San Marino. Il sottobosco politico affaristico piu’ esteso del previsto

San Marino. Il sottobosco politico affaristico piu’ esteso del previsto

Il sottobosco politico affaristico che ha caratterizzato la Repubblica di San Marino a partire soprattutto dagli anni Novanta con le modifiche al codice penale per evitare il fastidio delle rogatorie, si sta rivelando assai più esteso e devastante di quanto si aveva avuto modo di denunciare sui giornali, nel Congresso e nel Consiglio Centrale della Democrazia Cristiana.

Detto sottobosco
deriva dall’humus costituito a suo tempo da 548 società anonime, oltre 300 immobiliari, 120 fondazioni circa, migliaia di società per azioni e società
a responsabilità limitata con azioni e quote intestate a fiduciarie anche di
paesi offshore.

In aggiunta si era appreso che in tale sottobosco si era infiltrata la malavita italiana, specie nel settore edilizio.

Oggi si apprende da Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino di un vero e proprio sistema fatto di di società appositamente create dietro il paravento delle fiduciarie, con cui i maneggioni hanno mantenuto l’anonimato societario formalmente abolito.

(…) Numerosissime società
Al di là di quest’ultimo sviluppo
delle indagini, sono numerosissime
le società che, secondo la magistratura,
erano utilizzate come
schermo per i passaggi di denaro
del contestato riciclaggio.

Per capire il proliferare di società
è d’altra parte emblematico quanto
emerge da uno degli ultimi
sviluppi delle indagini che rilevano
la creazione in un solo giorno
di almeno quattro di queste presso
lo studio notarile dell’avvocato
Silvia Cecchetti.

Tra i paesi sede delle tante srl
emerse finora c’erano, secondo
gli inquirenti, oltre a San Marino,
anche Isole Marshall, Gibilterra,
Inghilterra, Isole Vergini Britanniche,
Grecia, Cipro e Svizzera 

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