Corriere della Sera, Mario Gerevini, Il “tesoretto” dell’ente dei medici 100 milioni in banca a San Marino

Corriere della Sera, Mario Gerevini, Il “tesoretto” dell’ente dei medici 100 milioni in banca a San Marino

Corriere della Sera

Quei 100 milioni dei medici in banca a San Marino – Il “tesoretto” dell’ente dei medici 100 milioni in banca a San Marino

Mario Gerevini

________________________________________

Un tesoretto dell’ente previdenziale Quei 100 milioni dei medici in banca a San Marino di MARIO GEREVIN1 Sammarinese. Ma i soldi altà, è stato l’Enpam, l’ente non sono della banca di San previdenziale dei medici ita1 J n tesoretto da ioo mi- Marino. Il beneliciario, in re- liani. Lo ha scoperto la Ban ti lioni di euro «nasco- ca d’Italia.
sto» in tre libretti di deposi- A PAGINA 31 to e in conti correnti intesta____________________ ti alla Banca Commerciale ________________I libretti al portatore e i controlli alla Cassa di Forh ;1] La storia;0] Il «tesoretto» dell’ente dei medici 100 milioni in banca a San Marino L’operazione emersa dopo l’ispezione della Banca d’Italia

Un tesoretto da 100 milioni di euro «nascosto» in tre libretti di deposito (il 306, il 308 e il 313) e in conti correnti intestati alla Banca Commerciale Sammarinese. Poi il tesoretto finisce su un conto romano della Bnl, aggirando, forse, la normativa fiscale sulla ritenuta d’acconto. Copertura perfetta: la banca sammarinese risulta titolare dei libretti aperti presso la Cassa dei Risparmi di Forlì e li alimenta, formalmente, con bonifici suoi. Ma i soldi non sono della banca di San Marino. Alla fine infatti la provvista non torna sul Titano. Finisce a Roma, appunto, dove risiede il reale beneficiario, in via Torino 8. Chi? Lo scopre a distanza di anni la Banca d’Italia in un’ispezione antiriciclaggio alla Cassa di Forlì (dal 2007 nel gruppo Intesa Sanpaolo): i 100 milioni erano dell’Enpam, l’ente previdenziale dei medici italiani.

Bisogna togliere un po’ di polvere alle carte per ricostruire l’operazione che è del 2005 ed è riemersa solo quando l’Unità di Informazione Finanziaria (Uil) della Banca d’Italia un anno e mezzo fa ha messo il naso nei rapporti tra la Cassa di Forlì con banche e fiduciarie sammarinesi. La piccola Repubblica dista poche decine di chilometri dal capoluogo romagnolo. Di quell’ispezione oggi qualcosa trapela, anche al di là degli inesorabili rilievi antiriciclaggio, comunque datati 2008.

L’operatività di sponda con la Banca Commerciale Sammaninese (Bcs), per esempio, era vivacissima. Di questo istituto extra-Ue, anche se intra-Romagna, si dice che sia la banca di riferimento di alcuni politici sammarinesi. La proprietà è schermata da tre fiduciarie del Titano e una svizzera.

Gli ispettori dell’Uil nell’analizzare i rapporti di conto tra Bcs e Cassa forlivese notano in particolare 12 libretti di deposito a risparmio, aperti e poi estinti. E li vanno a spulciare uno per uno. Tra l’altro avevano tassi d’interesse privilegiati. Nove di quei 12 libretti sono in fotocopia. La provvista per alimentarli veniva creata con bonifici della Bcs sul suo conto all’Iccrea (il gruppo bancario cooperativo), il numero 942. Dunque i soldi partono da San Marino, «entrano» nei libretti e al momento dell’estinzione tornano alla banca sammarinese, sempre via Iccrea. Gli interessi restano invece sul conto 942 della Bcs.

Altra storia per i libretti 306, 308 e 313: alla chiusura tutti i soldi (interessi compresi) vengono bonificati su un conto Bnl a favore della Fondazione Enpam, l’ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici.

«Sembra plausibile ipotizzare – scrive Bankitalia che le disponibilità investite nei libretti di deposito provengano dalla stessa fondazione e che tale modalità operativa possa essere stata utilizzata al fine di evitare il pagamento della ritenuta d’acconto sugli interessi maturati».

Gli uffici di vertici dell’ente, interpellati per telefono ed email, non hanno risposto alle richieste di chiarimenti.

L’Enpam gestisce un patrimonio di oltre 10 miliardi e tra i suoi consiglieri e sindaci ha anche rappresentanti dei ministeri dell’Economia, Lavoro e Salute. ll presidente, dal 1993, è Eolo Parodi.

Una caratteristica dei tre libretti è la rapidità con cui sono stati aperti e poi estinti. ll 306 per esempio viene acceso il 2 novembre 2004, alimentato con 25 milioni di provenienza Bcs. Meno di tre mesi dopo il libretto viene chiuso con 140 mila euro in più di interessi. Tutto finisce sul conto Iccrea 942 della Bcs. E qui vengono accreditati anche bonifici disposti da Bcs (9 milioni) e da Banca Ifis tramite Unicredit (15 milioni). Stesso gioco per gli altri 50 milioni della provvista: libretti più bonifici. A quel punto Bcs ha 100 milioni sul suo conto (compresi interessi). Ma li spedisce a Bnl. E l’Enpam va all’incasso.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy