Antonio Fabbri – L’informazione: Corruzione, in quattro a giudizio nell’ambito del caso Criminal Minds

Antonio Fabbri – L’informazione: Corruzione, in quattro a giudizio nell’ambito del caso Criminal Minds

L’informazione di San Marino

Corruzione, in quattro a giudizio nell’ambito del caso Criminal Minds

 

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Ancora strascichi del caso Criminal Minds, innescato dalla Guardia di finanza di Rimini e che ha investito anche San Marino nell’ambito di almeno quattro procedimenti: uno archiviato, uno giunto a sentenza di primo grado, uno ancora in corso di dibattimento di prima istanza e quest’ultimo per il quale è stato disposto a fine aprile il rinvio a giudizio. 

L’accusa, in questo caso, è di corruzione di funzionario di uno stato estero.

I fatti I fatti risalgono agli anni a cavallo tra il 2006 e il 2008, quando la Karnak era nel mirino dei controlli della guardia di finanza e quando a San Marino era in piena attività anche una ambigua agenzia di investigazioni denominata Cio, guidata da Salvatore Vargiu, ex carabiniere ben inserito in attività di “intelligence”. L’agenzia che
aveva sede a Borgo Maggiore,
annoverava tra i suoi clienti
anche la Karnak. Referenti di
Vargiu nell’azienda di Chiesanuova
erano il direttore commerciale,
Giovanni Pierani, e
il presidente Marco Bianchini,
quest’ultimo presidente anche
di Fingestus, la finanziaria
della famiglia Bianchini, alla
quale, pure, Vargiu prestava i
suoi servizi.

Che cosa faceva Vargiu per
conto di Karnak
?
Dalle indagini, che hanno
portato anche ad aprire e perquisire
le cassette di sicurezza
presso la sede dell’agenzia di
investigazioni, sono emersi documenti,
dossier, e memoriali
– tra cui il famigerato “Atto K”
– che hanno portato gli inquirenti
a verificare che l’attività
di Vargiu per conto di Karnak,
oltre a quella di normale e legittima
sorveglianza, era anche
quella di redigere dei “rapporti
confidenziali”.


Rapporti confidenziali relativi
a informazioni riservate sulle
indagini della Guardia di Finanza
sul conto di Karnak s.a.
Per poter sapere che cosa le
fiamme gialle stessero facendo nei confronti dell’azienda
di Chiesanuova, Vargiu era
collegato con il Maresciallo
Aiutante, Ufficiale del nucleo
di Polizia Tributaria, Enrico
Nanna.

La contestata corruzione
Secondo il commissario della
legge Antonella Volpinari, che
ha firmato il rinvio a giudizio,
della corruzione si sono trovati
riscontri sia nelle carte, sia
nella documentazione acquisita
dall’autorità italiana, sia dagli
interrogatori, sia dalle intercettazioni
telefoniche che arrivano
sempre dalle indagini italiane
ed entrate, tramite rogatoria,
nel fascicolo sammarinese.
Per fornire quelle informazioni
confidenziali, il finanziere
Nanna avrebbe preso, secondo
l’accusa, complessivamente
48.500 euro. Mazzette, per gli
inquirenti, maturate anche in
ragione di un preciso tariffario
stabilito per tipologia di visura,
al Pra, all’Archivio informatico
Sdi o all’anagrafe tributaria.
Tutte informazioni che Vargiu,
in contatto con Nanna, trasmetteva
poi a Marco Bianchini e a
Giovanni Pierani.
Il Commissario della Legge,
ritenuto che le prove raccolte
siano sufficienti, ha dunque disposto
il rinvio a giudizio con
l’accusa si corruzione, degli allora
vertici di Karnak, Pierani
e Bianchini, dell’Investigatore
privato Salvatore Vargiu e del
finanziere Finanziere Nanna.
La data del processo non è
stata ancora fissata.

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