Consiglio Grande e Generale, giovedi’ 21 luglio, sessione pomeridiana

Consiglio Grande e Generale, giovedi’ 21 luglio, sessione pomeridiana

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 18-21 LUGLIO

GIOVEDI’ 21 LUGLIO- Seduta del pomeriggio

Nella seduta pomeridiana il
Consiglio Grande e Generale licenzia con l’approvazione a larga maggioranza due
Progetti di legge presentati in seconda lettura in materia sanitaria dal
segretario di Stato Francesco Mussoni. Il primo è il Progetto di legge “Norme
per l’accertamento e la certificazione di morte”, approvato con 26 voti a
favore, 1 contrario e 8 astenuti
, il secondo è “Norme a tutela dei soggetti
affetti da malattia celiaca” che registra 27 voti a favore, 0 contrari e 6
astenuti
.
All’avvio della seduta,
prosegue l’esame delle Istanze d’Arengo: su tre istanze solo una viene
approvata, con consenso unanime, la n.13, “per l’ampliamento e l’adeguamento
dell’attuale plesso della Scuola d’Infanzia nel Castello di Domagnano, inclusi
in particolare l’area parcheggio ed i servizi igienici”. Mentre è respinta con
30 voti contrari, 12 favorevoli e 4 astenuti l’Istanza d’Arengo n.5 “Per
la ricerca della compatibilità tra un sistema IVA per imprese volte al mercato
esterno ed un sistema monofase rispettoso delle imprese al dettaglio ed alla
tutela del consumo in territorio”. Infine rigettata
all’unanimità l’Istanza d’Arengo n.12 “Perché i pasti destinati ai detenuti
nel carcere dei Cappuccini siano forniti tramite il servizio mensa, con
previsione di un obbligo contributivo a carico dei detenuti per le spese di
vitto e alloggio e perché sia prevista la devoluzione in favore della Caritas
dei risparmi in tal modo conseguiti affinché li impieghi a sostegno dei
soggetti bisognosi”.
L’Aula inizia anche ad
affrontare l’ultimo progetto di legge in seconda lettura all’ordine del giorno,
la riforma del corpo diplomatico e consolare, presentato dal segretario di
Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, ma i lavori consiliari si
interrompono alle repliche del relativo dibattito e il comma 31 viene sospeso.
L’esame dell’articolato sarà ripreso nel Consiglio Grande e Generale di
Settembre.
I lavori si concludono con la riapertura del comma 3, con la presa d’atto della
graduatoria dei concorsi per il reclutamento di un uditore commissariale- da
cui risulta vincitore Elia Zaghini- e di 1 Procuratore del Fisco, cui risulta
vincitore Giorgia Ugolini.

 

Di
seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Comma
28
– Istanze
d’Arengo

Istanza
d’Arengo n.5

“Per la ricerca della compatibilità tra un sistema IVA per imprese volte al
mercato esterno (import/export) ed un sistema monofase rispettoso delle imprese
al dettaglio ed alla tutela del consumo in territorio”/ Respinta con 30 voti
contrari, 12 favorevoli e 4 astenuti.

Massimo Cenci, Ns
Gli
imprenditori del Polo del lusso hanno riconosciuto che oggi investire nel
commercio a San Marino è conveniente. Non cambiate le condizioni, se lo farete
rimettiamoci al tavolo, hanno detto. Ciò che chiede l’Istanza non è diverso,
nel principio, da quanto chiesto dagli imprenditori del Polo. Padoan ha
dichiarato di dover rivedere l’attuazione del proprio sistema Iva a seguito di
un confronto con il Fondo monetario internazionale. Per il settore industriale
è fondamentale entrare nel circuito Iva. E’ anche vero che tutti gli altri
hanno esigenze diverse. Non mi trova d’accordo la conclusione dell’Istanza
d’Arengo. Si dà una soluzione finale mentre una via si sta ancora cercando. Non
mi sento di dare un parere favorevole all’Istanza. Ma in quanto all’oggetto noi
ci siamo e ci saremo.

Guerrino Zanotti, Psd
Dopo più
di 3 anni e mezzo di legislatura non si è potuto purtroppo concretizzare un
percorso che si era avviato a fine 2013 con un impianto legislativo che è
rimasto fino a oggi lettera morta. L’empasse è dovuto forse alla distanza che
c’è sull’idea di arrivare a una riforma del sistema di imposte indirette nella
maggioranza. Rete e Pdcs sono vicini nel dire che non è il momento di procedere
con la riforma. Il Psd riconosce che il sistema potrebbe rendere le nostre
attività commerciali meno competitive e creare forse un effetto inflazione che
vogliamo scongiurare. Ma non è rinviando il problema che si danno risposte al
Paese. Sarà importante la fase transitoria di introduzione del sistema.
Accogliere l’Istanza vorrebbe dire mettere paletti precisi a una riforma che va
ancora costruita e sulla quale c’è disponibilità di dialogo.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs
Non vedo
l’urgenza di questo passaggio, nessun organismo europeo l’ha richiesto.
L’introduzione dell’Iva agevolerà il dialogo, soprattuto per il settore
industria. Non diminuirà la burocrazia. Sul non aumento della pressione fiscale
non è mai stato mostrato nulla. L’Iva è l’imposta più evasa a livello Europeo.
Il passaggio all’Iva potrebbe deprimere i consumi.

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze
In
questi ultimi tempi i dati e le informazioni necessarie per approfondire questa
importante riforma, che è necessaria al Paese, sono stati forniti ampiamente.
Ci si è confrontati fra forze politiche, con le associazioni economiche e forze
sociali. Il problema non è sulla norma ma sull’applicazione della legge.
Parliamo di aliquote e di franchigie, di gradualità di applicazione. Ci sono
settori dove potrebbe essere necessario confrontarci sull’applicazione delle
franchigie, che permettono di adottare il sistema Iva con maggiore
tranquillità, senza penalizzare la loro attività. Il problema sull’adottare la
riforma o meno è di natura prettamente politica. Il sistema misto non andrebbe
incontro allo snellimento delle procedure e alla semplificazione. Se vogliamo
complicare al massimo le cose dobbiamo adottare il sistema misto.
L’introduzione di un sistema Iva non complica le procedure amministrative da
parte degli operatori economici. Per come formulata, l’Istanza va rigettata. Il
discorso sulle imposte indirette è rinviato di poco tempo.

 

Comma
29
. Progetto
di legge “Norme per l’accertamento e la certificazione di morte” (II lettura)/ Approvato
con 26 voti a favore, 1 contrario e 8 astenuti

Roberto Venturini, Pcs, relatore unico
Il Progetto di Legge “Norme per l’accertamento e la certificazione di
morte” è stato esaminato dalla competente Commissione Consiliare
Permanente Igiene e Sanità, Previdenza e Sicurezza Sociale, Politiche Sociali,
Sport, Territorio, Ambiente e Agricoltura nella seduta del 9 Giugno. Il
Segretario di Stato per la Sanità, Francesco Mussoni, in apertura dei lavori
ha dato lettura della relazione accompagnatoria al Progetto di Legge. Si è
passati quind
i
all‘esame dell’articolato senza
che siano stati presentati emendamenti o modifiche rispetto al testo approvato
in prima lettura. Essendo questa una materia molto tecnica e dovendosi
sviluppare secondo criteri internazionalmente riconosciuti non è possibile
disporre di tanto margine per eventuali modif
iche. Alla stesura della legge che oggi viene
sottoposta alla valutazione del Consiglio Grande e Generale hanno collaborato
diversi professionisti medici del reparto di Anestesia e Rianimazione e del
Pronto Soccorso in collaborazione con l’Authority San
itaria e l’Avvocatura dello
Stato. Importanti suggerimenti sono stati inf
ine forniti dal Comitato Sammarinese di Bioetica.
Questo progetto di legge si rende innanzitutto necessario per aggiornare la
definizione di morte in rag
ione dell’evoluzione delle conoscenze e delle strumentazioni
biomedico­ tecnologiche
. Da un criterio di “morte cardiaca” caratterizzato dalla
cessazione irreversibile della funzione circolatoria-respiratoria, si è
passati al criterio di “morte cerebrale o encefalica” che prende in
considerazione la cessazione irreversibile e definitiva della completa funzione
del cervello e del tronco cerebrale
.  L’accertamento e la
certificazione della morte nella Repubblica di San Marino sono ferme ad un
Regolamento di Polizia Mortuaria risalente al 1910. Questo testo di legge,
oltre a colmare def
initivamente il vuoto legislativo sammarinese in materia, ha anche la
funzione di gettare le basi per una prossima legge in tema di trapianto e
donazione di organi e tessuti.  Queste
due leggi sono inevitab
ilmente connesse tra loro.
Infatti senza una chiara e certa definiz
ione di morte encefalica o cerebrale non è assolutamente
possibile intraprendere il percorso del prelievo di organi, come s
i usa dire, a cuore
battente.
Su questi temi si è sviluppato in questi ultimi anni a livello internazionale
un ampio dibattito che affronta important
i aspetti etici e deontologici. Con questo Progetto di Legge si vanno
a istituire due figure nuove per il nostro ordinamento: il Collegio medico e il
Medico necroscopo. Entrambe le figure rivestono un ruolo determinante nel
percorso dell’accertamento della morte. L’accertamento della morte è cosa
diversa dalla constatazione di morte che spetta al Medico curante o al Medico
ospedaliero. Concludo auspicando che il Progetto di
Legge in esame, vista l’alta valenza etica ed essendo inoltre passaggio
indispensabile per dotare il nostro paese di un testo normativo in materia di
donazione di organi e tessuti umani, possa essere approvato con la più vasta
maggioranza possibile dell’aula Consigliare.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità
Sottolineo la ferma volontà istituzionale di procedere alla revisione del
regolamento del 1910 che era di fatto obsoleto e non consentiva donazione e
trapianto di organi e aveva una definizione morte superata. E’ un passo avanti
di civiltà per il nostro Paese che si allinea alle migliori pratiche
internazionali. Secondo aspetto è quello di tutela della cittadinanza, si
responsabilizzano i medici e si tutela la cittadinanza nei casi di decessi
incerti. Terzo aspetto significativo è l’identificazione di un organismo
collegiale che possa adattare le procedure ai casi che si presenteranno. I
passi successivi saranno quelli di creare protocolli per donazione e trapianto
organi. Si rafforza così la solidarietà che diventerà attuabile dopo
l’approvazione di questa legge.

Elena Tonnini, Rete
Sicuramente il progetto mette mano ad un ambito della sanità che trascina
strascichi che derivano da norme antiquate. Oltre ad aggiornare definizione di
morte e stabilire standard per l’accertamento, va a porre le basi per superare
quei limiti che anche oggi non permettono la donazione organi dopo la morte.
Oggi chi compie questa scelta deve appoggiarsi a strutture esterne. L’idea di
base ci trova concordi, poi vedremo l’evolversi della normativa, la sua
applicazione. Per questo motivo ci asterremo nella votazione.

Marco Podeschi, Upr
Con
l’approvazione di questo Pdl si va a normare un settore con connotazioni etiche
importanti, sicuramente andava normato, il punto nodale è che quando si parla
di donazione organi è un tema che nei paesi europei ed extra europei ha una prassi
decennale, San Marino è rimasto decisamente indietro. Ci sono poi implicazioni
sanitarie, il tema è sicuramente importante. Guardiamo con attenzione a questo
Pdl

Franco Santi, C10

Mi
unisco a coloro che hanno commentato con positività l’arrivo di questo Pdl in
seconda lettura. Quando si rinnova una normativa che ha più di cento anni è
sicuramente positivo, ci riallinea a livello internazionale. Sul testo di legge
non c’è molto da dire, è molto tecnico. Come in Commissione il nostro movimento
si asterrà al momento del voto.

Francesca Michelotti, Su
E’ un progetto
di legge eminentemente tecnico ma di fortissimo spessore etico. C’è poco da
aggiungere alla relazione del consigliere Venturini. Ci tengo a sottolineare un
aspetto: un approfondimento e una riflessione potrebbe essere fatta
sull’aspetto delle sale mortuarie che rendono triste ciò che è già tristissimo
per cui una ristrutturazione sarebbe auspicabile.

Francesco Morganti, segretario di Stato
Raccolgo
invito del consigliere Michelotti di rendere più accoglienti nostre stanze
mortuarie. Mi assumo questo aspetto ulteriore, di corollario ma importante.

 

Comma
30
. Progetto
di legge “Norme a tutela dei soggetti affetti da malattia celiaca” (II
lettura)/Approvato con 27 voti a favore, 0 contrari e 6 astenuti

Filippo
Tamagnini, Pdcs, relatore unico
Nella giornata di
giovedì 9 giugno 2016 si è svolta la seduta della Commissione IV che, fra gli
altri punti all’Ordine del Giorno, ha esaminato in sede referente il Progetto
di Legge “Norme a tutela dei soggetti affetti da malattia celiaca”,
presentato dalla Segreteria di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale il 10
marzo 2016 ed esaminata in prima lettura nella seduta del Consiglio Grande e
Generale del 2 maggio 2016. Come certo si ricorderà, il Progetto di Legge
nasce dall’approvazione dell’istanza n. 3 dell’Arengo del 5 ottobre 2014: a
norma dell’art.7 della legge 24 maggio 1995 n.72 “Regolamentazione
dell’esercizio del diritto di petizione popolare mediante istanza
d’Arengo” l’approvazione di un’istanza d’Arengo comporta, per il Congresso
di Stato, l’impegno ad operare in modo corrispondente al fine di realizzare la
volontà espressa al riguardo dal Consiglio Grande e Generale; a tal scopo la
Segreteria competente ha provveduto, attraverso l’adozione della delibera di
Congresso di Stato n. 45 del 17 novembre 2015, a nominare una Commissione di
studio con il compito di predisporre il Progetto di Legge che recepisse quanto
proposto dall’istanza d’Arengo. Nel corso dell’esame del Progetto in prima
lettura, diverse considerazioni sono state indirizzate a commentare la
necessità di tale legge, al fine di ampliare il più pOSSibile la
consapevolezza delle conseguenze sociali della malattia celiaca e di risolvere
le diverse problematiche legate alle procedure di distribuzione degli alimenti
privi di glutine, ora garantita dal Servizio Farmaceutico.  Il Progetto di Legge è stato così avviato
all’esame della competente Commissione Consiliare in un sostanziale e diffuso
giudizio positivo da parte dell’Aula Consiliare.
La Commissione IV ha svolto il proprio compito in sede referente confermando il
giudizio emerso in Consiglio Grande e Generale: dopo una breve introduzione si
è passati infatti all’esame dell’articolato, che ha recepito tre emendamenti
proposti dalla Segreteria di Stato proponente, redatti sulla base di quanto
ascoltato nel corso della prima lettura e dal confronto con l’Associazione che
della malattia celiaca si occupa ormai da molti anni; approvato il Progetto di
Legge a maggioranza, la Commissione ha provveduto a nominare chi vi sta
relazionando quale Commissario delegato alla stesura della relazione da inviare
al Consiglio Grande e Generale per l’esame del Progetto di legge in seconda
lettura. Eccellenze, signori Segretari di Stato, colleghi Consiglieri,
nella speranza di aver utilmente svolto il compito assegnatomi dalla
Commissione IV, chiedo all’Aula l’esame dell’articolato del presente Progetto
di legge e la sua successiva approvazione.

Francesco
Mussoni, segretario di Stato per la Sanità
Il Pdl è frutto di
un lavoro che nasce in tandem con l’Associazione sammarinese celiaci e a
seguito dell’ approvazione a larga maggioranza dell’Istanza d’Arengo del 17
marzo 2015. Come governo, maggioranza e forze politiche abbiamo avviato un confronto
tecnico molto forte per dare una risposta significativa a chi ha questa
malattia. Ci sono 170 pazienti assistiti nel nostro Paese e il dato è in via di
aumento. La si riconosce a malattia di natura sociale. Altro obiettivo è
estendere la vendita di alimentazione per celiaci anche ad esercizi pubblici,
vi è precisa linea di applicare linee guida anche in questi settori per fare in
modo vi sia un supporto forte per chi ha queste malattie. Ad oggi vi è il
servizio farmaceutico che fa il possibile per la fornitura di prodotti per
celiaci, supportando l’attività del nostro servizio sanitario. Questa legge dà la
possibilità di sostenere economicamente il celiaco e la famiglia con una spesa
procapite annua che il celiaco potrà spendere nelle nostre farmacie o in esercizi
convenzionati. Si rende così un servizio più capillare nel Paese con il supporto
dello Stato. E’ un passaggio significativo che tutta l’Aula consiliare ha
fortemente voluto in Commissione. E’ un bel passaggio di esercizio delle nostre
istituzioni che attraverso l’istanza riconoscono una richiesta dei cittadini.

Roberto
Venturini, Pdcs

Non ci sono problemi solo fisici per questa malattia, ma anche sul piano
sociale, se pensiamo al disagio per soggetti, soprattutto giovani. L’unica
maniera per non avere i sintomi di questa malattia è privarsi di un’alimentazione
a base di glutine e il disagio si capisce che è quotidiano. E’ una legge che
non ci trova impreparati, già nelle mense scolastiche si esercitava una
preparazione, bisogna fare lo sforzo perché avvenga anche in mense pubbliche.

Guerrino
Zanotti, Psd
La legge è un passaggio
necessario per riconoscere la celiachia come malattia sociale, è fondamentale
per poter attuare iniziative per integrare chi ne è portatore a livello
sociale. L’Iss è già attivo da tempo per la sua prevenzione. Il piano sanitario
già detta i macro interventi che vanno fatti nel  triennio 2015-2017, si chiede di procedere
alla formazione del personale medico, di procedere alla redazione di uno standard
di comportamenti per la diagnosi precoce della malattia. La legge fa propri
questi principi. Unico dubbio che mi resta è articolo che indica che sia
congresso a stilare le norme di regolamento, immagino lo faccia su input
dell’Authority o dell’Iss.

Elena
Tonnini, Rete
Questa legge
contiene principi condivisibili e ampia la gamma di prodotti per celiaci, come
è valida nella definizione di malattia della celiachia che la normativa europea
ha invece declassato a mera intolleranza alimentare, eliminando il contributo
dei prodotti. C’è chi diceva che qui si fa lo screening a sei anni, non mi
risulta. Anzi, nel momento in cui è stata tolta la Medicina scolastica, questo
non si fa più, anche se sarebbe fondamentale reintrodurla. Si è intervenuti sul
tetto massimo, il nostro movimento si asterrà su questa legge, siamo curiosi di
vedere poi per le varie realtà sammarinesi i vari impatti. Crediamo si vada in una
direzione positiva. Oltre questa legge sarebbe importante valorizzare e
aumentare elementi di prevenzione.

Franco
Santi, C10

E’ un buon progetto di legge che mette ordine alla materia e dà risposte
diverse alla definizione e gestione di questa importante e delicata situazione
che riguarda diverse famiglie a San Marin., Speriamo possa diventare normalità
essere una comunità che accolga in modo efficace chi vive questa problematica

Toni
Margiotta, Su
Anche noi vediamo in
modo positivo questo Pdl, andiamo a normare una situazione complicata per chi
la vive. E’ importantissimo ed è stato inserito il diritto alla formazione dei
docenti e degli operatori di ristoranti ed alberghi.

Paolo
Crescentini, Ps
Ringraziamo chi ha
portato l’istanza approvata in Aula che ha portato a questo provvedimento il Ps
darà voto favorevole perché si va a disciplinare una materia importante a
supporto di chi vive la celiachia. E’ input importante da cui partire, poi il
contributo potrà essere, mi auguro, anche incrementato.

Enrico
Carattoni, Psd
Finalmente anche su
questa malattia c’è una sensibilità importante e ha condizionato in positivo
l’orientamento del legislatore. Questo Pdl nasce infatti dall’istanza e dal
pressing di associazioni. Questa malattia e il suo accertamento è in continua
crescita grazia all’attività di screening.

Lorella
Stefanelli, Pdcs
Il progetto di legge
è stato migliorato in Commissione, avevo suggerito di non addivenire alla
differenziazione di contributo a seconda che fosse per maschio o femmina Mi
compiaccio che nella tabella relativa sia stato parificato il contributo
indipendentemente dal sesso. Altri aspetti positivi sono stati enunciati, sottolineo
poi l’importanza della prevenzione, a auspico la reintroduzione dello screening
per i ragazzi. Voglio concludere riconfermando orientamento favorevole del
gruppo Pdcs.

Francesco
Mussoni, segretario di Stato
Più prevenzione,
attività e presenza dei servizi sanitari per questa malattia sociale. Accolgo
l’invito di reintrodurre tutta una serie di analisi e percorsi di diagnosi
precoce che da alcuni anni sono stati interrotti. In Commissione abbiamo voluto
dare un messaggio di uguaglianza di uomo e donna malgrado le distinzioni dei
parametri internazionali riconosciuti.

Roberto
Venturini, Pdcs
Ringrazio chi mi ha
fatto notare che lo screening da qualche anno non viene più effettuato, anche
io chiedo come altri consiglieri che venga ripristinato questo servizio
apprezzato da tutti i genitori. La diagnosi prima viene posta, più le
complicazioni saranno annullate.

Comma
31.
Progetto
di Legge “Regolamentazione del servizio diplomatico e consolare della
Repubblica di San Marino (II Lettura).

Giovanni
Francesco Ugolini, Pdcs, relatore unico
La presentazione di
un progetto di legge sulla regolamentazione del servIzIo diplomatico deriva da
quanto previsto nella legge 5 dicembre 2011 n.188 sulla riforma
dell’amministrazione pubblica, che prevede infatti la revisione delle correnti
norme speciali che regolamentano la carriera diplomatica. Il progetto è stato
concepito tenendo presenti due obiettivi principali: integrare in un unico
strumento e armonizzare le due tipologie di norme che fino ad oggi hanno
separatamente regolamentato il servizio diplomatico, ovvero la carriera
diplomatica e le sedi all’estero, e regolamentare aspetti che erano esclusi
dalle precedenti normative e aggiornare quelli già presenti. Esso presenta
novità sostanziali rispetto alle due precedenti leggi, che lo rendono più
completo e rigoroso; i principali elementi di novità sono:

La
definizione dello status giuridico dei funzionari della carriera diplomatica e
dei dirigenti del Dipartimento Affari Esteri, anche nei confronti
dell’Amministrazione Pubblica;
La miglior definizione dei requisiti per l’ingresso nella carriera diplomatica;

La
definizione della modalità di avanzamento nella carriera diplomatica, che
tiene conto, oltre agli anni di servizio, anche della disponibilità di
posizioni nella struttura del dipartimento, dell’attività svolta presso le
sedi all’estero e della valutazione del servizio svolto e della
professionalità acquisita;

L’aggiunta
di un grado di carriera, che così passano da 4 a 5;
La previsione di attività di formazione per i funzionari della carriera
diplomatica L’introduzione di norme di disciplina e relative sanzioni;
L’integrazione delle funzioni delle direzioni del Dipartimento Esteri e del
Direttore di Dipartimento a quelle previste dalla legge 188/2011;
L’introduzione della categoria delle sedi diplomatiche strategiche;
Più dettagliati criteri per la nomina e revoca di Agenti Diplomatici e
Consolari non appartenenti alla carriera diplomatica;
L’introduzione della fattispecie diplomatica dell’Inviato Straordinario al
posto di quella di Agente Diplomatico a disposizione;
L’introduzione di disposizioni relative all’assegnazione di funzionari della
carriera diplomatica presso una sede all’estero, che includono: la durata degli
incarichi come residenti o non residenti, il calcolo della retribuzione di
sede, le spese di alloggio, di trasloco, di viaggio, quelle sanitarie e
scolastiche (Allegato B)
La ridefinizione dei gradi di accredito diplomatico e consolare (Allegato C);

Le norme
transitorie che includono i criteri di entrata in carriera diplomatica dei
funzionari attualmente in forza al Dipartimento Affari Esteri e alle sedi
all’estero.

Rispetto
al testo presentato in prima lettura, sono stati proposti in Commissione
numerosi emendamenti da parte del Governo e dei partiti della maggioranza e
dell’opposizione, che in buona parte sono stati approvati in tale sede. Gli
emendamenti – approvati – presentati dal Governo includono:

L’introduzione
dell’aspettativa per i funzionari diplomatici in caso di incarico a tempo
determinato presso organizzazioni o organi internazionali L’obbligatorietà di
aver effettuato un periodo di servizio all’estero per il raggiungimento del
grado diplomatico dì Ministro Plenipotenziario L’introduzione di un
organigramma (Allegato D) del Dipartimento Affari Esteri allo scopo di definire
la dotazione di personale diplomatico delle direzioni del Dipartimento e delle
sedi all’estero;

La
possibilità di incarico dirigenziale limitato ai funzionari con il grado
diplomatico di Consigliere d’Ambasciata, Ministro Plenipotenziario o
Ambasciatore;
La definizione delle attuali 6 sedi strategiche nell’Allegato E;

L’introduzione
del gradimento da parte della Commissione Affari Esteri per la nomina di Agenti
Diplomatici e Consolari non appartenenti alla carriera diplomatica;
L’aumento della durata massima di un incarico come residente presso una sede
all’estero da 4 a 6 anni;

L’identificazione
delle attuali sedi strategiche in un apposito allegato;

L’emendamento
– approvato – presentato dalla maggioranza riguarda la norma transitoria per
l’ingresso nella carriera diplomatica dei funzionari attualmente Capi Missione
in sedi strategiche e, in particolare, il grado da attribuire agli stessi.

Gli
emendamenti – approvati – presentati dall’opposizione includono:


L’innalzamento dell’età massima per l’entrata in carriera diplomatica da 40 a
45 anni


L’aggiunta, tra le funzioni della Direzione degli Affari Economici, della
collaborazione con le autorità nazionali competenti in materia finanziaria

• L’innalzamento
del limite d’età per il rinnovo dell’incarico diplomatico o consolare da 70 a
80 anni

La
Commissione Affari Esteri ha invece respinto alcuni emendamenti considerati
ininfluenti, non attinenti, in contrasto con lo spirito del progetto di legge o
di problematica attuazione. La seduta della Commissione si è svolta in un
clima costruttivo e di collaborazione, con la consapevolezza della necessità
di pervenire a uno strumento normativo più razionale pOSSibile e di portare a
compimento la riforma prevista della legge sulla riforma dell’amministrazione
pubblica. La maggioranza chiede pertanto al Consiglio Grande e Generale di
approvare Il progetto di legge sulla regolamentazione del servizio diplomatico
come emendato in sede di Commissione Affari Esteri.

Pasquale
Valentini, segretario di Stato per gli Affari Esteri

E’ stato utile e costruttivo l’apporto delle forze di opposizione per precisare
alcuni aspetti. Mi limito a sottolineare l’importanza della funzione
diplomatica che la legge mira a regolamentare ulteriormente, si per ia
funzionari di carriera diplomatica in senso stretto, sia per gli agenti non
appartenenti alla carriera diplomatica. E’ un settore chiave per il nostro
Paese in questo momento- con la crescita delle relazioni internazionali e con
il percorso avviato di associazione con l’Ue- e diventa vitale dotare lo Stato
di un numero di risorse significative che associano competenze specifiche del
Paese e quelle che derivano dalla relazione con altri Stati, non solo per fare
accordi e convenzioni, ma per fare in modo che a quei trattati segua
l’effettività dell’amministrazione pubblica e privata. Non risolve tutti i
problemi e non sarà esaustiva in tutti gli aspetti, ma questa legge rappresenta
un passo significativo per dare maggiore definizione a questa funzione e
renderla più attinente alle aspettative della nostra Repubblica.

Andrea
Belluzzi, Psd
E’ una legge alta
perché parliamo del rafforzamento di una istituzione e di una forza che ha la
caratteristica politica di rappresentatività del nostro Paese. In relazione ai
processi di internazionalizzazione avviati dal nostro Paese, dare strumenti e
possibilità di sviluppo della carriera diplomatica è molto importante. Il
Negoziato di associazione con l’Ue e i lavori della nostra rappresentanza
all’Onu sono prova che abbiamo sempre più bisogno di forza lavoro qualificata.
Il Pdl tiene conto di questo, soprattutto dove si dà priorità a diplomatici di
carriera, per cui sono richiesti profili più qualificati e aspetti di
formazione. Esprimo ancora una volta il mio apprezzamento per quegli
ambasciatori che, pur non essendo sammarinesi, hanno rappresentato in maniera
più alta il mandato e la missione che i nostro Paese ha loro conferito.

Matteo
Zeppa, Rete

Era un testo da fare. Il primo progetto di legge risaliva a inizio legislatura.
Quello è rimasto carta morta, questo lo ha sostituito. Il clima in Commissione
spesso è più collaborativo, si ragiona meglio. Partiamo da punti di vista
diversi. La segreteria di Stato ha una visione che i singoli consiglieri non
potrebbero conoscere. Ci deve essere risparmio, ci sono articoli che vanno in
tal senso. Ma rimangono alcune zone d’ombra. Qualcosa verrà fatto, mi dicono,
l’argomento è complesso. Ci si augura che ci sia buonsenso da parte di chi
rilascia attestati di diplomazia. Ci sono tanti esempi sui quali abbiamo fatto
anche interpellanze. Ci si augura che l’attività diplomatica serva per fare
conoscere San Marino nel mondo. C’è il problema dei diplomatici a disposizione,
che cambiano nome ma rimangono. 

Milena
Gasperoni, Psd

Questo testo di legge era importante vista l’espansione delle nostre attività
sul fronte diplomatico. In commissione è stato emendato l’articolo sulla
presenza all’estero. Quando una persona si accinge a intraprendere la carriera
diplomatica il suo desiderio non è rimanere a San Marino, ma viaggiare e
conoscere gli organismi internazionali. Questa richiesta è stata mantenuta come
obbligatoria e non facoltativa. 

Maria
Luisa Berti, Ns

Dichiariamo il nostro consenso al testo di legge, che riteniamo utile.
Sottolineo l’importanza del ruolo del corpo diplomatico e consolare, è il
veicolo di trasmissione del nostro Paese all’estero. 

Pasquale
Valentini, segretario di Stato agli Affari Esteri

Riprendo una richiesta legittima di Zeppa rispetto a una connessione del
progetto con i problemi sollevati durante l’esame del comitato della spending
review. Un passaggio nuovo è quello di definire la retribuzione di sede. C’è
una tabella, la valutazione non è più discrezionale. Ci sono degli indici internazionali.
Abbiamo ottimizzato la presenza nelle sedi strategiche. C’è una differenza
anche in termini economici. Oggi gli aspetti delle carriere sono definiti in
tutti i passaggi. Ci sono i concorsi, i criteri di avanzamento, con fattori
identificati per legge. C’è anche la regolamentazione della non carriera, ci
sono i criteri di nomina, gli obblighi. 

 

San
Marino, 21 LUGLIO 2016/02

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