In merito alla indagine sulla finanziaria Smi in corso anche nella Repubblica di San Marino su richiesta della procura di Roma,
continua il silenzio sul versante sammarinese. Invece ha rilasciato dichiarazioni a San Marino Oggi il colonnello Vincenzo Amendola, Nucleo speciale di
polizia tributaria di Roma.
I finanzieri italiani non erano presenti alle perquisizioni a San Marino, dice il colonnello Amendola: ‘abbiamo fatto richiesta
al commissario della legge Rita Vannucci ma ha risposto con un diniego, chiarendo che San Marino
non avrebbe ratificato appieno la convenzione di Vienna‘.
Indagato nella vicenda è anche il conte Enrico Maria
Pasquini, ambasciatore per San
Marino in Spagna e presso il Sovrano
Ordine di Malta, con sede a piazza Winckelmann a Roma dove pare avere sede anche la finanziaria Amphora che, con la Smi, acquistò Banca del Titano, ora S.M. International Bank.
Afferma il colonnello Amendola: ‘il gruppo Anphora è
costituito da una finanziaria, una
fiduciaria e una società di leasing
espressione della Smi Sa di San
Marino. Attraverso queste società, la Smi
captava i capitali, li portava a San
Marino, affidava loro una veste
giuridica diversa, quindi li ripuliva,
per reintrodurli sul territorio italiano
e riutilizzarli. Alla Procura di Roma
risultano indagate oltre 50 persone,
tra imprenditori e funzionari: diverse
le persone sentite. Siamo arrivate
a loro, mediante il sequestro di
capitali che stavano viaggiando alla
volta di San Marino’. ‘
Continua il colonnello Amendola: ‘l’indagine, iniziata
nel 2007, abbraccia un periodo di
tempo che va dal 2006 al 2009:
si calcola una movimentazione di
denari sul miliardo di euro ma non è facile fare
calcoli, la situazione non è tecnicamente
semplice, va studiata. E
molto dipenderà dai sequestri delle
documentazioni operati ieri dall’autorità
giudiziaria sammarinese. Ora,
la speranza è che si prosegua nel
solco intrapreso dal commissario
Vannucci: speriamo che la collaborazione
vada avanti.‘