Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Il patron di Vodafone e Smt versò tre milioni di euro alla fondazione di Claudio Podeschi

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Il patron di Vodafone e Smt versò tre milioni di euro alla fondazione di Claudio Podeschi

L’Informazione di San Marino

Tangentopoli, nuove rivelazioni su come venne gestita la concessione delle antenne e delle frequenze di telefonia

Il patron di Vodafone e Smt versò tre milioni di euro alla fondazione di Claudio Podeschi

Antonio Fabbri

Attraverso il
solito
giro di libretti,
300mila euro in
contanti finirono in
“pluto” e vennero
prelevati
con una serie
di operazioni
da Andrea Della Balda
amministratore
delegato di San Marino telecom

I magistrati
mettono in
relazione i denari
versati dal magnate
delle tlc con l’iter
delle concessioni

Sui libretti di
“Mazzini”
l’ex segretario alla
sanità fece girare
oltre 4 milioni
di euro

L’attivazione della Fondazione
per la promozione economica e
finanziaria sammarinese si rese
necessaria per movimentare
l’imponente massa di denaro gestita
senza dare nell’occhio. Una
disponibilità di denaro enorme,
incompatibile con i ruoli pubblici
ricoperti in particolare da
Claudio Podeschi, che venne
così nascosta dietro il paravento
della Fondazione e di un’altra
galassia di società. Soldi che
poi sarebbero ritornati grazie al
sistema di schermature messo
in atto a favore delle persone,
tra cui politici, che facevano
parte di quella che i magistrati
ritengono una associazione a
delinquere.

Massa imponente di denaro per
ora calcolata in 14milioni di
euro complessivi transitati per la
Fondazione riconducibile a Podeschi
e amministrata da Pietro
Silva. I due, assieme a Giuseppe
Roberti e Gilberto Canuti funzionari
della Banca commerciale
sammarinese dove transitavano
i denari, seppure non sia l’unica,
sono accusati di associazione a
delinquere finalizzata al riciclaggio
e non solo.
Nel provvedimento con il quale
i magistrati hanno disposto il
sequestro di somme e utilità
riconducibili direttamente o indirettamente
a Podeschi per un
valore complessivo di 14 milioni
di euro, vengono descritti diversi
episodi di passaggi di denaro
ritenuti indicativi dell’attività
dell’associazione a delinquere e
del ruolo della Fondazione per
la promozione economica e fi-
nanziaria sammarinese. In realtà
i magistrati ritengono che per la
promozione del Paese la Fondazione
abbia fatto ben poco, e
sia servita molto di più per “sovvenzionare”
i soggetti che per la
magistratura fanno parte dell’associazione
a delinquere.
I soldi per le Tlc
alla fondazione
. Tra i finanziamenti sospetti alla
Fondazione i magistrati elencano,
nel provvedimento di verifiche bancarie e sequestro, anche
quelli arrivati da Simon Murray
(non indagato), noto magnate
di Vodafone e azionista di maggioranza
oltre che presidente di San Marino Telecom Spa. Si
tratta di una movimentazione del
giugno 2005 con la disposizione
di bonifici da parte Murray ed
eseguiti tramite banche svizzere,
di Hong Kong e delle Isole del
Canale. Questi soldi, quattro milioni
di euro, finirono sul conto
di una società, Polider Consultories
Associades Ltd, gravitante
nell’ambito della fondazione che
aveva un conto presso Banca
commerciale sammarinese. Di
questi denari, tre milioni con un
altro bonifico andarono a favore
della Fondazione. Con la provvista
così formata sul conto dalla
fondazione Pietro Silva prelevò
mezzo milione di euro e lo depositò
sul libretto “Pluto”, inizialmente
collegato all’anagrafica
della fondazione, ma quando fu
estinto, collegato all’amministratore
di Smt, Andrea Della Balda
(non indagato). La destinazione
di quei soldi fu principalmente il
prelievo in contanti da parte dello
stesso Della Balda per circa
300mila euro.
Senza che vi sia traccia nella
contabilità della Fondazione, i
magistrati parlano del denaro
versato da Murray-Smt come
caso emblematico dei soldi che
finivano a questo ente che avrebbe
dovuto operare senza scopo
di lucro. Ma più precisamente
viene rilevato come Claudio
Podeschi fu anche destinatario
di 295.000 euro, somma con la
quale Pietro Silva, amministratore
della famigerata fondazione,
alimentò il libretto “Argentina”.
Per alimentare questo libretto
venne utilizzata proprio la somma
proveniente dai bonifici per
oltre 4 milioni di euro disposti
da Simon Murray a favore della
società Polider presso Banca
Commerciale Sammarinese,
denari poi girati alla fondazione
per una quota di 3 milioni.
I passaggi istituzionali. Parallelamente ai versamenti di
Murray e alle movimentazioni legate a quel denaro, i magistrati
ricostruiscono il percorso delle
concessioni nell’ambito delle telecomunicazioni.
Si parte dal 29
giugno 2004 quando il Consiglio
diede mandato alla Segreteria
all’Industria di predisporre il
piano strategico delle telecomunicazioni.
Il gruppo di lavoro
venne nominato dal governo
in agosto, mentre il 29 marzo
2005 il piano venne adottato. I
22 maggio 2005 il Congresso di
Stato rilasciò la concessione per
le Tlc a San Marino Telecom-
Prima. Il 24 giugno del 2005 arrivarono
i bonifici per 3 milioni
di euro a favore della Fondazione
di Podeschi. Tra il 22 settembre
2005 e il 26 febbraio 2007
una serie di delibere consentì
l’installazione delle famose antenne
su siti dell’Eccellentissima
Camera. Una scansione temporale
emblematica per i magistrati
che riconducono la concessione
delle Tlc a quei bonifici fatti da
Murray.
L’utilizzo di “Mazzini”
da parte di Podeschi

Per i giudici emerge che, oltre a
movimentazioni internazionali
su società e conti esteri, l’utilizzo
dei libretti di “Giuseppe
Mazzini” da parte di Podeschi
occupò un ampio arco di tempo
tra il 2005 e il 2007. Fra l’altro
risulta che Podeschi fu destinatario
della somma di 50mila euro
derivante dall’ormai noto libretto
“Arrivederci”, uno dei primi
e quello su cui transitò anche la
tangente per la Nuova Banca,
poi diventata Credito sammarinese.
Secondo i magistrati
Podeschi ha operato sui libretti
della famiglia Mazzini per un
importo complessivo superiore
ai 4 milioni di euro accreditati,
che venivano gestiti da Giuseppe
Roberti il quale, con l’ex Segretario
di Stato alla sanità, è accusato
di associazione a delinquere
finalizzata al riciclaggio.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy