19/04/2004 Contrabbandieri come benefattori

19/04/2004 Contrabbandieri come benefattori

Contrabbandieri come
benefattori

 

 

San Marino
Oggi
19/04/2004 (Prospettiva
amara
)

La gente davvero comincia a
ritenere che la situazione stia evolvendo verso il brutto stabile. A tanto ci ha
portato l’insana politica degli ultimi decenni.

La degenerazione della politica è cominciata dopo gli
anni Settanta. Paese sicuro dall’esterno, perché ormai accettato negli organismi
internazionali, e cassa pubblica strabocchevole per gli accordi con l’Italia.
Governare è divenuto facile. Le punte di eccellenza fra i politici di cui il
paese ha sempre goduto – altrimenti come avrebbe potuto andare così avanti nella
storia? – diventarono ben presto un ingombro, un prodotto residuale. Furono
marginalizzate. Divenne sistema la mediocrità. Salirono a guidare lo Stato anche
persone impreparate, cioè incapaci di cogliere le esigenze del paese,
interpretarle, ricavarne delle  proposte politiche e tradurle in progetto. Hanno
prevalso in genere uomini intenti solo a stare in sella per gestire il potere
per il potere, affiancati, spesso, anziché da collaboratori veri, da complici
con la loro stessa mentalità e levatura, e da suggeritori di spregiudicatezze a
scapito del bene pubblico, lasciato senza tutela.

I governanti presero a gareggiare in spregiudicatezza,
fino a rischiare di apparire complici di persone sospette. Nel 1996
depenalizzarono il Falso in Bilancio pro evasori fiscali a danno di altri Stati.
Nei primi mesi del 2000 estesero la depenalizzazione ai reati fiscali contro il
nostro stesso Stato. Per coprire i protagonisti delle truffe dei liquori e
simili?

Già nel dicembre del 1999 si aveva
avuto notizia dai giornali che il Consiglio avrebbe modificato l’art. 388 del
Codice Penale, intitolato “Fabbricazione e contrabbando di beni in frode del
pubblico erario
”, allo scopo di depenalizzare “il mancato pagamento della
monofase su tutti i beni importati in Repubblica”
. Il Congresso di Stato, in
precedenza, si era preoccupato di contenere la somma, che gli autori di dette
truffe avrebbero dovuto versare all’erario, nella “misura minima di
£10.000.000.000”
(tenuto conto, è scritto nella delibera, dei
gravissimi danni derivanti dalla lesione dell’immagine e del prestigio della
Repubblica nei confronti di altri Stati, degli Organismi Internazionali e
dell’opinione pubblica in generale”
). E, come se non bastasse, quasi si
trattasse di benefattori, la stessa delibera prospettava l’alternativa di
futuri risarcimenti a scopi di carattere morale”, da destinarsi “a
scopi di solidarietà, o ad attività di carattere sociale o culturale”
.

Politici tanto occupati in questo
genere di problematiche a danno dello Stato, come avrebbero potuto trovare il
tempo per affrontare anche i nuovi rapporti con Italia ed Europa per
salvaguardare lo Stato? Hanno finito per aggravarli quei rapporti dando spazio
proprio ai disonesti, che andavano irritando Italia ed Europa. Di qui il
pessimismo dilagante fra la gente di fronte alle nuove – antiche – evenienze,
che, da Italia ed Europa, incombono, ormai ineludibili.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy