Banca Centrale di San Marino e Bdt- Smib. Se ne apprende un’altra da Forli’, grazie a Di Vizio

Banca Centrale di San Marino e Bdt- Smib. Se ne apprende  un’altra da  Forli’, grazie a Di Vizio

Il  singolare rapporto tra Banca Centrale della Repubblica di San Marino e la Banca del Titano, che ora si chiama San Marino International Bank,  continua a rivelare sorprese  nel completo disinteresse dei politici dei vari partititi tutti coinvolti  nella vicenda nei diversi momenti della loro alternanza nei governi  a San Marino dal gennaio del  2006 ad oggi.

Si è già visto come Bcsm nel 2007 ha regolato  il passaggio di proprietà della banca in modo che lo Stato, che aveva investito nell’operazione oltre 16 milioni di euro, non ne potesse richiedere la restituzione inserendo nell’atto clausole devastanti per lo Stato, l’amministrazione della giustizia, eccetera, a firma del Presidente dr. Antonio Valentini. 

Ebbene dalla deposizione del dr. Stefano Caringi davanti al pm Fabio di Vizio si apprende che su detti 16 milioni lo Stato avrebbe potuto risparmiare se Bcsm avesse ceduto Bdt non alla cordata Smi-Amphora, ma  ad altre.(*)

Si era detto e ridetto che era stata scelta  Smi-Amhora in base a criteri di onorabilità e professionalità delle persone che ci stavano dietro. Infatti a cavallo fra il 2009 ed il 2010 – siamo in attesa di  una precisazione dalla  Lifonti,  relazioni esterne  Bcsm -, ebbene Bcsm ha dovuto erogare come prestito di ultima istanza a favore della stessa Bdt nel frattempo divenuta Smib, ben 5milioni di euro come prestito di ultima istanza attingendo alla riserva obbligatoria nel frattempo imposta alle banche sammarinesi virtuose nel momento di maggiore stress, anche per queste, a causa dello scudo fiscale.

Commissario di Bdt ai tempi  dell’operazione che ha portato alla esclusione dello Stato da ogni possibilità di recupero dei 16 milioni nel 2007 c’era il il rag. Maurizio De Marchis. Commissario di Smib (ex Bdt) è lo stesso rag. Maurizio De Marchis. Dobbiamo aspettarci che anche per questi 5 milioni non ci sia alcuna possibilità di recupero e che tutti i protagonisti del nuovo ammanco come di quello precedente siano protetti da opportuna immunità giudiziaria?

Per la seconda volta consecutiva una Banca della Repubblica di San Marino – e  per giunta la stessa banca – viene utilizzata per sottrarre ingenti risorse alla comunità sammarinese, senza  che i beneficiari di cotanta manna debbano nemmeno rivelare i propri nomi? 

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(*) Forlì, 7 aprile 2010, Stefano Caringi: all’epoca fu fatta un’asta e noi in questa asta abbiamo cercato di favorire l’offerta più bassa piuttosto che quelle più alte, anche se erano quelle che consentivano allo Stato di ripianare meglio il deficit che si era dovuto accollare, ritenevamo che più fosse alta e più fosse sospetta. In effetti  il ‘passo’ della  deposizione riportata  pare riferirsi a un momento successivo, quando già Bdt era Smib. Comunque anche prima del  2007 erano state presentate offerte.

 

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