Corriere della Sera, Mario Gerevini: Gloria Pasquini e’ la presidente e legale responsabile di Ferrotranviaria

Corriere della Sera, Mario Gerevini: Gloria Pasquini e’ la presidente e legale responsabile di Ferrotranviaria

Corriere della Sera

Il ritratto.

In famiglia. Ugo Pasquini rilevò la vecchia infrastruttura dai belgi nel 1937. L’erede e le inchieste

La moglie del conte che gestisce l’azienda (e la fa fruttare)

Gloria Pasquini è la presidente e legale responsabile di Ferrotranviaria. E’ tra i sei indagati per il disastro ferroviario

Mario Gerevini

 

Rappresenta la proprietà e la storia di Ferrotramviaria: Gloria
Pasquini, indagata con i due manager-dipendenti, Massimo Nitti e Michele
Ronchi, porta il cognome di chi ha fondato l’azienda. Ma non è solo una
presidente di rappresentanza, messa lì a tagliare nastri e presenziare
convegni.

Il consiglio di amministrazione del 16 maggio scorso le ha
attribuito, oltre a 144mila euro annui di stipendio, ampi poteri di
gestione «per una sempre più efficace operatività dell’azienda». Poteri
che vanno dalla stipulazione di contratti pubblici e privati alla
gestione del personale fino alla compravendita di beni mobili o
immobili. Insomma quasi un amministratore delegato oltre che presidente.

Il
cognome Pasquini, del resto, è indissolubilmente legato alla
Ferrotramviaria, fin da quando nel 1937 il conte Ugo rilevò la vecchia
infrastruttura ferroviaria, successivamente rifatta, dai belgi della
«Société  des Chemins de Fer Economiqués». Il
tracciato attuale è stato completato nel 1965. Negli ultimi anni, però,
le cronache si sono occupate del cognome Pasquini per tutt’altre
vicende. Quelle del conte Enrico Maria Pasquini, 68 anni, l’uomo che
guidava la Ferrotramviaria fino a tre anni fa.

Il secondo (o primo?)
lavoro del conte, totalmente slegato dalla gestione della ferrovia, era
infatti quello di finanziere. È finito sotto i riflettori e sotto
processo al termine di un’inchiesta della procura di Roma che gli ha
contestato un maxi riciclaggio legato, appunto, all’altro business di
famiglia: far  viaggiare i soldi. Aveva creato, secondo l’accusa, un sistema societario
tra San Marino e vari paradisi fiscali per far girare e ripulire il
«nero» di una serie di facoltosi clienti. Il legame con la piccola
repubblica era tale che ottenne il passaporto diplomatico come
ambasciatore sammarinese in Spagna.
Dopo l’inchiesta il conte si è eclissato e il timone è passato a sua sorella Gloria, 65 anni. Le azioni del finanziere (25,4%), che forse temeva conseguenze patrimoniali dall’inchiesta penale, sono state girate alla moglie Clara Nasi e al figlio.
Nasi è un cognome che porta a Torino, in uno dei sancta sanctorum della finanza e dell’industria: la «Giovanni Agnelli & C», l’accomandita della famiglia Agnelli al vertice dell’impero industriale. La parentela, come si dice, è alla lontana.
La moglie del conte nonché azionista di Ferrotramviaria è figlia del barone Emanuele Nasi, cugino di Gianni Agnelli. E proprio per questo è azionista, con una quota di circa l’1%, nell’esclusivo «salotto» familiare torinese dove il figlio Emanuele Maria ha un microscopico 0,02%.
In Ferrotramviaria, l’attuale presidente, Gloria Pasquini, possiede un altro 25,4% quindi la maggioranza è in mano a questo gruppo familiare. Tuttavia anche gli altri quattro soci sono strettamente legati e le scelte strategiche sono condivise.
La «testa» dell’azienda e la residenza dei soci è a Roma ma in Puglia c’è il business a da lì arrivano i dividendi. Ferrotramviaria è ben gestita e da anni produce ottimi utili.
Il bilancio 2015 registra 53 milioni di ricavi (50 nel 2014) con 4,7 milioni di utili. Moglie e figlio del conte hanno incassato oltre 600mila euro di dividendi così come il presidente; in totale 2,5 milioni per sette soci.

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