Dal 1° luglio scatta a San Marino la tassa di soggiorno. Usot e Federalberghi critici: “Sia usata per finanziare turismo e promozione del Paese”

Dal 1° luglio scatta a San Marino la tassa di soggiorno. Usot e Federalberghi critici: “Sia usata per finanziare turismo e promozione del Paese”

Dal 1° luglio 2022 entra in vigore anche a San Marino la tassa di soggiorno per chi pernotta in una struttura del Titano.

A stabilirlo è il Decreto Delegato n° 83 del 30 maggio 2022, ratificato nell’ultimo Consiglio Grande e Generale. 

L’imposta di soggiorno varia dai 20 centesimi per una notte in un campeggio a 1 stella fino ai 4 euro al giorno in un albergo a 5 stelle (che a San Marino ad oggi non esiste).

 

Ad incassare la tassa per conto del turista sarà la struttura stessa che poi dovrà versarla all’Ufficio Tributario pena multe salate.

Sull’argomento intervengono oggi Usot, Unione sammarinese operatori del turismo, e Federalberghi San Marino lamentando che il decreto “non recepisce le indicazioni e le richieste che fin dal febbraio di quest’anno abbiamo inviato al Governo. La nostra posizione – spiegano le due realtà in una nota congiunta – è stata da sempre favorevole alla introduzione di tale imposta purché il ricavato fosse destinato all’elevazione e modernizzazione del livello qualitativo di tutti i servizi che vengono offerti ai nostri turisti. Prima dell’introduzione dell’Imposta di Soggiorno sarebbe stato necessario aver predisposto un provvedimento normativo che disciplinasse il completo ammodernamento del settore ricettivo e turistico in generale poi, come atto finale, l’introduzione dell’Imposta”.

Per le due realtà “l’assenza di un confronto con il Governo, seppur da tempo e più volte richiesto, ha impedito la formulazione di un provvedimento congruo e idoneo alle esigenze delle strutture ricettive che, invece, a partire già dal 1° luglio dovranno riscuotere l’imposta”. 

“Purtroppo il testo del Decreto Delegato – si legge ancora – oltre a diverse criticità che formalizzeremo nuovamente al Governo nei prossimi giorni, non contiene la richiesta più importante che avevamo formulato al Congresso di Stato e cioè l’esatta individuazione della destinazione del ricavato dell’Imposta di Soggiorno. È essenziale che il gettito di questa imposta sia destinato esclusivamente a finanziare interventi in materia di turismo e promozione del Paese, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei servizi pubblici locali finalizzati al turismo ed alla cultura. In particolare, almeno il 50% del gettito d’imposta dovrà essere utilizzato per l’organizzazione di manifestazioni e la promozione del territorio, mentre il restante 50% dovrà essere sempre impiegato per migliorie che abbiano ricadute sul settore turistico ed economico del Paese”.

“In un contesto in cui da un lato, come il recente assestamento di bilancio ha dimostrato, il Paese è sempre più indebitato e dall’altro latitano progetti di sviluppo in grado di favorire una crescita economica che possa rendere sostenibile l’indebitamento, la nostra grande preoccupazione è che anche il ricavato dell’imposta di soggiorno possa essere utilizzato per la spesa corrente, già da tempo insostenibile, o per situazioni infruttifere o per mantenere privilegi non più accettabili” concludono così Usot e Federalberghi.

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