Patrizia Cupo – Corriere Romagna San Marino: Banda della Magliana, scovato il tesoretto

Patrizia Cupo – Corriere Romagna San Marino: Banda della Magliana, scovato il tesoretto

Corriere Romagna San Marino

Colpo grosso del Tribunale

Banda della Magliana, scovato il
tesoretto

Sullo stesso rapporto finanziario confluiti anche i soldi
di Marcoccia detto O’ somarello

La magistratura sequestra un conto
corrente da 300mila euro: era della figlia del boss

Patrizia Cupo

 L’agguato a piazza Nicosia
A presentare la ragazza alla
banca fu Marcoccia il biscazziere
della camorra del clan di Michele
Senese ferito dalla mala
in centro a Roma nel 2011

SAN MARINO. Un conto da 300mila
euro: “spiccioli” residui di movimentazioni
per almeno un milione. La magistratura
trova sul Titano il tesoretto
della Banda della Magliana e lo sequestra:
colpaccio del tribunale dei
Tavolucci. Aperta un’inchiesta per riciclaggio.


La segnalazione all’Aif
.
I sigilli sul conto corrente
intestato alla 25enne sono
stati posti lunedì dalla
magistratura sammarinese:
a segnalare il rapporto
finanziario sospetto
è stato l’istituto di credito
dove i soldi erano depositati.
Da lì, con la denuncia
partita all’A genzia
di informazione finanziaria,
le indagini hanno
fatto il resto e a disporre
il sequestro è stato poi il
tribunale penale. Secondo
quanto ricostruito, il
conto era stato aperto nel
maggio del 2008, con versamenti
in contanti per
280mila euro, tutti poi investiti
in titoli: dall’a deguata
verifica (obbligatoria
in virtù della legge antiriciclaggio)
risulta che
intestataria del rapporto
era appunto la studentessa,
per gli inquirenti, figlia
del boss Alessandro
Savioli, 53enne, considerato
l’erede diretto di Renatino
De Pedis, ora a “capo”
della malavita dei
quartieri capitolini di
Primavalle e Quartaccio.

O’ Somarello. Ma a presentare
la ragazza alla
banca non fu lui: fu invece
tale Paolo Marcoccia,
51enne pregiudicato e anche
lui uomo di punta della
Banda. “O’ somarello”,
così negli ambienti chiamato
Marcoccia, è quello
a cui la malavita bucò la
pancia con un solo colpo
di pistola a tamburo
nell’agguato di piazza Nicosia,
in pieno centro a
Roma, nel novembre del
2011. Per gli inquirenti,
Paolo “S o m ar e l l o ” M a rcoccia
era il biscazziere
della camorra del clan di
Michele Senese “O Pazzo”,
in grado di organizzare
tavoli da gioco in un
ristorante sull’Appia e in
un appartamento ai Parioli.
E Savioli non sarebbe
da meno: l’ultimo arresto,
per lui, risale al
2007 quando – sempre secondo
i poliziotti – avrebbe
importato centinaia di
chili di cocaina dalla Colombia,
passando attraverso
il Marocco e la Spagna.

Il sequestro. A nc he
Marcoccia, nella stessa
banca sammarinese, aveva
un conto corrente: tra
quello e l’altro intestato
alla figlia di Savioli, gli
inquirenti sammarinesi
hanno trovato movimentazioni
per oltre un milione
di euro. Nel 2009, ai soldi
versati l’anno prima, si
aggiungono i 50mila euro
di interessi maturati coi
titoli: ma è quando le
provviste di Marcoccia,
nel 2009, vennero trasferite
nel conto della studentessa
che la banca drizzò
le orecchie e fece partire
la segnalazione all’Aif. A
lunedì, sul rapporto finanziario
sotto indagine,
gli inquirenti hanno trovato
poco meno di 300mila
euro, ancora gran parte
dei quali investiti in titoli:
tutto sequestrato.

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