Consiglio, Libera annuncia a sorpresa l’ostruzionismo contro il Des: maggioranza valuta accordo, opposizione spaccata

Consiglio, Libera annuncia a sorpresa l’ostruzionismo contro il Des: maggioranza valuta accordo, opposizione spaccata

“Se Atene piange, Sparta non ride” recita un noto detto. Una situazione che descrive bene l’attuale momento politico sammarinese dopo il dibattito di oggi in Consiglio sulla legge di bilancio.

Se da una parte infatti la maggioranza ha visto qualche distinguo e frecciatine, come quella tra il capogruppo Dc Francesco Mussoni ed il Segretario all’Industria Fabio Righi, dall’altra l’opposizione arriva spaccata, con Libera che in solitaria annuncia l’ostruzionismo per far saltare l’esame in prima lettura della legge sul Des.

Ma andiamo con ordine. Questa mattina si è svolta in Consiglio l’ultima parte il dibattito generale sulla legge Finanziaria, seguita alle 13 dal deposito degli emendamenti che saranno discussi a partire da lunedì.

Tra gli ultimi ad intervenire prima delle repliche c’è stato il consigliere di Libera Giuseppe Maria Morganti che ai microfoni ha sganciato la bomba: “Abbiamo pronti 400 emendamenti alla legge di bilancio. Circa 40 sono di merito, tutti gli altri sono per fare ostruzionismo“. Obiettivo dichiarato è di prolungare la discussione sulla Finanziaria tanto a lungo da far saltare sul nascere la legge sul Des, “che prevede la delega della sovranità a soggetti terzi – sebbene miliardari. Quella sì è la debàcle della Repubblica”. Quindi da Morganti una stoccata ad una parte della maggioranza: “Non posso accettare che venga approvato questo accordo scellerato da un partito che ha avuto tanti voti di sinistra come Rete. Non parlo di Npr, visto che non riesco a definirlo se è di destra o sinistra”.

L’annuncio dell’ostruzionismo ha colto di sorpresa non solo maggioranza e governo, che hanno criticato apertamente la proposta, ma anche l’opposizione e persino la stessa Libera, visto che il consigliere Vladimiro Selva lo ha appreso durante il suo intervento di replica al termine del dibattito poiché assente al momento della decisione.

L’iniziativa ha lasciato attoniti anche i membri di Repubblica Futura, che con Libera e il resto dell’opposizione avevano concordato nei giorni scorsi alcuni emendamenti per la legge di bilancio.

A spaccare ulteriormente il fronte di minoranza c’è stato l’incontro post Consiglio tra Libera e maggioranza per trovare un accordo: il ritiro dei 360 emendamenti non di merito (“360 come i milioni di debito pubblico” fa notare un esponente di spicco di Libera) a fronte del recepimento di due emendamenti “anti Des” in Finanziaria. Il primo istituisce “l’Unità per la ripartenza del Paese” in cui sono presenti governo, politica, parti sociali con il compito di valutare e proporre al Consiglio “misure necessarie per la ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali e di esprimere pareri relativi ai progetti di natura economica”.

Il secondo chiede di introdurre l’approvazione preventiva del Consiglio Grande e Generale con maggioranza qualificata dei 2/3 degli aventi diritto per “i progetti economici che prevedono l’alienazione o la concessione d’uso per periodi superiori a 10 anni di beni patrimoniali dello Stato in favore di persone fisiche o giuridiche i cui titolari effettivi siano riconducibili a stranieri non residenti in forma stabile ed effettiva nello Stato”.

Emendamenti, questi sì, concordati con tutta l’opposizione nei giorni scorsi. “Non pare il modo più proficuo per collaborare” è il commento che trapela da Repubblica Futura.

Tornando all’incontro tra Libera e maggioranza, i rappresentanti di quest’ultima si sono presi del tempo per valutare la proposta del partito di Matteo Ciacci.

Lo scontro sul Des è appena iniziato.

 

Davide Giardi

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