuperano 400 mln di euro, sapremo che le banche non li hanno svalutati per 150 mln di euro, ed è già grave.
Non si è poi voluto mettere una percentuale fissa per garanzia, per legge, dobbiamo essere noi in Commissione finanze a dire di quanto sarà: se valuterà 600 mln o 400 mln lo Stato potrà decidere di dare garanzia solo su metà di quella somma. Verremo in Commissione finanze- e abbiamo colto in questo i contributi di Libera- a dire che daremo garanzia di x, non sarà mai l’importo del valutatore, noi metteremo la garanzia di cui saremo sicuri. Se ci accorgeremo che ha fatto un lavoro troppo in favore delle banche o non consono, noi abbiamo facoltà di buttare quella proposta nel bidone. Questo il punto.
Alessandro Cardelli, Pdcs
E’ uno degli articoli su cui si è innescata più polemica. Rispetto alla prima lettura modifiche sono state fatte, e dei requisiti sono stati richiesti. In particolare, si chiede che l’arranger, e anche un soggetto terzo di cui al comma 3, debba essere soggetto di primario standing nella valutazione dei crediti. Alla luce delle preoccupazione, credo non possa essere certo un soggetto sammarinese che abbia lavorato negli istituti bancari sammarinesi.
Fernando Bindi, Rf
Al comune uomo della strada questo dibattito credo porti un ragionamento che il collega Selva ha evidenziato: se uno dicesse che l’arranger è quello che stabilisce la percentuale di denaro su cui lo Stato si fa la sua garanzia, è o non è una interpretazione vicina alla realtà o è una maliziosa domanda dell’opposizione? Poi quel ‘sentita’ dice tutto o niente. Il problema di fondo: impartire l’idea che chi ha generato il mucchio di Npl, in pratica, partecipa a decidere chi è che farà la loro valutazione, non vi sembra porti un forte dubbio sul risultato? Aggiungiamo che non ci saranno da nessuna parte azioni di responsabilità civile, a quel punto il risultato è che lo Stato, cioè tutti noi, dovremo affidarci alla buona volontà dell’arranger che faccia valutazioni più reali possibili, in modo da fare meno danni possibili.
Giovanni Zonzini, Rete
Questo articolo è uno dei nodi fondamentali della legge. Ribadisco quanto detto ieri: se lo Stato garantisce le banche, e gli investitori che comprano obbligazioni emesse da originator, lo Stato dovrebbe avere una remunerazione per il servizio di assicurazione che offre e usarlo per coprire i costi presso un assicuratore privato che, in caso di discussione della garanzia, intervenga in favore dello Stato. Non ci possiamo permettere imprevisti per decine di milioni di euro. Meglio una piccola spesa in più, così se dovremmo avere imprevisti, non ci sveneremo.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
L’indipendenza è un fattore secondario rispetto al fatto che prima le banche possono mettersi d’accordo per il valutatore. Chi è interessato a che questo credito sia valutato al massimo della loro espressione è lo stesso soggetto che dipende dalle banche stesse. E’ un’assurdità assoluta e genererà rischi fortissimi per lo Stato, garante dell’operazione. Poi è tutto ipotetico su chi deciderà la percentuale, checchè se ne dica. A quel punto le risorse pubbliche trovano espressione di rischio molto alta. Se c’è un miliardo di Npl da gestire e sono stati valutati al 45%, vorrei ricordare che nei dati di Bankitalia sul recupero Npl sui crediti garantiti si ragiona sul 35% e non garantiti al 12%. C’è un 20%-, 200 mln di euro- che lo Stato sta mettendo a rischio in questa operazione. Torniamo con i piedi per terra a far sì che sia lo Stato a gestire e a non mettere a rischio risorse pubbliche.
Andrea Zafferani, Rf
Abbiamo un po’ sconfinato sul tema su come sarà data la garanzia e come sarà data, tema che è oggetto di un altro articolo. Qui siamo alla valutazione dei crediti che è fondamentale per stabilire le tranche emesse e poiché lo Stato metterà garanzie sulle emissioni ‘senior’. L’esperto indipendente potrebbe svolgere analisi del valore reale al posto dell’arranger, ma è uscito fuori nell’articolo e non viene definito nella legge in alcuna maniera quali devono essere i suoi requisiti e cosa deve fare. E’ stata una cosa buttata lì. Credo anche questo non sia approccio serio se ci si credeva veramente. Quello che è definito è l’arranger, che è scelto dalle banche, può non essere indipendente e portare a sovra valutazione del valore reale dei crediti. Perché fa gli interessi delle banche. E c’è il rischio che lo Stato debba usare la sua garanzia e far uscire milioni di euro. Perché la stima sia attendibile servono requisiti di professionalità e indipendenza che legge non fissa. Si potrebbe ammettere sia stato un errore.
Maria Catia Savoretti, Rf
E’ l’articolo che rappresena il nodo centrale al pdl, affidiamo all’arranger la valutazione degli Npl. Non possiamo affidarci alla cieca. Al punto c) si dice che la Commissione sia sentita solo se non c’è accordo tra originator; è assolutamente scorretto, va sentita anche prima. Non possiamo tutelare un sistema, quello bancario finanziario, senza pensare le conseguenze che potremmo trovare strada facendo.
Francesco Mussoni, Pdcs
E’ suggestivo il dipinto che l’opposizione sta cercando di ricavare. E’ evidente che dove ci sono i soldi ci sono gli squali, ci vuole attenzione e siamo d’accordo, però su questa norma bisogna essere onesti intellettualmente. In Commissione c’è stato un passaggio qualificante in cui abbiamo dato criteri di professionalità. Quando gli originator sono interessati e sono anche in competizione nel richiedere persone di elevato standing di professionalità- non sono tanti gli arranger che rispondono a tali requisiti. Non so se è la norma perfetta, sicuramente c’è un passaggio qualificante rispetto alla prima lettura . E anche un altro passaggio qualificante è stato introdotto relativo al valore economico reale.
Gerardo Giovagnoli, Npr
Tutta la concentrazione è destinata a questa vicenda: a quanto potrebbe rimetterci lo Stato che diventa garante di ultima istanza. Prima questione è se è un bene che lo sia. Lo deve essere perché i crediti di cui si parla sono anche in pancia per una quota consistenze allo Stato stesso. E per chi guarda l’operazione dall’esterno, la garanzia dello Stato è fondamentale. Il problema è quanto poi tutti i soggetti che richiamiamo hanno interessi diversi e dobbiamo fare in modo con le leggi che chi ha interesse contrario allo Stato sia controbilanciato, fare in modo che l’arranger non sovrastimi e che faccia in modo che lo Stato non abbia un disvalore. Si potrebbe determinare una serie di meccanismi che fanno in modo che il guadagno ci sia nel non fregare lo Stato.
Alberto Giorgano Spagni Reffi, Rete
Finora il rischio per gliistituti bancari non se lo è assunto sempre lo Stato? Perché siamo arrivati allo strumento sulle cartolarizzazioni che altri paesi hanno da 20 anni? Siamo arrivati a farlo perché le banche hanno accumulato Npl in forma eccessiva e vanno smaltiti. Lo Stato dovrà poi essere abile per decidere la garanzia. Dato rilevante: chi oggi si straccia le vesti per gli Npl, sono le stesse persone che hanno svenduto crediti sanitari al 7,5% in una giornata. Abbiamo troppi pesi sul sistema bancario che vanno a riverberarsi sul bilancio dello Stato, inutile stare a discutere che perdiamo garanzie, se gli istituti di credito dello stato o privati o falliscono, poi è sempre lo Stato che va a finanziare i loro fallimenti. Perché avrà sempre la garanzia per tutti correntisti. Stiamo facendo un gran giro, ma l’idea è sempre stata di tutelare i fallimenti bancari.
Focus e attenzione comunque per questi strumenti che possono essere rischiosi.
Marco Gatti, Pdcs
Ritenterò di spiegare gli interventi di cartolarizzazione: in tutto il mondo la banca assegna un ruolo al valutatore dei crediti, assegna poi un ruolo ad un arranger che costruisce l’operazione sulla base della valutazione e poi chiede garanzia allo Stato sulle senior. L’organo che decide di prestare la garanzia è il ministero dello Finanze. Nel mondo, ogni banca fa la sua operazione di cartolarizzazione.
A San Marino non abbiamo nessuna banca in grado di gestire una sua operazione perché non c’è massa critica, dobbiamo tenerle tutte insieme e cercare di contenere i costi- per questo è previsto che l’arranger possa fare il valutatore, ma ci può essere anche un terzo. Ogni banca avrà piacere di nominare il suo arranger, abbiamo detto di lavorate per una lista da mandare al congresso che dovrà decidere la garanzia, sentita la commissione, perché è giusto siamo una realtà piccola, facciamo sì che l’operazione sia più facile possibile. Se non si mettono d’accordo, qualcuno dovrà farlo. Se sono le banche: ogni valutatore è terzo perché risponde di quello che fa. Il problema della terzietà significa che deve essere terzo rispetto tutte le banche, ognuna potrà dire ‘lui ha lavorato in quella banca ..” . Se non si mettono d’accordo, lo Stato- che tra l’altro detiene una banca- dice ‘prendiamo soggetto terzo ‘che valuta per esempio 400 mln di euro. Ma non è detto che lo Stato decida di mettere tutti e 400 mln di euro in garanzia. Non garantirà mai il 100%. Poi può farsi una assicurazione o no, ma io non garantirò mai il 100%.
Repubblica di San Marino, 27 Agosto 2021/01