Corriere della Sera, Antonella Baccaro, Scajola, l’onorificenza di San Marino e la ricucitura con il paradiso

Corriere della Sera, Antonella Baccaro, Scajola, l’onorificenza di San Marino e la ricucitura con il paradiso

Corriere della Sera
Scajola, l’onorificenza di San Marino e la ricucitura con il paradiso fiscale
Antonella Baccaro
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Acqua sul fuoco. Avranno pensato a questo le massime autorità della Repubblica di San Marino insignendo ieri il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, della Gran Croce dell’Ordine Equestre di Sant’Agata, protettrice dagli incendi? Di certo la visita ufficiale di Scajola segna il graduale rientro alla normalità dei rapporti tra Italia e la Repubblica del Titano, messi a dura prova dal rientro dei capitali, pari a circa due miliardi di euro, determinato dallo «scudo fiscale». La visita, che per il ministro è «un segnale di amicizia e di collaborazione con San Marino», è stata voluta anche dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Già lo scorso anno il governo del Titano, temendo il tracollo finanziario a causa del crollo della raccolta pari al 20%, aveva bussato alla porta del ministero dell’Economia, chiedendo una tregua. Il responsabile del Tesoro, Giulio Tremonti, aveva risposto positivamente, dando il via libera al nuovo Accordo di collaborazione finanziaria tra i due Paesi, in mancanza del quale nessuna banca italiana avrebbe più potuto operare nel Titano.

Successivamente l’Agenzia delle Entrate, cui le autorità sanmarinesi erano ricorse, aveva concesso al cittadini italiani con soldi depositati a San Marino di farli rientrare fino alla fine di giugno del 2010, senza la necessità di dover dimostrare l’esistenza di «cause ostative indipendenti dalla propria volontà» per il perfezionamento delle operazioni di rimpatrio.

«Noi – ha detto ieri Scajola – vogliamo levare l’impressione, come sempre amplificata rispetto alla realtà, dei rapporti non positivi tra Italia e San Marino. Non c’è dubbio che ci sia stato il cosiddetto problema dei paradisi . Ma non era di San Marino: era un problema che si è inserito in una vertenza internazionale».

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