San Marino. Dati Monofase, Muscioni al Governo: ‘mi dovete dei soldi’. San Marino Oggi

San Marino. Dati Monofase, Muscioni al Governo: ‘mi dovete dei soldi’. San Marino Oggi

Franco Cavalli – San Marino Oggi: Debiti monofase, c’è chi non ci sta a passare per evasore /
Silvano Muscioni: “Non è vero che devo soldi allo Stato, è il contrario” /
Il noto sammarinese vanterebbe crediti per oltre un miliardo e mezzo di lire

(…) “Io facevo le cose secondo le regole sammarinesi – afferma con forza Muscioni, con un tono severo senza nascondere l’irritazione per chi oggi lo accusa di essere un evasore –. Tanto che avevo anche una licenza del ministero delle Finanze italiano (che mostra con orgoglio n.d.r.) per l’importazione di liquori in esenzione da accise ed etichette di Stato. Solo un paio di altre aziende sammarinesi avevano la stessa licenza ministeriale”.

Signor Muscioni, come mai oggi si ritrova ad essere inserito nella lista dei debitori di monofase allo stato?

“Io non sono un evasore. Anzi sono io che devo ancora avere dei rimborsi. In passato infatti, quando ho subito delle truffe e non riuscì a saldare subito i pagamenti della monofase, feci un accordo con lo Stato: cedetti degli immobili e rateizzai i pagamenti e tornai in pari in pochi mesi. E poi sono stato io ad accumulare crediti con lo Stato. Nel 1998 la cifra aveva superato il miliardo di vecchie lire, per la precisione era di 1 miliardo e 150 milioni più altri 411 milioni di lire relativi agli anni 1990-1991-1992 e 1993”. (…)

Scusi se mi permetto, ma la vicenda long drink è stata una brutta pagina per san Marino…

“Io da quella vicenda mi sono visto revocare la licenza e la mia società ora è radiata. Eppure io lavoravo seguendo le regole che ci aveva dato il nostro paese. E anche l’Italia non ha mai chiesto nulla. Non solo mi hanno pure rimborsato. Tra le aziende italiane coinvolte infatti c’era ad esempio la Alimed che appunto evase l’iva in Italia. Il tribunale di Modena, però ci fece avere tutti i nostri soldi, che come fornitori vantavamo verso quella azienda. E nei miei confronti non hanno avuto nulla
da ridire, eppure io ho subito la revoca della licenza mentre altri non sono stati nè indagati, nè chiamati a rimborsare la monofase”.

Però ora è lei che passa per uno che evade le imposte…

“Io nel mio lavoro ho subito truffe, minacce, e ho rischiato anche la vita. Mi hanno rubato camion, mi hanno rapinato sequestrando in azienda un autista e mio figlio e portando via oltre 400 milioni di lire di merce. Io lo voglio ripetere all’infinito: ero in regola con le nostre leggi. Ma le pare, che se avessi saputo che quello che facevo non fosse stato in regola, sarei rimasto come amministratore della mia azienda e avrei messo mia figlia come amministratrice della commissionaria che comunque gestivo di fatto io? Ci chiamano furbetti, furboni, ma non è così.

(…) E poi comunque le fatture emesse erano timbrate prima dal Tributario sammarinese e poi dall’Ufficio Iva di Pesaro. E quegli uffici non ci hanno mai contestato nulla. Anzi, mi faccia dire un’ultima cosa”.

La dica pure.

“Io convengo che probabilmente, dai primi anni ’70, fino al 1993 non sono stato un Santo e ho contribuito a far evadere l’iva in Italia, ma è stato a vantaggio di qualcuno e gli addetti ai lavori sanno di cosa parlo”.

Quindi sta dicendo che non li ha tenuti lei quei soldi?

“No e nel modo più assoluto. è qualcun altro che ne ha beneficiato. E se sarà necessario lo dirò”.

 Leggi la intera intervista pubblicata il giorno 7 maggio

 

Ascolta il giornale radio di oggi

Oggi i Giornali parlano di…

Webcam Nido del Falco

Meteo San Marino di N. Montebelli

Vignette di Ranfo

Accadde oggi, pillola di storia

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy