CSU: ‘Sulla Smac polemiche senza pudore’

CSU: ‘Sulla Smac polemiche senza pudore’

“Senza pudore”. Con queste due parole la CSU commenta la polemica scatenata dalle associazioni di artigiani e commercianti  all’indomani del via libera consigliare al Decreto sulla Smac.  Polemica a più voci che “insieme al solito tentativo di frenare o addirittura impedire la tracciabilità del denaro attraverso l’obbligatorietà della Smac, accusa le organizzazioni sindacali di indebite, demagogiche e arroganti pressioni nei confronti di Governo e Consiglio”.

“E’ davvero paradossale – sottolinea la CSU – che a distanza di un anno dall’approvazione delle riforma tributaria, e dopo non una ma ben  tre proroghe all’entrata in vigore di strumenti come la Smac – strumenti, va detto, che non aumentano la pressione fiscale sui lavoratori autonomi ma puntano all’emersione dei redditi imponibili- si debba assistere all’ennesimo colpo di coda corporativo di chi nulla vuole cambiare e quindi si rifugia in un finto vittimismo che  dipinge il sindacato come ‘nemico’ degli imprenditori. Il Decreto non fa altro che tradurre nel concreto i dettami della legge di riforma tributaria, che assegna alla Smac la funzione di tracciabilità di tutte le transazioni economiche, per determinare in maniera trasparente i ricavi degli operatori commerciali e per documentare le deduzioni a cui hanno diritto i lavoratori e i pensionati; su questi ultimi, peraltro, gli effetti della riforma si sono già fatti sentire fin dal gennaio 2014”.

Eppure in questi mesi, mentre le varie associazioni di categoria hanno “a più riprese inventato problemi tecnici, compreso il  farsesco diritto alla privacy per opporsi alla tracciabilità,  centinaia di imprenditori si sono dotati del pos e quotidianamente utilizzano la Smac. In silenzio e senza drammi, centinaia di cittadini-imprenditori hanno insomma applicato  una regola molto semplice in qualsiasi sistema fiscale trasparente: pagare le tasse in base ai redditi reali”.

“E’  di  questi imprenditori, e non del furbesco lamento bottegaio  – conclude la Centrale Sindacale Unitaria-  che la Repubblica ha bisogno per trovare una via d’uscita alla crisi;  per ridare equilibrio, trasparenza ed equità  a un sistema fiscale che in questi ultimi decenni ha invece tollerato l’evasione di quasi 200 milioni di monofase, ridicole dichiarazioni dei redditi  e il sistematico occultamento di enormi ricchezze”.   csu

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