Su inblog.it, c’è chi, firmandosi ‘De Sade’, sostiene che il prezzario della corruzione – vedi ‘lettera a Monti‘ – che sarebbe stato tenuto sott’occhio a San Marino nel rilasciare banche, finanziarie, immobiliari, eccetera, va corretto al rialzo almeno per quanto riguarda le finanziarie. Poi, a proposito della lettera, compare una attribuzione di paternità, che, francamente, è di importanza secondaria rispetto al contenuto.
Per evitare altre amenità scriptorie e strumentalizzazioni varie si desidera precisare quanto segue: Corrisponde al vero che esisteva un tariffario per le tipologie riportate a margine della missiva, tranne la cifra richiesta per la finanziaria che era di 1,5 milioni di euro e non trecentomila. Corrisponde al vero che legulei e commercialisti (tranne uno o due) erano rotelle e rotelline dell’ingranaggio e nel caso, sarà utile ricordare il pizzino su cui era vergato “commercialista fa tutte cose”. Non corrisponde al vero che chi ha scritto la lettera è chi dice di essere poichè si tratta dell‘Infedele!!!
Non nuovo peraltro a iniziative del genere!
Le somme indicate nel prezzario, molto probabilmente – ammesso che siano state effettivamente praticate, cioè che abbiano un fondamento – potrebbero avere subito una evoluzione nel tempo, per le varie tipologie, a causa della inflazione indotta da eccessivi rilasci. Esempio: si è arrivati, sotto il governo straordinario, a rilasciare 60 immobiliari in una sola seduta del Congresso di Stato. Un numero, decisamente alto, sovrabbondante, esagerato. Ma poi si è continuato, fino a superare, complessivamente, il numero di 300.
Insomma andrebbe, probabilmente, tenuto conto, per le varie tipologie, dell’andamento nel tempo anche della ‘inflazione’ propria per ciascuna di esse. Ad esempio, il sistema finanziario era arrivato a contare – l’ultimo nel 2009 – 72 ‘soggetti autorizzati’: dodici banche e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie
d’assicurazioni.
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