Nuovo Quotidiano di Rimini: Gli operai sollecitano la continuità aziendale fino alla vendita attraverso l’asta pubblica: “Siano mantenuti i livelli occupazionali” / Valleverde, cresce la rabbia dei lavoratori / Sindacati e dipendenti chiedono risposte immediate al tribunale / Ceroni (Cgil): “Pronte azioni di lotta eclatanti, già in settimana”
CORIANO – (ad.ce.) “Vogliamo risposte certe sul futuro dello stabilimento. E se non arriveranno presto, organizzeremo manifestazioni di protesta eclatanti”. Roberta Ceroni, segretario generale Filctem Cgil, è preoccupata per la piega che sta prendendo il caso Valleverde. In particolare per i risvolti occupazionali che l’esito giudiziario potrebbe creare. L’atmosfera nell’azienda di Coriano, (centotrenta i dipendenti diretti e altri cento quelli dell’indotto) non è certo delle migliori. E di giorno in giorno si fa sempre più cupa. Con un unico grande interrogativo che rimbalza da lavoratore a lavoratore: avremo ancora un posto di lavoro? “E’ questo che chiediamo agli organi istituzionali che si stanno occupando della vicenda – commenta la Ceroni – dai giudici, ai magistrati, fino all’intera classe politica riminese. Qui c’è un pezzo di territorio, ci sono centinaia di famiglie che vivono con la Valleverde e che dipendono dalle decisioni del tribunale”. La sindacalista non lo dice, ma quello che più preoccupa i lavoratori è l’aspetto relativo alla nuova gestione affidata (dal 5 febbraio) alla custode giudiziaria, la curatrice fallimentare della Valleverde Spes, la commercialista Claudia Bazzotti, dopo la decisione del tribunale di sequestrare la Valleverde srl ed affidarne, appunto, il controllo ad un professionista esterno. “I dipendenti vorrebbero che ci fosse continuità aziendale fino alla vendita del marchio e dello stabilimento, attraverso l’asta pubblica – spiega la sindacalista Cgil-. (…)
