CONSIGLIO. IRROMPE IL GRUPPO DEL PARTITO SOCIALISTA Agenzia Dire-Torre1

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CASALI: RIFORMA FISCO? VEDREMO CHE FARE, MA SIAMO NEL DOPO PATTO

 

Cambia ancora lo scacchiere politico in Consiglio grande e generale. E questa volta lo smottamento sembra destinato a lasciare il segno. Nuovo partito socialista e Partito socialista riformista sammarinese, dopo l’unificazione del 30 maggio, rompono gli indugi e danno vita al gruppo unico del Partito socialista. Per ora Nps sceglie di non ritirare la delegazione di governo. “Devono prevalere gli interessi del Paese”, manda a dire il segretario Augusto Casali. E poi, aggiunge sibillino, “si fa sempre in tempo”. Intanto pero’ e’ tutt’altro che certo l’appoggio alla riforma tributaria, alla ricapitalizzazione della Cassa di risparmio e al decreto sulle dirigenze, piatti forti dell’imminente seduta parlamentare.
“C’e’ stata un’accelerazione negli eventi politici, siamo gia’ nel dopo, oltre il Patto, che per noi ha perso le ragioni di essere”. Suonano come un epitaffio le parole di Casali alla
stampa, alle quali fa da contraltare l’annuncio della nascita, giovedi’, del gruppo consigliare del Partito socialista, il cui “valore politico non puo’ essere sottovalutato”. Anche perche’
ora scatta la corsa alle alleanze, con l’obiettivo di creare delle coalizioni “ampie e omogenee” e capaci di scongiurare l’affermazione dell’antipolitica.
“Alle prossime elezioni- e’ sicuro Casali- ci saranno delle situazioni nuove, anche sorprendenti. E se la proposta non sara’ credibile il rischio per le forze politiche tradizionali sara’
alto”. Il presente parla pero’ di una seduta parlamentare molto impegnativa, su cui il neonato gruppo Ps non da’ certezze.
“Valuteremo di volta in volta e negli interessi del Paese”, sul nuovo fisco cosi’ come sugli altri interventi.
Certo, aggiunge Casali, “un ordine del giorno per accontentare i sindacati che va a cambiare una legge la dice lunga sulla mancanza di chiarezza”. Forse sarebbe stato meglio, ragiona, ritirare il provvedimento e riproporlo con la procedura piu’ avanti d’urgenza. Sia come sia, l’esperienza del Patto e’ finita. Finche’ e’ durato, sottolinea Casali, “ha lavorato alacremente in una situazione di emergenza, anche se i ritardi sulle cose da fare hanno messo in evidenza
responsabilita’ diffuse. Fino alla nascita del Ps le cose sono andate bene. Poi alcune forze politiche hanno complicato il tutto e cercato di piegarci alle loro esigenze”.
Sotto accusa, dunque, la fibrillazione politica degli ultimi mesi e in particolare il colpo di fulmine tra Democrazia cristiana e Partito dei socialisti e democratici. Ma anche il
confronto ristretto sulla riforma tributaria. “Si e’ giocata una partita esclusivamente politica e ora si fanno gli appelli”, attacca il segretario del Psrs, Simone Celli, ironizzando sul
fatto che una legge venga modificata da un odg: “E’ una commedia, il vero teatrino della politica”. Ora, aggiunge, “dobbiamo trovare le condizioni politiche per uscire dall’emergenza e
ricercare le convergenze politiche e programmatiche su un vero piano di rilancio del Paese”. Il Ps terra’ dunque il “dialogo aperto” con tutte le forze politiche, spiega il presidente del
Psrs, Paride Andreoli: “La legge elettorale non e’ delle migliori e noi ci confronteremo con chi converge su un programma”.
Organizzando l’eventuale risposta all’asse Pdcs-Psd-Ap sentendo gli umori anche degli altri partiti dell’attuale maggioranza.
“Servono- conclude- alleanze capaci di garantire futuro e progetti di sviluppo”.

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