San Marino. Già Fiorenzo Stolfi – arrestato in casa con una valigetta da 934 mila euro – aveva detto di non aver mai ricevuto tangenti ma solo ‘spontanei’ contributi da professionisti e imprenditori.
Insomma ‘dazioni’ del tutto disinteressate. Magari con la tecnica descritta dall’avv. Luigi Lonfernini.
Ebbene anche Gabriele Gatti parla di contributi, come riporta oggi Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino:
“alcuni
imprenditori e professionisti
sammarinesi mi riconoscevano
piccoli contributi per sostenere
la mia attività politica […]
nell’arco di un triennio, dal
1986 al 1989, avrò ricevuto all
‘incirca un centinaio di milioni
di lire; non sapendoli gestire li
affidai all’avv. Nicolini (Marino,
ndr.) che di volta in volta me
li dava in base alle mie necessità;
non ricordo come Nicolini
mi gestisse questi fondi e non
rammentavo che avesse aperto
un libretto; […] la quasi totalità
dei contributi mi pervenne per
tramite dell’avv. Nicolini, non
so come Nicolini si curasse di
raccogliere questi fondi”.
Poi –
dice ironizzando Emiliani – la
soluzione geniale: “non sapevo
neppure chi fossero le persone
che fornissero i contributi”.
Insomma Scajola docet.
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