San Marino. Lo Stato modifica il Bilancio per la ricapitalizzazione di Carisp San Marino

San Marino.  Lo Stato modifica il Bilancio per la ricapitalizzazione di  Carisp San Marino

Rita Rocchetti di Nq Rimini San Marino: Si provvederà a soccorrere l’istituto tramite l’accensione di un mutuo con Banca Centrale, al 70% statale /  Variazione di Bilancio per Carisp / La previsione di spesa cambia sotto la pressione della ricapitalizzazione. Procedura d’urgenza per i 60 milioni di euro destinati alla Cassa di Risparmio

Se ne discuterà nella prossima sessione del Consiglio

(…) Sul punto per quanto dibattuto, sono già in tanti, tra i ranghi della minoranza, a storcere il naso. Mettere mano al bilancio per rimpinguare il patrimonio della Carisp non piace proprio a tutti, soprattutto poi se lo si vuol fare con “procedura d’urgenza” (come è stato richiesto).

“La variazione proposta – si legge nella relazione del segretario alle Finanze Valentini  – prevede la riduzione di alcuni stanziamenti che consentirà di mantenere inalterato l’ammontare del deficit previsionale per il 2012”. Si provvederà a soccorrere l’istituto (dissanguato dalle vicende giudiziarie del gruppo Delta e anche dalla fuga di capitali, dopo lo scudo fiscale italiano) tramite l’accensione di un mutuo con Banca Centrale (o in alternativa “con primario istituto bancario sammarinese, o estero”).

Lo Stato ha quindi intenzione di indebitarsi, facendosi prestare soldi dalla Banca Centrale che però è già sua per una buona fetta. Alla fine in sostanza, par di capire che chi tira fuori il denaro è comunque lo Stato, cioè i sammarinesi. Ma l’operazione (in cui si prevede anche la possibilità di “attivare concrete collaborazioni con primarie banche d’investimento internazionali, individuando potenziali investitori”), dovrebbe rappresentare un primo passo verso il rilancio dell’istituto, cui dovrà accompagnarsi una nuova governance. “L’apporto di capitale – scrive il segretario Valentini – potrà favorire le condizioni perché la Cassa possa rivolgersi all’azionariato popolare per un ulteriore intervento di rafforzamento”.  

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