Csdl denuncia: hostess di sala vittima della Giochi del Titano. L’Informazione di San Marino

Csdl denuncia: hostess di sala vittima della Giochi del Titano. L’Informazione di San Marino

La Giochi del Titano che, forse qualcuno non rammenta più, ma è a tutti gli effetti un’azienda dello Stato, continua a prevaricare i diritti dei propri dipendenti. Questa volta, a rimetterci, è stata una hostess di sala, la quale, grazie alla denuncia della Csdl, ha descritto, pubblicamente e anche in Tribunale, il modo in cui i lavoratori vengono trattati.

L’Informazione di San Marino: “Giochi del Titano, un’altra
vicenda di abusi e prepotenza”
/ Emanuel Santolini della Csdl, dopo aver richiamato l’episodio della telecamera spia, denuncia il caso di una dipendente dell’azienda di proprietà dello stato lasciata a casa per 10 mesi senza stipendio

(…) Una nuova denuncia arriva dal sindacato, la Csdl, che riferisce di una modalità quantomeno singolare di rapportarsi con i lavoratori. Non solo fa emergere il fatto che una azienda dello stato lascia per dieci mesi senza motivazioni plausibili una propria dipendente senza stipendio e ne prevarica i diritti.
Dopo lo scandalo delle telecamere per spiare i dipendenti, poniamo all’attenzione pubblica un’altra vicenda di cui è vittima una dipendente della Giochi del Titano, impiegata come hostess di sala. Con l’ingresso dell’attuale dirigenza, sono state modificate in modo peggiorativo le condizioni di lavoro, eliminando le pause di riposo tra una giocata e l’altra; pause fino ad allora previste per consentire agli operatori di scaricare parte delle fatiche accumulate nelle lunghe permanenze in piedi”, dice il funzionario della Csdl, Emanuel Santolini, che narra la storia della dipendente.

“Per effetto del maggiore affaticamento – prosegue – la lavoratrice è stata colpita da una patologia alla colonna vertebrale. Le è stata diagnosticata dal medico aziendale una parziale inidoneità alla mansione. Rivoltasi al medico pubblico, come previsto dalle norme, lo stesso l’ha invece
giudicata idonea, prescrivendole delle pause periodiche. Quindi, secondo il medico dell’ISS, la lavoratrice poteva continuare, in questo modo, il suo lavoro. La dipendente ha quindi ripreso la sua mansione, osservando le pause prescritte dal medico, ma si è trovata un’amara sorpresa; i periodi di pausa le sono stati sottratti dalla busta paga. Ne è nata una causa civile in tribunale, tutt’ora in corso, per recuperare quanto ingiustamente sottratto dall’azienda. Si tratta di un comportamento assurdo, non consentito da nessuna normativa vigente, che l’azienda si è inventato di sana pianta, e che non risulta avere nessun precedente!

Successivamente è subentrato un peggioramento dello stato fisico della lavoratrice, che ha determinato, questa volta, una
inidoneità totale alla mansione di hostess. Inizialmente sospesa dall’azienda, e stando male, è entrata in malattia. La medicina fiscale ha poi interrotto l’erogazione dell’indennità di malattia; pertanto la lavoratrice ha espresso la volontà di rientrare al lavoro, considerando che è dovere dell’azienda, essendo pur sempre una sua dipendente, trovarle una collocazione diversa, per la quale la lavoratrice si è sempre resa disponibile, compatibile con il suo stato di salute, ma le è stato fisicamente impedito di varcare la soglia d’ingresso, ed è stata sospesa senza retribuzione per ben dieci mesi. Un periodo che la lavoratrice ha vissuto in grandissime difficoltà, senza nessun tipo di reddito e con debiti da pagare, tra cui il mutuo per la casa. Si
è trattato di una punizione da parte dell’azienda, ma per aver fatto cosa? Una domanda a cui non abbiamo ancora risposte. (…)

 


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