Contratti di lavoro e assunzioni: i dati sull’occupazione a San Marino

Contratti di lavoro e assunzioni: i dati sull’occupazione a San Marino

Il 70% delle imprese non prevede variazioni sul personale. Il commento della Presidente Michelotti.
Continuano le anticipazioni dei risultati dell’analisi congiunturale di ottobre, la pubblicazione statistica  elaborata ogni sei mesi dalla Camera di Commercio con l’obiettivo di monitorare le percezioni delle imprese sammarinesi sull’andamento dell’economia. Tra i dati raccolti tramite sondaggio telefonico su un campione rappresentativo di 500 imprese del territorio, risulta  interessante analizzare quello relativo all’occupazione.
Il 70% degli imprenditori infatti ritiene che nei prossimi sei mesi il numero di addetti all’interno della propria impresa rimarrà invariato. Il restante 30% si divide tra chi pensa di ridurre il personale (13%), chi pensa di aumentarlo (10%) e chi invece non sa cosa farà a riguardo nel prossimo semestre (7%). Il dato che emerge è del tutto simile a quello registrato nell’indagine di maggio. L’unica differenza risiede  nella quota di imprese che dichiarava “non so”: se a maggio era del 12% ora è del 7%. Una percentuale che va a beneficio del gruppo di imprese che ritiene stabile il numero di addetti per i prossimi sei mesi.
“Che la crisi abbia avuto effetti profondamente deleteri anche sull’occupazione non è una novità – ha commentato Simona Michelotti, Presidente della Camera di Commercio – ma l’analisi congiunturale di ottobre 2011 ci restituisce la fotografia di un Paese che, passo dopo passo, sta tentando di ritrovare un suo equilibrio. Il fatto che il 70% degli imprenditori non preveda variazioni di personale nei prossimi mesi e il 10% ne anticipi addirittura l’incremento, non può che essere letto come un segnale di una, seppur timida, stabilizzazione nel mondo del lavoro. Anche in questa occasione, metteremo la nostra pubblicazione statistica a disposizione della politica e della cittadinanza, affinché insieme si possa prendere atto della situazione contingente, verificare il percorso intrapreso fino a questo punto e proseguire in maniera consapevole lungo il cammino della ripresa economica”.  
ASSUNZIONI
Anche il paragrafo relativo alle assunzioni merita di essere preso in esame. Negli ultimi sei mesi infatti, risulta essere il diploma il titolo di studio più richiesto dalle imprese: il 50% ha assunto candidati con questo requisito.  Segue il diploma di scuola media inferiore , richiesto dal 30% delle imprese, per lo più nel settore edile. Infine, solo il 20% delle imprese ha arruolato personale in possesso di laurea. Sono i settori del commercio, dell’industria e dei servizi a dividersi l’esigua quota di laureati assunti.
CONTRATTI DI LAVORO
Dall’analisi congiunturale si evince come la maggior parte delle imprese, nello specifico il 54%, abbia optato per assunzioni con contratti di lavoro a tempo determinato.  Il contratto a tempo indeterminato invece è stato proposto dal 38% delle imprese che hanno assunto. Tocca l’8% la quota di imprese che hanno offerto contratti atipici o di apprendistato.
E’ il settore del commercio quello a prediligere l’impiego di personale a tempo indeterminato; il settore servizi ha  prediletto, per la maggior parte,  contratti a tempo determinato.
Focalizzando l’attenzione sulla dimensione delle imprese,  si nota infine come le grandi imprese (quelle con più di 50 addetti) non abbiano assunto personale a tempo indeterminato, preferendo contratti a tempo determinato, atipici e di apprendistato. 

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