La Voce di Romagna San Marino: Baruca ‘libera’, c’e’ una nuova accusa a Podeschi

La Voce di Romagna San Marino: Baruca ‘libera’, c’e’ una nuova accusa a Podeschi

La Voce di Romagna San Marino

Baruca ‘libera’, c’e’ una nuova accusa a Podeschi

Processo Mazzini.  Indagato anche Puah: avrebbe corrotto per diventare ambasciatore. Ma chi ha rilasciato l’incarico non è indagato… Annetta: “Figli e figliastri o non si hanno elementi per indagare nessuno?”
 
SAN MARINO. Biljana Baruca, dopo due anni e sei giorni di restrizione cautelare, ovvero senza alcuna condanna, della libertà personale, potrà uscire da San Marino per lavorare. É questo il senso di una ordinanza, di ben 64 pagine scritte “fittefitte”, emanata dai Commissari Buriani e Volpinari, in risposta ad un atto depositato dai difensori della stessa imprenditrice e dell’ex Ministro Claudio Podeschi, tuttora indagati in una vicenda “stralcio” del procedimento 306/2010 riuniti che è alla base del processo Mazzini. Una indagine, questa tuttora aperta, che -come si deduce dalll’ordinanza di ieri- ha portato i giudici ad iscrivere un nuovo nome nell’elenco degli indagati: quello dell’ex ambasciatore Paul Phua, accusato unitamente a Podeschi, di aver dato vita ad un “mercimonio degli incarichi diplomatici”. Dunque, i soldi finiti da Black Sea Pearl a Clabi, già base per accuse di riciclaggio nel processo Mazzini, ora diventano il mezzo di una presunta corruzione o, meglio, per utilizzare parole testuali degli inquirenti, di un “mercimonio degli incarichi diplomatici”. Secondo il teorema accusatorio, reso vacillante già dalle testimonianze del processo in corso, Paul Phua avrebbe corrotto Podeschi per ricevere l’incarico diplomatico sammarinese… Poco importa, evidentemente, che il rilascio di incarichi diplomatici sia formalmente competenza del Congresso di Stato e, in particolare, del Segretario di Stato agli Affari Esteri, nessuno di questi indagati… “Si fanno figli e figliastri oppure non si hanno in realtà elementi per indagare nessuno?”, si chiede l’avv. Annetta, ed aggiunge: “Podeschi come sempre, e ancor più di sempre, non resterà a fare il capro espiatorio dell’intero sistema politico”. Singolare anche l’accusa di aver prodotto “prove artefatte” rivolta all’indirizzo della “complice assistenza di professionisti” finalizzata alla “creazione di prove documentali prodotte allo scopo di trarre in inganno il giudice”. Un fatto che, è chiaro il documento, “costituisce concreta realizzazione di inquinamento probatorio”. Apriti cielo. Gli avvocati Annetta e Pagliai, identificandosi nei non meglio citati “professionisti”, non ci stanno: “Non tollereremo altre affermazioni calunniatorie -dichiara il prof. Annetta-. Se l’inquirente ha gli elementi per affermare la complicità dei difensori in qualche reato lo sfido ad indagarci. Ci si ricordi, però che chi afferma falsità sarà chiamato a risponderne in tribunale. Intanto, poiché ritengo passato il segno -conclude- provvederò immediatamente a richiedere l’intervento a tutela mia e del collega Pagliai, del Consiglio Nazionale Forense e del Ministero della Giustizia italiani”.

 

 

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