Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Re Nero, riprende il processo. Udienza l’11 settembre a Forlì

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Re Nero, riprende il processo. Udienza l’11 settembre a Forlì

 L’informazione di San Marino

Re Nero, riprende
il processo:
Udienza l’11 settembre a Forlì

Dopo l’astensione di un Gup e la ricusazione di un secondo, le
trentasette richieste di rinvio a giudizio nella vicenda che coinvolge Asset
Banca saranno vagliate dal giudice Camillo Poillucci. A sostenere l’accusa sarà
il procuratore capo Sergio Sottani

La vicenda “Re
Nero
”, dalla quale per “partenogenesi” sono scaturiti gli altri filoni che
hanno interessato le indagini della procura di Forlì con estensione sul Titano,
è ancora all’udienza preliminare. A quanto pare, però, dopo varie vicissitudini
procedurali, la situazione si è sbloccata.

La nuova udienza
davanti al Gup, il Giudice
dell’udienza preliminare, è stata
infatti fissata per il prossimo 11
settembre 2014.

Le incompatibilità dei Gup

Il primo Gup della vicenda
decise di astenersi in quanto la
moglie esercita la professione
di avvocato ed era legale del
Credito di Romagna, banca
d’oltre confine collegata alle
vicende contestate nel procedimento
che vede interessati
i vertici di Asset Banca.
Vertici di Asset che, tramite i
loro legali, avevano proposto
ricusazione nei confronti del
secondo Gup nominato, Luisa
Del Bianco. Ricusazione accolta
dalla Cassazione. Si è dovuto
quindi procedere alla nomina di
un terzo giudice per l’udienza
preliminare, quello che presiederà
la seduta fissata per l’11
settembre. Si tratta di Camillo
Poillucci. Spetterà a lui valutare
la fondatezza delle richieste
della pubblica accusa guidata
dal procuratore generale SergioSottani. L’udienza in programma
tra dieci giorni, dunque,
arriverà a distanza di tre anni
dalla prima udienza preliminare,
il 6 ottobre 2011, e a sei anni
dagli arresti che portarono in
carcere sotto custodia cautelare,
a inizio del 2008, dieci persone
tra cui i vertici dell’istituto di
credito del Titano.

Trentasette richieste
di rinvio a giudizio

Sono 37 le richieste di rinvio a
giudizio che i pubblici ministeri
di Forlì formuleranno al Gup.
Tra queste quelle del presidente
di Asset Banca, Stefano Ercolani,
e del Direttore Generale,
Barbara Tabarrini. La difesa ha
sempre contestato gli addebiti,
sostenendo comunque la regolarità
dell’operatività di Asset e
dei suoi vertici.
I fatti contestati dall’accusa, tuttavia,
sono quelli presi in esame
nell’inchiesta portata avanti dai
sostituti procuratori Fabio Di
Vizio e Marco Forte, denominata
appunto “Re Nero”, che
ipotizzava il riciclaggio di denaro
tra la Banca di Credito e Risparmio
di Romagna con sede
a Forlì e la Asset Banca di San
Marino. Entrambi i due pubblici
ministeri che avevano condotto
le indagini, ad oggi non sono
più in forza alla procura di Forlì
e, pertanto, nell’udienza che si
apre nei prossimi giorni l’accusa
sarà sostenuta direttamente
dal procuratore capo, Sergio
Sottati, assieme ai suoi sostituti.
Tra gli indagati in sei hanno
già patteggiato. Le richieste di
rinvio a giudizio verranno formulate
anche per due persone
giuridiche, Asset e Smam, San
Marino Asset Management. E’
già fissata anche una udienza
per il giorno successivo. Dopo
le requisitorie dei pubblici ministeri,
toccherà alle parti offese.
Quindi, in altre udienze che
dovranno essere fissate, sarà la
volta degli avvocati difensori.
Presumibile, dunque, che la
decisione sul rinvio a giudizio o
meno, non arrivi prima dell’inizio
prossimo anno.

Le parti civili

Alla prima udienza preliminare,
nell’ottobre del 2011, c’erano in
aula un centinaio di persone.
Tanti sono i soggetti coinvolti
e tantissimi anche i legali dei
collegi difensivi. Pesante anche
la caratura delle parti offese:
Banca d’Italia e l’Agenzia delle
entrate d’oltre confine. Banca
d’Italia figura parte lesa anche
nel processo “Varano”, quello
che riguarda il caso Carisp-Delta,
per il quale, dopo il rinvio
a giudizio del gennaio scorso
per tutti i 35 indagati, la prima
udienza dibattimentale è stata
fissata per il 15 ottobre. Il caso
“Varano” che riguarda Carisp –
scaturito dalle indagini dell’inchiesta
“Re Nero” che, nata per
prima giunge per ultima davanti
al Gup – è di sicuro il più imponente.
Conta infatti una mole di
documentazione impressionante,
rinchiusa in 140 faldoni per
140mila pagine

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