San Marino, 28 gennaio 2009
“Di fronte alla crisi i lavoratori frontalieri sono coperti da una serie di tutele sociali”. Lo affermano i segretari confederali, Giuliano Tamagnini (CSdL) e Luca Montanari (CDLS).
“Per i lavoratori italiani coinvolti nelle riduzioni di personale – spiegano – è infatti possibile accedere a 5 mesi di cassa integrazione ed anche alla indennità di disoccupazione italiana (pari al 60% dello stipendio) erogata dall’INPS in base ad accordi tra i due Stati”.
Tamagnini e Montanari puntualizzano inoltre che “il processo di stabilizzazione contrattuale avviato in questi ultimi anni, ha allargato ad un numero sempre più alto di frontalieri i diritti e le tutele previste per i lavoratori assunti a tempo determinato”. E aggiungono che “le confederazioni sindacali sammarinesi sono impegnate a varare un piano anti-crisi in grado di potenziare ed estendere le protezioni sociali a tutti comparti economici e ai casi di lavoro precario”.
I segretari confederali di CSdL e CDLS sottolineano infine che “riguardo alle crisi che interessano aziende con strutture sia in territorio italiano che sammarinese, nel consiglio sindacale interregionale si è convenuto di avviare un confronto politico generale sui fenomeni socio-economici che interessano queste realtà, fermo restando le autonomie organizzative e gestionali delle organizzazioni sindacali dei singoli Paesi”.