Marino Cecchetti su L’Infomazione di San Marino interviene a proposito del silenzio caduto su quanto dichiarato ai giudici da Fiorenzo Stolfi in relazione alla indagine Conto Mazzini.
(…) Tacciono i ‘politici onesti’ e tacciono pure commercialisti e notai, chiamati in causa in blocco con quel ‘così andavano le cose’. Come se ormai tutti si accettasse la versione: tangenti uguale contributi. D’altra parte quando il senatore Guzzanti fu querelato dai governanti sammarinesi per un pesantissimo “Tangentisti e pirati della Finanza”, non è bastato, per il ritiro della querela, un semplice colloquio a Roma, senza alcun resoconto al Paese?
Io, personalmente, non ho alcun titolo per intervenire su quel ‘così andavano le cose’, dato che Stolfi mi considera “intellettualmente, politicamente e moralmente disonesto”. Quindi non attendibile. Altra, invece, par di capire, la considerazione di Stolfi per quelli del ‘gruppo criminale’ che hanno agito con la ‘collaterale assistenza’ di Banca Centrale, quelli che hanno manovrato una corruzione per 800-1100 milioni di euro, quelli che hanno prelevato e stanno ancora prelevando dalla tasca di ogni sammarinese oltre 5 mila euro. (…)
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