CRISI. PSRS E PSD A CONFRONTO MA SENZA PARLARE DI SOCIALISMO

CRISI. PSRS E PSD A CONFRONTO MA SENZA PARLARE DI SOCIALISMO

CELLI: BENE DIALOGO; GIOVAGNOLI: CERCHIAMO BASE COMUNE
Un incontro dedicato al “momento drammatico che vive il Paese” e non ai movimenti per riunificare in un unico corpo i socialisti sammarinesi. Almeno cosi’ assicurano i diretti interessati. E’ ancora in corso in via
Ordelaffi il faccia a faccia tra Partito socialista riformista sammarinese e Partito dei socialisti e dei democratici, all’interno del quale si sta discutendo “esclusivamente” della situazione generale del Paese. E in particolare di due temi che preoccupano non poco le due principali compagini dell’opposizione: la gestione della finanza pubblica, alla luce degli ultimi dati dell’assestamento di bilancio, e il sistema finanziario, in attesa del riferimento, e successivo dibattito in Consiglio grande e generale, sul piano di salvataggio dei correntisti del Credito sammarinese.
“Siamo in una situazione drammatica, senza precedenti”, conferma il segretario Psrs, Simone Celli, sottolineando che “il confronto e’ interessante. E’ positivo dibattere sui problemi reali del Paese, perche’ troppo spesso la politica e’ impegnata a parlare a se stessa, mentre invece dovrebbe dare risposte concrete alle preoccupazioni dei sammarinesi”. Insomma, messa da parte almeno temporaneamente la riunificazione socialista che tante frizioni crea tra i diretti interessati, l’auspicio e’ che “il confronto tra le prime due forze di minoranza, in un momento molto delicato per la Repubblica, non si fermi, perche’ oggi- e’ convinto Celli- non serve un’opposizione contro qualcuno o qualcosa, ma un’opposizione per il Paese”.
Dello stesso avviso il collega del Psd, Gerardo Giovagnoli. “Ci stiamo confrontando sulle emergenze”, alla ricerca di una “base comune per alcune soluzioni”, in particolare per quanto riguarda la finanza pubblica, i cui numeri fanno gia’ tremare i polsi. Se infatti nel breve termine e’ a rischio la liquidita’, nel lungo periodo lo
spettro e’ quello di una crisi sociale acuita dai tagli che saranno necessari per la tenuta del sistema. Gioco forza dunque, ragiona Giovagnoli, “trovare una sintesi al di la’ delle legittime aspirazioni delle forze politiche, delle voci su futuri partiti e coalizioni. Ora i litigi e le frammentazioni non servono perche’ le condizioni peggiorano e non siamo ancora al culmine della crisi. Il peggio deve ancora venire”.
   E da questo punto di vista, sottolinea, “gli interventi del governo non sono sufficienti”. Per cui occorre “indirizzare le azioni per recuperare credibilita’ verso la cittadinanza”. Anche se finora, conclude di “notizie positive non ne arrivano”. Sul Titano si attende l’ultimo giudizio dell’Ocse, atteso per la prossima settimana, che potrebbe generare un cambiamento di atteggiamento da parte dell’Italia. Ma secondo il Psd “non e’ detto che sia cosi’ automatico”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy